I siti Inca nei dintorni di Cusco a piedi
Cusco non è solo la base di partenza per organizzare la visita al più famoso dei siti Inca, Machu Picchu, è anche il punto di accesso alla Valle Sacra.
La valle era sacra agli Inca proprio perché il fiume Urubamba (chiamato anche fiume sacro) l’aveva resa fertile ed è proprio qui che si trovano i famosi siti Inca di Pisac, Chinchero, Moray e Ollantaytambo.
La Valle Sacra inizia poco fuori Cusco, e vi consigliamo di visitarla, ma prima di lasciare la città vi consiglio di passare qualche giorno in questa splendida città per iniziare ad immergervi nella cultura Inca.
Non pensate però che i siti Inca siano solo quelli della Valle Sacra, proprio sopra Cusco infatti ne potete trovare altri.
E sapete quanti sono? Inizialmente pensavamo fossero quattro, infatti quattro sono i più conosciuti, ma ce ne sono tanti altri che non sono quasi citati nelle guide turistiche.
Noi avevamo previsto un giorno in più a Cusco per seguire il consiglio della nostra compagna di viaggio, la mitica Lonely Planet, e seguire a piedi il percorso da Tambomachay a Cusco. Quello che però non ci ha detto la guida era ciò che avremmo trovato tra un sito e l’altro. Il percorso che consigliava infatti era di seguire la strada principale ma noi fin da subito non l’abbiamo seguita.
In questo articolo vi raccontiamo quindi il nostro percorso da Tambomachay a Cusco attraverso i quattro siti Inca ma non solo….
Da Tambomachay a Cusco: il percorso
Perché da Tambomachay a Cusco e non da Cusco a Tambomachay?
Per chi non è mai stato a Cusco questa è un’ottima domanda, è una cosa che mi sono chiesta anche io e, non trovando tutte le risposte che cercavo, ho deciso di fidarmi della Lonely Planet.
Considerate che da Cusco a Tambomachay sono circa 8 chilometri e il dislivello tra i due paesi è di circa 400 metri. La decisione di partire dal basso, da Cusco, o dall’alto, da Tambomachay, è dovuta unicamente all’altitudine, tenete presente infatti che Cusco si trova a 3.400 metri mentre il punto più alto del sito Inca di Tambomachay è a 3.800 metri. Per quanto si sia abituati a camminare in montagna qui è diverso. Anche se il dislivello può sembrare leggero, sembra quasi che manchi l’aria e si fa veramente molta più fatica che non alle altitudini a cui siamo abituati in Italia.
Tenete presente anche che i quattro siti Inca sono molto grandi e camminerete molto anche all’interno quindi, noi facendo tutto in discesa abbiamo comunque fatto 30.233 passi per un totale di 19,7 km (così almeno dice il conta passi).
Se amate camminare e farete altri trekking nei dintorni come il Saltankay o l’Inca Trail o avete intenzione di andare a piedi a Machu Picchu da Aguas Caliente oppure volete salire sulla Montagna Arcobaleno, il nostro consiglio è quello di tenervi le forze per questi, sopratutto se siete appena arrivati a Cusco e non avete avuto modo di acclimatarvi per bene.
Questo era il percorso che avremmo dovuto seguire e consigliato dalla Lonely Planet:
I siti inca a piedi
La sera prima abbiamo chiesto all’hotel di prenotarci un taxi per la mattina dopo. Alle 8:00 puntuale il taxi è ad aspettarci davanti all’hotel per portarci dove la nostra avventura sarebbe iniziata: dal sito Inca di Tambomachay.
Tambomachay
Siamo arrivati in questo sito alle 8:30 che non c’era ancora nemmeno un turista.
Tambomachay è un sito archeologico la cui funzione è ancora incerta. Si pensa che potesse essere un centro termale riservato ai sovrani Inca. A favore di questa ipotesi nel sito si trovano canali, cascate e rocce terrazzate che potevano fungere da vasche termali. E infatti qui è possibile trovare una vasca chiama anche “El Bano de Inca”
Da Tambomachay a Puka Pukara
Da Tambomachay abbiamo seguito il sentiero che porta al tempio di Puka Pukara, neanche 10 minuti a piedi.
Puka Pukara
Puka Pukara in lingua Quechua (che non è solo il marchio più conosciuto dell’azienda francese Decathlon, ma anche la lingua che parlavano gli Inca) significa Fortezza Rossa.
La costruzione in se non è nulla di così entusiasmante, probabilmente bisogna andarci al tramonto per poter godere del colore rosso delle pietre usate per la costruzione. Dal forte però, essendo costruito su di un’altura per motivi strategici, è possibile ammirare la bellezza dell’intera valle di Cusco.
Da Puka Pukara a Q’enqo
La parte più bella del trekking è stata quella cha va da Puka Pukara a Q’enqo perché non abbiamo seguito la strada statale ma ci siamo “inventati” un percorso tutto nostro che vi posso più o meno descrivere ma non ho la traccia e google non lo propone nemmeno se si imposta il percorso a piedi.
Dalla cartina qui sopra vedere che a fianco alla strada statale c’è una valle (sulla destra della strada), ecco noi abbiamo più o meno seguito quel percorso.
Abbiamo poi scoperto, oltre a decine di altri siti Inca pressoché sconosciuti al turismo di massa, che qui passa un sentiero chiamato Camino Principal Andino Antisuyu che è parte del El Qhapaq Ñan: una rete stradale di più di 23.000 Km che collegava tutti i centri politici e amministrativi del regno pre-incaico (circa 2.000 anni fa).
Se si vuole seguire tutto il percorso del cammino in mezzo a questa spettacolare valle è necessario allungare un pochettino per raggiungere l’imbocco della strada, 28 minuti a piedi da Puka Pukara e poi seguire il sentiero che scende passando da Yuncaypata.
Da lì in avanti potete seguire il sentiero indicato qui sopra. Esso che vi porta a Q’enqo passando per Yuncaypata, per il Tempio del Sole e della Luna e i resti dei tanti siti Inca presenti sul percorso.
Il tempio della Luna (Amaru Markawasi)
Si tratta di un sito archeologico situato nei pressi della città di Cusco, circa un chilometro a nord est del sito archeologico Q’enqo. I resti archeologici passano proprio attraverso l’antica strada Inca Antisuyo.
E’ chiamato tempio della luna perché, durante una notte di luna piena nel periodo del solstizio d’inverno, l’interno di una delle stanze, scolpite nel calcare grigio, risulta completamente illuminato dalla luce che entra attraverso un lucernario.
Verso Q’enqo
Noi però, dal Tempio della Luna, non abbiamo seguito la strada che vi abbiamo consigliato. Sul momento siamo andati un po’ a caso e siamo scesi un po’ troppo, ci siamo quindi trovati quasi all’altezza di Q’enqo ma al fondo del paese. Per non prendere la strada statale, che ci sembrava troppo lunga, abbiamo deciso di salire su per la collina cercando qualche sentiero. Per fortuna eravamo attrezzati con bastoncini e scarpe da trekking perché altrimenti non ce l’avremmo fatta.
Ad un certo punto però il sentiero si è perso nel nulla quindi abbiamo deciso di continuare in salita fino al sito che si vedeva in lontananza. Siamo passati in mezzo ai rovi, abbiamo camminato su sentieri un po’ ripidi, ci siamo arrampicati sulle rocce e alla fine dove siamo arrivati? Dentro al sito…
Ad un certo punto abbiamo visto dei turisti che ci guardavano e abbiamo capito che non era quello l’ingresso… anzi! E infatti di Q’enqo non abbiamo il timbro sul boleto….
Q’enqo
Q’enqo in lingua Quechua significa zig-zag e mai più termine piò dirsi perfetto per il modo in cui siamo arrivati noi. Ma il sito è realmente così irregolare perché sono state utilizzate le formazioni rocciose già esistenti per costruire questo grande complesso sacrificale e funerario, il piano grande di tutta la regione di Cusco. Il percorso si sviluppa tra sali scendi di gradini scavati nella roccia, piccole stanze tra blocchi di roccia calcarea.
Nei dintorni di Q’enqo però ci sarebbero altri siti interessanti da visitare come il Q’enqo Chico, il Qochapata e il Pilcopuquio.
Non avendo il tempo necessario per visitare tutti i siti dei dintorni di Q’enqo ci dirigiamo quasi subito verso Sacsaywaman. Ci si arriva con una semplice camminata di circa 23 minuti.
Sacsaywaman
Il sito di Sacsaywaman è il più grande di tutti anche se in realtà quello che è possibile visitare oggi è solo il 20% della struttura originaria. Sembra infatti, come già successo per altri siti, che i conquistadores spagnoli abbiano abbattuto molti muri di questa fortezza Inca ed utilizzato i blocchi di pietra per la costruzione delle loro case a Cusco.
La particolarità di questo sito è la zona in cui si trova (2 chilometri a nord-ovest della città). Siccome si dice che la mappa di Cusco rappresenti un puma coricato (il puma è uno degli animali sacri degli Inca insieme al condor e al serpente) Sacsaywaman dovrebbe rappresentare la testa del puma. Le 22 mura a zig zag che si trovano nel sito, che erano a protezione della città di Cusco, sarebbero invece i suoi denti.
A me, più che la testa di un puma, ricorda la testa di un condor ma non possiamo certo contraddire Pachacutec, il nono sovrano Inca che sembra sia colui che ha dato alla città di Cusco la forma del puma.
Da Sacsaywaman al centro di Cusco
Prima di ridiscendere verso Cusco si può ancora fermarsi alla statua del Cristo Blanco alta 25 metri dalla quale godersi un bellissimo panorama sulla città. Noi eravamo talmente stanchi che, anche se sono solo 10 minuti fino alla statua, non ce la siamo sentiti e siamo scesi direttamente a Cusco. Da Sacsaywaman a Cusco sono quasi tutti gradini e strade ripide che in poco tempo portano direttamente nella centralissima Plaza De Armas. Prima di raggiungere il centro di Cusco si passa (questa volta senza deviazioni) dalla chiesa di San Cristobal. Qui si trova un altro bel punto panoramico sulla città.
La giornata è stata intensa e a tratti stancante anche perché alla fine abbiamo comunque camminato per quasi 20 chilometri. E come dicevo sopra un conto è farlo alle nostre altitudini un altro è farlo sopra i 3500 metri. E’ comunque una giornata che consiglio a chiunque ami camminare e vuole fare un escursione un po’ alternativa rispetto ai tradizionali tour guidati.
Qualche info per:
Risparmiare
Il taxi da Cusco a Tambomachay ci è costato 25 soles (circa 6€). In Perù chiedete sempre il prezzo prima di salire sul taxi e se vi chiedono troppo contrattate!
Per visitare i siti Inca di Cusco e della Valle Sacra (e molto altro anche a Cusco) conviene acquistare il biglietto cumulativo chiamato “boleto turistico”. Costa 130 soles a testa (circa 35€) e vale 10 giorni. Esistono anche altri tipi di boleto. Potete trovare sul sito ufficiale quello che fa al caso vostro, a seconda di quanti siti volete visitare e in quanto tempo.
Mangiare
Sulla strada che vi ho consigliato da Tambomachay a Cusco non si trovano né bar né ristoranti. Partite pertanto equipaggiati con panini, acqua e snack vari.
Vestirsi
Il percorso per quanto semplice non è una passeggiata. Vestitevi adeguatamente e soprattutto con delle buone scarpe da trekking, non necessariamente alte ma con una suola resistente. Se preferite stare tranquilli e li avete dietro portatevi anche i bastoncini.
Se questo articolo vi è piaciuto o vi è stato utile in viaggio scriveteci un commento qui sotto, ci fa molto piacere sapere di esservi stati d’aiuto o d’ispirazione.
Articolo molto interessante ed itinerario dettagliatissimo. Chissà che io non riesca un giorno a seguirlo! Grazie
wow che trekking pazzesco! Posti bellissimi, e poi la deviazione che avete fatto nella valle e che vi ha portato al di fuori delle rotte turistiche, fantastico!
Quanto mi piacerebbe visitare quella parte di mondo! :) La trovo estremamente interessante. Salvo l’articolo tra i preferiti, chissà che un giorno non mi serva ;)
Uno dei miei sogni! Credo che quella passeggiata non sia per nulla semplice, anzi!
Solo un po’ lunga ma niente di così difficile. Basta farla tranquillamente e comunque sempre in discesa!