Le targhe americane fotografate negli on the road
Oggi vi portiamo con noi negli Stati Uniti grazie al gioco delle targhe americane che ho iniziato a fare nel nostro primo viaggio negli States.
Tutto è iniziato durante la mia infanzia quando, per passare le lunghe ore in auto che ci separavano dalle meritate vacanze estive, facevamo un gioco: dovevamo riconoscere le province italiane dalla loro targa/sigla, chi le indovinava tutte vinceva!
Probabilmente è proprio da questo gioco che sono sempre stata attratta dalle targhe automobilistiche: le fotografo tutte!
Ho le fotografie delle targhe di tutte le auto che abbiamo noleggiato nei nostri viaggi.
Ma non solo, la prima volta negli Stati Uniti, ho iniziato a fotografare le targhe americane e non ho più smesso. Da quel lontano 2009 ho raccolto un centinaio di fotografie di targhe americane (e canadesi).
Perché fotografare le targhe americane
Le targhe americane sono tutte diverse una dall’altra, non come le anonime targhe italiane attuali in cui non c’è più nemmeno la provincia. Negli Stati Uniti ogni stato ha uno o più slogan, creati in primis per le attività turistiche ma poi riportati anche sui cartelli stradali, sulle monete commemorative e anche sulle targhe automobilistiche!
Quando ho iniziato il gioco delle targhe non sapevo che un giorno ne avrei scritto un articolo ma neanche che avremmo avuto un blog dove parlarne. Probabilmente non sapevo nemmeno cosa ne avrei fatto di queste fotografie ma, in quel momento, mi bastava immortalare le targhe che trovavo qua e là per i parchi degli States.
Trovandoci in località molto turistiche, il gioco è stato di per se molto facile anche se alcune targhe non le ho proprio trovate… come il Maine (dove poi siamo andati successivamente) e le Hawaii (fotografata in un negozio di souvenir).
Abbiamo riunito, quindi, in questo articolo tutte le fotografie scattate alle targhe americane nei vari viaggi in America e da esse partiamo in un viaggio attraverso la cultura americana e i nostri on the road.
I 50 Stati Uniti d’America
Partiamo però dagli stati facenti parte degli Stati Uniti d’America, chi di voi saprebbe elencare i nomi di tutti e 50 gli stati?
Io ricordo a mala pena quelli che abbiamo attraversato durante i nostri on the road negli States figuriamoci tutti. Non ci riescono nemmeno gli americani!
Ve la ricordate questa puntata della serie tv Friends? Nemmeno Ross, lo studioso e precisino del gruppo, riesce a ricordarli tutti e 50. Tra gli amici c’è addirittura chi non sa che gli Stati Uniti d’America sono 50!
Le targhe americane dall’origine ai giorni nostri
Le prime targhe americane, dall’inizio del 1900 fino alla prima guerra mondiale, erano di metallo smaltato. All’epoca i veicoli che circolavano sulle strade americane erano pochi e le targhe, per il tipo di fabbricazione, molto costose e realizzate per resistere alle intemperie in quanto la vernice smaltata veniva vetrificata dalle alte temperature del forno. Sono proprio queste le targhe più ricercate dai collezionisti di tutto il mondo!
Nel dopoguerra, con l’incremento dei veicoli circolanti, cambiò la produzione passando dal metallo smaltato alla lamiera verniciata. Ovviamente queste targhe erano più soggette alla corrosione del metallo e all’opacizzazione dovuta all’azione del sole, ma il costo di produzione era decisamente inferiore.
Tutte le targhe però, sia dalle primissime versioni in vernice smaltata fino alle attuali metalliche, hanno sempre mostrato una grande varietà grafica grazie alla libera personalizzazione lasciata ad ogni stato ma anche ogni automobilista.
La personalizzazione delle targhe americane
Dovete sapere che, in ognuno del 50 stati americani, gli automobilisti possono personalizzare  – ovviamente a pagamento – la sequenza di lettere e numeri della propria targa: in America si chiamano vanity plate o prestige plate.
Pensate alle conseguenze della personalizzazione delle targhe: una regolamentazione ci vuole. Ci sono però stati, come il Maine, che non effettua alcuna censura sulle vanity plates. Per fortuna a condizione che non incitino all’odio o alla violenza.
Negli anni ci sono stati casi di sequenze personalizzate che hanno causato difficoltà inaspettate ai loro proprietari. Come il caso di un automobilista californiano che ha personalizzato la sua targa con la parola “NULL” che, non solo ha mandato in tilt i computer della DMV americana (DMV sta per Department of Motor Vehicles) ma ha anche ricevuto migliaia di contravvenzioni. Erano tutte multe non inviate prima e che erano memorizzate nel database del DMV per le auto che circolavano senza targa.
Si perché NULL in gergo informatico è una parola molto particolare, non è un campo vuoto, è proprio un valore specifico che non rappresenta nulla. Per questo motivo, se andrete mai a vivere in America e volete personalizzare la vostra targa, non usate la parola NULL, inventatene di nuove!
Qualche esempio di targhe ridicole? A me piace un sacco HORCRUX, dedicata ad Harry Potter, o CHWBCA, dedicata a Guerre Stellari.
Ci sono decine e decine di siti internet che le elencano, cercate su Google le parole chiave “vanity plate funny” o “weird license plates” o ancora “ridiculous license plates”.
Voi come la creereste la vostra targa personalizzata? Raccontatecelo nei commenti.
Gli slogan nelle targhe americane
Ogni stato americano, nel tempo, ha creato uno o più slogan utilizzati per pubblicizzare il proprio paese. Da lì è nata l’idea di aggiungere proprio lo slogan sulla targa in modo da rendere unica la propria targa. Per gli stati che hanno più di uno slogan si trovano in giro targhe con slogan diversi come ad esempio in Utah abbiamo fotografato targhe con lo slogan “Life Elevated” e “Greates Snow on Earth“.
Il motto Life Elevated, intende evocare le formazioni rocciose che dominano lo stato: forte, audace e retto da solide basi. Nell’immagine impressa sulla targa si può notare come abbiano scelto un arco, ed in particolare il Delicate Arches, che è uno dei simboli del paese.
Lo slogan Greatest Snow on Earth è conosciuto in tutto il mondo per la grande quantità di neve che cade ogni anno in Utah. Nella zona di Salt Lake, famosa per le sue stazioni sciistiche,  la media annuale di neve è di oltre 1400 centimetri!
Degli altri stati vorrei citare il Delaware con lo slogan The First State perché è il primo stato ad essere ammesso negli Stati Uniti nel 1787.
L’Alabama con Sweet Home Alabama, come la famosa canzone. Noi, la prima volta che l’abbiamo sentita negli States avevamo tutto quello che serviva: finestrino abbassato, occhiali da sole e il volume della radio al massimo ma… eravamo fermi in coda…
Il Kansas con There’s No Place Like Home. La frase pronunciata da Doroty per ritornare in Kansas dopo il lungo viaggio nel regno di Oz.
O quello del Maine che è Where America’s Day Begins, perché il Maine lo stato più ad oriente di tutti gli Stati Uniti ed è lì, quindi, che inizia il giorno.
Altri slogan li trovate il su wikipedia.
I nostri viaggi negli Stati Uniti
Partendo dalle targhe di ogni stato attraversato vi raccontiamo i nostri tre on the road.
Il primo è quello in cui è nata l’idea di fotografare tutte le targhe americane: il viaggio attraverso i parchi occidentali da Los Angeles fino al parco di Yellowstone e ritorno.
Il secondo viaggio negli States abbiamo fatto il coast to coast da New York a San Francisco.
E la terza volta siamo partiti da Boston per raggiungere il Canada ed visitare in particolare la Nuova Scozia e il Quebec.
Eccoli!
Il nostro on the road dei parchi americani
E’ stato questo il nostro primo on the road americano, quello in cui abbiamo iniziato a fotografare tutte le targhe che incontravamo.
Siamo partiti dalla California e attraversato il Nevada, poi Arizona e Utah, che sono gli stati in cui si trovano alcune delle meraviglie naturali più belle del mondo. Abbiamo poi continuato il viaggio attraversando l’Idaho e siamo arrivati in Wyoming. Tutto questo per raggiungere il parco nazionale di Yellowstone (un’atra meraviglia della natura).
All’interno del parco abbiamo poi fatto un breve incursione in Montana. Il parco infatti si estende per 9000 chilometri quadrati la maggior parte dei quali in Wyoming ma alcune parti sono in Idaho e Montana.
E’ questo uno dei viaggi che resterà per sempre nei nostri cuori, non solo per le meraviglie naturali che abbiamo visto ma soprattutto perché al ritorno dal parco di Yellowstone, passando da Las Vegas, Gabri ed io ci siamo sposati! Se ve lo state chiedendo… no, non è stato un colpo di testa e non ci ha nemmeno sposati Elvis. Avevamo già deciso di sposarci a Las Vegas prima di partire dall’Italia.
La targa della California è quella dell’auto che ci ha accompagnato nel nostro on the road dei parchi degli Stati Uniti Occidentali. Le altre targhe sono quelle che ho fotografato in giro per gli Stati Uniti.
Il nostro coast to coast da New York a San Francisco
Del coast to coast non abbiamo ancora scritto nulla. Non avevo tenuto un diario di viaggio e non ho quindi i dettagli che servono per un articolo dettagliato, ma ci proverò lo stesso, più avanti.
Già solo il percorso del nostro coast to coast non è stato un classico. Abbiamo deviato ogni volta che ne avevamo voglia e scelto le tappe in base a ciò che volevamo visitare.
Da New York siamo passati per New Jersey e Pennsylvania direzione District of Columbia per visitare, seppur velocemente Washington (la capitale degli Stati Uniti). Quell’anno, era Agosto del 2011, il presidente degli Stati Uniti era Barack Obama. Quando siamo arrivati noi a Washington era in giro per gli Stati Uniti con i vari comizi pre-elettorali, era quasi scaduto il primo mandato, quindi la Casa Bianca era vuota. Non che tanto saremmo riusciti a vederlo ma sapere che al suo interno c’era Obama ci avrebbe fatto un effetto differente.
Attraversando la Virginia e il West Virginia abbiamo avuto la sensazione di essere proprio negli Stati Uniti: bandiere americane ovunque, sui balconi, appese alle finestre e affisse ad ogni palo della luce. Mai visto tante bandiere americane!
Appena entrati in Kentucky ci siamo chiesti “Andiamo a cena da KFC (Kentucky Fried Chicken)?” ma poi abbiamo optato per un locale un po’ più caratteristico dove ci siamo mangiati una bella bistecca di bufalo e bevuti un margarita gigante (le porzioni americane sono il top!).
Abbiamo poi continuato attraversando Indiana, Illinois e ci siamo fermati a Saint Louis in Missouri. Qui, in ogni strada, in ogni angolo e in qualunque locale della città si respira blues, jazz e ragtime, I musicisti improvvisano concerti un po’ ovunque e la voglia di restare svegli tutta la notte prevale sulla stanchezza della giornata. Una città in cui passare ben più di una sola serata!
Ma il nostro viaggio purtroppo deve continuare, dopo aver passato l’Arkansas e ci siamo fermati in Tennessee a Memphis dove si trova Graceland: la grandiosa tenuta di Elvis Presley, la seconda residenza più visitata negli Stati Uniti, dopo la Casa Bianca.
Siamo rimati un giorno intero in Texas perché avevamo deciso già dall’Italia di partecipare alla fiera più importante del Texas: il North Texas Fair & Rodeo. Una di quelle esperienze che ci sono rimaste impresse nella memoria e di cui vi racconteremo presto qualcosa.
In New Mexico ci siamo innamorati delle Carlsbad Caverns, di cui abbiamo scritto un articolo, e di Santa Fe, una bellissima cittadina assolutamente da visitare per le sue gallerie d’arte e la particolare architettura. Costruita quasi interamente in adobe, un impasto di argilla, sabbia e paglia essiccata, ogni casa di Santa Fe diventa un’opera d’arte.
Gli ultimi tre stati del nostro coast to coast, Arizona, Nevada e California, li avevamo già attraversati nel nostro primo on the road ma ci siamo fermati in posti diversi con un unico punto di contatto: Las Vegas. Siamo tornati sul luogo del “misfatto” e abbiamo passato una notte nella città che ci ha visti diventare marito e moglie.
Da lì abbiamo continuato attraversando la Death Valley e visitando i due parchi nazionali che avevamo tralasciato nel 2009: Yosemite e Sequoia National Park.
Prima di arrivare all’ultima tappa del coast to coast, San Francisco, da buoni informatici non potevamo non fermarci nella Silicon Valley ed entrare, un po’ di soppiatto, nel quartier generale di Google.
Raggiunta San Francisco abbiamo ancora passato qualche giorno nella città famosa per le sue fredde estati, per le sue strade tutte in salita, per il Golden Gate, per il penitenziario di massima sicurezza Alcatraz e per i Cable Car.
Vi racconteremo presto tutto il resto del viaggio, continuate a seguirci!
La targa del New Jersey è quella dell’auto che ci ha accompagnato nel nostro coast to coast da New York a San Francisco. Le altre targhe sono quelle che ho fotografato in giro per gli Stati Uniti.
L’on the road da Boston al Canada
Dell’on the road da Boston, nel Massachusetts, attraverso il Maine fino ad arrivare in Canada ve ne abbiamo già parlato. La decisione di partire per la Nuova Scozia è nata dopo aver visto la serie tv Haven, volevamo andare a vedere con i nostri occhi i fari e i meravigliosi panorami ammirati nella serie tv. E devo dire che non siamo stati per niente delusi, i migliori tramonti di tutta la nostra vita li abbiamo visti proprio in Canada: in Nuova Scozia e in Quebec.
Rientrando dal Canada, direzione Boston, siamo passati dal New Hampshire, dove si trova il White Mountain National Forest e dal Vermont, il paese delle Green Mountains. Due stati verdissimi in cui vogliamo tornare perché meritano una visita più approfondita. Abbiamo scritto un articolo sull’unico trekking che siamo riusciti a fare nelle foreste di Franconia in New Hampshire.
La chicca del viaggio… L’auto con cui abbiamo viaggiato: una 500 verdina. Ogni posto in cui andavamo ci riconoscevano! C’era chi ci diceva “Ah ma vi abbiamo già visto lì” oppure ci chiedevano com’era viaggiare con la 500, se consumava poco, e tante altre curiosità del perché avessimo scelto la 500. Non c’era un motivo, non l’avevamo scelta noi, avevamo solo scelto l’auto più economica e ci avevano dato una 500! Certo che però verdina… fosse stata rossa sarebbe stata molto più bella!
La targa del Massachussets è quella della 500 che ci ha accompagnato nel nostro on the road dagli Stati Uniti al Canada. Le altre targhe sono quelle che ho fotografato in giro per gli Stati Uniti.
Gli stati americani che vorremmo visitare
Ovviamente, oltre a tutti gli stati che vorremmo visitare per bene, ci sono quelli in cui non abbiamo mai messo piede. Tra i tanti i primissimi in cui vorremmo andare ci sono: la Florida, che dovevamo visitare nel 2020, proprio a inizio pandemia e le Hawaii. Queste ultime sono il mio sogno nel cassetto soprattutto per vedere la colata lavica dei vulcani hawaiani dal vivo.
Speriamo che questo viaggio negli States, tra le targhe, gli slogan e i nostri on the road, vi sia piaciuto. Vi invitiamo a continuare a seguirci perché, su questi on the road, scriveremo ancora tanto.
Scriveteci nei commenti le vostre esperienze negli Stati Uniti. Li conoscevate gli slogan? E la personalizzazione delle targhe? Fateci sapere le vostre opinioni, ci fa sempre piacere leggervi.
Non conoscevo questo interessante “mondo” che c’è dietro alle targhe degli Stati Uniti. Sono stata negli USA due volte, ma purtroppo non mi sono soffermata sulle targhe delle macchine. Lo farò sicuramente quando ci tornerò.
Articolo molto interessante, bravi ragazzi!
ps: sono stata in Florida e vi auguro di andarci prima o poi. Uno stato meraviglioso che ha molto da offrire (imperdibile l’escursione alle Everglades, se amate la natura).