Una settimana a Lanzarote
Come forse già saprete questo viaggio di una settimana a Lanzarote è stato il regalo a sorpresa che ho fatto a Gabri nel Natale del 2017. Non avevo ancora aggiunto l’itinerario dettagliato per cui eccolo qui.
In questo articolo vi ho già raccontato perché per noi Lanzarote è stata un’isola sorprendente: un’isola che combina aspetti geologici, agricoli, culinari, tradizionali, architettonici e letterali. Tutto in un unico viaggio alla scoperta di questa meravigliosa isola.
Una settimana a Lanzarote
Giorno 1: volo dall’Italia e arrivo a Lanzarote
Sveglia all’alba per partire con l’autobus direzione aeroporto di Milano Malpensa. L’aereo parte alle 11 ed arriva a Lanzarote alle 14 (ci mette solo 4 ore e ne recupera una con il fuso orario!).
Arrivati in aeroporto ritiriamo l’auto da Cicar, la compagnia locale che consigliamo a tutti di utilizzare per noleggiare un auto in tutte le Canarie, non chiedono nemmeno la carta di credito come deposito!).
Appena arrivati sull’isola partiamo subito alla sua esplorazione partendo dalle specialità culinarie, andiamo a a fare pranzo/merenda a Puerto Del Carmen all’Ocean’s View, locale che che ci ha consigliato Luca (il gestore della struttura in cui pernotteremo).
Rifocillati dopo il viaggio andiamo a Yaiza e prendiamo possesso della camera al Timanfaya Casa Rural, una struttura consigliatissima soprattutto per la professionalità e la disponibilità di Luca (trovare cappuccino e cornetti all’estero non ha prezzo!)
Per gustarci il tramonto scegliamo Playa Papagayo che è sempre bellissima ma al tramonto diventa il top! Per cena andiamo a Playa Blanca al ristorante Los Hervideros, anch’esso consigliato da Luca e che consigliamo anche a voi. Specialità pesce ma anche paella. Lo so che la Paella non è il piatto tipico canario ma se volete mangiare una buona paella a Lanzarote al Ristorante Los Hervideros la fanno divinamente, dovete solo ricordarvi di prenotarla in anticipo! Noi, non avendola prenotata ci siamo dovuti “accontentare” di cozze alla marinara e pescado del giorno (un pesce burro).
Giorno 2: la zona a nord di Teguise
Il secondo giorno sull’isola è domenica per cui ne approfittiamo per andare al mercato di Teguise, perché questo tradizionale mercato si svolge solo la domenica. Peccato solo che siamo capitati in una domenica di pioggia.
Visto che il tempo è brutto andiamo al Museo LagOmar, la casa di Omar Sharif, ovvero la casa che Omar Sharif ha comprato e perso alle carte, ne abbiamo raccontato la storia in questo articolo. La casa ha un’architettura molto interessante e molto interessante è anche la storia che sta dietro ai proprietari che si sono succeduti nel tempo. Vale la visita!
Nel tardo pomeriggio andiamo a vedere un’altra spiaggia famosa a Lanzarote, la spiaggia di Famara. Qui c’è spesso vento e pertanto la spiaggia è molto frequentata dagli sportivi che amano fare surf tra le onde dell’oceano. Noi ci siamo limitati a guardarli ammirando la loro grazia nel farsi trasportare dal vento.
Per cena scegliamo il ristorante Casa Gregorio di Uga, non molto lontano da Yaiza. Come seconda cena abbiamo scelto un ristorante tipico canario dove abbiamo assaggiato per la prima volta il formaggio di capra tipico di Uga e i Garbanzas estilo canario (ceci stufati con carne e pomodoro).
Giorno 3: trekking e bodegas
Dopo la colazione all’italiana preparata da Luca, andiamo verso il Timanfaya dove però prima di arrivare ci facciamo un semplice trekking di un’ora alla Montaña Colorada.
Da lì entriamo nel parco del Timanfaya dove facciamo un’attesa di circa un’ora prima di poter raggiungere la Montañas del Fuego. Appena arrivati facciamo subito il giro in bus che ci porta nei punti più spettacolari del parco (che purtroppo però si possono vedere solo attraverso il vetro dell’autobus).
Non ci fermiamo a mangiare il classico pollo cotto dal calore del vulcano, troppo turistico. Ci dirigiamo invece al Museo dell’Aloe dove scopriamo come viene estratta l’aloe dalle piante che a Lanzarote crescono un po’ ovunque. Ce ne sono 5 di musei dell’aloe a Lanzarote, quello di Yaiza è uno di questi.
Ci fermiamo poi alla Bodega de la Geria dove facciamo una degustazione di diversi tipi di vini accompagnati da un tagliere di formaggi. La Malvasia Vulcanica che si produce qui è qualcosa di unico ed assolutamente da assaggiare!
Prima del tramonto andiamo a vedere le saline di Janubio, le saline ancora in attività più estese di tutte le isole Canarie. Da lì ci spostiamo a Los Hervideros dove c’è un punto panoramico assolutamente imperdibile dove le onde si infrangono sulle rocce creando un effetto meraviglioso. Facciamo poi un sosta a El Golfo, piccolo villaggio di pescatori, famoso perché lì si trova un bellissimo laghetto dal colore verde smeraldo in mezzo ad una spiaggia di ciottoli neri, si chiama Charco de los Clicos.
Per cena torniamo al ristorante Los Hervideros di Playa Blanca (quello della prima sera sull’isola) dove ci gustiamo la paella prenotata precedentemente: ottima!
Giorno 4: cultura, cibi locali e trekking
Continua la nostra scoperta dell’isola con altre scoperte, Josè Saramago, scrittore portoghese vincitore del premio Nobel per la letteratura, ha passato gli ultimi anni della sua vita proprio a Lanzarote e qui c’è la sua casa-museo. La visita guidata ci ha fatto conoscere un uomo, uno scrittore che non conoscevamo se non solo di nome. Da quel giorno Josè Saramago è entrato nelle nostre vite e non ne è più uscito.
Noi abbiamo partecipato alla visita guidata in spagnolo ma, se preferite farla in italiano, vi consigliamo questo tour di Civitatis che viene svolto il più lingue tra cui l’italiano!
Dopo il museo di Saramago continuiamo con la scoperta dell’isola con César Manrique, colui che ha reso l’isola di Lanzarote quella che è oggi, andando al Monumento a Campesino che si trova proprio nel centro dell’isola. Il monumento è stato dedicato da Manrique a tutti i contadini e al loro duro lavoro. Nel momento in cui si sono presentati i problemi per l’isola, le colate laviche, si sono rimboccati le maniche ed hanno trovato nuovi modi di coltivare le loro terre. E’ grazie a loro che oggi possiamo degustarci degli ottimi vini nati dalla coltivazione delle viti sulla lava vulcanica.
Per pranzo ci siamo fermati a mangiare proprio nel cortile del Monumento al Campesino dove abbiamo mangiato per la prima volta una specialità canaria che ormai è diventato il mio piatto preferito: le Papas Arrugadas con il Mojo verde y rojo. Sono delle patate novelle cotte nel sale, sono arrugadas perché la pelle diventa rugosa con la cottura. Il Mojo invece è una salsa che viene preparata in due modi: il Mojo Rojo (rosso) è preparato con la paprica e il Mojo verde è preparato con il coriandolo (o il prezzemolo). Oltre alle Papas Arrugadas assaggiato anche il Gofio Dulce (o Amasado). Il gofio è una particolare miscela di cereali tipica delle Canarie. Il Gofio Dulce è un dolce preparato con questa farina e condito poi con miele, mandorle, noci e fichi secchi.
Nel primo pomeriggio, anche per smaltire il ricco pranzo canario, torniamo nella zona del Timafaya e ci facciamo la camminata verso la Caldera Blanca e la Caldereta (3 ore di cammino). Questi trekking sono tra i più bei trekking da fare nella zona del Timafaya e sono tutti tranquillamente fattibili da soli, senza guide e senza necessità di permessi per accedere alla zona perché si trovano poco prima dell’inizio del parco nazionale del Timanfaya.
Per l’aperitivo ci fermiamo a fare degli assaggi di vino malvasia con taglieri misti alla Bodegas Rubicon a La Geria.
Alla sera andiamo alla casa di Saramago dove nella biblioteca era prevista una serata dedicata allo scrittore con concerto di Timple (strumento musicale canario) presentata dalla moglie di Saramago, Pilar del Rio.
Giorno 5: la zona nord e Manrique
Oggi dovevamo fare il trekking nel parco del Timanfaya guidati dai ranger del parco ma è stato purtroppo cancellato per pioggia. In questo caso, visto che il trekking l’avevamo prenotato mesi prima, non possiamo fare nulla, se non ritentare per il prossimo viaggio a Lanzarote, sperando che il tempo sia clemente. Se volete sapere come prenotarlo (è gratuito ma bisogna andare accompagnati dalle guide esperte del parco) ecco qui il nostro articolo che vi spiega come fare e soprattutto quando farlo.
Decidiamo di andiamo alla Cueva de Los Verdes, uno di quei luoghi già magici ma che César Manrique ha saputo esaltare con la sua mano.
Successivamente prendiamo possesso della nostra nuova sistemazione a Tabayesco, dove passeremo le prossime notti. E’ una casa gestita da una coppia inglese che si è trasferita sull’isola per scappare dal clima nordico e rigenerarsi sull’isola dove è sempre primavera.
Continuiamo con l’esplorazione dell’isola spostandoci a nord dove visitiamo il Castello di Santa Barbara, che si trova sul vulcano Guanapay, non lontano da Teguise. Il castello ospita il Museo della Pirateria che è uno dei musei da vedere per conoscere una parte di storia per noi sconosciuta, quando Lanzarote era spesso presa di mira dai pirati per fare razzia di schiavi.
Passiamo alla Bodega El Grifo dove partecipiamo alla visita guidata nelle vigne e nella cantina e poi facciamo una degustazione di vini accompagnata da un tagliere di formaggi.
Visitiamo poi la Fondazione Manrique dove visitiamo la casa-museo dove il grande César ha passato gran parte della sua vita. Qui si trova anche lo studio dell’artista, oggi convertito in sala per l’esposizione dei suoi dipinti.
Passiamo da Costa Teguise per poi andare a cena alla Casa de la Playa sulla spiaggia di Arieta.
Giorno 6: Casa di Manrique e Jameo del Agua
Di prima mattina, per trovare meno turisti, andiamo al Jameos del Agua. Qui César Manrique ha trasformato, quello che fu il crollo del tetto di un camino vulcanico attraverso il quale scorreva la lava, in uno spazio unico al mondo. Meta imperdibile per chi visita Lanzarote.
Continuiamo con Manrique e andiamo ad Haria a visitare la casa dove l’artista visse gli ultimi anni prima della sua morte. Qui, ci ha molto colpito il laboratorio che si trova nel giardino dietro la casa, dove il pittore dipingeva ogni giorno, tutto conservato proprio come l’artista lo lasciò l’ultima volta che dipinse qualcosa prima di morire. Ci sono i suoi colori sulle tavolozze, i tavoli con i disegni e i cavalletti con i dipinti incompiuti. Era come se il tempo si fosse fermato al giorno della sua morte.
Da Haria passiamo dalla piccola chiesetta della Ermita de Las Nieves e facciamo una sosta al parco delle pale eoliche di Los Valles.
Per il solito giro delle cantine andiamo alla Bodega la Florida dove prendiamo due bicchieri di vino (Muscatel e Malvasia vulcanica) e tagliere di formaggi e salumi con il famoso jamon iberico.
Andiamo poi al Charco de Los Clicos a vedere il tramonto e a cena a Playa Honda da Casa Tere Grill dove prendiamo Papas Arrugadas con Mojo e Parillada de Carne.
Giorno 7: cultura locale, vini locali e trekking
Torniamo al Jameos del Agua per ammirare l’alba tra le chele del granchio che si trova all’ingresso.
Da lì ci dirigiamo ai Jardins du Cactus, un giardino spettacolare dove si trovano più di 4.500 cactus da tutto il mondo.
Continuiamo il nostro giro degustazioni con la Cantina Bermejo dove assaggiamo i loro vini e da lì andiamo a fare ancora un breve trekking tra i vulcani di Lanzarote. Facciamo giro della Caldera de los Cuervos in circa un’oretta di cammino.
Ci fermiamo poi ad ammirare il tramonto al Mirador del Rio (altra meraviglia architettonica di Manrique).
La serata la passiamo nella città di Teguise dove si svolge il Carnival Traditional: una manifestazione carnevalesca dove si esibiscono tutte le maschere della tradizione canaria. Alcune di esse ci ricordano le maschere italiane come i Mammuthones sardi e i Krampus altoatesini.
Giorno 8: Castillo de San Jose e rientro in Italia
Ultimo giorno sull’isola.
Facciamo colazione a Tahiche da Levain bakery (la migliore pasticceria in cui abbiamo fatto colazione a Lanzarote, a parte a casa di Luca….).
Visto che il volo è nel primo pomeriggio abbiamo ancora tempo per visitare il Castillo de San José ad Arrecife dove si trova il museo internazionale di arte contemporanea istituito nel 1975 sempre grazie allo zampino di Manrique che ha voluto questo museo con l’obiettivo di “promuovere, raccogliere ed esporre le opere più significative della creazione artistica moderna”. Gli appassionati dell’arte moderna non possono perdere questo museo!
Purtroppo la nostra settimana a Lanzarote è giunta al termine, riconsegniamo l’auto e saliamo sul volo per l’Italia.
Lanzarote però è sempre nei nostri cuori e sappiamo che prima o poi ci torneremo, intanto vi lasciamo con tutti i nostri articoli su quest’isola e sulle altre Canarie che abbiamo visitato nei anni successivi: Tenerife e La Palma. Vi lasciamo anche un articolo su El Hierro che non abbiamo visitato personalmente ma che vorremmo tanto visitare, l’articolo è di Luigi, amico di Travel With The Wind.
Se dovesse capitarti di voler tornare alle Canarie e scegli Tenerife, fai un fischio. Ho qualche dritta per farti spendere almeno un 20% in meno a testa, volo compreso.
Vorrò sicuramente, grazie!!! ?
Ho sentito cose meravigliose su Lanzarote, e leggendo la ricchezza di questo itinerario, mi si conferma l’idea che sia un posto da visitare, prima o poi.
Tra le passeggiate e i trekking, gli assaggi di vino e le ispirazioni culturali, questo è un ottimo itinerario davvero!
Tra l’altro, non sapevo che ci fosse la casagmuseo di Saramago! Questo mi spinge a volerci davvero andare presto!
Lanzarote deve essere un’isola che conquista per i colori della terra che sono a contrasto . Spero di riuscirci ad andare .Grazie per le info
Lanzarote è un’isola incredibile ❤️ Anche io ho soggiornato al Timanfaya Casa Rural, dove Luca e sua moglie ci hanno viziato con ottime colazioni e un sacco di chiacchiere e consigli. Loro si erano trasferiti da poco sull’isola. Li ricordo con piacere ❤️
Anche noi abbiamo alloggiato a Timanfaya casa Rural quando siamo stati a Lanzarote. Purtroppo solo una notte perché era davvero bello e sarei rimasta volentieri più a lungo 😊