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    • Venezia ai tempi del coronavirus
      30-07-2020
    Sei qui: Destinazioni > Europa > Italia > Veneto > Venezia ai tempi del coronavirus

    Venezia ai tempi del coronavirus

    Ultimo aggiornamento il 13/12/2020

    Nostro ospite di oggi è, Gianni, papà di Gabri (mio suocero suona male quindi preferisco presentarvelo come il papà di Gabri), che, anche lui grande organizzatore di viaggi come noi, per Travel With The Wind ha deciso di raccontarci com’è stato visitare Venezia ai tempi del coronavirus.

    Venezia ai tempi del coronavirus: il racconto di Gianni

    Ho avuto la fortuna di visitare Venezia una quindicina di volte e solo una volta ho visto qualche goccia di pioggia cadere dal cielo. Capite che non è il massimo visitare Venezia con l’ombrello aperto, anche perché non sarebbe possibile passare in tutte le calli.

    Quindici giorni fa mi sono detto, e l’ho detto anche a mia moglie Bruna: “prima di morire voglio rivedere Venezia: San Marco, Palazzo Ducale, La Chiesa Museo dei Frari, la Scuola Grande di San Rocco”.

    Presto fatto: Claudia (n.d.r. sono io) ci prenota un delizioso alberghetto a due passi dal ponte di Rialto, proprio quello che ci voleva, non perché vi aveva abitato per nove anni Casanova, ma perché a quattro minuti da Piazza San Marco.

    Peccato che preparando il viaggio e prenotando le visite on line mi accorgo che lungo la settimana è tutto chiuso; si apre solo sabato e domenica. Qual è il problema, spostiamo la prenotazione a sabato e domenica. Bruna, la più collaborativa delle mogli: “Chissà la ressa! Siamo ancora in emergenza! E la strada? …”.

    Ecco la ressa nel momento di punta. In tutta la piazza nemmeno un colombo. Un bimbo di due anni faceva il verso di un gabbiano e tutti (pochi) si fermavano a guardarlo.

    Venezia Piazza San Marco

    Il week-end a Venezia di Gianni e Bruna

    Partiamo alle 5 da casa, lasciamo l’auto nel parcheggio coperto della stazione di Padova, prendiamo il treno e prima delle 9 siamo a Venezia. Vista l’ora decidiamo di andare in albergo facendoci una passeggiata tra le calli soffermandoci ad ammirare le facciate dei palazzi storici che si affacciano sul Canal Grande.

    Alla reception siamo accolti da una gentilissima signorina che ci dice: “Domani la vostra camera non è assegnata ad altri, quindi potete lasciare tutto in camera e andare a visitare quello che avete deciso di vedere; prima di partire, ritornate, vi fate una bella doccia, lasciate le chiavi sulla porta e arrivederci.”

    Ci prendiamo portafoglio, telefono, acqua e le prenotazioni e ci avviamo a San Marco. In internet avevo visto che San Marco si poteva solo visitare il tesoro e la parte superiore: balconata, Cupole ecc., ma arrivati vediamo che l’ingresso della navata sinistra era aperto anche se sorvegliato da un agente armato di tutto punto che, capendo le nostre intenzioni, ci dice prontamente: “Non è visitabile”. Gli osservo: “Ma neanche per una preghiera?”. “Ah bé, se è per una preghiera, sì”. Così entriamo, preghiamo con la testa rivolta alle pareti ed al soffitto e, giusto per non inciampare, anche sui mosaici del pavimento, scattiamo anche qualche foto, ma sempre in modo composto. All’uscita, il sorvegliante ci informa che alla sera si sarebbe celebrata la Messa e sarebbe stata aperta anche la navata centrale (intelligenti questi veneti!).

    Come programmato, andiamo ai Frari; attraversiamo il Canal Grande in gondola (2 Euro a persona) e arriviamo nella piazzetta completamente deserta.

    Venezia museo dei frari

    La chiesa museo dei Frari

    All’interno di questo splendido e ricchissimo museo, una quindicina di visitatori ad ammirare i vari monumenti funerari dal Tiziano al Canova, il Coro ligneo, le tele del Crocifisso del duecento e l’Assunta del Tiziano, la sacrestia; il tutto per 3 euro a persona.

    Venezia sacrestia frari

    Palazzo Ducale e i Piombi (le prigioni di Casanova)

    Breve sosta perché la moglie, oltre che di cose belle, ha fame di cose buone. Nuova traversata in gondola e ritorno in piazza San Marco a prepararci per la visita al Palazzo Ducale prenotato per le 16.

    Venezia deserta

    Come vedete, qui il pericolo non è la ressa ma è quello di perdersi.

    Saliamo dalla Scala d’Oro; il percorso è obbligato, non incontriamo nè gruppi né guide; un paio di coppie giovani ci sorpassano tra le innumerevoli sale che attraversiamo con la testa al soffitto. Nella sala del Maggior Consiglio (53,50 metri di lunghezza per 25 di larghezza e 15,40 di altezza) ci sediamo su una delle grandi panche sistemate lungo le pareti per ammirare la più grande tela al mondo (22 m li lunghezza per 7,5 di altezza) nella quale Tintoretto ha rappresentato il Paradiso. Questa sala arrivava a contenere da 1200 a 2000 membri; quel giorno eravamo tra 12 e 20 visitatori. Prima di uscire, attraversando il Ponte dei Sospiri, si visitano le carceri (i Piombi) e ci si domanda come abbia fatto Casanova a fuggire da quella fortezza.

    Venezia Palazzo Ducale

    Quasi tre ore di full immersion poi usciamo velocemente per prendere posto nella navata centrale della Basilica di San Marco. Partecipiamo devoti alla Santa Messa e alla fine ci prendiamo qualche minuto per mettere bene a fuoco mosaici, altari, statue, lampadari.

    Venezia San Marco

    Finalmente, alle 20 inoltrate, ci siamo messi alla ricerca di un ristorante per la cena. Visto il numero di turisti incontrati, non ho dato ascolto alla gentile signorina dell’hotel che al mattino mi aveva suggerito un paio di buoni ristoranti nei dintorni. Non ho prenotato non pensando che al sabato sera bastano i veneziani a riempire i pochi ristoranti aperti, di conseguenza, seguito dai continui rimproveri di Bruna, ci siamo seduti in un ristorante gestito da cinesi.

    Visita della Scuola Grande di San Rocco

    La domenica, di buon mattino, visita (meglio dire preghiera) in San Marco, attraversata del Canal Grande in gondola, coda per entrare alla Scuola Grande di San Rocco. Infatti, arrivati un quarto d’ora prima dell’apertura, qui abbiamo trovato una ventina di persone che attendevano.

    Forse non tutti sanno che, nel XIV secolo, durante la prima delle tre grandi epidemie che colpirono Venezia, i veneziani non si fecero scrupolo di trafugare il corpo di questo Santo, protettore e guaritore degli appestati, dalla chiesa di Voghera e portarlo a proteggere Venezia.  Per attirare i suoi favori costruirono una bella chiesa e una ancor più bella Scuola dove si riuniva una confraternita di laici dedita alle opere benefiche a favore dei poveri e degli ammalati. Questa Scuola Grande è anche definita la Cappella Sistina di Venezia.

    Venezia Scuola Grande San Rocco

    Vi basti sapere che il biglietto d’ingresso per gli over 65 è di 10 Euro a persona e per visitare il Palazzo Ducale, comprese le carceri, è di 13 Euro.

    È un luogo eccezionale dove oltre 60 dipinti sono conservati nella loro collocazione originaria in un edificio che dalla sua costruzione non ha quasi subito modifiche. Tele e cornici altrettanto imponenti quanto quelle di Palazzo Ducale e anche qui il Tintoretto la fa da padrone.

    La visita continua

    All’una del pomeriggio, per farmi perdonare della figuraccia fatta la sera precedente, porto Bruna in un localino niente male e, rompendo il digiuno del pranzo, anch’io mangio delle ottime capesante.

    Ritorniamo in camera per una rinfrescante e tonificante doccia. Alla reception lascio una busta con i ringraziamenti e una meritata mancia e via a prendere il vaporetto per la stazione senza però saltare il ponte di Rialto dove “tra spintoni” riusciamo farci un selfie.

    Selfie Gianni e Bruna

    Ma si sa, tutte le rose hanno le spine; e un po’ di amaro in bocca ce l’hanno lasciato tutte quelle gondole parcheggiate (quasi abbandonate) una dietro all’altra, da una parte e dall’altra lungo gli stretti canali ad indicare che anche loro hanno perso il lavoro.

    Gondole vuote

    Ringraziamo di cuore Gianni per averci fatto vivere con lui e Bruna la loro visita in una Venezia molto diversa da quella che eravamo abituati a vedere in “tempi normali”, ovvero quelli che prima del coronavirus consideravamo normalità. Noi italiani siamo veramente fortunati perché possiamo girare liberamente in Italia senza limitazioni (se non quelle legate al distanziamento sociale). Abbiamo così la possibilità di vedere ma soprattutto vivere le nostre belle città italiane più lentamente dedicandoci a riscoprire quegli angoli nascosti che per la fretta di vedere tutto spesso dimentichiamo. Per esempio noi non abbiamo mai visto la Scuola Grande di San Rocco nonostante siamo stati a Venezia parecchie volte. Dovremo rimediare…

    LEGGI gli altri articoli che Gianni ha scritto per noi

    Vi ricordiamo che, se anche voi volete cimentarvi nella scrittura di un articolo per noi o volete condividere una vostra avventura, con noi e con tutti i nostri amici, ci potete contattare! Saremmo molto contenti di ospitarvi qui su Travel With The Wind!!

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    2 commenti
    1. Nadia
      Nadia dice:
      19/08/2020 in 18:58

      Una Venezia insolita senza la folla. E’ il momento giusto per visitarla e perdersi tra le sue calli.

      Rispondi
      • Claudia
        Claudia dice:
        20/08/2020 in 16:40

        Anche noi vorremmo tornarci, questo è un ottimo periodo proprio perché senza troppo caos!

        Rispondi

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    Claudia e Gabri

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    Claudia e Gabri

    Io sono Claudia, sono io che organizzo i viaggi, che scelgo le mete (quasi sempre), che gestisco il blog e scrivo gli articoli che state leggendo.

    Gabri è colui che mi sopporta in viaggio come nella vita di tutti i giorni nonchè grande amante dei viaggi on the road.

    Insieme viaggiamo da più di 15 anni e dopo il nostro primo viaggio in Giappone abbiamo capito che, se siamo sopravvissuti in un paese in cui quasi nessuno parlava inglese e dove la maggior parte dei cartelli stradali erano in una lingua incomprensibile, potevamo viaggiare in qualsiasi posto avremmo voluto e così abbiamo fatto e continuiamo a fare.

    Insieme abbiamo vissuto il viaggio più importante della nostra vita: il viaggio in cui abbiamo deciso di sposarci a Las Vegas!

    Se volete seguirci nei nostri viaggi in giro per il mondo ne saremo molto felici!

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