Oman عمان : un viaggio da sogno
Chi sa dove si trova l’Oman alzi la mano! Noi non lo sapevamo fino a poco prima di partire per questo paese che ci è rimasto nel cuore fin dal momento in cui l’abbiamo dovuto lasciare, ma ci torneremo! In questo articolo trovate l’itinerario del nostro viaggio in 4×4, organizzato in occasione del mio compleanno.
Qualche dettaglio
sul nostro on the road in Oman
Itinerario on the road di 10 giorni in Oman
Dove dormire in Oman
Se state ancora cercando dove dormire in Oman vi consigliamo le sistemazioni che ci sono piaciute di più durante il nostro on the road.
- il Sama Height Resort è un resort che si trova a 10 minuti di auto dall’inizio del Balcony Walk del Grand Canyon d’Arabia, comodissimo quindi per visitare il Jabal Shams.
- A Misfah vi consigliamo il bellissimo Al Misfah Hospitality Inn dove abbiamo dormito in una camera molto caratteristica con i materassi appoggiati direttamente sul pavimento. Abbiamo anche molto apprezzato la cena e colazione offerte da questa struttura che si trova proprio all’inizio del paese.
- Alle Wahiba Sands vi consigliamo il Wahiba Bedouin Rustic Camp, il campo tendato dei Wahiba (la popolazione, un tempo nomade, che vive ancora al limitare del deserto).
- Se volete andare a vedere le tartarughe vi consigliamo il Ras Al Jinz Turtle Reserve, non perché sia una delle nostre sistemazioni preferite, ma perché questa struttura si trova proprio dentro la riserva di Ras Al Jinz e hanno anche delle uscite nella riserva, riservate ai clienti dell’hotel.
- Se avete una partenza per il ritorno in Italia, presto al mattino, vi consigliamo l’Al Ferdous Hotel Apartments che si trova vicino all’aeroporto di Muscat.
1. partenza dall’Italia
Partenza in mattinata da Bolzano direzione Monaco di Baviera in auto (sì questo volo costava meno da Monaco che da Milano, non è detto che convenga sempre partire dall’aeroporto più vicino).
Lasciamo l’auto in aeroporto nel nostro parcheggio preferito di Monaco, il P41, che si trova dentro l’aeroporto ad pochi minuti di navetta gratuita dal termina delle partenze.
Partenza ore 15:55 con British Airway da Monaco direzione Londra, il nostro scalo, e poi alle 19:45 da Londra per Muscat. Passeremo la notte in aereo.
2. arrivo in Oman
Arrivo a Muscat, la capitale dell’Oman, alle 7 del mattino.
Facciamo il visto d’ingresso (che è possibile pagare direttamente all’arrivo nel paese e ritiriamo l’auto noleggiata dall’Italia, un Mitsubishi Pajero che ci accompagnerà in quest’avventura.
Appena messo piede sul suolo omanita andiamo subito a visitare la grande moschea del sultano Qaboos, una delle pochissime moschee al mondo visitabile anche dai non musulmani. La mosche è certamente uno dei luoghi assolutamente da vedere da chiunque visiti l’Oman.
Dopo la visita alla moschea andiamo nella zona vecchia di Muscat dove è possibile ammirare (solo dall’esterno purtroppo) il Palazzo del sultano Qaboos (il più grande sultano di tutti i tempi, ancora in vita quando siamo andati noi in Oman).
Andiamo poi a fare il check-in al Mutrah Hotel, dove passeremo la notte e decidiamo di perderci nei vicoli del Souq di Mutrah, prima di andare a cena. Qui Gabriele si trasforma in un “vero” omanita con tanto di dishdasha (il classico abito bianco omanita) e un kumah (papalina cilindrica) avvolto nel mussar (un turbante in Kashmir proveniente dall’India).
Qui abbiamo il primo assaggio della gentilezza degli omaniti. Dopo essere usciti dal Souq, poco prima di arrivare al ristorante prenotato per l’occasione, dei tassisti ci vedono e ci salutano. Dicono a Gabriele che, il mussar, non è stato messo bene e glielo sistemano, lo fanno sedere su una delle loro sedie e con calma lo smontano e glielo sistemano per bene, “ora sì che sei un vero omanita”, gli dicono!
Ora siamo pronti per andare a degustarci una deliziosa cena al ristorante tipico omanita, il Bait Al Luban (che avevamo già prenotato dall’Italia). Un ristorante consigliatissimo! Abbiamo mangiato seduti sul balcone che dava sulla città, molto romantico.
3. la pista dei Monti Hajar
Sveglia all’alba (abbiamo troppe cose da fare, non si può perdere tempo). Partiamo direzione Monti Hajar e visitiamo subito il Forte di Nakhal, una straordinaria fortezza del XVII secolo, circondata da un verdissimo palmeto. Una meraviglia da non perdere!
Dopo la visita al forte, sulla strada, ci fermiamo quando vediamo una deviazione per una gola, il Wādī Bīmah (in inglese Snake Gorge, la gola del serpente). Questa gola è frequentata soprattutto per il canyoning ma c’è anche la possibilità di farsi delle belle passeggiate. Noi abbiamo fatto solo una breve sosta perché il programma del giorno prevedeva di percorrere la pista dei Monti Hajar, una pista per chi è necessario assolutamente un fuoristrada perché molto sterrata e con certi punti veramente molto ripidi.
Il nostro fuoristrada, un Mitsubishi Pajero, in certi punti ha fatto molta fatica. La pista non è molto lunga (circa 70 chilometri) ma per percorrerla interamente ci abbiamo messo circa 6 ore, tra soste fotografiche, discese e soprattutto ripide salite!
La pista termina al bivio con la strada asfaltata, proprio dove sorge l’hotel in cui abbiamo pernottato noi, il Shorfet Alamein Hotel, a meno di un’ora da Nizwa. L’hotel si trova in una posizione spettacolare ma non ve lo consigliamo, niente di che e la cena non è stata per niente all’altezza di tutte quelle che abbiamo fatto in Oman.
La sera all’hotel abbiamo conosciuto un omanita che, quando gli abbiamo detto che arrivavamo dalla pista, ci ha detto che loro la pista non la fanno perché la considerano molto pericolosa. Noi non l’abbiamo trovata così pericolosa, certo, dipende dalla stagione, con la pioggia non l’avremmo mai fatta nemmeno noi!
4. Jebel Shams
Anche oggi sveglia all’alba, ma questa volta anche per ammirare l’alba da questa magnifica posizione, e poi perché oggi vogliamo fare un trekking sul Gran Canyon d’Arabia, il Jabal Shams.
Il trekking è il W6 che è chiamato anche Balcony Walk Hike: un’emozionante passeggiata di circa 4 ore lungo le ripide pareti del canyon fino a un antico villaggio abbandonato.
La passeggiata in sé è molto semplice, se non fosse che noi volevamo raggiungere la piscina naturale che si trova poco dopo il villaggio abbandonato. La piscina non era segnata ma bastava seguire gli altri, passare attraverso qualche bosco e si raggiunge la piscina. Il problema è stato al ritorno, quando non riuscivamo più a trovare il sentiero per tornare indietro e il sole stava per tramontare. Mi raccomando non fate come noi, restate sui sentieri segnati! Dopo un po’ di panico, parecchi tentativi per trovare la strada giusta cercando di non finire giù nel canyon, siamo riusciti a tornare al punto di partenza che il sole stava tramontando.
Al buio abbiamo raggiunto il nostro hotel prenotato per la notte, il Sama Height Resort che si trova a 10 minuti di auto dall’inizio del Balcony Walk.
5. Nizwa e Al Misfah
Da Jabel Shams partiamo direzione Nizwa.
Ci fermiamo ai piedi del canyon e facciamo una breve passeggiata di “sole 3 ore”. Le nostre passeggiate anziano tutte così, con la frase “Dai vediamo cosa c’è dietro l’angolo!” e poi di nuovo e di nuovo… Finché decidiamo che è ora di andare perché abbiamo altro da vedere….
Siamo così riusciti ad ammirare il Grand Canyon dell’Oman dall’alto (lungo la Balcony Walk) e dal basso con questo trekking improvvisato lungo le sponde del fiumiciattolo che gli scorre attraverso.
Sulla strada per Nizwa visitiamo il Bahla Fort, riconosciuto patrimonio dell’Unesco nel 1987, e il Jabrin Castle, tra i più imponenti e meglio conservati dell’Oman.
Al tramonto arriviamo a Misfat (o Misfah al Abriyyin), un antico villaggio sulle montagne dove è possibile entrare in contatto con la popolazione locale in quanto è tutt’ora abitato. Per mostrare rispetto alla popolazione di Misfah, è necessario un abbigliamento consono: gambe e braccia coperte per le donne anche capo coperto.
Alloggiamo nel bellissimo Al Misfah Hospitality Inn dove ci danno una stanza molto caratteristica con i materassi appoggiati direttamente sul pavimento. Abbiamo anche molto apprezzato la cena e colazione offerte da questa struttura che si trova proprio all’inizio del paese.
6. le Wahiba Sands
Sveglia all’alba per visitare il paese di Misfat e i suoi particolari canali di irrigazione, chiamati falaj, che seguiamo fino ad arrivare alle piantagioni di palme da dattero che in questa zona crescono rigogliosi. Torniamo all’hotel per l’abbondante colazione pronti per una nuova giornata piena di emozioni!
Lasciato il paese andiamo alle Al Hoota Caves, dove partecipiamo alla visita guidata. Si tratta di una grotta lunga circa 5 chilometri ma se ne può visitare circa 1 chilometro.
Arriviamo finalmente a Nizwa all’ora di pranzo e pranziamo al Souq e subito dopo andiamo a visitare il forte. In questo forte, a differenza degli altri, si trova un’enorme torre centrale, a pianta rotonda, dal diametro di ben 45 metri.
Da Nizwa andiamo verso le Wahiba Sands, il deserto dell’Oman. Poco prima di entrare nel deserto, a Bidiya, aiutati dai beduini che ci sono corsi incontro chiedendoci dove stessimo andando, abbiamo sgonfiato le gomme del fuoristrada. Siamo quindi partiti, insieme agli omaniti che hanno deciso di scortarci caso mai ci perdessimo, direzione Wahiba Bedouin Rustic Camp, il “campo tendato” dei Wahiba (la popolazione, un tempo nomade, che vive ancora al limitare del deserto).
Cena tipica, balli beduini e racconti intorno al fuoco, una della serate più belle del nostro viaggio in Oman che credo resterà impressa a lungo nei nostri cuori.
7. compleanno tra le dune
Oggi è il mio compleanno e non potevo desiderare di meglio se non passare la giornata nel deserto iniziando dall’alba sulle dune, colazione beduina, mungitura delle caprette e corso di guida sulle dune con il 4×4 (io da passeggera, Gabri guidava e si insabbiava nelle dune).
Per finire meraviglioso tramonto sulle dune e a seguire cena tipica e balli beduini fino a tarda notte. Notte che abbiamo passato a fotografare le stelle che qui sembra di poter toccare con le dita di una mano, e ce ne sono milioni!
8. Ras Al Jinz Turtle Reserve
Dopo l’alba sulle dune e la colazione lasciamo a malincuore le Wahiba Sands, il deserto che per ora è il numero 1 della nostra personale classifica dei deserti più belli del mondo e ci dirigiamo verso Wadi Bani Khalid, uno dei Wadi dove vanno anche gli omaniti (non solo i turisti) e che quando siamo andati noi era pienissimo perché era nel week-end del compleanno di Maometto.
Abbiamo passato il pomeriggio nel Wadi perlustrandolo in lungo e in largo e facendo il bagno nelle piscine naturali che si trovano ovunque.
Alla sera siamo andati al al Ras Al Jinz Turtle Reserve dove abbiamo soggiornato per avere l’occasione di vedere le tartarughe deporre le uova, si perché questa struttura si trova proprio dentro la riserva di Ras Al Jinz.
Dopo cena abbiamo partecipato alla prima visita guidata purtroppo senza successo, non abbiamo trovato nemmeno una tartaruga.
9. Bimmah Sinkhole
Alle 5:00 seconda uscita all’alba per cercare di vedere almeno una tartarughina, e l’abbiamo vista, una meravigliosa tartaruga che stava preparando il nido per deporre le uova ma, disturbata, dall’alba e da noi, è corsa in mare, e noi l’abbiamo filmata!
Dopo la meravigliosa alba siamo andati al Wadi Shab, un altro bellissimo Wadi (anche questo pienissimo per via del compleanno di Maometto) con una particolarità, per raggiungerlo, bisogna attraversare un fiumiciattolo con la barca (ovviamente guidata dagli omaniti che per pochi soldi ti accompagnano dall’altra parte).
Dal Wadi Shab, direzione Muscat, ci siamo ancora fermati alla Bimmah Sinkhole, dove in un giorno di festa, era pieno di omaniti che si esibivano in tuffi da altezze vertiginose.
La notte la passiamo all’hotel Al Ferdous Hotel Apartments che si trova vicino all’aeroporto di Muscat, pronti per la partenza verso l’Italia.
10. ultimo giorno in Oman e rientro
Volo da Muscat a Monaco e rientro in Italia in auto.
Anche se raggiungere l’aeroporto di Muscat è stata un’avventura perché abbiamo sbagliato (o meglio google ha sbagliato) aeroporto nonostante a Muscat ci sia solo un aeroporto. Abbiamo anche scritto un articolo sulla nostra avventura all’aeroporto di Muscat.
Lasciamo l’Oman con la promessa di tornare per attraversare il deserto delle Wahiba Sand da Bidiya a Sur con una carovana beduina.
مع السلامة
Che meraviglia! Amo gli Emirati, anche se sono stata solo a Dubai, ma proprio per questo vorrei ampliare la conoscenza anche all’Oman. C’è qualcosa che mi attira di quei luoghi, anche se non so esattamente definire cos’è. So solo che quando ne leggo mi si illuminano gli occhi, ed è una sensazione bellissima
Così come voi, fino a poco tempo fa non conoscevo l’Oman.. o meglio, non pensavo fosse una meta di viaggio così battuta. Il mondo dei travel blog è bello proprio perché ti fa conoscere tanti osti nuovi!
Gli emirati arabi uniti li sogno da sempre, ne ho visti solo alcuni grazie a mio padre marinaio sempre a zonzo per quei luoghi, ma l’Oman mi manca!! Avete guidato da soli o con un driver/ guida locale?
Abbiamo guidato noi anzi Gabri. Abbiamo noleggiato un 4×4 ed è stato bellissimo guidare sulle montagne sterrate e sulle dune.
Mi piace molto questo format, ci sono tutte le informazioni fondamentali ed è molto scorrevole! Tra l’altro bellissimo viaggio ?
L’Oman è un Paese che da alcuni anni mi incuriosisce parecchio e mi piacerebbe visitare. Ottime informazioni, utili e pratiche anche per organizzare il viaggio in autonomia