Scalo aereo: quanto lungo?
Noi viaggiatori fai da te, che cerchiamo sempre di risparmiare su tutto, sappiamo bene che un volo con almeno uno scalo aereo costa meno di un volo diretto. È per questo motivo che preferiamo sempre questo tipo di voli scartando a priori il volo diretto. In realtà il volo diretto ha molti vantaggi e non sempre è tanto più costoso di un volo con scali.
Le domande che ci poniamo sempre sono:
- quanti scali fare?
- quanto deve essere lungo ogni scalo?
- meglio il volo diretto o il volo con scalo?
In questo articolo risponderemo a queste e ad altre domande facendo riferimento alla nostra esperienza diretta a fronte di più di 120 voli effettivi.
Meglio un volo diretto o un volo con scalo?
Ovviamente meglio un volo diretto!
Spesso però, per le nostre tasche, è possibile solo optare per un volo con scali.
Per fortuna, per venire incontro alle nostre esigenze di viaggiatori low cost, possiamo approfittare delle compagnie aeree low cost che offrono voli diretti a prezzi decisamente più abbordabili.
Probabilmente sapete bene che ho un po’ un amore-odio con Ryanair ma che continuo ad utilizzarla perché è veramente molto economica.
In una delle nostre ultime esperienze con una compagnia low cost non è, però, stata delle migliori.
Per il nostro viaggio in occasione del compleanno di Gabriele avevamo scelto di andare a Miami (potete leggere qui quello che doveva essere il nostro itinerario in Florida) e tra le tante compagnie aeree ho scelto quella che aveva il miglior rapporto tempoDiViaggio-prezzoDelBiglietto: avevo scelto AirItaly.
Probabilmente adesso il nome non vi è nuovo ma io, prima di prenotare questo volo, non conoscevo la compagnia e non sapevo nulla dei suoi problemi economici. L’avevo scelta solo perché era quella che aveva il volo diretto da Malpensa a Miami ad un prezzo più che buono! Non ho voluto scegliere altre compagnie che allo stesso presso di Air Italy proponevano uno scalo aereo molto lungo. Beh, sappiamo bene com’è andata a finire Air Italy e con lei è sfumato il nostro viaggio in Florida (almeno per ora).
Scalo lungo o scalo breve?
Ovviamente è meglio uno scalo breve ma non sempre. Poi dipende anche da quanto è breve! Potrebbe essere anche troppo breve, ci avete mai pensato? Troppo breve più essere un po’ rischioso mentre se è abbastanza lungo da permettere di uscire dall’aeroporto si può pensare di uscire dall’aeroporto e visitare la città.
Scalo lungo almeno 6-8 ore
Se lo scalo aereo è molto lungo possiamo cogliere l’occasione per visitare la città di transito.
Verificate però sempre prima di prenotare il volo con scalo.
Per programmare una gita in città-scalo vi servono:
- il tempo per uscire dall’aeroporto (più è grande è l’aeroporto e più tempo è necessario)
- il tempo per il trasporto dall’aeroporto al centro città
- le ore di tempo che volete dedicare alla visita della città
- il tempo per rientrare in aeroporto
- + 2 ore in più per il nuovo imbarco
Noi abbiamo fatto così a Vienna, quando siamo andati in Islanda, grazie allo scalo del volo Milano-Reykjavik, ad Amsterdam quando abbiamo fatto il coast to coast degli Stati Uniti e a Düsseldorf siamo andati alle Seychelles. In ognuno di questi aeroporti si riesce a raggiungere il centro ed a permettersi una visita (anche se rapida) della città.
Da queste brevi visite ho capito che voglio assolutamente tornare ad Amsterdam!
La nostra prima volta negli Stati Uniti, quando abbiamo visitato i parchi dell’Ovest, abbiamo fatto scalo a New York per 6 ore e avremmo voluto uscire dall’aeroporto per vedere Manhattan. Ma vi assicuro che in 6 ore non è fattibile.
Già solo per uscire dall’aeroporto di JFK si perde un sacco di tempo. Poi bisogna prendere l’AirTran (la navetta a pagamento che collega l’aeroporto al capolinea della metropolitana di Jamaica). Considerate più o meno 1 ora e mezza da JFK a Manhattan. Tra andata e ritorno quindi si perdono circa 3 ore. Contate poi di essere in aeroporto almeno 2 ore prima, se non 3 vista l’immensità dell’aeroporto. E’ quindi veramente impensabile, con uno scalo di 6 ore, uscire dall’aeroporto e raggiungere Manhattan.
Quella volta ci è veramente dispiaciuto tanto non vedere New York e soprattutto passare tutte quelle ore a ciondolare sulle poltrone dell’aeroporto.
La volta successiva che ci è capitato uno scalo aereo a New York ho fatto attenzione al tempo dello scalo rimanendo sotto le 3 ore.
Scalo breve
Lo scalo breve è quello che cerco di solito, soprattutto per i viaggi lunghi in modo da limitare le ore totali necessarie per arrivare a destinazione.
Non sempre però uno scalo aereo molto breve è un vantaggio.
È bene verificare – cosa che io non faccio mai prima di prenotare ma che andrebbe fatta – quanto è grande l’aeroporto e come avviene il transfer da un volo all’altro. Questo perché può capitare che il tempo di trasferimento non basti. A noi è capitato in più occasioni di dover correre per non perdere l’aereo successivo. A Miami, durante lo scalo del nostro viaggio in Perù, abbiamo dovuto chiedere di farci passare avanti perché altrimenti avremmo chiaramente perso il volo successivo.
La nostra esperienza di scalo a Miami in Florida
Già prima di partire avevo qualche dubbio sullo scalo a Miami. Prima di tutto perché lo scalo era di sole due ore e poi avevo scoperto che serviva l’Esta nonostante facessimo solo scalo a Miami, non uscivamo mica dall’aeroporto!
Per chi non lo sapesse l’Esta è l’autorizzazione necessaria per entrare negli Stati Uniti (al posto del visto che deve essere rilasciato solo per determinati casi). Solo dopo l’acquisto del volo ho scoperto che l’Esta dev’essere richiesto anche se si transita solo nell’aeroporto.
Avevo quindi qualche perplessità circa i tempo di scalo, pensare di uscire dall’aereo, passare il controllo passaporti, cambiare terminal in un aeroporto internazionale, passare nuovamente il controllo bagagli e imbarcarci, il tutto in due ore, impossibile!
Ed effettivamente…
Siamo atterrati a Miami in anticipo (ero già più tranquilla) ma poi abbiamo dovuto aspettare ad attaccarci al gate e siamo arrivati in aeroporto in ritardo.
Mancavano già solo 1 ora e 40 minuti alla partenza del nostro volo per Lima.
Appena entrati in aeroporto siamo arrivati in una grande sala piena di macchinette per il controllo automatico del passaporto (APC) in cui si scansiona il passaporto e si fa la dichiarazione doganale. Una volta si faceva sull’aereo prima di atterrare e si consegnava allo sportello, adesso è tutto digitalizzato.
Immaginate il caos di persone che non sanno cosa fare tutte in fila (si fa per dire, eravamo italiani) alle macchinette. C’è chi non trova il passaporto, chi non sa come scansionarlo, chi chiede aiuto al personale, chi è la prima volta che vola in vita sua e ha pensato di farlo proprio per andare a Miami. Noi eravamo sempre più in ritardo…
Finalmente arriva il nostro turno.
Dopo la dichiarazione l’APC rilascia un modulo e, in base al fatto che ci sia o non ci sia stampata una X, si viene dirottati verso una o l’altra fila.
Abbiamo poi scoperto che la suddivisione dipende dal fatto che si abbia già fatto o meno questo tipo di procedura perché all’andata avevamo la X mentre al ritorno non ce l’avevamo.
Naturalmente la maggior parte della gente aveva il modulo con la X e la coda per il controllo passaporti – si perché si fa di nuovo il controllo passaporti anche se la APC l’ha già fatto pochi minuti prima – era quella più lenta.
Passato il controllo passaporto fatto allo sportello andiamo di corsa al controllo bagagli per imbarcarci sul volo verso Lima.
Solo che il nuovo controllo bagagli non era solo il nostro ma quello di centinaia di altre persone dirette in tutte le parti del mondo. Per il volo diretto a Lima eravamo solo in tre. Tre italiani che cercavano di fare pena alle persone davanti a noi per saltare la fila.
Alla fine abbiamo dovuto chiedere l’intervento del personale per farci saltare la coda altrimenti avremmo veramente perso l’aereo.
Una volta passato il controllo abbiamo dovuto correre per raggiungere il gate. Che naturalmente in un aeroporto internazionale così grande come quello di Miami non è nemmeno facile trovare il gate figuriamoci arrivarci di corsa.
Alla fine comunque ce l’abbiamo fatta, siamo arrivati al gate che stavano imbarcando e mancavano meno di 10 minuti alla partenza dell’aereo.
Solitamente comunque negli aeroporti più piccoli cercano di far passare avanti chi deve imbarcarsi su un volo in partenza.
Nel nostro ultimo viaggio in Kirghizistan il nostro volo da Bishkek a Mosca è arrivato in ritardo di più di mezz’ora e sul nostro volo c’erano dei passeggeri del volo diretto a Istanbul che stava per partire. Al controllo bagagli li hanno fatti tutti passare prima. Questo però dipende dall’organizzazione degli aeroporti.
Miami non è Mosca! A Miami vi consigliamo di fare almeno 3 ore di scalo! O meglio ancora evitate lo scalo a Miami, scegliete altri aeroporti!
Scalo breve: quanto breve?
Il nostro consiglio è comunque di cercare voli con scalo di circa 2 ore e mezza o tre ore. In questo modo siete abbastanza coperti da eventuali ritardi.
Ma non solo, questo tempo è anche necessario per garantire che il bagaglio arrivi a destinazione. Soprattutto se è il volo dell’andata e avete intenzione di girare nel paese già dal giorno successivo. E’ meglio arrivare a destinazione e trovare il bagaglio!
Nella mia vita ho volato solamente da Genova a Palermo andata e ritorno con scalo a Roma. All’andata tutto ok. Al ritorno, invece, abbiamo perso l’aereo in partenza da Roma e abbiamo dormito in albergo a spese della compagnia aerea. I bagagli, per comodità, li abbiamo lasciati in aeroporto e, con noi, avevamo solo i bagagli a mano preparati in modalità “tanto stasera dormo a casa”. Per fortuna avevo l’occorrente per la notte!