I titoloni dei giornali italiani e la realtà
Vi è mai capitato di trovarvi all’estero e di leggere su giornali italiani una vicenda legata al luogo in cui vi trovavate? Avete pensato a quanto sensazionalisti sono i giornalisti italiani sulle notizie estere?
A noi è successo nel 2014 in Islanda.
Durante il nostro viaggio in Islanda ogni giorno (o quando avevamo la possibilità di collegarci ad internet) seguivamo la situazione strade e meteo sul sito ufficiale vegagerdin.
Spostandosi anche su strade sterrate in base anche alla quantità di pioggia caduta nei giorni precedenti è necessario, ogni volta che si pensa di prendere una pista interna, controllare su questo sito se la strada è accessibile e quali sono le sue condizioni prima di partire.
E’ da questo sito che siamo venuti a conoscenza per la prima volta del rischio eruzione del vulcano Bárðarbunga (si legge Bardarbunga). Non so perché ma a me il nome di questo vulcano ha subito ricordato un certo politico italiano famoso per il BungaBunga…
Quando il Bardarbunga ha iniziato a borbottare da sotto il ghiacciaio abbiamo iniziato a seguire le notizie che giorno per giorno i vari siti Islandesi riportavano.
I miei appunti di viaggio
17 Agosto 2014
Sembra che ci siano stati più di 300 terremoti sotto il Vatnajökull e c’è movimento di magma sotto il vulcano Bardarbunga. Per ora hanno chiuso la Sprengisandur F26 e la F88 verso l’Askja. Monitoriamo la situazione!
18 Agosto 2014
Il vulcano Bardarbunga ora è salito al livello di attenzione arancione: c’è la possibilità di un eruzione.
19 Agosto 2014
All’information center di Asbyrgi leggiamo che per via del Burdabunga se si va a piedi da Asbyrgi a Dettifoss bisogna registrare il proprio nome prima della partenza: noi andiamo in auto quindi non lo dobbiamo fare. Siamo comunque in una zona di allerta quindi meglio leggere bene le indicazioni.
23 Agosto 2014
Dopo giorni di silenzio leggiamo che il vulcano Bardarbunga ha iniziato ad eruttare a circa 400 metri sotto il ghiacciaio e che hanno cambiato il codice aereo da arancione a rosso. Hanno anche chiuso la zona di Dettifoss e Asbyrgi per rischio Jökulhlaup. Meno male che siamo riusciti ad andarci.
La parola islandese Jökulhlaup si riferisce all’inondazione conseguente ad un’eruzione vulcanica che avviene al di sotto di un ghiacciaio, in questo caso il Vatnajökull (il ghiacciaio più grande d’Islanda e d’Europa).
24 Agosto 2014
Dopo il cambio del codice aereo da arancione a rosso, che però era limitato alla zona dell’eruzione (che era ancora 400 metri sotto i ghiacciaio), la notizia del Bardarbunga è arrivata in Italia!
Questi sono i titoloni italiani usciti il 24 Agosto
Leggo.it: Islanda, il vulcano Bardabunga ora fa paura. Allerta rossa e stop ai voli: “Come nel 2010”
Il secolo XIX: Islanda, il vulcano Bardabunga erutta: allarme rosso e divieto di sorvolo
La repubblica: Islanda, allarme rosso per vulcano Bardarbunga: voli bloccati
Meteogiornale.it: Il mostro islandese “Bardarbunga” si prepara ad una gigantesca eruzione?
Meteoweb.eu: Allarme in tutt’Europa: il vulcano islandese Bardarbunga ha appena iniziato ad eruttare!
Euronews.com: Bardarbunga: l’islanda teme che il vulcano scateni una bomba d’acqua
La Stampa:
titolo: Bardarbunga, cresce l’allarme. Probabile forte eruzione
sottotitolo: Rischi di forti emissioni di cenere nell’atmosfera e quindi di gravi intralci al traffico aereo sul Nord Europa
La vera e propria eruzione del Bardarbunga è iniziata il 29 Agosto quando noi eravamo già rientrati in Italia.
Il traffico aereo in Islanda non è stato bloccato se non sopra la zona dell’eruzione e l’Europa non ha avuto ripercussioni come quelle del 2010 quando ha eruttato il vulcano dal nome impronunciabile Eyjafjallayökull, ma quella è un’altra storia…
Foto pubblicata su autorizzazione dell’autore islandese Benedikt Halfdanarson.
Super interessante questo articolo e il paragone tra come vengono lanciate le notizie in Italia!
Ma pensa un po’! Non immaginavo tanto allarmismo e tanti titoloni ansiosi da parte delle testate italiane!
La percezione è sempre diversa e distorta. Per disgrazia o per fortuna. Dipende dalle volte. Quando ero a Gerusalemme, durante lo Yom Kippur, vennero lanciate Bombe Molotov nella spianata e all’interno della città si creò un bel casino. Io non mi accorsi di nulla perché mi trovavo nella parte cristiana al momento, ma solo una volta rientrata in Hotel, guardando il TG. Le TV israeliane comunque facevano passare quell’episodio come una normale routine. In Italia i TG non ne parlarono per niente. E Per fortuna perché altrimenti i miei sarebbero infartati!
A gennaio, stessa cosa. Ero a Parigi e la Senna raggiunse un livello veramente preoccupante. Strade allagate, Louvre chiuso. Un disastro. In Italia nessuno ne ha parlato, nè sui giornali nè in TV.
Credo che la soluzione migliore sia non dipendere da un’unica fonte. Io vivo in Spagna e mi accorgo leggendo i giornali spagnoli di quanta poca attenzione venga dedicata in Italia alla cronaca estera. Sembra che ci si diverta a pubblicare solo i fatti che fanno notizia (magari enfatizzandoli un po’) e non la cronaca pura.