Il nostro viaggio sospeso in Normandia
Con questo articolo inauguro, mio malgrado, una nuova categoria di viaggi sospesi: viaggi previsti e già organizzati che sono stati cancellati per eventi imprevisti: uno di questi è il viaggio in Normandia.
Il nostro viaggio in Normandia, così come quelli di molti altri viaggiatori, è stato cancellato in seguito alla chiusura dei confini italiani per via dell’epidemia di Coronavirus che ha colpito gravemente non solo l’Europa ma il Mondo intero.
Visto che non siamo quindi riusciti a partire ho deciso di scrivere lo stesso quello che sarebbe dovuto essere il nostro viaggio.
Nella stesura dell’itinerario ci ha aiutato anche Alessandro, che c’è stato per ben due volte, fornendoci molti consigli utili, soprattutto per la parte relativa ai luoghi dello sbarco, suggerendoci anche di guardare la serie tv americana Band of Brothers per prepararci all’evento. Ringraziamo quindi Alessandro e la moglie Barbara, non solo per l’aiuto che ci hanno fornito, ma anche per le bellissime fotografie che ci hanno permesso di utilizzare in questo articolo.
Ringrazio anche Gianni che per primo ci ha fornito una traccia dei luoghi che l’hanno piacevolmente sorpreso e incantato durante il suo viaggio in Normandia, dalla sua lista abbiamo per esempio aggiunto Chartres che non era altrimenti in programma.
Qualche dettaglio sul nostro viaggio sospeso in Normandia
L’itinerario del viaggio che avremmo fatto in Normandia
Se fossimo partiti realmente questo sarebbe stato l’itinerario di massima che avremmo seguito. La mia idea iniziale era quella di fare un giro molto più lungo, avrei voluto visitare non solo la Normandia ma anche la Bretagna. Man mano che l’itinerario prendeva forma, diventava sempre più chiaro che in una sola settimana non saremmo mai riusciti a fare tutto, a meno di saltare un sacco di cose. Alla fine ho quindi ho deciso di visitare solo la Normandia, entrare in Bretagna ma lasciare tutta la parte ovest della Bretagna per un viaggio a se stante.
0. Bolzano – Venezia
Siccome il volo per Parigi è all’alba (alle 7:00 per la precisione) dall’aeroporto di Venezia decidiamo di raggiungere Venezia la sera precedente in modo da non passare la notte in bianco (in viaggio verso Venezia).
Usciti dal lavoro ci dirigiamo quindi al campeggio che ormai usiamo abitualmente quando prendiamo gli aerei da Venezia: il Jolly Camping in Town. Questo campeggio risulta comodissimo per chi vola da Venezia perché si trova a meno di 15 minuti dall’aeroporto Marco Polo. Propone case mobili (tipo bungalow ma più simili a container degli sfollati) a prezzi spettacolari. La casa mobile che ho prenotato in occasione di questo viaggio l’abbiamo pagata solo 19€!
L’altro motivo per cui ormai scegliamo di pernottare sempre in questo camping è per il fatto che si trova a meno di 5 minuti dalla migliore pasticceria della zona: la Pasticceria Milady di Marghera! Purtroppo però questa volta non riusciamo a passare dalla pasticceria perché il volo è troppo presto.
1. Venezia – Parigi – Étretat
Partenza dal Jolly Camping alle 5:00 direzione aeroporto Marco Polo.
Lasciamo l’auto al parcheggio interno all’aeroporto: molto comodo perché si trova a pochi minuti a piedi dal terminal!
Volo in partenza alle 7:00 e in sole 2 ore siamo a Parigi (aeroporto Charles de Gaulle), giusto in tempo per fare una buona colazione con café au lait et pain au chocolat (la nostra classica colazione francese).
Ritiro dell’auto al banco della Budget (prenotata tramite RentalCars) e siamo pronti per iniziare la nostra avventura in Normandia!
Lasciamo Parigi direzione Étretat seguendo la strada statale che porta a nord del paese (sono circa 3 ore di auto)
Nei viaggi on the road prediligiamo sempre la lentezza per cui scegliamo le statali (meglio se strade secondarie) piuttosto che le autostrade. Questo non per risparmiare (anche) ma per vedere i panorami scorrere lentamente dai nostri finestrini!
Da vedere sulla strada verso la costa: la Fondazione Monet
Questo piccolo appunto lo scrivo per voi, ma anche per noi. Così quando riusciremo finalmente a fare questo viaggio cercherò di organizzarlo in altro periodo.
Sulla strada Parigi – Étretat si trova il paese di Giverny famoso perché lì si trova la casa in cui Claude Monet ha vissuto per 43 anni.
E soprattutto, per me che amo la fotografia, si trova lì il giardino fiorito con le ninfee che hanno ispirato i suoi quadri più belli. Peccato che la casa sia aperta solo da Aprile a Novembre quindi se siete interessati a Monet dovete scegliere un periodo di viaggio differente da questo.
Vi lascio il link del sito della Fondazione Monet in cui potete trovare tutti i dettagli come prezzi e orari di visita.
Da Parigi a Etretat
Dopo una fermata per comprare qualcosa da mangiare continuiamo fino al Parc Naturel Régional des Boucles de la Seine dove ci gustiamo il veloce pasto acquistato poco prima.
Passiamo anche a visitare la bellissima Abbazia di Jumièges che si trova all’interno del parco naturale, senza soffitto anche lei come la nostra San Galgano (Siena), ma di una magnificenza strabiliante. Sarà che è da questa abbazia che è stato preso spunto per costruire Mont Saint Michel? Ad ogni modo la deviazione per raggiungere l’abbazia, anche se di qualche decina di minuti, vale certamente la pena!
Proseguiamo fino all’appertameto Las Roches Blanches prenotato prima di partire, che si trova sulla Costa di Alabastro a pochi passi a piedi dalle scogliere: la particolarità di questo posto è che ha delle spettacolari vetrate sulle falesie (un po’ caro ma per quella vista possiamo anche spendere un po’ di più, risparmieremo nei prossimi giorni).
All’arrivo una bella passeggiata lungo la costa per ammirare il tramonto tra le due falesie: la falesia d’Aval, da un lato, e la falesia d’Amont dall’altra: chissà quante fotografie avrei scattato… Non per paragonarmi a Monet, che le ha dipinte in tutti i modi, ma anche io le avrei immortalate in tutti i modi!
Dove dormire ad Étretat
Il posto perfetto dove soggiornare ad Étretat è l’appartamento Les Roches Blanches che affaccia sul mare ed ha una grande vetrata che da proprio sulla falesia d’Aval: come vedere un quadro di Monet dal salotto, una meraviglia! Interessante poi il fatto che l’appartamento è fornito di 4 posti letto quindi se viaggiate in quattro il prezzo per notte a testa diventa anche più abbordabile.
2. Étretat e Fecamp
Sveglia all’alba per scattare ancora qualche foto alla falesia d’Aval dalla terrazza dell’appartamento e, dopo una lauta colazione fatta in casa, lasciamo questa bellissima location (perché troppo cara per passarci due notti) e portiamo i bagagli in macchina.
Per la giornata ad Étretat seguiamo i consigli di viaggiareconlaura che consiglia il trekking su entrambe le falesie e Les Jardins d’Étretat.
Partiamo quindi con la salita a piedi sulla falesia d’Aval per ammirare il colpo d’occhio del paese di Étretat dal campo da golf sopra la falesia.
Foto di Alessandro & Barbara
Subito dopo facciamo in paese dove si trova la casa di Maurice Leblanc, scrittore il cui nome ai più non dice nulla, ma che in realtà tutti conoscono perché si tratta del papà di Arsenio Lupin!
Una piccola curiosità per gli amanti dei manga e degli anime giapponesi: il Lupin III che tutti conosciamo altri non è, nell’idea del suo creatore giapponese Monkey Punch (pseudonimo di Kazuhiko Katō), che il pronipote dell’Arsenio Lupin di Maurice Leblanc.
Nel pomeriggio saliamo a piedi sull’altra falesia, la falesia d’Amont, per vedere prima Les Jardins d’Étretat (anch’essi dipinti da Monet) e poi aspettare il tramonto dalla cima della falesia, dove si trova anche la Chapelle Notre dame de la Garde. La cima della falesia d’Amont è raggiungibile comodamente in auto ma noi preferiamo raggiungerla comunque a piedi con una bella passeggiata dalla costa.
Foto di Alessandro & Barbara
3. Honfleur – Caen – Arromanches
Oggi inizia il nostro viaggio verso ovest e quindi verso la storia di quel 6 giugno 1944 diventato famoso come il giorno dello sbarco in Normandia: in codice D-Day (il perché si chiami D-Day lo trovate spiegato in questo articolo di Wired).
Attraversiamo il ponte sulla Senna (che vanta il record del più grande ponte strallato d’Europa), e poi ci fermiamo nel piccolo paese di pescatori di Honfleur che potete vedere nella fotografia qui sotto: se non sapessi che si tratta di Honfleur in Francia direi che è Porto vista dal quartiere Gaia. Trovate qualche immagine di Porto nei nostri articoli dedicati al Portogallo.
Foto di Alessandro & Barbara
Ad Honfleur, cittadina sul mare dove sfocia la Senna, da vedere, oltre a fare qualche passo nel paese, c’è la Chiesa di Santa Caterina, diventata monumento storico nazionale nel 1879, che è veramente molto originale. Il suo soffitto è stato costruito interamente in legno dagli operai impegnati nei cantieri navali che hanno riprodotto sulle proprie teste lo scafo di una nave vichinga rovesciato: un tetto molto molto particolare!
Da Honfleur ci saremmo poi spostati verso i luoghi dello sbarco.
I primi luoghi dello sbarco
Iniziamo con la visita del Memoriale di Caen costruito proprio qui per ricordare le devastazioni dei bombardamenti che hanno interamente distrutto non solo Caen ma anche i paesi di Saint-Lô, Vire Lisieux e Coutances. Mi sembra un buon modo per iniziare a percorrere la storia di questi luoghi. Da Caen ci spostiamo poi sulla costa per passare prima da Sword Beach, una delle cinque spiagge in cui avvenne lo sbarco e quella sulla quale arrivarono le truppe britanniche. Sulla strada verso la costa ci fermiamo nel paese di Ranville per vedere il Pagasus Bridge. Questo ponte sul fiume Orne è famoso perché è stato il primo punto strategico assaltato nella storia dello sbarco: fu grazie a questo assalto degli inglesi di qualche ora prima dello sbarco, nella notte tra il 5 ed il 6 giugno 1944, che si riuscì a prevenire il contrattacco dal fronte orientale.
Foto di Alessandro & Barbara
Poco distante da Sword Beach si trova il cimitero di Hermanville dove si trovano le lapidi di circa 1000 ragazzi inglesi morti in battaglia.
Continuando sulla costa si passa da Juno Beach, la spiaggia in cui sono sbarcati i canadesi.
Fino ad arrivare ad Arromanches-les-Bains, oggi tranquilla cittadina costiera. Durante la seconda guerra mondiale Arromanches fu uno dei punti strategici per lo sbarco perché venne installato un porto artificiale utilizzato per fornire armi e munizioni alle truppe che man mano sbarcavano in Normandia. Ad Arromanches si trovano i resti del porto artificiale, un museo e un cinema a 360° che racconta le gesta eroiche degli alleati.
Dove dormire ad Arromanches
In paese a due passi dalla spiaggia e dal museo del D-Day si trova la Maison Du 6 che ha un ottimo punteggio su Booking anche se un prezzo un po’ alto ma data la posizione centralissima nel paese di Arromanches ci può stare.
Sulla spiaggia, invece, a meno di 5 minuti da Arromaches si trova lo Chalet Aloha ad un prezzo molto più abbordabile e con un punteggio Booking molto più elevato (9.8 su 10).
4. Longues sur mer – Bayeux – Colleville sur mer – Pointe du Hoc – La Cambe
Procedendo ancora verso ovest passiamo da Longues-sur-Mer dove, su una scogliera a picco sul mare si trovano delle fortificazioni costiere tedesche, con cannoni ancora in buon stato di conservazione. Le fortificazioni erano situate tra le spiagge dello sbarco alleate di Gold e Omaha. Iil giorno dello sbarco (6 giugno 1944) è da qui, che i tedeschi, bombardavano entrambe le spiagge il giorno del D-Day. Questo punto strategico è stato catturato il giorno successivo allo sbarco: il 7 giugno 1944.
Foto di Alessandro & Barbara
Da qui ci spostiamoi verso l’interno, a Bayeux, una delle poche cittadine scampate ai bombardamenti. A Bayeux si trovano:
- il memoriale (Bayeux Memorial)
- il cimitero di guerra (Bayeux War Cemetery): il più grande cimitero militare del inglese in Francia (più di 5000 soldati inglesi sono sepolti qui)
- il museo (Bayeux Museum): museo nel quale rivivere la storia a partire dal giorno successivo allo sbarco fino al 29 agosto 1944.
Da Bayeux continuiamo poi sulla costa fino ad Omaha Beach e Colleville sur Mer sulla cui altura affacciata sula spiaggia di Omaha, è situato il Normandy American Cemetery & Memorial. Si tratta del più grande cimitero americano in Normandia dove 9387 croci sono perfettamente allineate a rendere omaggio a quegli eroi americani che sono morti sulla spiaggia di Omaha.
Foto di Alessandro & Barbara
Dopo Omaha ci dirigiamo a Point du Hoc, un punto strategico della difesa tedesca ma anche un punto panoramico per ammirare questa parte di costa della Normandia.
Purtroppo questo punto, il giorno del D-Day, fu teatro di una cruenta battaglia proprio per il fatto che era un punto strategico. Qui si possono vedere alcuni bunker tedeschi, in parte distrutti, e le buche nel terreno, lasciate dalle bombe che sono state lanciate qui dall’artiglieria alleata.
Per ultimo, torniamo verso l’entroterra per vedere ancora il Cimetière militaire allemand di La Cambe: il più grande cimitero di guerra tedesco in Normandia dove sono sepolti oltre 21.300 militari tedeschi.
Dove dormire a La Cambe
A La Cambe ho trovato poca disponibilità per pernottare, un posto carino con buon punteggio su Booking ad un ottimo prezzo è la Gite de La Grenouille.
Altrimenti molto interessante c’è un appartamento con quattro posi letto situato proprio sulla spiaggia di Omaha che si chiama La Ferme d’Omaha, un po’ più caro del b&b di La Cambe ma se si è in quattro si può risparmiare notevolmente.
5. Sainte-Mère-Église – Penisola del Cotentin – Mont Saint Michel
Al mattino ultima visita dedicata allo sbarco in Normandia con il Museo dei paracadutisti a Sainte-Mère-Église. Assolutamente da vedere perché per preparaci a questo viaggio abbiamo visto la serie tv americana “Band of Brothers” che ripercorre le vicende della compagnia di paracadutisti chiamata Easy. Una serie molto toccante soprattutto se si pensa che è storia vera e alcuni dei ragazzi della compagnia Easy erano poco più che maggiorenni.
Le scogliere qui sono di granito precambriano e gneiss (le rocce più antiche della Francia si trovano sulla sua costa a Jobourg). In questa zona avrei potuto passare l’intera giornata a scattare fotografie ma il tempo è tiranno per cui dobbiamo venire via prima o poi.
Foto di Alessandro & Barbara
Dove dormire a Mont Saint Michel
Uno degli alberghi che avevo trovato era La Vielle Auberge che si trova a due passi dall’Abbazia con le stanze che danno sui tetti dell’isola di Mont Saint Michel: un po’ caro ma dormire una notte sull’isola e vedere la marea da lì deve essere un’esperienza unica!
Ad un prezzo più abbordabile e comunque in una posizione fantastica vista mare c’è l’Entre Mont St Michel Et Merveille che si trova dall’altra parte della baia a Vains (è dal lato di Avranche quindi ottima posizione per la prima notte in zona arrivando dalla penisola del Cotentin).
6. Mont Saint Michel
Oggi, oltre ad essere la giornata dedicata a Mont Saint Michel, è il giorno del compleanno di Gabri che come regalo aveva scelto di vedere questa meraviglia della natura che è il fenomeno delle maree che proprio qui a Mont Saint Michel da il meglio di sé.
In questa settimana poi le maree si sarebbero viste molto bene perché molto alte (e non così pericolose perché non oltre il limite di allerta).
Sul sito ufficiale di Mont Saint Michel si trovano gli orari delle maree giorno per giorno. Qui sopra potete vedere com’è fatta la tabella che si trova sul sito che vi ho segnalato. Gli orari indicati in giallo sono il momento perfetto per vedere il fenomeno della marea perché la marea raggiunge un’altezza consistente, gli orari indicati in rosso sono quelli in cui la marea diventa troppo alta e quindi pericolosa. Negli altri giorni/orari il fenomeno è meno visibile ma non per questo è meno bello vedere Mont Saint Michel.
In base a come va la giornata da decidere se passare ancora una notte in zona Mont Saint Michel o se spostarci già alla sera verso Saint Malo.
7. Saint Malo – Cap Fréhel
Mattinata dedicata alla visita di Saint Malo, la città fortificata dove passeggiare per le stradine acciottolate sulle quali si affacciano magnifiche abitazione del diciottesimo secolo in granito grigio. Da non perdere la cattedrale duecentesca di Saint Vincent e il giro sulle mura di cinta della città. In caso abbiate la fortuna di essere a Saint Malo con la bassa marea, è d’obbligo la passeggiata per raggiungere l’isolotto fortificato di Fort National.
Nel pomeriggio ultima visita alle scogliere, questa volta bretoni, di Cap Fréhel dove si possono ammirare le falesie, alte oltre 70 metri, di scisto e di arenaria rosa. Dopo aver visitato il faro si può seguire a piedi il percorso costiero fino al forte (circa un’ora e mezza di cammino). Da qui è possibile, nelle giornate più limpide, ammirare un panorama incredibile che rende visibile buona parte della costa da Cotentin a destra fino a Paimpol a sinistra e l’isola di Jersey nel centro del canale.
Ultima cena bretone da ricercare in qualche paesino di pescatori come Cancale dove si riescono a mangiare piatti di mare a prezzi bassissimi.
Pernottamento in zona o a Saint Malo.
Dove dormire a Saint Malo
Un ottima sistemazione dentro le mura e a soli 500 metri dal porto è il Quic En Groigne. Dormire dentro le mura ha però un aspetto negativo, il parcheggio dell’auto che deve o avvenire fuori o facilmente è a pagamento come in questa struttura.
Fuori dalle mura invece molto carino, con punteggio Booking di 9.2 c’è l’appartamento La Coloniale: prezzo molto interessante e parcheggio gratuito compreso.
8. Dinan – Vitré – Chartres
Di primo mattino partenza da Saint Malo direzione Chartres (l’ultima nostra tappa) con qualche fermata qua e la anche per non fare una tirata di 4 ore di auto.
Primo stop Dinan (mezz’ora da Saint Malo): delizioso paesino medievale tagliato a metà dal fiume Rance, le cui mura antiche, dicono, siano le più belle di tutta la Bretagna.
Se siamo in tempo proviamo a fermarci anche Vitrè: una cittadina dove il tempo sembra essersi fermato al medioevo con il suo castello medievale, gli antichi vicoli e le fotogeniche case a graticcio.
Arrivo nel primo pomeriggio a Chartres per visitare la Cattedrale dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1979 e fare un giro nelle deliziose vie della città.
Dove dormire a Chartres
In zona centralissima si trova questo appartamento dal nome che sembra il titolo di un film di Lina Wertmüller Appartement type loft vue sur les bords de l Eure proche cathedrale con un punteggio di 9.6 ed un prezzo eccezionale.
Oppure per risparmiare (almeno l’ultima notte) un albergo della catena Premiere Class (di quelli in cui abbiamo già pernottato nella zona dello Champagne). Si tratta del Première Classe Chartres Sud – Barjouville: sono alberghi anonimi ma forniti di tutto e i prezzi sono veramente ottimi (questo costa meno della metà del prezzo di una sistemazione in centro città).
9. Parigi – Venezia
Partenza da Chartres (un’ora da Parigi) alle ore 8:00 (in modo da essere tranquilli in caso di inconvenienti sulla strada).
Consegna dell’auto noleggiata da Budget.
Partenza volo per l’Italia alle ore 13:20.
Arrivo a Venezia alle 15:00 e rientro a casa più o meno per le 18:00.
Dettaglio spese del viaggio in Normandia
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Bella l’idea di parlare di questo viaggio non fatto, anche se a tratti mi è venuta un po’ di malinconia a leggere, sapendo che sono cose che poi non hai potuto fare.
E ti capisco, perché anch’io ho dovuto annullare dei viaggi, specialmente quello che mi avrebbe riportato in Puglia, a casa. Spero di poterlo fare a giugno e per le vacaze estive! Torneremo a viaggiare, e sicuramente torneremo a raccontarli dopo averli vissuti ?
Mi piace l’idea del viaggio sospeso. Sospeso, non interrotto… Questa è la differenza. Sono stata in Normandia una volta. O meglio: a Rouen. Una città che ho talmente amato che mi sono detta che dovrò fare un on the road quanto prima in quelle zone meravigliose…
Infatti è sospeso perché prima o poi lo farò! Io Rouen non l’ho inserita nell’itinerario perché era già troppo tirato così, sono sicura che di posti che meritano in zona ce ne sono un sacco: una settimana non basta!
Luoghi magici, da Vivere piu che da visitare. Siamo stati diverse volte on the road tra Bretagna e Normandia, e ogni volta vi abbiamo lasciato cuore e anima. Territori di una bellezza disarmante. Honfleur rimane il mio piccolo rifugio spirituale. guardare i pittori dipingere sul molo è un esperienza unica, rilassante e coinvolgente al tempo stesso.
Bellissima questa idea dei viaggi “sospesi”, sì perché è davvero un viaggio solo sospeso, nel tempo, che sicuramente si materializzerà più avanti. La Normandia è da tempo nella mia bucket list, ma in una sola vita come si fa a vedere tutto? Soprattutto se poi bisogna pure annullare i viaggi.
Molto meglio parlare di viaggi sospesi piuttosto che di viaggi cancellati. In fondo la speranza di riprendere a breve questi programmi non può e non deve perdersi. Anch’io ho con la Francia un viaggio in sospeso: un mese di maggio da passare on the road tra i Pirenei e la Costa Azzurra.
Un viaggio solo rimandato, non cancellato. Un concetto che porta con sé una grande speranza… torneremo a viaggiare e sarà anche più bello di prima.
Mi dispiace molto che non siate riusciti a partire! Però mi piace molto l’idea di raccontare lo stesso questo viaggio sospeso.. Con la speranza che, presto, possa diventare reale! <3
Noi ci siamo andati circa 15 anni fa appena fidanzati, è stato un On the road molto bello. Siamo poi rimasti bloccati un giorno in più causa neve, era la fine di febbraio. Che bei ricordi mi hai portato alla mente
Mi è piaciuta molto l’analisi dei costi e delle tappe che hai fatto, nonostante non siate partiti. Noi abbiamo fatto un viaggio brevissimo in zona di un weekend con l’obiettivo principale di vedere Mont Saint Michel. Vi auguro di riuscire a partire al più presto.
Beh, avere l’itinerario già pianificato è un ottimo modo per avere una specie di valigia morale pronta per quando sarà possibile partire. L’itinerario sospeso mi sembra una bellissima “comfort zone” per questo periodo
Anche noi abbiamo dovuto cancellare alcuni viaggi purtroppo, ma la vostra idea di pubblicare gli itinerari che avevate preparato è bellissima! Vi auguro di realizzare presto questo viaggio (e vorrei farlo anche io?)
Stavo per organizzare lo stesso viaggio per la prima settimana di settembre, ma ho visto sul sito del museo di Caen che il percorso sulle spiagge è sospeso fino al 30 settembre 2020, non so se sempre per motivi di sicurezza legati alla pandemia. Qualcuno sa dirmi qualcosa di più in proposito? Mi hanno detto che in prossimità della stazione partono dei taxi privati che fanno lo stesso percorso, qualcuno sa dirmi se funzionano in modo distaccato dal museo o se le spiagge sono chiuse per tutti? Grazie.
Ciao Annachiara, purtroppo non conosco il tour a cui ti riferisci ma considera che per il Covid stanno cambiando molte cose quindi infornati prima di partire. Quello che ti posso però dire è che alla spiagge dello sbarco si può andare anche senza guida: noi l’abbiamo fatto dieci giorni fa)
Apprezzo moltissimo la tua costanza e la tua voglia di pubblicare un articolo su un viaggio “saltato”, anche io come te ho sdritto molti itinerari per i viaggi del 2020 e quest’anno cercherò di provarne a fare almeno uno, chissà se riuscirò a scriverne e a viverlo!
Noi abbiamo girato Bretagna e Normandia in lungo e largo, in anni diversi. Alcune zone purtroppo hanno perso la magia originale, come Mont saint Michel. Ormai è una macchina turistica, stravolta dalla modernizzazione e dalla continua cementificazione. Vent’anni fa ad esempio, durante il nostro primo viaggio on the road in quei territori, ancora Si potevano vedere le maree ricoprire completamente l’isola, senza muraglie di mezzo, e il giorno dopo vedere ed evitare le sabbie mobili. Purtroppo il dio denaro non perdona…
Questa rubrica dei viaggi sospesi mi piace molto, con il Covid che ancora imperversa sono molti i programmi che sono saltati. Ti auguro di riuscire ad andare in Normandia prima possibile, perchè è una terra stupenda!
Alla fine in Normandia ci siamo riusciti ad andare comunque, a Giugno dello scorso anno, tra un lockdown e l’altro, ed è stato un viaggio molto particolare perché l’abbiamo fatto con nostro nipote quindicenne.