Soave: il borgo, il castello e i 10 capitelli
Se vi trovate in zona Verona e volete passare una giornata nei dintorni della città di Romeo e Giulietta potete fare un salto a Soave, una cittadina che si trova a pochi chilometri sia da Verona che dal Lago di Garda.
Noi ci siamo capitati per caso, seguendo il nostro nuovo compagno di viaggio, Windy. Per chi non ci ha seguito su Instagram, Windy è un Ford Nugget, un Transit Custom della Ford camperizzato da Westfalia (che camperizza anche il più conosciuto California).
Appena ritirato Windy da Pastorello Garage, giusto il tempo di comprare la bombola del gas, metterci giusto quell’oretta buona per capire come si monta, fare un minimo di spesa e caricarlo con un lenzuolo, sacchi a pelo, pentole, piatti e bicchieri da campeggio e un paio di cambi e si parteeee, direzione Verona!
Abbiamo scelto come prima meta il veronese solo perché volevamo andare a vedere un lungometraggio di Makoto Shinkai, che proiettavano in lingua originale solo a Verona e Vicenza (le località più vicine a noi). La più vicina (solo 150 chilometri) era Verona quindi la scelta è stata un po’ obbligata.
Windy
Dopo la nostra prima notte con Windy abbiamo capito già quante cose ci mancano e quante cose dobbiamo imparare per viaggiare in questo modo. Nella lista ci sono in ordine di importanza:
- il bagno (opteremo per un wc non chimico ma compostabile). Stiamo ancora valutando quale acquistare ma vi racconteremo quando l’avremo scelto. Per ora continuiamo a dover cercare i bagni in giro (sempre complicato in Italia trovare bagni pubblici).
- una sistemazione migliore per dormire. Per ora stiamo usando le lenzuola del letto di casa ma non sono così comode.
- non abboamo ancora caricato l’acqua ma per farlo prevediamo di andare in un’area attrezzata (per ora siamo stati solo in aree senza servizi)
- dobbiamo ancora impratichirci con la chiusura del tetto che ogni volta sembra un’impresa titanica (ma probabilmente è solo perché non siamo capaci)
- non abbiamo ancora provato a girare i sedili davanti per mangiare uno di fronte all’altro (lo faremo la prossima uscita)
- ci dobbiamo ancora attrezzare bene con piatti, bicchieri, pentole… prossimamente salto all’Ikea!
La prima notte nel Windy è andata abbastanza bene nonostante l’abbiamo passata nel parcheggio del centro commerciale dove si trovava il The Space Cinema in cui abbiamo visto Suzume, l’anime di Makoto Shinakai che ci ha portato fin qui.
La mattina dopo abbiamo subito capito che la prima cosa che ci manca su Windy è proprio il bagno! Alle 7 del mattino il centro commerciale era ancora chiuso per cui siamo andati subito alla ricerca di un bar, sia per fare colazione che per andare in bagno!
Perché abbiamo scelto Soave
Mentre eravamo nell’ottima pasticceria scelta per fare colazione Gabri vede sul giornale che a Soave c’è uno Street Food Festival. Controlliamo Google Maps, Soave dista solo 40 chilometri da noi, andiamo?
Soave la conoscevamo solamente per il suo vino bianco omonimo. Abbiamo poi scoperto che il vitigno del Soave non si chiama Soave, Soave è il vino ma l’uva con cui viene prodotto è una varietà autoctona della zona che si chiama Garganega.
Decisiva nella scelta della nostra meta è stata aver anche letto che Soave nel 2022 è stato eletto Borgo dei Borghi, beh che dire, andiamo!
Perché Soave si chiama Soave
L’origine più poetica del nome Soave si deve al sommo poeta Dante Alighieri che, nel periodo in cui fu ospite di Cangrande della Scala, ha visitato anche la cittadina di Soave e, rimasto affascinato dall’atmosfera calma e rilassante delle dolci colline circostanti e del carattere piacevole e amabile del vino stesso, lo definì “soave”.
In realtà la teoria più accreditata è quella secondo cui il nome “Soave” deriverebbe dalla tribù dei Longobardi di Svevi, che avrebbero fondato la città nell’VIII secolo d.C. e dato il loro nome alla città stessa. Svevi è diventato prima “Suevi”, poi “Soavi” e finalmente Soave. Questa teoria è stata proposta da alcuni storici locali e potrebbe essere una delle possibili origini del nome della città.
Noi tra i due preferiamo l’aggettivo donatogli da Dante per le soavi colline che circondano il borgo anche se sarà quasi sicuramente più valida la teoria degli storici.
Cosa vedere a Soave: il borgo e il castello Scaligero
La visita a Soave non può che iniziare entrando nel borgo medievale da una delle porte della grande cinta muraria costruita per rafforzare il castello che sovrasta la città edificato, probabilmente, agli inizi del X secolo.
In origine il borgo aveva tre porte di accesso: a nord Porta Aquila, detta anche Porta Bassano, a est Porta Vicentina e a sud Porta Verona.
Entriamo da Porta Verona e proseguiamo lungo la pedonabile Via Roma fino a raggiungere la centralissima Piazza dell’Antenna chiamata così perché qui si erge un’antenna (un lungo bastone) usato per issare il gonfalone della repubblica di Venezia. Proprio di fronte all’antenna si trova un palazzo storico, che un tempo era il Palazzo di Giustizia, che rende la piazza uno dei luoghi più caratteristici della cittadina.
Continuando sulla destra del palazzo raggiungiamo il Castello di Soave, l’antica fortezza medievale che sovrasta la città e che offre una vista panoramica mozzafiato sui vigneti circostanti.
Il castello è visitabile tutto l’anno con orari differenti tra estate e inverno ed è chiuso sempre nella giornata di lunedì. Prima di andare verificate sempre sul sito ufficiale quali sono gli orari e/o se ci sono delle manifestazioni.
Scendiamo dal castello attraverso il Parco Zanella, lungo una scalinata in mezzo alla natura, che attraversa i diversi piani terrazzati, e rientra nel centro del paese.
Possiamo ancora ammirare qualche edificio storico come il Palazzo Scaligero (ora municipio della città) o alcune delle chiese più belle, come la Chiesa di San Lorenzo, famosa per le sue opere d’arte.
Dopo una sosta in una delle osterie o trattorie del borgo, se le forze non ci abbandonano, possiamo concederci una bella passeggiata tra i vigneti di Soave, lungo il percorso dei 10 capitelli, uno dei percorsi più belli da fare nella zona di Soave.
Il percorso dei 10 capitelli tra Soave e Monteforte d’Alpone
I “capitelli” sono delle piccole cappelle votive che si trovano lungo le strade e nei campi della zona del Veneto e che rappresentano un’importante testimonianza della cultura e della religiosità popolare. Il percorso dei 10 capitelli tra Soave e Monteforte d’Alpone è un itinerario che permette di scoprire alcune di queste cappelle ed immergersi nella storia e nella tradizione locale.
Il percorso circolare si snoda per circa 10 chilometri. Parte dal centro di Monteforte d’Alpone e segue una serie di strade di campagna, attraversando le colline e offrendo panorami mozzafiato sulla valle circostante. Lungo il percorso si trovano, ben segnalati, i 10 capitelli, alcuni delle quali risalgono al XVII secolo, decorate con affreschi e statue religiose.
Questi sono i 10 capitelli che troverete:
1) Madonna con Gesù; 2) San Pietro; 3) Sacra Famiglia (capitel del Foscarin); 4) Regina Coeli; 5) San Vincenzo Ferreri; 6) Madonna della Bassanella; 7) San Giuseppe; 8) Cristo in Croce; 9) Regina Pacis; 10) San Rocchetto
Seguite questo segnavia che vi accompagnerà per tutto il percorso dei 10 capitelli!
Se partite da Monteforte d’Alpone potete iniziare il percorso da Via della Fontana e proseguire in direzione del primo capitello: Madonna con Gesù (ceratelo su Google Maps). Da lì seguite i cartelli che ad ogni bivio vi porteranno facilmente al capitello successivo.
Se partite da Soave potete iniziare il percorso dal centro storico, uscire dalla porta Aquila e seguire le indicazioni di Google Maps cercando “Capitello San Vincenzo Ferreri” che vi porterà al segnaposto numero 5; da lì poi potete proseguire in senso orario verso il capitello numero 6. Noi abbiamo seguito il percorso in senso antiorario ed è stato difficile seguire le indicazioni perché spesso ai bivi mancavano.
Questa è la mappa del percorso del 10 capitelli partendo da Soave:
Non solo capitelli: panorami sulle vigne di Soave
Il Percorso dei 10 Capitelli è un’escursione che unisce natura e spiritualità, un tragitto perfetto non solo per chi è interessato ai capitelli votivi e alle immagini religiose, ma anche per chi, come noi, ama immergersi nel verde e scoprire scorci panoramici unici. Il sentiero si snoda tra le dolci colline del Soave, attraversando vigneti e boschetti, regalando una piacevole camminata tra storia e paesaggio.
Il punto più alto dell’itinerario è il capitello numero 6, dedicato alla Madonna della Bassanella. Qui la vista si apre su un panorama mozzafiato: le geometrie ordinate dei vigneti si estendono a perdita d’occhio, mentre i paesi di Soave e Monteforte d’Alpone appaiono incastonati tra le colline. Se la giornata è limpida, all’orizzonte si possono persino distinguere le sagome inconfondibili dei Colli Euganei, che si ergono solitari nella pianura veneta. Un luogo perfetto per una pausa, per respirare l’aria fresca e godersi il silenzio della natura prima di proseguire il cammino.
Dove dormire a Soave
Se non fate come noi (e viaggiate in minivan o in camper) vi consigliamo delle interessanti strutture situate a Soave che sono perfette non solo per visitare la cittadina ma anche per visitare Verona, la Valpolicella e il lago di Garda.
Soave ha una serie di strutture molto belle, con ottimi punteggi su Booking e per niente care. Ecco alcune proposte:
- Locanda allo Scudo una locanda subito fuori dalle mura con l’ottimo punteggio di 9,5 su Booking
- Soave House alle Vigne 1 e Soave House alle Vigne 2 sono due appartamenti arredati con gusto e con punteggi, rispettivamente, di 9.4 e 9.7
- Villa di Cazzano – Bioluxury Living una villa d’epoca con solarium e idromassaggio con un punteggio di 9.3
- Stanza Allegra Soave con un punteggio di 9.6 e il prezzo più basso tra le 5 sistenazioni che abbiamo selezionato per voi
Come finisce il nostro primo viaggio con Windy? Oltre al percorso dei 10 capitelli siamo andati al famoso Street Food Festival che ci aveva portato fino a Soave dove abbiamo mangiato e bevuto molto bene, ovviamente il vino era Soave. La notte l’abbiamo passata in una vicina area di sosta e il giorno successivo siamo tornati a casa.
Vi aspettiamo per la prossima avventura.
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