Salorno: il misterioso paese del Perkeo
E’ passato un anno dall’ultima volta che siamo stati a Salorno, c’eravamo stati poco prima della pandemia di Covid in occasione del celebre e folkloristico carnevale di Perkeo.
Oggi vi raccontiamo qualcosa di più di questo misterioso paese che si trova in Bassa Atesina (la zona a sud di Bolzano) e che si incontra se si raggiunge l’Alto Adige passando dalla SS12 che va da Trento a Bolzano.
I misteri del toponimo Salorno
Il mistero di Salorno inizia dal suo nome, Salurnis, che compare per la prima volta nella “Historia Longobardorum”, l’opera più importante scritta dallo storico Paolo Diacono nel 789 d.c. E’ un opera in sei libri che tratta la storia del popolo Longobardo dalle origini al suo apice.
Cosa c’entra Salorno con i Longobardi? Beh, secondo lo storico, nel 577 l’allora duca longobardo di Trento si scontrò con il duca franco sceso dalla Val di Non in un luogo chiamato Salurnis (“in loco qui Salurnis dicitur”).
Prima ancora però, in epoca preromana, sembra che non avesse proprio un bel nome… Il nome latino era “Solis Urna” che si traduce come urna, o tomba, del sole. Effettivamente tra gli altoatesini, Salorno è famoso proprio per il fatto che, in inverno, sia soleggiato poche ore al giorno.
Le leggende del castello di Haderburg
La mancanza di sole nei mesi invernali è dovuta al fatto che Salorno si trova in una conca ai piedi del Monte Alto (in tedesco Geiersberg) sul cui sperone di roccia è arroccato il castello di Haderburg.
Costruito nel XIII per controllare le vie di comunicazione tra nord, sud e verso la valle di Cembra, il castello, dice una leggenda, nasconderebbe un prezioso tesoro all’interno delle proprie mura.
Di questo tesoro se ne ha traccia nel racconto del Fratelli Grimm intitolato “La vecchia cantina di vini vicino a Salorno”.
Nelle rovine del castello Haderburg, abitato dai fantasmi, un contadino di Salorno scoprì una fantastica cantina con 18 botti colme di vino. Ovviamente cosa fece? Ne riempì subito una bottiglia da portare a casa, ma tre fantasmi lo fermarono facendogli promettere di prenderne solo quanto bastava a lui e alla sua famiglia e di mantenere il segreto sulla cantina.
Dopo un anno di bevute gratis, durante una serata di festa con gli amici, si dimenticò della promessa fatta e offrì agli ospiti il prelibato vino della cantina del castello di Haderburg.
Improvvisamente si sentirono echeggiare nell’aria le urla di rabbia dei fantasmi che fecero scomparire per sempre la magica cantina.
La leggenda vuole che la cantina esista davvero, che sia ancora nascosta da qualche parte, ma ovviamente nessuno può rivelare il segreto.
Che si siano ispirati a Perkeo i Fratelli Grimm?
Perkeo: uno degli illustri personaggi di Salorno
Se avete già letto il nostro articolo sul carnevale di Salorno sapete già chi è Perkeo visto che proprio a lui è dedicato il carnevale che si svolge in questa cittadina ogni due anni.
Perkeo, al secolo Giovanni Clementi, nato a Pochi di Salorno nel 1702, era un nano, gran bevitore, la cui vita cambiò quando incontrò il Principe Carlo III Filippo di Wittelsbach-Neuburg in visita a Salorno. Il principe Carlo, incuriosito dal buffo personaggio, lo ingaggiò infatti per lavorare come giullare di corte nel suo palazzo di Heidelberg (80 chilometri da Francoforte) in Germania.
Dovete sapere che Giovanni Clementi, non era solo amante del buon vino, ma era anche affetto da un particolare tipo di diabete, il diabete insipido, una malattia che provoca un’insaziabile sete con conseguente eliminazione di una gran quantità di urine (dicono anche più di 18 litri al giorno).
La sua abnorme sete non veniva però soddisfatta con l’acqua ma con il vino rosso! Si dice infatti che bevesse dai 20 ai 30 litri di vino al giorno.
Ad Heidelberg, Giovanni è diventato famoso con il nome Perkeo perché ogni volta che qualcuno gli offriva un bicchiere di vino lui accettava sempre dicendo, in italiano, “Perché no”.
Perkeo morì giovane, all’età di 33 anni. Non però per i troppi bicchieri di vino buttati giù durante la sua breve vita. La leggenda narra che, quando, gravemente malato, il medico gli ordinò di bere acqua al posto del vino, sia morto sul colpo al primo bicchiere d’acqua della sua vita! Si dice “chi beve vino campa cent’anni”… chissà se Perkeo avrebbe campato cent’anni se non avesse bevuto quel fatale bicchiere d’acqua?
Dalle misteriose leggende alla realtà
Il nostro consiglio è quello di fare una sosta a Salorno per visitare il paese e il castello di Haderburg. Andateci alla mattina, quando la luce del sole, fa risaltare al meglio gli edifici storici del paese e vi permette di godere del suo calore per maggior tempo (soprattutto in inverno).
Il castello di Haderburg è ben visibile anche da lontano, in quanto è arroccato sopra uno spuntone roccioso, proprio sopra al paese. Per raggiungerlo lasciate l’auto nell’ampio parcheggio che si trova ai piedi del castello. Da lì si percorre a piedi, in circa 20 minuti, il “Sentiero delle Visioni” (Weg der Visionen) per circa 900 metri.
Il castello è visitabile solitamente tra aprile e ottobre, il venerdì, sabato e domenica, e durante le principali festività quando vengono anche organizzati eventi in costumi d’epoca.
Come raggiungere il paese di Salorno
Salorno è facilmente raggiungibile sia da Trento che da Bolzano. Si trova infatti più o meno a metà strada tra le due province del Trentino Alto Adige: 25 chilometri da Trento e 35 chilometri da Bolzano.
Dove dormire a Salorno
Salorno non offre molta disponibilità di sistemazioni. Noi vi consigliamo di dormire fuori Salorno ed in particolare nell‘Agriturismo ATL che si trova tra Salorno e Pochi più in alto del paese e quindi soleggiato e con una spettacolare vista sulla Valle dell’Adige sottostante.
Ogni appartamento è dotato di cucina attrezzata con lavastoviglie, microonde, frigorifero e forno, nonché di già camere da letto e bagno privato. Il prezzo è decisamente interessante visto che gli appartamenti possono ospitare fino a 5 persone contemporaneamente.
Interessante castello e interessanti leggende, tutte legate al vino. Il che mi fa credere che in quella zona il vino sia particolarmente apprezzato! Sicuramente anche io, con una cantina a mia completa disposizione, non avrei esitato a stillare brocche per famiglia e amici! Comunque, passerò a dare un’occhiata, quando passerò in zona. Magari avrò sete…
Ho cliccato su questo articolo rapita dalla foto introduttiva e sono rimasta ancora più colpita per il contenuto!!! Un sacco di curiosità che ti fanno venir voglia di vivere di persona questa tappa meravigliosa 😍