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  • Le rovine dei castelli storici della Bassa Atesina
    03-06-2021
Sei qui: Destinazioni > Europa > Italia > Trentino Alto Adige > Le rovine dei castelli storici della Bassa Atesina

Le rovine dei castelli storici della Bassa Atesina

Ultimo aggiornamento il 31/07/2024

L’Alto Adige, terra di confine tra l’Italia e l’Austria, un tempo Sud Tirolo Austriaco, è una delle regioni d’Europa con la maggior concentrazione di castelli e fortezze. Questo perché si trova in una posizione strategica, lungo la famosa Via Claudia Augusta. E’ proprio lungo quest’asse che si trovano la maggior parte dei castelli altoatesini, se ne contano oltre 400!

Noi qui non vi parliamo dei più famosi castelli dell’Alto Adige, di quelli più sfarzosi o di quelli più ammirati, ma di quelli di cui nessuno parla ma che fanno esclamare wow quando li incontri per caso. Di questi castelli non si sente quasi mai parlare ma sono delle piccole perle nascoste. Ed è per questo motivo che vogliamo farveli conoscere.

Contenuto dell'articolo nascondi
La Bassa Atesina
Castelfeder
Come raggiungere Castelfeder
Castel Kaldiff
Come raggiungere Castel Kaldiff
Rovine Leiterburg
Come raggiungere le rovine Leiterburg
Il monte di mezzo
Castel Laimburg
Come raggiungere Castel Laimburg
Leuchtenburg
Come raggiungere Leuchtenburg

La Bassa Atesina

Nelle nostre passeggiate, durante le chiusure delle regioni dovute alla pandemia, ci siamo dedicati soprattutto alla zona nella quale abitiamo da qualche anno, la Bassa Atesina.

Si tratta della zona più a sud dell’Alto Adige, al confine con in Trentino.

Famosa per i suoi meleti, che si sviluppano nella parte centrale e più bassa tutto intorno all’Adige, e per i vigneti, che crescono lungo le pendici delle colline che la circondano.

Avete presente la mela Marlene? Beh è quella che si coltiva proprio in Bassa Atesina! E il Gewürztraminer e il Pinot Nero? Sono prodotti della Bassa Atesina!

Oltre alle delizie della natura in Bassa Atesina ci sono decine e decine di castelli, tra i più popolari abbiamo scelto di parlarvi delle rovine di quelli che un tempo furono castelli ma che ora sono ancora più intriganti e misteriosi.

Castelfeder

Le più famose rovine della Bassa Atesina sono le rovine di Castelfeder. La collina su cui sorgono le rovine è meta di gite domenicali per tutti gli abitanti dei paesi limitrofi. Qui si può fare una passeggiata, un pic-nic o una bella grigliata, totalmente immersi nella natura, a poca distanza da mucche, capre, pecorelle e cavalli che pascolano liberi nel biotopo di Castelfeder.

In cima alla collina si trovano le famose rovine di Castelfeder. Si tratta di rovine di epoche diverse, alcune addirittura di epoca preistorica, fino ad arrivare all’epoca romanica.

La rovina che si trova proprio in cima alla collina, e che si vede fin dalla valle sottostante, è la Cappella di Santa Barbara, del VI Secolo, che è rimasta in attività fino al 1800 e successivamente è stata lasciata andare in rovina.

Facendo un po’ di ricerche ho scoperto che il nome italiano di Castelfeder è “Castel Vetere”, chiamato così da Ettore Tolomei, ma in Alto Adige, e soprattutto in Bassa Atesina, nessuno chiamerebbe mai Castelfeder con il nome in italiano.

Le rovine principali sono quelle della Cappella di Santa Barbara ma tutto intorno alla collina si trovano altre rovine, nonché la strada romana ciottolata che un tempo raggiungeva il castello. Cartelli descrittivi situati lungo tutta la collina aiutano il visitatore a conoscere il territorio sotto vari aspetti, ambientale, naturalistico e storico.

rovine di Castelfeder

Come raggiungere Castelfeder

Castelfeder è raggiungibile tranquillamente in auto che si può parcheggiare lungo tutti i parcheggi che circondano la collina di Castelfeder della Strada Statale 48 delle Dolomiti.  Partite da Ora e iniziate a salire direzione Cavalese, lungo questa strada si trovano parecchi parcheggi, l’ultimo è quello che si trova davanti al campo da calcio. Il tempo per arrivare in cima alla collina è più o meno lo stesso da tutti i parcheggi.

Noi però vi consigliamo di lasciare la macchina ad Ora e salire a piedi, vi potete così godere di tutta la tranquillità del biotopo e salire con comodo in cima alla collina. Potete lasciare l’auto al parcheggio della Schwarzenbach e da lì attraversare il ponte che attraversa il Rio Nero e proseguire a piedi seguendo i cartelli che indicano Castelfeder. Passerete davanti ai campi da tennis e passerete sotto la Strada Statale attraversando un tunnel scavato appositamente per questo e da lì, passato il cancelletto che serve a salvaguardare gli animali del parco, sarete all’interno del biotopo di Castelfeder. Da Ora alla cima della collina di Castelfeder ci si mette più o meno un’oretta (andando molto tranquilli).

Castel Kaldiff

Castel Kardiff (in italiano Caldivo, ma anche di questo castello nessuno lo conosce con il nome italiano) è stata una scoperta recente. E’ un castello, costruito nel XII secolo, che non si vede dalla strada principale per cui noi ne ignoravamo l’esistenza. L’abbiamo infatti trovato per caso mentre completavamo il giro del Pinot Nero intorno a Montagna. E’ bastato un cartello per farci proseguire fino a scoprire queste meravigliose rovine.

Visto da una certa angolazione il castello sembra quasi intatto ma, appena voltato l’angolo, ed entrati all’interno delle sue mura protettive sembra di essere in un altro luogo, in un’altra epoca. Qui regna il silenzio, non ci sono famiglie e bambini festosi come a Castelfeder, solo qualche cinguettio e il magnifico panorama della valle sottostante.

Dentro le rovine di Castel Kaldiff

Come raggiungere Castel Kaldiff

Noi siamo partiti da Pinzano ma volendo si può raggiungere Castel Kaldiff da Egna. Vi consigliamo Pinzano per due motivi: il primo è che il percorso è quasi tutto in piano o in leggera pendenza, il secondo è la Pinzonerkeller, una cantina in cui deliziarsi con ottimi vini e pietanze tipiche altoatesine ma non solo… la loro specialità è una particolare focaccia, che ricorda la FlammKutchen alsaziana, e che da sola merita la sosta a Pinzano.

Lasciate l’auto nel parcheggio a fianco al Pinzonerkeller. Dalla piazza con la fontana guardate verso la chiesa e proseguite fino alla casa affrescata che si trova di fianco alla chiesa. Da lì prendete la strada che va verso destra. Passerete attraverso splendidi vigneti e proseguite finché la strada non diventa un sentiero. Ad un certo punto troverete i cartelli che indicano il Castel Kaldiff.

Ad un certo punto, prima di arrivare alle rovine, che si vedono già in lontananza, una bella sorpresa vi aspetta… se siete fortunati potete trovare un gruppo di Lama pascolare liberamente in una tenuta che un tempo allevava polli, adesso alleva lama!

Dal centro di Pinzano alle rovine Kaldiff ci si mette più o meno una mezz’oretta a piedi.

Rovine di Castel Kaldiff

Rovine Leiterburg

Le rovine Leiterburg sono un po’ meno suggestive del Castel Kaldiff ma il panorama, che si può godere dal punto in cui sorgono ancora i resti dell’antico castello, è ineguagliabile. Soprattutto se si riuscisse ad andarci la notte dei Fuochi del Sacro Cuore di Gesù.

Proprio a due passi dalle rovine si trova infatti un enorme cuore di ferro che viene utilizzato come sostegno dei fuochi che vengono accesi in tutto il Tirolo (sia nel Tirolo austriaco che nel Sud Tirolo, ossia in Alto Adige). E’ una bellissima tradizione che crea un’atmosfera magica quando la notte è più buia. Tutte le valli sono in festa e dalla Bassa Atesina basta alzare gli occhi verso le montagne circostanti per ammirare tutti i fuochi accesi per l’occasione.

Attualmente la zona intorno alle rovine Leiterburg è stata completamente sistemata creando anche delle panchine e dei tavoli da pic-nic.

Rovine Leiterburg

Come raggiungere le rovine Leiterburg

Il nostro consiglio è quello di andare a piedi da Ora seguendo il sentiero che sale su per la Katzenleiter, la scala dei gatti, e in poco più di un’ora raggiungerete le rovine Leiterburg.

Potete lasciare l’auto o in centro ad Ora o al parcheggio della Schwartzenbach (come per raggiungere Castelfeder). Da lì seguite il Rio Nero verso la cascata e salite sulla Katzenleiter.

Se non avete tempo, da Ora proseguite sulla Strada Statale 48 delle Dolomiti verso Cavalese, una volta raggiunto l’incrocio con la Strada Provinciale 72 proseguite verso Aldino. Al primo incrocio verso sinistra imboccate la stradina e proseguite fino alla fine. Raggiungerete così il sentiero che arriva fino alla Leiterburg.

Il monte di mezzo

Il Monte di Mezzo non fa parte della saga del Signore degli Anelli ma è un monte, alto poco meno di 700 metri e dalla forma stretta e lunga, che si trova proprio in mezzo alla valle dell’Adige.

La sua composizione geologica rivela la sua interessante formazione nonché la sua età. Sembra infatti che il Monte di Mezzo sia nato in seguito ad eruzioni vulcaniche avvenute 270 milioni di anni fa. Ne è testimone il porfido quarzifero di cui è ricca la montagna, che ha resistito alle continue e successive glaciazioni arrivando intatto fino a noi.

Oltre il Lago di Caldaro si vede perfettamente al centro della valle dell’Adige il Monte di Mezzo

Il lago di Caldaro e il Monte di Mezzo

Sul Monte di Mezzo, dal quale è possibile ammirare non solo la Bassa Atesina ma anche il Lago di Caldaro e tutta la valle dell’Adige fino a Bolzano, si trovano ben ben due castelli e poco più nord i due laghetti di Monticolo.

il Monte di Mezzo visto da Ora e sulla cima al centro il castello di Leuchterbug

rovine Leuchtenburg viste da Ora

Castel Laimburg

Il Castel Laimburg (in italiano Castel Varco, come per gli altri castelli anche questo non è minimamente conosciuto in Alto Adige con il nome italiano) si trova sul Monte di Mezzo.

Il castello di Laimburg fu costruito nella seconda metà del XIII secolo dai signori Rottenburg  di Laimburg e fu utilizzato prima come loro residenza e successivamente come distretto giudiziario. Purtroppo nel XVII secolo venne lasciato cadere in rovina, per fortuna, tra il 1999 e il 2001 è stato restaurato in modo da preservare quello che resta del castello. 

Rovine Castel Laimburg

Come raggiungere Castel Laimburg

In auto seguendo le indicazioni per il paese di Vadena e poi i cartelli marroni che indicano Laimburg. Passato il podere provinciale, centro di sperimentazione agraria, e nota cantina vitivinicola, continuate direzione Caldaro, salirete su per la Montagna di Mezzo e, ad un certo punto, troverete un piccolo parcheggio lato montagna dove potete lasciare l’auto. Il castello si trova poco oltre il parcheggio a nemmeno 3 minuti di cammino.

Leuchtenburg

Leuchtenburg (in italiano Castelchiaro) è l’alto castello, insieme a Castel Laimburg, che si trova sul Monte di Mezzo. Questo castello, a differenza dell’altro che risulta un po’ nascosto nella montagna, è ben visibile sia dalla Bassa Atesina che dal Lago di Caldaro.

Non si sa con certezza il periodo in cui fu costruito Leuchtenburg, quel che è certo è che fu abbandonato nel 1610 e, finché non fu acquistato dal comune di Caldaro, non venne mantenuto. Oggi il castello si presenta imponente sulla cima della montagna ed è anche possibile entrare al suo interno.

Interno delle rovine Leuchtenburg

rovine Leuchtenburg

Come raggiungere Leuchtenburg

Se prima siete passati da Castel Laimburg continuate direzione Caldaro e proseguite fino al parcheggio sottostante il castello. Su Google Maps scrivete “Parkplatz Leuchtenburg”, il navigatore vi porterà esattamente al parcheggio. Essendo un parcheggio molto piccolo, se non trovate posto, continuate sulla strada, ci sono dei punti in cui si riesce a lasciare la macchina a bordo strada. Da lì proseguite a piedi seguendo i cartelli che indicano Leuchtenburg (ci si impiega circa 30 minuti ma il sentiero è tutto in salita).

rovine Leuchtenburg

Piaciuta questa carrellata di rovine di castelli della Bassa Atesina? Speriamo di sì! Fatecelo sapere nei commenti e soprattutto raccontateci se avete visto qualcuno di questi castelli o altri  castelli altoatesini.

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2 commenti
  1. Alfonso
    Alfonso dice:
    29/04/2022 in 14:47

    Davvero un ottimo lavoro di informazione su questi siti, chiaro ed esaustivo.
    Complimenti.

    Rispondi
    • Claudia
      Claudia dice:
      01/05/2022 in 16:57

      Grazie Alfonso, siamo contenti ti sia piaciuto.

      Rispondi

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