Un weekend in mezzo alla natura incontaminata della Valle Aurina
Continuano le nostre avventure con Windy (il mini van che ci accompagna nei nostri weekend in Alto Adige) e questa volta siamo andati in Valle Aurina, una bellissima valle, una tra le più incontaminate dell’Alto Adige, circondata da più di 80 montagne sopra i 3.000 metri di altezza.
In questo articolo vi raccontiamo qualcosa di più su questa valle dell’Alto Adige e vi parliamo dei trekking che abbiamo fatto nei due giorni che abbiamo passato in mezzo alla natura.
La Valle Aurina
La Valle Aurina è una valle altoatesina che parte da nord di Brunico e arriva fino al confine con l’Austria dove si trova la Vetta d’Italia (in tedesco Klockerkarkopf), una montagna alta 2912 metri considerata per lungo tempo il punto più a nord d’Italia.
In realtà il punto più a nord d’Italia sembra invece essere 400 metri più a est e 100 metri più a nord della Vetta d’Italia: si tratta della cima della Westlicher Zwillingskopf (in italiano Testa Gemella Occidentale).
Perché il Klockerkarkopf in italiano è diventato Vetta d’Italia?
In tedesco Klockerkarkopf significa “cima della malga Klocker” ma in italiano il “caro” Ettore Tolomei ha pensato bene di cambiargli il nome in Vetta d’Italia. Secondo Ettore Tolomei, che c’è salito nel 1904, questa cima era il punto più a nord d’Italia e così, quando è stato chiamato ad italianizzare i toponimi dell’Alto Adige ha scelto questo termine.
La Valle Aurina è visitata soprattutto per le spettacolari montagne che la circondano e offre una vasta varietà di attività, tra cui escursioni, arrampicate, percorsi per mountain bike, sci e tanto altro ma anche per i suoi pittoreschi borghi tradizionali che conservano l’architettura tipica dell’Alto Adige, con le loro case in legno e i tetti di paglia.
Inoltre, la valle è nota per i suoi tesori culturali, come il Castello di Tures, un’imponente fortezza medievale che domina la valle, e il Museo delle Miniere di Predoi, che racconta la storia mineraria della regione.
Insomma, la Valle Aurina è una meravigliosa destinazione di montagna che offre paesaggi spettacolari, attività all’aperto, cultura e tradizioni locali, rendendola un luogo affascinante da visitare in Alto Adige.
Il nostro weekend in Valle Aurina con Windy
Abbiamo scelto di arrivare in Valle Aurina, e più precisamente a Riva di Tures, già il venerdì sera in modo da essere pronti per partire per la prima delle due escursioni di prima mattina.
A Riva di Tures c’è un comodo parcheggio dove è possibile passare la notte (gratis) che di giorno (dalle 8:30 alle 19:00) è invece a pagamento. Il parcheggio è ancora tra i pochi a buon prezzo perché costa solo 5 euro al giorno ed è un’ottima base di partenza per le escursioni.
Tra una cosa e l’altra, carico della prima volta dell’acqua sul Windy (a breve faremo dei tutorial per dummy) e cena a metà strada siamo arrivati a destinazione (al parcheggio di Riva di Tures) dopo la mezzanotte del venerdì.
Tempo di tirare su il tetto, prepararci per la notte e andiamo subito a dormire. Ed è qui che io capisco che il letto di sopra non fa per me in alta montagna (più che altro perché non siamo ancora attrezzati):
- fa più freddo
- entrano gli spifferi
- il calore del webasto non arriva se non accendendolo al massimo
- se c’è vento forte si muove il letto
Ecco, io non sono riuscita a dormire… Ho deciso che per il prossimo weekend mi porto un’altra coperta e dormo sotto (Gabri preferisce dormire comunque sopra nonostante tutto perché il materasso è più comodo).
Da Riva di Tures al rifugio Roma (Kasseler Hütte)
Dopo la nottataccia (almeno per me) ci svegliamo, Gabriele per farsi perdonare mi prepara la colazione, paghiamo il parcheggio (a proposito le macchiette accettano anche il bancomat) e poi partiamo a piedi direzione rifugio Roma.
Seguiamo il sentiero numero 1 che ci conduce direttamente alla nostra destinazione. Il sentiero, lungo circa 10 chilometri, è quasi interamente in salita con un dislivello di circa 730 metri. Sale da quota 1.536 metri sul livello del mare del parcheggio di Riva di Turse ai 2.267 metri del rifugio Roma.
Durante il percorso attraversiamo boschi, torrenti (grazie a ponti di legno costruiti per permetterne il passaggio) e incontriamo una bellissima cascata, la cascata del Rio Covoni, che ci accompagnerà per una parte del percorso fino a raggiungere il rifugio Roma (in tedesco Kasseler Hütte).
Ci siamo subito chiesti perché si chiama rifugio Roma se in tedesco è Kasseler. Ecco spiegato il motivo:
Il rifugio è stato costruito nel 1877 ma, dopo la prima guerra mondiale, nel 1926, è stato assegnato alla sezione di Roma del CAI (Club Alpino Italiano) e da allora è sempre stato chiamato Rifugio Roma.
Al rifugio Roma, nel periodo di apertura, è anche possibile pranzare ma noi avevamo il pranzo al sacco per cui ci siamo “accontentati” di assaggiare le loro torte, e che dire, sono veramente ottime! Avevamo la Sacher Torte, lo strudel fatto in casa, la torta di grano saraceno e tante altre… tutte una più buona dell’altra. Che poi non si sa come mai dopo una camminata, magari anche un po’ stancante, in montagna le torte sono sempre buone!
Rientrati al parcheggio ci siamo riposati un po’ e poi abbiamo fatto cena nel camper dei nostri amici Carmen e Max (camperisti da una vita a cui ci rivolgiamo ogni volta che non sappiamo come fare qualcosa). Certo che una cena nel loro camper è tutta un’altra cosa, ci si sta tranquillamente anche in quattro. Anche nel Windy ci saremmo stati ma un po’ strettini!
Da Riva di Tures alla malga Durra (Durra Alm)
Dopo un’altra nottataccia (almeno per me perché ha voluto nuovamente dormire nel letto di sopra e faceva freddissimo) ci svegliamo. Gabriele per farsi perdonare mi prepara la colazione poi partiamo con Windy direzione Parcheggio Ultimo (che probabilmente si chiama così perché è l’ultimo parcheggio prima dei sentieri). Qui i camper non possono parcheggiare (perché i posti sono corti) ma Windy, che alla fine è lungo quanto una station wagon, ci sta!
Seguiamo il sentiero numero 1a, molto semplice e per lo più in piano, che ci conduce, in meno di 45 minuti, alla Knuttealm ma qui non ci fermiamo (è troppo presto). Attraversiamo i pascoli con un bel gruppo di simpatiche mucche che vogliono leccare il mio telefono (guardate la scena su Instagram).
Continuiamo la salita e, in circa 1 ora e mezza, arriviamo alla malga Durra. Il sentiero è tutto in salita e per lo più sotto il sole che, nonostante siamo a circa 2000 metri sul livello del mare, è molto caldo.
La Durra Alm (malga Durra) si trova a 2.096 metri di altitudine ed è gestita, dallo scorso anno, da una deliziosa famiglia il cui figlio maggiore prepara dei piatti veramente speciali. Noi abbiamo assaggiato solo le torte ma se le torte sono al pari degli altri piatti allora il menu è tutto da provare, ci torneremo!
Dalla malga Durra siamo a scesi a Riva di Tures seguendo il sentiero numero 1 che porta direttamente al Parcheggio Ultimo (proprio all’incrocio con il sentiero 1a che avevamo percorso all’andata).
Al rientro al parcheggio camper di Riva di Tures abbiamo svuotato per la prima volta le acque grigie (l’acqua che scende dai tubi del lavandino usata per lavare i piatti) e le acque biache (l’acqua pulita rimasta nel serbatoio) del Windy.
Continuate a seguirci che presto faremo delle lezioni pratiche su come si usa il Nugget (in caso abbiate anche voi intenzione di fare questa pazzia e comprarvi un minivan) perché per noi oggi uscita è una scoperta. Alla prossima avventura!
Dove dormire in Valle Aurina
Abbiamo visto che, chi ha un camper o chi ha un minivan, può decidere di pernottare al parcheggio di Riva di Tures (gratis) ma per chi non ce l’ha?
Purtroppo Riva di Tures non offre molte sistemazioni e per questo motivo le poche sono anche molto care. In tanti hotel è anche necessario pernottare un minimo di 3 notti mentre in altri addirittura 6 notti. Trovare qualcosa per il weekend non è facile. Soprattutto a prezzi accettabili.
Abbiamo trovato per voi questo appartamento, Urlaub auf dem Feichterhof, prenotabile anche per una singola notte, che ha un ottimo punteggio su Booking (9.6) e costa decisamente poco rispetto alla media degli hotel della zona, meno di 80 euro a notte!
Se però vi spostate di qualche chilometro potete trovare anche altre offerte a prezzi accettabili come la Pensione Neuhaushof di San Giacomo o il Garni Trojer di Campo Turest che si trovano entrambe a meno di 10 chilometri da Riva di Tures, hanno un punteggio sopra 9.0 di Booking e costano circa 90 euro a notte (nel periodo estivo).
Dove si trova la Valle Aurina e come arrivare
La Valle Aurina si trova in Alto Adige quasi al confine con l’Austria e l’auto è il mezzo più comodo per raggiungerla.
In automobile il percorso più veloce è quello che passa per l’A22 (l’Autostrada del Brennero). Si esce a Bressanone e si segue la strada statale che va in direzione Brunico. A Brunico si prosegue direzione Valle Aurina.
Con i mezzi pubblici è un po’ più macchinoso. Da Bolzano è necessario prendere un treno fino a Fortezza e poi da lì prenderne un altro direzione San Candisdo, scendere a Brunico e prendere l’autobus numero 450 diretto in Valle Aurina (dal lunedì al venerdì ne parte uno ogni mezzora e nei weekend uno ogni ora). Purtroppo l’autobus 450 ferma in diverse località ma non Riva di Tures. Per raggiungere Riva di Tures è necessario prendere un’ulteriore autobus, il 452, da Campo Tures.
Se viaggiare con i mezzi pubblici potete organizzare il vostro viaggio utilizzando il sito dell’Alto Adige Mobilità inserendo la località di partenza (Brunico) e la località di arrivo (Riva di Tures).
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