Una settimana a Santorini
La scorsa estate avevamo una settimana a disposizione e abbiamo scelto di passarla a Santorini.
Mi aveva sempre affascinato Santorini, non solo per le case dai tetti blu, anche, ma soprattutto per la sua storia geologica e la sua particolare geomorfologia. Abbiamo così colto l’occasione e siamo partiti per questa meravigliosa isola dell’Egeo.
Santorini è famosa per le sue spiagge di sabbia nera, le viste panoramiche e i villaggi bianchi e blu. La nostra settimana a Santorini l’abbiamo dedicata soprattutto alle sue bellezze naturali e la sua storia vulcanica ma abbiamo avuto modo di di assaporare l’ottimo cibo locale e scoprire i paesini più nascosti e le antiche rovine della città minoica e, non solo, abbiamo fatto trekking e conosciuto la vera Santorini.
Tutto questo lo trovate in questo articolo. Potete utilizzare il nostro itinerario per avere un’idea di ciò che si può fare sull’isola di Santorini in una settimana ma anche per fare una previsione di massima sulle spese che potreste sostenere durante il vostro viaggio.
Qualche dettaglio sul nostro viaggio a Santorini
1. dall’Italia a Santorini
Partiamo da casa in mattinata (è sabato) direzione Venezia. Ce la prendiamo comoda perché il volo è alle 20:05. Abbiamo scelto di parcheggiare nel parcheggio dell’aeroporto (è veramente molto comodo, a due passi dal terminal, ne abbiamo parlato qui) perché avevamo trovato un’offerta per il parcheggio coperto. Se ci sono offerte è il top!
Arriviamo a Santorini alle 23:30 e, dopo aver ritirato l’auto dalla compagnia di noleggio Thrifty, andiamo direttamente alla casa che sarà la nostra sistemazione per 3 notti. Abbiamo scelto la Nomikos Mansion che ha un ottimo punteggio su Booking. L’abbiamo scelta perché si trova a Karterados, a due passi da Fira (la capitale di Santorini) che è raggiungibile comodamente anche a piedi.
Visto che non abbiamo sonno, e un leggero languorino ci ha raggiunto non appena abbiamo messo piede sull’isola, abbiamo deciso di andare da Erotokritos Bakery, una panetteria/pasticceria aperta 24 su 24 (meno male che esistono) per chiudere il buco allo stomaco.
Rientriamo in camera alle 2 di notte e proviamo a dormire qualche ora.
2. Kamari e Fira
Nonostante abbiamo fatto le 2 del mattino alle 8 siamo già svegli, abbiamo un’isola da esplorare!
Andiamo a fare colazione alla bakeri aperta 24 su 24 della sera prima, prendiamo 2 cappuccini (che ci servono in bicchieri di carta) e una ciambella (una in due), totale 7 euro!
Iniziamo subito a capire che “forse” questa vacanza ci costerà cara!
Prendiamo l’auto e partiamo ad esplorare l’isola dall’area archeologica di Kamari. Acquistiamo il biglietto combo con Akrotokiri e il museo archeologico di Fira. Non vogliamo perderci nulla della civiltà minoica di Santorini!
Il sito archeologico di Kamari, si trova sopra Kamari, una cittadina costiera situata nella parte orientale dell’isola a circa 8 km a sud-est di Thira (Fira), la città principale di Santorini.
L’area archeologica si può raggiungere sia a piedi che in macchina (ma solo durante il giorno). Noi ci volevamo ritornare nei giorni successivi all’alba ma purtroppo la strada per salire alle rovine è chiusa di notte.
Arrivati alla fine della strada si trova un parcheggio e da lì si può raggiungere l’ingresso dell’area archeologica. Nel sito si trovano le rovine di un palazzo minoico e una necropoli micenea. Dal sito si può anche avere una bella visuale sull’isola e sulla sottostante spiaggia di Kamari.
Per pranzo/merenda ci facciamo il primo Gyros Pita sulla spiaggia di Kamari. Segnatevi questo posto, Elias Grill, si mangia bene a prezzi ottimi!
Per chi non lo conoscesse, il Gyros Pita è un famoso piatto greco a base di carne, insieme ad altri ingredienti come pomodoro, cipolla, patatine fritte e tzatziki (salsa a base di yogurt, aglio e cetriolo) racchiusi in una pita (una sorta di pane a forma di mezzaluna). La carne viene solitamente cotta su uno spiedo verticale e tagliata a fette sottili prima di essere avvolta nella pita.
Il tramonto scegliamo di vederlo in una delle cittadine più famose dell’isola: Fira. Purtroppo Fira è talmente famosa che, riuscire a vedere il tramonto da soli, è praticamente impossibile!
Ma comunque è stato un bel tramonto, nonostante la folla! Cercheremo nuove location nei giorni a venire.
3. Trekking da Fira a Oia
Dopo aver visto il tramonto a Fira decidiamo di alzarci presto per vedere anche l’alba. Ci alziamo alle 5 e andiamo a Kamari dove  ammiriamo l’alba sul mare. E qui siamo ovviamente soli, sono le 5 e 30 del mattino! La cosa bella di Santorini è che, se permetti nel centro dell’isola, per andare da un lato all’altro (e quindi ammirare alba o tramonto) bastano 10/15 minuti di auto. Per il tramonto è solo più difficile perché ci sono centinaia di persone che vogliono vedere il tramonto dal tuo stesso punto panoramico. Leggete il nostro articolo per trovare i punti migliori dove ammirare alba e tramonto.
Seconda colazione sull’isola, due cappuccini (senza brioche) a soli… 7,60€. Scopriamo così che non era esagerato il prezzo della colazione di ieri a 7€. I prezzi solo quelli un po’ dappertutto.
Torniamo a casa, alla Nomikos Mansion, prepariamo gli zaini con l’acqua e partiamo per il nostro trekking da Fira a Oia.
Fira e il museo di Thera Preistorica
Ci fermiamo a Fira a visitare il Museo di Thera Preistorica che ospita una collezione di reperti archeologici provenienti dalle antiche città di Akrotiri e Thera, che furono distrutte dall’eruzione vulcanica dell’isola nel 1613 a.C. Oltre ad una ricca collezione di reperti e affreschi risalenti al periodo Minoico e Miceneo, il museo offre un’interessante panoramica sulla storia e sulla cultura dell’isola attraverso i secoli, dalla preistoria fino all’epoca bizantina.
Da una Fira continuiamo fino alla successiva città bianca, Imerovigli, dove ci mangiamo qualcosina prima di procedere con il nostro trekking.
Skaros Rock
Proprio davanti a Imerovigli si trova una scogliera famosa per la sua vista spettacolare sull’isola e sul mare Egeo, Skaros Rock, possiamo non deviare dal nostro trekking?
Skaros Rock è anche famosa per la sua storia perché qui, proprio in cima alla scogliera, si ergeva un castello costruito dai Veneziani nel 1207. La sua posizione strategica consentiva di controllare la baia di Imerovigli e difendere l’isola dalle invasioni.
Da Imerovigli a Oia e rientro a Fira in autobus
Da Skaros Rock torniamo sulla nostra strada e continuiamo il trekking da Imerovigli direzione Oia. I panorami sono sempre più spettacolari sia guardando in avanti (direzione Oia) sia rigirandosi indietro (dove le case di bianche di Imerovigli e Fira diventano un unico agglomerato bianco tanto sono vicine).
Arriviamo a Oia, giusto in tempo per piazzarci insieme ad altre centinaia di persone, per ammirare il tramonto sul mare, uno dei luoghi più famosi al mondo per vedere il tramonto. A mio parere non il luogo con il tramonto più bello ma, a Santorini, sono tutti qui!
Da Oia scegliamo di tornare a Fira con l’autobus. E qui veniamo alle nostre convinzioni… Chi mai prenderà l’autobus per andare da Oia a Fira? Ovviamente le centinaia di persone che erano ad Oia a guardare il tramonto! La coda nella piazza era talmente lunga da dover aspettare due autobus prima di poterci salire. Ne parte uno ogni 30 minuti! Il biglietto costa pochissimo (in confronto a tutto il resto dei prezzi sull’isola, 1,60€ a testa).
Prima di rientrare a casa ci fermiamo in un ottimo ristorante, fuori dal centro storico di Fira, che ci è piaciuto talmente tanto da ritornarci un’altra volta durante la nostra vacanza. Si tratta del ristorante MeRaki dove abbiamo mangiato una moussaka buonissima e assaggiato per la prima volta i souvlaki (che poi mangeremo spesso durante il nostro soggiorno a Santorini). I prezzi ottimi, soprattutto se paragonati ai prezzi delle colazioni. Un’ottima cena con soli 20 euro!
Piatti tipici di Santorini: la moussaka e i souvlaki
La moussaka è un piatto tradizionale greco a base di melanzane, carne macinata (di manzo o agnello) e salsa besciamella. Le melanzane vengono tagliate a fette e fritte in olio, quindi vengono disposte in una pentola a strati con la carne macinata e la salsa besciamella. Il tutto viene poi cotto in forno fino a quando non è ben dorato in superficie.
I souvlaki sono spiedini di carne (generalmente agnello o pollo) marinati e grigliati, molto popolari in Grecia. La carne viene tagliata a cubetti e marinata in una miscela di spezie e succo di limone prima di essere infilzata sugli spiedini e grigliata. I souvlaki vengono solitamente serviti con insalata, patate o riso, e accompagnati da una salsa tzatziki, fatta con yogurt, aglio e cetriolo. Si trovano comunemente negli street food, contenuti in una pita (il tipico pane greco) ma anche al piatto in molti ristoranti.
4. Mesaria e il sito archeologico di Akrotiri
Oggi niente alba, non riusciamo ad alzarci presto dopo il trekking di 30 chilometri di ieri. Ci svegliamo alle 7:30, prepariamo i bagagli perché oggi cambiamo sistemazione, e andiamo a fare colazione dove prendiamo due cappuccini e dolci greci per soli… 11 euro!
Dopo il salasso della colazione partiamo in auto direzione sud e ci fermiamo a Mesaria, una piccola città situata al centro dell’isola di Santorini.
Mesaria
Mesaria è circondata da vigneti ed è stata una delle prime località ad essere abitate dopo la più grande eruzione vulcanica avvenuta sull’isola nel 1600 a.C. e infatti conserva ancora tracce della sua antica storia.
La cittadina è visitata soprattutto per la chiesa di Panagia Episkopi, una chiesa ortodossa famosa per la sua posizione panoramica sull’isola e per la sua bellezza architettonica. La chiesa è a navata unica e presenta un’architettura tipica delle chiese dell’isola, con un’abside semicircolare e una cupola a forma di cono. La facciata è decorata con un bel portale in legno intagliato, e all’interno si possono ammirare affreschi e icone.
Noi a Mesaria, abbiamo visitato la casa-museo dalla famiglia Argyros, una delle famiglie più ricche e influenti dell’isola. La casa è stata trasformata in un museo, e aperta al pubblico,  per mostrare la vita e le tradizioni dell’isola durante il XIX e il XX secolo.
Il museo presenta una collezione di oggetti d’epoca, tra cui mobili, ceramiche, strumenti agricoli, abbigliamento e utensili domestici, che mostrano la vita quotidiana dell’epoca. La visita alla casa della famiglia Argyros è stata un’interessante opportunità per conoscere la storia e le tradizioni dell’isola di Santorini ma anche per ammirare l’architettura e le decorazioni interne della casa.
Usciti dalla casa troviamo, nella piazzetta di Mesaria, un ristorantino con i tavoli all’aperto che ci ha subito colpito per la sua semplicità . Una semplicità così difficile da trovare a Santorini che ci siamo fermati immediatamente per provarlo. Il locale si chiama Pentozali e noi ve lo consigliamo se passate da Mesaria, abbiamo fatto un ottimo pranzo tipico greco con cucina casalinga a soli 20 euro!
Akrotiri
Nel pomeriggio andiamo a visitare il sito archeologico di Akrotiri: un’antica città minoica distrutta dall’eruzione vulcanica dell’isola del 1600 a.C. Le rovine, scoperte nel 1967, sono state riportate alla luce ed oggi il sito archeologico include una grande quantità di edifici ben conservati, tra cui case, strade, piazze e negozi, che mostrano la vita quotidiana della città e la sua architettura. La città era molto avanzata per l’epoca, con un sistema di canali per la raccolta delle acque piovane, un sistema di fognature e una rete di strade pavimentate.
Il sito è anche famoso per i suoi affreschi, che sono stati ben conservati dalle ceneri vulcaniche e che mostrano scene di vita quotidiana e di cerimonie religiose. E’ una delle attività assolutamente da non perdere sull’isola perché offre un’opportunità unica per conoscere la storia e la cultura dell’antica città minoica e per ammirare i resti ben conservati delle rovine.
Dopo la visita al sito archeologico facciamo una passeggiata per vedere la famosa Red Beach, una delle spiagge più spettacolari del sud dell’isola. E’ chiamata così perché le rocce e la sabbia intorno alla spiaggia sono di colore rosso intenso a causa dell’alta concentrazione di ossido di ferro nella roccia vulcanica.
Dopo la visita al sito archeologico facciamo una passeggiata per vedere la famosa Red Beach, una delle spiagge più spettacolari del sud dell’isola. E’ chiamata così perché le rocce e la sabbia intorno alla spiaggia sono di colore rosso intenso a causa dell’alta concentrazione di ossido di ferro nella roccia vulcanica.
Raggiungiamo poi la nostra nuova casa, Santo Caves, che si trova sopra la città di Akrotiti ed è una tipica cave (grotta) bianca di Santorini. La sistemazione è perfetta per visitare il sud dell’isola e noi ve la consigliamo perché è veramente molto bella e confortevole e ha anche un ottimo punteggio (9.3) su Booking.
Scegliamo poi una location interessante (e solitaria) per ammirare il tramonto tra Akrotiri e il faro situato nella punta meridionale dell’isola di Santorini.
5. Emporio – Museo del pomodoro – Megalochori – Profiti Elia
Sveglia, ormai come di consueto, per andare ad ammirare l’alba. Per la conformazione geologica dell’isola di Santorini tutte le albe sono visibili dal mare mentre i tramonti dalle scogliere che danno sulla caldera (quella che un tempo era caldera dell’isola che è collassata nel mare formando le altre isole che compongono l’arcipelago di Santorini: Nea Kameni, Palea Kameni e Thirassia). Questa mattina scegliamo la spiaggia di Perissa e ci godiamo, in solitaria, l’alba sul mare.
Dalla spiaggia di Perissa scegliamo di andare a visitare la bellissima cittadina di Emporio.
Emporio
La cittadina di Emporio è famosa per i suoi edifici in pietra bianca e le sue strade strette e tortuose, che la rendono un luogo pittoresco e affascinante. Perdersi tra i suoi vicoli, soprattutto alla mattina, quando gli autobus turistici non l’hanno ancora raggiunta, è uno spettacolo! Noi ci siamo fermati ad Emporio finché non abbiamo visto sopraggiungere il primo gruppo di turisti e per qualche tempo siamo stati gli unici visitatori della cittadina.
Abbiamo fatto colazione in uno dei punti panoramici più belli di Emporio, da cui anche il conto molto salato, due cappuccini e una fetta di torta: 13 euro!
Emporio è una delle più antiche città dell’isola, è stata fondata nel XIII secolo dai Veneziani, che la chiamarono “Castello di Emporio” in quanto era un importante centro commerciale.
Durante il Medioevo, Emporio era infatti un punto chiave per il commercio del vino e della seta sull’isola. Era anche un importante centro di produzione della ceramica, e molte delle ceramiche di Santorini ancora oggi famose in tutto il mondo sono state prodotte qui.
Oggi Emporio è una tranquilla cittadina, abitata da poco più di 600 abitanti, e vi consigliamo una visita per il labirintico dedalo di viuzze bianche e color crema di una bellezza senza eguali sull’isola. Per noi molto più affascinante di Fira e Oia. Dovete però andarci appena dopo l’alba quando non ci sono ancora turisti in giro.
Museo del pomodoro
Il Museo del pomodoro “Tomato Industrial Museum”, fondato da Dimitri Nomikos, è il museo di Santorini che celebra la storia e l’importanza dell’industria del pomodoro sull’isola.
Il museo del pomodoro è ospitato in una vecchia fabbrica di conserva di pomodoro e presenta una varietà di attrezzature e oggetti legati alla produzione di pomodoro, nonché immagini e documenti storici che mostrano la vita e le tradizioni degli abitanti di Santorini legate all’industria del pomodoro.
Questo è uno dei musei assolutamente da visitare in un viaggio a Santorini perché permette di conoscere una Santorini molto diversa da quella che siamo abituati ad immaginare non avendola visitata.
Lost of Atlantis
Nonostante sapessimo che poteva essere un’attrazione turistica abbiamo continuato la nostra giornata con una visita al museo “Lost of Atlantis” di Megalochori attratti anche noi dal mito di Atlantide.
La leggenda narra che Atlantide sarebbe stata distrutta da un terribile cataclisma, causato da un’eruzione vulcanica. Alcuni studiosi pensano  che l’isola di Santorini, conosciuta per la sua attività vulcanica, possa essere l’Atlantide descritta da Platone.
L’eruzione vulcanica del 1600 a.C. sull’isola di Thera fu una delle più grandi eruzioni nella storia dell’umanità causando distruzioni e  cambiamenti geologici. Questa eruzione potrebbe essere stata la causa della distruzione di Atlantide.
Inoltre, le rovine dell’antica città di Akrotiri mostrano una società avanzata con un livello di vita molto simile a quello descritto da Platone per Atlantide.
Tuttavia, queste teorie sono solo congetture e non ci sono prove concrete per supportare una relazione tra l’isola di Santorini e la leggenda di Atlantide. La vera esistenza di Atlantide rimane un mistero e non ci sono prove concrete per supportare l’esistenza di una città o una civiltà sommersa chiamata Atlantide.
Il museo interattivo “Lost of Atlantis” mostra le ipotetiche connessioni tra Santorini ed Atlantide ma è anche interessante, soprattutto se siete con i bambini, perché permette di conoscere la storia geologica dell’isola (non essendo presente sull’isola un vero museo geologico o vulcanologico come avrei immaginato visto che Santorini è un’isola vulcanica).
Nel museo avrete quindi modo di conoscere tutte le fasi della formazione dell’arcipelago di Santorini a partire dalla caldera in cui si trovano le isole di Nea Kameni, Palea Kameni, Thirassia e l’isola principale di Santorini.
Guardate quest’immagine e immaginate come doveva essere Thera prima della sua distruzione. Al posto dell’acqua immaginate la terra emersa e vedrete che la forma era la classica forma vulcanica circolare. Al centro il cratere vulcanico (dove oggi si trova Nea Kameni con il suo cono vulcanico attivo). Nel museo di Megalochori tutto questo è spiegato meglio di come ve lo sto spiegando io.
Megalochori
Non so se sia stato Lost Atlantis o più facilmente i profumi provenienti del ristorante grill a due passi dal museo, a farci venire fame. Comunque abbiamo deciso di fermarci per un pranzo/merenda in questo ristorante, Grillicious, specializzato in carne alla griglia tra cui i famosi souvlaki, che ovviamente abbiamo preso!
Già che ci trovavamo a Megalochori abbiamo deciso di visitare la cittadina che un tempo era lontana dalle folle dei turisti (almeno così avevo letto) ma quando siamo andati noi era un po’ troppo affollata per i nostri gusti.
Megalochori è famosa, non solo per le sue case bianche con tetti blu e per le sue strade strette e acciottolate, ma anche perché è un importante centro vitivinicolo e proprio qui si possono visitare alcune cantine e degustare gli ottimi vini locali.
Profitis Ilias
Dopo la visita alla cittadina siamo andati al Monastero di Profitis Ilias, non tanto per il monastero in sé, quanto per la vista panoramica che si ha da lì visto che si trova nel punto più alto di tutta l’isola: 941 metri di altitudine.
Il Monastero di Profitis Ilias è un monastero ortodosso dedicato al Profeta Ilia. All’interno del monastero, ci sono icone e reliquie sacre, nonché una cappella dedicata ad Agios Gerasimos, il patrono dell’isola.
Noi siamo andati fino al monastero in auto (che si può facilmente parcheggiare sia al parcheggio che lungo la strada) ma ci sono dei bei sentieri che si possono seguire per raggiungerlo a piedi. E dalla montagna la vista panoramica a 360 gradi è il top: da un lato si vede la caldera con le isole dell’arcipelago di Santorini e dall’altro le spiagge e il mare Egeo a perdita d’occhio. Uno dei luoghi panoramici da non perdere!
Akrotiri
Per il tramonto abbiamo scelto il faro di Akrotiri, nella punta sud dell’isola, convinti che non ci fosse nessuno perché tutti impegnati ad ammirare il tramonto da Oia. E niente, il tramonto nelle località più panoramiche dell’isola è sempre affollato! Pochi metri dal faro poi c’è anche un chiosco che vende bibite e snack per cui, per noi, il tramonto al faro è bocciato, troppa gente! E nemmeno un granché come punto panoramico per ammirare il tramonto.
Per cena abbiamo scelto il ristorante “The Cave of Nikolas” situato sulla spiaggia a fianco dell’area archeologica di Akrotiri dove abbiamo fatto un’ottima cena (anche se un po’ cara) a base di pesce.
6. Fira – crociera nella caldera
Sveglia alle 5 e lasciamo la nostra casa di Akrotiri, ci spostiamo oggi nuovamente verso il centro dell’isola.
L’alba la ammiriamo, in solitaria, sulla spiaggia di Perissa e la colazione la facciamo nel bar pasticceria Psiroukis Markellos. Vi lascio il nome del locale perché qui è dove abbiamo speso meno in assoluto, solo 5,50 euro per due cappuccini e una ciambella. La vista dal bar non è granché (è sulla strada principale) ma è ovviamente questo il motivo per cui la colazione l’abbiamo pagata poco.
Ci dirigiamo verso Oia perché vogliamo andare a vedere se possiamo comprare i biglietti per andare sull’isola di Thirassia. Il proprietario della casa di Akrotiri ci aveva consigliato di provare ad andare al porto perché, se partono, ci sono i traghetti locali dove si spende veramente poco per raggiungere l’isola. Purtroppo in quei giorni la nave era in riparazione e non era possibile raggiungere l’isola se non con le crociere turistiche o con i taxi. Pensare che in taxi ci hanno chiesto 50 euro a persona a tratta per fare poco più di due chilometri di navigazione mentre con la nave locale (ci fosse stata) sarebbe costata pochi euro.
Siamo allora andati a Fira per vedere di trovare una crociera turistica. Alla fine abbiamo optato per la crociera serale che, per 40 euro a testa, comprendeva la salita al cratere di Nea Kameni (il vulcano attivo), le Hot Spring di Palea Kameni, Thirassia e tramonto in mare davanti ad Oia.
La nostra crociera parte alle 15;30 per cui abbiamo ancora tempo. Andiamo da Nick The Grill, uno dei più famosi grill restaurant dell’isola, per pranzare con un buon gyros pita.
Andiamo poi verso il centro di Fira e scopriamo che c’è un piccolo museo archeologico (gratuito) che si trova proprio a fianco alla fila di gente che aspetta di prendere la funivia per scendere verso il porto vecchio.
Ovviamente noi entriamo subito al museo pensando di trovarci altra gente, data la moltitudine di persone all’esterno del museo, invece siamo gli unici visitatori.
In questo piccolo museo si trovano statue e reperti archeologici ritrovati nei siti di Thera antica e Akrotiri. Non è molto grande ma per la tipologia di ritrovamenti che si trovano al suo interno è veramente un peccato non visitarlo.
La discesa della scalinata da Fira al porto vecchio
La nostra crociera parte dal porto vecchio di Fira, noto anche come “Old Port” o “Skala”, si trova in una piccola baia naturale, 300 metri più in basso della città di Fira, che gli antichi abitanti dell’isola utilizzavano come porto per le navi. Oggi il porto vecchio di Fira non è più utilizzato come porto commerciale, ma è qui davanti che attraccano le navi da crociera che giornalmente arrivano a Santorini.
Il porto vecchio di Fira è raggiungibile a piedi dalla città attraverso una scalinata panoramica di circa 600 gradini.
All’ora in cui siamo partiti noi da Fira per raggiungere il porto era già uno dei momenti in cui tanti croceristi che tornano alla propria nave.
E’ anche possibile prendere la funivia, come abbiamo visto prima, ma è quasi impossibile trovare posto e la fila per salirci è chilometrica.
Noi siamo andati a piedi (ma non avevamo minimante pensato di prendere la funivia) ma alcune scene che abbiamo visto erano assurde. Innanzi tutto ci sono gli asinelli pronti a portare chi non ce la fa o non se la sente di scendere la ripida scalinata a piedi. E cosa fanno gli asinelli mentre aspettano i turisti? Vi lascio immaginare gli asinelli che non si fanno problemi a rilasciare i propri escrementi sulla scalinata e le scene della gente che scende, chi a cavallo dell’asinello e chi a piedi mentre schiva gli escrementi o si copre il naso schifata dalla puzza di escrementi che ricopre la scalinata.
Sul nostro profilo Instagram potete vedere un pezzo della nostra discesa.
La scalinata inoltre, in alcuni punti, è parecchio scivolosa e tante persone che arrivano lì in giornata non sono certo preparati: un po’ per  il caldo, un po’ per la scivolosità , ma anche per la lunghezza in sé della scalinata, quei 600 gradini sembrano una tortura.
Noi ci siamo guardati tutte queste scene e comunque, nonostante le scarpe da trekking (non le infradito che aveva qualcuno di loro), ci abbiamo messo 45 minuti per scendere da Fira fino al porto vecchio.
Noi non abbiamo mai fatto una crociera (e non ci ispira minimamente) ma una scarpinata come quella, per vedere Fira e Oia di corsa, e dire di aver visto Santorini, non fa proprio per noi!
La crociera della caldera al tramonto
Arrivati al porto vecchio di Fira, aspettiamo qualche minuto finché non imbarchiamo anche noi direzione caldera di Santorini.
La salita al vulcano di Nea Kameni molto bella, peccato che l’abbiamo dovuta fare con i tempi previsti dall’escursione, e soprattutto in gruppo, ma era l’unico modo per farla spendendo cifre ragionevoli. A Palea Kameni volendo scendere dalla nave e raggiungere l’isoletta si poteva nuotare nelle sorgenti termali dell’isola, noi abbiamo preferito rimanere comodamente in nave. A Thirassia siamo stati solo per poco tempo, l’ideale sarebbe andarci una giornata intera e dedicare del tempo ai piccoli paesi dell’entroterra.
Il tramonto dall’imbarcazione è stato invece il più bello di tutta la settimana a Santorini. Non solo colori pazzeschi ma anche l’accompagnamento musicale della nostra guida che suonava dal vivo la chitarra, un brindisi al tramonto e in lontananza questi paesini bianchi sulle scogliere a strapiombo davanti a noi sembravano più scogliere imbiancate dalla neve che non i paesini di Fira e Oia. Uno spettacolo che vi consigliamo!
Il rientro è sempre al porto vecchio di Fira e ce la facciamo nuovamente a piedi. In salita la scalinata sembra non finire mai ma almeno eravamo da soli, non c’erano turisti né asinelli né puzza di escrementi perché i gradini erano già stati tutti lavati: pronti per un nuovo giorno.
Per la cena scegliamo di fermarci nuovamente al ristorante MeRaki che ci era piaciuto la volta precedente, questa volta proviamo i Dakos di Creta e il Saganaki.
Da Fira raggiungiamo il nostro nuovo appartamento che si trova a Pyrgos e che non vi consigliamo (se non per la location centrale sull’isola). Era un appartamento difficile da raggiungere, bisognava parcheggiargli lontano perché si trovava in zona pedonale, il letto era scomodo e la camera da letto molto piccola.
Piatti tipici di Santorini: i dakos e i saganaki
I dakos sono un piatto tradizionale dell’isola di Creta. Il loro nome “dakos” significa “pane” nel dialetto cretese e, come dice il loro nome, sono composti da una fetta di pane raffermo (tipicamente una forma di pane azzimo) coperta da una purea di pomodoro, feta schiacciata e condimenti come origano, olio d’oliva e cipolla tritata.
Il piatto viene generalmente servito come antipasto o come piatto unico. Noi l’abbiamo mangiato come antipasto al ristorante MeRaki di Santorini.
I saganaki sono un piatto tradizionale greco a base di formaggio. Il formaggio utilizzato per i saganaki è solitamente il kasseri, un formaggio a pasta semidura fatto con latte di pecora e capra, ma può anche essere fatto con altri tipi di formaggi come la feta o il kefalograviera.
Il formaggio viene tagliato a fette spesse e poi fritto in una padella con olio d’oliva fino a quando non è croccante e dorato. Viene poi servito caldo accompagnato da limone spremuto sopra e accompagnato da pane greco.
Il nome “saganaki” deriva dal tipo di padella utilizzata per friggerlo, chiamata appunto “saganaki” in greco. Il piatto è molto popolare nei ristoranti greci e spesso viene servito come antipasto.
7. la costa est di Santorini – Pyrgos
Una nuova giornata a Santorini come può iniziare se non con l’alba? Per l’alba questa volta scegliamo la spiaggia di Monolithos. Anche qui siamo solo noi e ci godiamo così una splendida alba.
Per colazione scopriamo quella che sarà la nostra pasticceria number one a Santorini, Furnissimo, non perché costi poco (perché non è così) ma perché qui fanno i melitini (il dolce tipico di Santorini che è entrato a far parte dei miei dolci preferiti, ne ho parlato in questo articolo).
Per questa giornata abbiamo deciso di andare alla scoperta della costa est dell’isola e vedere tutte le spiagge di Santorini che ancora non abbiamo visto durante le nostre esplorazioni all’alba.
La prima, quella che ci è anche piaciuta di più, è la spiaggia di Voulvoulos. Qui c’è un ristorante/bar e gli ombrelloni con sdraio gratuiti per chi consuma qualcosa al bar o al ristorante. E’ una spiaggia molto tranquilla (non abbiamo capito il perché) in confronto alle spiagge più famose di Kamari e Perissa dove si trovano gli stabilimenti balneari più frequentati.
Scendiamo poi verso la Pori beach, dove c’è una scala che arriva fino alla spiaggia ma è piena di alghe e non c’è, ovviamente, nessuno.
Arrival fino a Capo Colombo dove un tempo c’era un beach bar ma quando siamo andati noi, a Settembre 2022, sembrava un bar fantasma.Â
Per pranzo scegliamo di tornare nella trattoria Pentozali a Mesaria dove, come la volta precedente, abbiamo fatto un ottimo pranzo tradizionale greco a prezzi accessibilissimi: 16 euro per un antipasto e un secondo a testa.
Nel pomeriggio andiamo a visitare la Santorini Brewery Company dove assaggiamo le tre birre principali: Yellow, Red e Crazy Donkey. Tutte molto buone ma le mie preferite sono la Red e la Crazy Donkey.
Scegliamo poi di tornare a casa e andare a piedi a visitare la cittadina che ci ospita, Pyrgos.
Pyrgos
La città di Pyrgos, situata nel centro dell’isola a circa 7 chilometri da Fira, è famosa per la sua architettura tradizionale e per la sua posizione panoramica sull’isola, con viste sulla costa e sull’Egeo.
Pyrgos è stata fondata nel Medioevo come fortezza per proteggere l’isola dalle invasioni. La città ha conservato gran parte della sua architettura medievale, con case bianche e blu, strade strette e ripide e un castello medievale, costruito nel XIII secolo dai Veneziani, situato sulla cima di una collina con una una vista panoramica unica dell’isola e della caldera di Santorini.
Da Pyrgos è vicinissimo il monastero del Profiti Ilias ed è proprio qui che decidiamo di andare ad ammirare il tramonto. Anche qui troppe persone hanno la nostra stessa idea per cui, si bello e molto particolare perché si vede tutta l’isola e le isole vicine, ma manca un po’ di tranquillità .
Per cena torniamo a casa visto che quello che abbiamo scelto è un appartamento e ha la cucina a disposizione.
8. Oia – Voulvoulos – Estate Argyros – volo per l’Italia
Per l’ultimo giorno sull’isola abbiamo scelto la spiaggia di Voulvoulos per ammirare l’alba.
Appena sorto il sole abbiamo poi deciso di andare ad Oia per vedere com’è la città più famosa di Santorini appena dopo l’alba. Speravamo di non trovare nessuno e invece… è pieno di persone (sia coppie che ragazze) con fotografo al seguito che hanno scelto Oia per farsi immortalare nei luoghi e con gli abiti più instagrammabili possibili. Vendono anche pacchetti di servizi fotografici!
L’ultima assurdità che vi racconto sono stati i prezzi dei cappuccini ad Oia. Non avevamo ancora fatto colazione e pensavamo di farla ad Oia, pensavamo appunto… Ad Oia un cappuccino può costare anche 10€ l’uno! Dipende tutto dalla vista, più il punto è panoramico e più costa!
Noi ci accontentiamo dei prezzi “popolari” del resto dell’isola e torniamo alla pasticceria Furnissimo di Mesaria, dove abbiamo mangiato i melitini per l’ultima volta. Almeno qui il cappuccino costa “solo” 3,50€
Dopo la colazione decidiamo di tornare alla spiaggia di Voulvoulos per farci qualche ora di relax, facciamo anche pranzo nel ristorante della spiaggia e restiamo lì fino alle 16:30 quanto partiamo direzione Episkopi Gonia Thiras.
Estate Argyros
Per le 17 avevamo infatti prenotato la visita guidata con degustazione di vini di Santorini alla Estate Argyros, una delle cantine più antiche presenti sull’isola. La famiglia Argyros possiede infatti a Santorini uno dei vigneti su terreno vulcanico più antichi dell’isola: alcuni di questi hanno più di 150 anni!
I vini sono veramente ottimi e la degustazione, che abbiamo fatto dopo la visita, è stata eccezionale. Qui abbiamo assaggiato il famoso Vinsanto, che non è il Vinsanto toscano ma significa Vino di Santorini.
Per l’ultimo tramonto sull’isola abbiamo scelto una viuzza che si infilava tra i campi in una zona tra la cantina Santo Wine (troppo turistica per riuscire a prenotare un tavolo per la degustazione al tramonto) e la punta sud dell’isola.
Dopo il tramonto riusciamo ancora ad andare a Kamari per mangiare un ultimo Souvlaki Gyros Pita prima di riconsegnare l’auto alla compagnia di noleggio e recarci in aeroporto dove l’aereo ci aspettava per riportarci in Italia.
Dettaglio spese relative al viaggio a Santorini
questo è il dettaglio dell’intero viaggio a Santorini per due persone. Nel totale trovate proprio tutto, compresi l’assicurazione di viaggio che abbiamo stipulata con HeyMondo e il parcheggio dell’auto nell’aeroporto di Venezia (abbiamo scelto il parcheggio coperto all’interno dell’aeroporto).
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