Alle Svalbard senza il bagno in camera
La nostra avventura alle Svalbard inizia ancora in Italia quando Gabri mi chiede di mandare un messaggio a Stefano Poli per sapere se al campo base in cui staremo una settimana ci sono bagno e corrente.
Io immaginavo già la risposta e infatti l’sms, stringato ma chiaro, di Stefano Poli diceva:
No corrente e no bagni!! Si usa l’acqua del torrente.
La nostra avventura alle Svalbard
Per me quindi l’avventura è iniziata ancora prima di partire, con Gabri che si pentiva di avermi lasciato carta bianca per la scelta delle vacanze estive di quell’anno.
Ad ogni modo partiamo! Abbiamo voluto la bicicletta? Anzi ho voluto, e adesso pedaliamo.
La programmazione del viaggio come sempre è iniziata mesi prima. Anche se noi solitamente cerchiamo di fare vacanze “fai da me” questa volta abbiamo dovuto affidarci ad un’agenzia perché alle Svalbard da soli non si può andare a meno di avere speciali permessi da parte del governatore delle Svalbard. I permessi servono per uscire dalla zona di sicurezza che si trova intorno a Longyearbyen, zona in cui è possibile avvistare con abbastanza visibilità gli orsi in lontananza. Orsi? Si, alle Svalbard vivono gli orsi polari, in una popolazione che supera i 3000 esemplari, più della popolazione locale che conta circa 2600 abitanti.
Poli Artici
Dopo varie ricerche in rete mi sono affidata all’agenzia Poli Artici di Stefano Poli: un italiano amante delle Svalbard a tal punto da decidere 24 anni fa di trasferirsi a Longyearbyen. E omen cognomen Stefano Poli come poteva chiamare la sua agenzia turistica se non Poli Artici?
Poli Artici oltre alla guardia armata (obbligatoria per chiunque esca dalla zona di sicurezza di Longyearbyen) offre un’ulteriore protezione che per me è il motivo per cui tornerei immediatamente alle Svalbard: i suoi meravigliosi cani groenlandesi. I cani, oltre alla compagnia e all’aiuto che ti possono dare durante i trekking, avvertono ogni minimo rumore e la notte, al campo, sono una sicurezza in più!
Il campo base di Skansbukta
Il trekking che abbiamo scelto è quello di Skansbukta di 6 giorni e 5 notti, non itinerante ma stanziale con campo base nella baia di Skansbukta, perché come prima esperienza pensavamo che itinerante potesse essere più faticoso.
Per arrivare al campo prendiamo prima una barca da Longyearbyen e poi saliamo a turni sul gommone che ci porta a riva nella bellissima baia di Skansbukta.
Arriviamo al campo, conosciamo Stefano Poli e i nostri compagni di viaggio nonché i meravigliosi amici a quattro zampe: Baloo, Zorro, Niko, Moud e l’unica femmina del gruppo Naya.
Il campo è già montato perché la settimana prima c’era un altro gruppo quindi ci siamo evitati la fatica di montarlo (anche se poi invece l’abbiamo smontato al termine del trekking perché il nostro era l’ultimo dell’estate).
Dopo averci indicato le rispettive tende, la tenda che fungerà da cucina e da sala da pranzo, Stefano ci spiega come sarà l’organizzazione della settimana e ci da informazioni pratiche: necessarie però solo a chi vive immerso nelle comodità della vita quotidiana e che non è abituato a vivere senza.
Ad esempio che l’acqua corrente è al torrente per cui si deve andare a prendere con le taniche.
L’acqua non si beve se non bollita e fatta successivamente raffreddare. Ognuno di noi riceve l’occorrente per mangiare e bere durante il giorno: un piatto, un bicchiere, le posate e la borraccia termica. Siccome è tutto contato ognuno è responsabile dei suoi averi. Se perdi qualcosa ti attacchi. Perdi la forchetta? Mangi con le mani. Perdi il bicchiere? Bevi dalla borraccia. Perdi il piatto? Forse è un po’ difficile mangiare dal bicchiere… E ora veniamo al dilemma di Gabri.
Il nostro bagno
Stefano Poli ci mostra il bagno che useremo in questi giorni: allora c’è!!! Ce ne sono addirittura due, uno per gli uomini e uno per le donne, e si trovano a circa 200 metri dal campo.
Il bagno è composto da un secchio con un asse. Stefano ci spiega come usarlo. Ad ogni utilizzo dobbiamo andare al mare e buttare in acqua i nostri prodotti, sciacquare il secchio e raccogliere della ghiaia con dell’acqua per il successivo utilizzatore. In questo modo con la ghiaia e un paio di centimetri di acqua il secchio resta sempre pulito.
Alla fine per me non è stato pesante utilizzare questi bagni, l’unico aspetto negativo era il fatto che se ti scappava ed era occupato dovevi aspettare. E poi non eri mai solo: se, mentre eri in bagno, guardavi verso il campo e vedevi qualcuno che guardava verso la tua direzione, era perché aspettava che tu finissi i tuoi bisogni. Non potevi fare come nel bagno di casa e rilassarti.
La cosa più scomoda però era che, essendo all’aperto, se pioveva ti bagnavi. Per fortuna a me è capitato solo una volta ma piovigginava. Gabri invece si è beccato un bel diluvio e devo ammettere che non deve essere tanto bello!
Conclusioni sull’avventura alle Svalbard
L’esperienza alle Svalbard è stata una di quelle che ci ricorderemo per tutta la vita. Non per le scomodità che, anzi, l’hanno resa ancora più interessante. Potrei fare l’elenco delle meravigliose esperienze che abbiamo fatto, potrei, ma non voglio, non adesso, perché questo articolo era solo per dirvi che non serve un bagno in camera, non serve l’acqua corrente, non serve internet, non serve la televisione in camera, non servono tutte le comodità che abbiamo ogni giorno a casa, per far si che un viaggio diventi indimenticabile.
È questa un’esperienza che consiglio a chiunque voglia vivere a contatto con la natura …. ma che abbia un po’ di spirito di adattamento!
Sicuramente non deve essere così semplice adattarsi a delle condizioni così estreme, anzi immagino il mio compagno quanto si sarebbe lamentato di quel bagno improvvisato ? Ma i paesaggi ripagano di qualsiasi disagio, immagino!
I paesaggi, i compagni di viaggio e il sole 24 ore su 24 sono solo alcune delle cose che fanno dimenticare la mancanza di comodità. ?
Lo immagino, che sogno!
Per un attimo ho pensato di andarci la prossima estate… Ma forse con due figli piccoli sarebbe troppo complicato. O forse è solo una scusa ?. Bravissimi comunque, rinunciare alle comodità e prenderla bene non è ne ovvio ne scontato.
Per me è stata veramente un’esperienza pazzesca e indimenticabile. Poi per una settimana si può anche rinunciare alle comodità…
oddio..mi è passata la voglia di andarci ahah no dai sto esagerando, però non so se riuscirei a resistere con quel bagno..
uno dei miei sogni nel cassetto! Bel sito..
Mi piacciono molto le scelte delle vostre vacanze estive! Sono sempre più propensa a fare viaggi fuori dalle classiche mete di turismo di massa e le isole Svalbard non mi erano mai venute in mente fino ad ora. Quel “bagno” è comunque meglio di alcuni che ho visto in qualche ostello ?
Un viaggio alle Svalbard mi ispira tantissimo (i prezzi troppo alti mi hanno frenato finora a realizzare un viaggio di questo tipo) e spero di riuscirlo a fare prima o poi. Ammiro il vostro spirito di adattamento. Io non so se ce la farei a utilizzare quel bagno, quindi tanto di cappello!
La mia unica esperienza di bagno simile è stata in Marocco. Ero in viaggio con un gruppo di studenti Erasmus e abbiamo passato la notte nel deserto in tenda. bellissima esperienza, ma il “bagno” era la sabbia!!! Per fortuna che si è trattato di una notte sola.
Grazie per avermi fatto conoscere l’agenzia di Poli, la terrò a mente :)