Il nostro viaggio sospeso in Florida
Dopo aver inaugurato, mio malgrado, questo nuova categoria di viaggi sospesi (viaggi previsti e già organizzati che sono stati cancellati per eventi imprevisti) con il viaggio in Normandia questa è la volta del primo viaggio sospeso: il viaggio in Florida.
Il nostro viaggio in Florida, così come quelli di molti altri viaggiatori, è stato cancellato in seguito al fallimento della compagnia aerea AirItaly e purtroppo non abbiamo ancora saputo nulla del rimborso, attendiamo pazienti.
Avevamo scelto AirItaly perché era l’unica, a prezzi decisamente abbordabili, che aveva voli diretti da Malpensa, all’andata in 11 ore e 15 minuti saremmo stati a Miami e al ritorno in sole 8 ore e 20 minuti saremmo rientrati in Italia!
Visto che però non siamo riusciti a partire ho deciso di scrivere lo stesso quello che sarebbe dovuto essere il nostro viaggio.
Per la pubblicazione di questo articolo, ringraziamo Sara di Viaggi Da Fotografare e Silvia di The Food Traveler, che ci hanno concesso l’utilizzo delle loro bellissime fotografie scattate in Florida (anche la foto di copertina è di Sara). Fatevi un giro anche sui loro blog!
Qualche dettaglio sul nostro viaggio in Florida
L’itinerario del nostro viaggio in Florida
Ovvero di quello che avrebbe dovuto essere il nostro viaggio in Florida.
Se fossimo partiti realmente questo sarebbe stato l’itinerario di massima che avremmo seguito. Il sogno più grande di Gabriele per questo viaggio sarebbe stato andare al Kennedy Space Center, a me invece interessavano le isole Keys e le Everglades. Ho quindi cercato di condensare tutto nell’unica settimana di ferie che potevamo prendere in questo periodo.
1. Milano – Miami
Partenza da Milano alle 9:55 e arrivo a Miami alle 16:10
Per uscire dall’aeroporto, tra il tempo per la dichiarazione alle macchinette APC (Automated Passport Control) e il passaggio dal personale che prende nuovamente le impronte digitali e controlla nuovamente i passaporti, ci vorrà almeno un’ora. Mi ricordo che, quando siamo andati in Perù e avevamo scalo a Miami, abbiamo quasi perso il volo successivo che era due ore dopo, proprio per assolvere a tutte queste procedure burocratiche.
Ritiro dell’auto al banco dell’autonoleggio (avevamo scelto Dollars tramite RentalCars) dove avevamo trovato una Chevrolet Spark a 200 euro per 8 giorni di noleggio.
Abbiamo scelto di noleggiare l’auto appena arrivati in aeroporto per poter partire subito destinazione Cape Canaveral senza passare da Miami (circa 2 ore e 45 minuti di auto).
Pernottamento al The Palmer Inn And Tennis Club: un motel con buon punteggio su Booking, 9.5 su 10, situato a circa mezz’ora di auto dal Kennedy Space Center.
Una sola giornata dedicata alla visita del Kennedy Space Center è un po’ poca, se si riuscisse a fare almeno due giorni, magari abbinandoci anche un lancio, sarebbe il sogno di Gabri. Noi fino al momento in cui abbiamo saputo della cancellazione del volo abbiamo continuato a monitorare, sul sito ufficiale del centro, la pagina dedicata ai lanci per vedere se erano previsti lanci nella nostra settimana di visita. avremmo cambiato l’itinerario in base al giorno di lancio. Io non sono così patita di spazio come Gabri ma penso che vedere dal vivo il lancio di un razzo sia comunque un’emozione davvero speciale, speriamo un giorno di poterla vivere!
La nostra giornata al Kennedy Space Center comunque sarebbe iniziata prestissimo in modo da essere prima dell’apertura (prevista per le 9:00) davanti all’ingresso (naturalmente con i biglietti già acquistati su internet). Considerate che, le cose da fare nel centro, sono veramente tante e, siccome un giorno non basta per vederle tutte, bisogna decidere cosa assolutamente non perdere.
Saturn V Center
Subito appena arrivati al centro bisogna prendere la navetta che ci porta fuori dal parco. Lo so sarà difficile visto che appena si entra ci si ritrova catapultati in una Disneyland spaziale: un giardino pieno di razzi (Rocket Garden). Bisogna però prendere l’autobus per andare al Saturn V Center dove si può vedere uno dei razzi originali Saturn V utilizzati durante le missioni Apollo tra il 1967 e il 1972.
Oltre all’Apollo V qui si trova una raccolta di reperti e manufatti realizzati per le missioni Apollo così come un vero modulo di comando con cui interagire per comprendere al meglio come gli astronauti riuscirono a portare il rover lunare sulla Luna.
Già solo per la visita al Saturn V Center più il tempo per andare e tornare da qui passeranno un paio d’ore.
Foto di Sara del Blog ViaggiDaFotografare
Space Shuttle Atlantis Center
Da non perdere poi l’ingresso allo Space Shuttle Atlantis Center, il cuore del centro, dove è possibile vedere da vicino il veicolo spaziale Atlantis ed entrare in contatto con la storia trentennale del programma Space Shuttle della NASA.
Sempre qui c’è la Astronaut Hall of Fame dedicata agli astronauti delle missioni Mercury, Gemini e Apollo, dove sono stati raccolti i loro oggetti, i loro diari personali e i loro pensieri alla vigilia della missione. Si può anche provare il simulatore per imparare a pilotare uno shuttle. Molto emozionante deve essere anche l’Astronaut Memorial, il memoriale dedicato agli astronauti che hanno perso la vita durante tutte le missioni spaziali.
A proposito la sapete la differenza tra astronauta e cosmonauta? Io l’ho scoperta mentre scrivevo l’articolo sull’incontro che abbiamo avuto con Yuri Gagarin in Kirghizistan.
Sul sito del Kennedy Space Center sono indicate tutte le attrazioni del centro, partecipare a tutte sarà impossibile ma noi cercheremo di vedere il più possibile e di uscire solo quando ci cacciano (il centro comunque chiude alle 18 non penso si riesca a rimanere tanto di più).
Quando usciamo torniamo direttamente a Miami (3 ore di auto).
Pernottamento al The Guild Downtown di Miami: un hotel con un ottimo punteggio Booking 9.3 su 10 che si trova in zona Downtown a un prezzo non troppo elevato (meno di 100€ a notte).
3. Miami
In mattinata raggiungiamo Miami da Cape Canaveral (3 ore) e decidiamo di immergerci subito nel quartiere più vivo della città: Downtown Miami.
Con tutto quello che c’è da fare a Downtown ci dovremmo stare un giorno intero ma abbiamo solo poche ore quindi dobbiamo farcele bastare.
Dopo aver avuto un primo assaggio della città ci dirigiamo verso l’isola di Key Biscayne.
Percorriamo quindi in auto i sei chilometri il Rickenbacker Causeway, il ponte panoramico che separa Miami Beach dall’isola, ma prima di arrivare a Key Biscayne ci fermiamo sull’isoletta di Virginia Key per fare una passeggiata e vedere le sue magnifiche spiagge.
Continuando sulla Rickenbacker Causeway visitiamo il Crandon Park Beach, un bellissimo parco naturale in cui si trovano dune, mangrovie e palme. Attraversiamo il villaggio di Key Biscayne dove possiamo mangiare qualcosa nei tanti locali del villaggio per continuare poi fino alla parte meridionale dell’isola, la zona più selvaggia. Si tratta del paradiso tropicale di Bill Baggs Cape Florida State Park, dove raggiungiamo il bellissimo faro che si trova sulla punta estrema dell’isola, a soli 5 minuti a piedi dalla spiaggia.
Qualche informazione in più sull’isola di Key Biscayne si può trovare sul sito di viaggi-usa.it.
Pernottamento sempre al The Guild Downtown di Miami.
Foto di Sara del Blog ViaggiDaFotografare
4. Miami – Everglades
Da Miami ci dirigiamo verso l’Everglades National Park e in meno di un’ora arriviamo allo Shark Valley Visitor Center dove partiamo subito con l’esplorazione della zona.
La Shark Valley è un’area del parco attraversata da una strada lunga 24 km che può essere percorsa sia a piedi che in bicicletta oppure in tram.
Noi (meteo permettendo) noleggiamo la bicicletta direttamente al Visitor Center per tenerla tre o quattro ore considerando la quantità di fotografie che mi capiterà di scattare tra panorami e animali.
A metà del percorso si trova il sentiero che conduce ad una torre d’osservazione da cui si possono vedere gli alligatori nuotare nel canale sottostante e godere di una bellissima vista sullo sterminato river of grass di Everglades.
Nel pomeriggio prendiamo parte ad un tour da prenotare la mattina al Visitor Center (preferibilmente un tour sostenibile e che danneggi il meno possibile la flora e la fauna del parco naturale). Inizialmente eravamo attirati dagli airboat (in italiano idroscivolante: un particolare tipo di imbarcazione che è costruita appositamente per scivolare sull’acqua) per via del film con Bud Spencer e Terence Hill “Pari e Dispari”. Da quel che ho letto in internet però gli airboat sono molto rumorosi (e spaventano gli animali, anche se ormai probabilmente sono abituati). Inoltre vengono sparati a velocità elevatissime tra le mangrovie con conseguente danneggiamento della vegetazione ma non solo, sono anche pericolosi per gli animali. Probabilmente opteremo per una più tranquilla escursione in canoa.
Scegliamo di pernottare nel paesino di Florida City al Fairway Inn Florida City Homestead Everglades (che ha un prezzo accettabile con un punteggio di 8.4 su Booking). L’hotel è molto comodo per visitare la zona meridionale delle Everglades perché si trova all’incrocio tra le due Highway che attraversano il parco.
Foto di Sara del Blog ViaggiDaFotografare
5. Everglades (zona meridionale)
Oggi puntiamo a visitare la zona meridionale di Everglades per entrare in contatto con la natura delle Everglades facendo qualche escursione a piedi.
Scegliamo di visitare entrare le aree principali di Pine Islands e Flamingo.
Pine Island
Per raggiungere la zona meridionale delle Everglades da Homestead superiamo l’Ernest Coe Visitor Center, e deviamo dalla State Hwy 9336 dopo 3.5 km verso sinistra, per raggiungere il vicino Royal Palm Visitor Center.
Da qui percorriamo a piedi i più famosi sentieri di questa zona delle Everglades:
- l’Anhinga Trail: semplice sentiero prende il nome da un uccello (Anhinga) che sembra si veda spesso appollaiato ad ali aperte sugli alberi del parco. Il sentiero è poco più lungo di un chilometro ed è tutto su una passerella sopraelevata dove si possono vedere la tipica vegetazione paludosa formata da piante acquatiche, chiamate sawgrass marsh e a pelo d’acqua, molti dei protagonisti della fauna selvatica locale (come l’alligatore del Mississippi, il caimano dagli occhiali e il coccodrillo americano).
- il Gumbo Limbo Trail: un sentiero più breve del precedente (solo 600 metri) ma che offre un paesaggio molto diverso. Si cammina infatti attraverso l’hardwood hammock (una densa foresta fatta di palme, felci e altri alberi che crescono pochi metri da terra).
Flamingo
Continuando in auto verso la zona più meridionale (Flamingo) andiamo al Pahayokee Overlook (che si trova 13 miglia a sud del Royal Palm Visitor Center), una passerella di osservazione che permette di vedere dall’alto il river of grass che si estende per miglia e miglia.
Per ultimo nella zona Flamingo, possiamo seguire il Mahogany Hammock Trail: anche quest’ultimo è un sentiero che attraversa la foresta, ma tutti i suoi 800 metri, si svolgono su una piattaforma sopraelevata simile a quella dell’Anhinga Trail.
Arriviamo al Flamingo Visitor Center che si trova in fondo alla Hwy 9336 dove percorriamo l’Eco Pond Trail, dove abbiamo la possibilità di vedere aninghe, fenicotteri, cicogne americane, cormorani dalla doppia cresta, ibis, arami, gru e rapaci.
Decidiamo di pernottare proprio qui, nella zona Flamingo, davanti al mare in un campeggio che offre spaziose eco-tende immerse nella natura: Flamingo Adventures at Everglades National Park
Foto di Sara del Blog ViaggiDaFotografare
6. Keys
Da Flamingo andiamo direttamente alle Keys arrivando fino alla punta estrema della Florida: Key West (173 miglia in circa 3 ore e 30 di auto).
Il resto della giornata lo passiamo a Key West, ci sono veramente un sacco di cose da fare, come indicato suo sito tuttoamerica.it.
Sicuramente non possiamo mancare di visitare la casa-museo di Ernest Hemingway e fare un salto nel suo locale preferito: Sloppy Joe’s.
Arrivati alla fine della Florida poi non si può non andare nel punto più a sud degli Stati Uniti, il Southernmost Point, che si trova a soli 90 miglia da Cuba.
Andremo poi ad ammirare il tramonto nella Mallory Square (che si trova in una posizione strategica proprio di fronte al Golfo del Messico) dove è dal 1960 che ogni sera si tiene la tradizionale cerimonia del tramonto: la Sunset Celebration.
Cena al ristorante Margaritaville di Jimmy Buffet (il cantante americano la cui canzone più famosa è Cheesburger in Paradise). Noi abbiamo conosciuto Jimmy Buffet e i suoi ristoranti quando ci siamo sposati a Las Vegas.
Pernottamento al The Grand Guesthouse di Key West: una sistemazione “economica” con un punteggio Booking di 8.9 su 10. Purtroppo Key West non è per niente una meta economica e questa guesthouse economica costa comunque cara 150€ a notte.
Foto di Silvia del Blog TheFoodTraveler
7. Keys West – Key Largo
Giornata dedicata ad esplorare le Keys risalendo la Overseas Highway da Key West a Key Largo.
Le prime isole in cui ci fermiamo, risalendo l’highway, sono Big Pine Key e No Name Key (un’isola senza nome) perché qui si trovano i piccoli Cervi virginiani chiamati anche Cervi delle Keys: una razza di cervo dalla coda bianca a rischio d’estinzione.
Dopo poche miglia da Key West troviamo Bahia Honda Key famosa non solo per le bellissime spiagge ma perché dal qui si ha un’ottima panoramica sul vecchio ponte ferroviario Seven Mile Bridge. Questo ponte, lungo per l’appunto sette miglia, un tempo collegava le isole Keys alla Florida. Fu dismesso quando è stata creata l’attuale Overseas Highway. I punti migliori da cui ammirare il vecchio ponte sono Old Bahia Honda Bridge e Calusa Beach. Quest’ultima spiaggietta però è anche una delle migliori in cui concedersi un bagno nell’acqua calma e tiepida perché le altre hanno spesso il mare più mosso. Anche noi che non siamo molto da vita da spiaggia potremmo concederci qui qualche ora di relax.
Continuando a salire verso Key Largo incontriamo Pigeon Key che è un’isoletta che si trova più o meno a metà strada tra Key West e Key Largo ed è anche il punto in cui nei primi del ‘900 è iniziata la costruzione del famoso Seven Mile Bridge. Può essere interessante fermarsi su quest’isoletta per conoscere un po’ di storia americana.
A Key Largo ci fermiamo al Johan Pennekamp Coral Reef State Park dove possiamo percorrere il Mangrove Trail: un bel percorso per vedere da vicino le mangrovie!
Pernottamento al Seafarer Key Largo Resort and Beach di Key Largo, un resort con un punteggio Booking di 8.8 su 10 ad un prezzo accettabile (circa 150€ a notte). A Key Largo come in tutte le Keys i prezzi sono veramente molto alti.
Foto di Sara del Blog ViaggiDaFotografare
8. Miami
Da Key Largo torniamo a Miami (1 ora e mezza di auto) e approfittiamo dell’ultima giorna in Florida per gironzolare per Liberty City per conoscere un po’ della storia americana, la storia della lotta contro la segregazione razziale operata tra gli anni 30-50.
Qui si trova (tra Northwest 12th Avenue e Northwest 12th Parkway) una piccola parte del “muro” costruito nel 1930 (per fortuna abbattuto negli anni ’50) per separare la Miami bianca dalla Miami nera.
E’ proprio qui che si trovano anche i tanti Murales che celebrano la storia di Martin Luter King (colui che ha lottato per la difesa dei diritti civili degli afroamericani). Una zona ricca di storia, di fascino, assolutamente da non perdere!
Per continuare con i Murales visitiamo il quartiere di Wynwood che è definito come un museo all’aperto che espone le opere ddi alcuni degli artisti di strada più famosi del mondo.
Un’altra zona da visitare è Little Havana: non essendo mai stati a Cuba ne approfittiamo per entrare un po’ in contatto con lo stile di vita cubano.
Da vedere è il Parco Máximo Gómez: un luogo in cui si riuniscono gli anziani cubani per giocare a domino o a scacchi. Assolutamente da provare è l’autentico caffè cubano che viene servito in bicchieri piccolissimi, si dice sia molto forte ma stranamente dolce!
Pernottamento all’Hampton Inn Miami-Coconut Grove/Coral Gables un hotel 3 stelle a un prezzo accettabile per essere a Miami in zona Coconut Grove (circa 120€ a notte).
Foto di Silvia del Blog TheFoodTraveler
9. Miami – Milano Malpensa
La partenza da Miami è prevista nel pomeriggio. Alla mattina possiamo quindi ancora dedicare qualche ora alla scoperta delle zone della città che abbiamo lasciato indietro o farci qualche ora di relax in spiaggia.
Alle 15:00 consegna dell’auto al banco di Dollars all’aeroporto di Miami e partenza per l’Italia.
Arrivo a Milano Malpensa alle 8:30 del mattino successivo alla partenza.
Dettaglio spese del viaggio in Florida
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Mi piace molto (per quanto possa “piacere” l’idea di cancellare un viaggio) il fatto che ti riferisca a questi viaggi chiamandoli “sospesi” anziché “cancellati”. Finora io vedevo la situazione nel secondo modo, ma in effetti pensare a queste partenze come sospese ci permette di essere un po’ più fiduciosi e ottimisti.
Detto ciò, mi hai fatto tornare in mente il mio viaggio a Miami e alle Keys di qualche anno fa: che nostalgia! Non avevamo pensato però di includere nel nostro programma anche il Kennedy Space Center e sono sicura che mi sarebbe piaciuto tantissimo, soprattutto dopo aver visto il Museo della Cosmonautica di Mosca.
Non credo proprio che riuscirei a scrivere un articolo su un viaggio “sospeso” mi metterebbe troppa tristezza; complimenti a te che invece sei riuscita a farlo dando quasi l’impressione di averlo vissuto realmente.
A me invece è sembrato di viverlo veramente scrivendolo, mi ha aiutato tanto in questi giorni di quarantena.
Quando air Italy è fallita mi è dispiaciuto un sacco, ci avevo volato in settembre trovandomi davvero bene. Aveva un sacco di rotte turistiche interessanti
Soprattutto le rotte dirette verso gli Stati Uniti.
Questo è genio! Che idea il viaggio sospeso e soprattutto ammiro e apprezzo il fatto che tu l’abbia presa con filosofia. Il mio viaggio sospeso è Cracovia, a giugno. Spero con il cuore di riuscire a volare in Polonia!
Te lo auguro di cuore!
Mi spiace che tu abbia dovuto cancellare il tuo viaggio, anche io l’anno scorso ne ho cancellati 3, e quest’anno non ho ancora programmato nulla. Soprattutto, temo che i miei amati States salteranno di nuovo… ti capisco perfettamente
spero che tu riesca a visitare presto la Florida, è uno stato diverso dal resto degli Stati Uniti, ma molto interessante.
Io ci vorrei tornare per andare al parco di Star Wars a Orlando :-)
Si parliadi viaggi sospesi e di altri modificati = presente !
Australia in sospeso, Kalimantan in sospeso , ieri finalmente sono riuscita e non senza difficoltà a riprogrammare il viaggio alla scoperta degli oranghi a Sumatra, con tanta emozione tra due settimane parto.
coraggio che poi tutti i sospesi ce li riprenderemo
WoW! Riesci ad andare a Sumatra? Tanta invidia… sarà un’avventura da sogno, buon viaggio!
Ho fatto il tuo viaggio pochi anni fa, noleggiando un’auto a Miami. Non ho amato particolarmente Orlando e Cape Canaveral ma ho adorato le Keys e le Everglades. Quest’ultime le ho percorse in auto fino a Naples, nel golfo del Messico, fino ad arrivare a Tampa. Bellissimo. La Florida non si muove: tieni tutto pronto per partire! Tra poco sarà di nuovo possibile.
Aspettiamo con ansia l’apertura dei confini!