RespirArt: arte ad alta quota a Pampeago
Nel cuore delle magnifiche Dolomiti italiane, a Pampeago, si nasconde un tesoro artistico unico al mondo: RespirArt.
Noi ci siamo stati pochi giorni fa e, in questo articolo, vi raccontiamo come, tra le cime maestose e la natura incontaminata, oltre 35 installazioni d’arte di artisti italiani e stranieri hanno trasformato il paesaggio montano in una galleria d’arte all’aperto straordinaria.
RespirArt: un galleria d’arte a cielo aperto
Questo progetto, noto come RespirArt, ha preso vita nel 2011, ma continua a evolversi anno dopo anno, offrendo ai visitatori un’esperienza indimenticabile che fonde arte e natura ad oltre 2200 metri di altitudine.
RespirArt si trova a Pampeago tra la Val di Fiemme in Trentino e la Valle d’Ega (in Alto Adige) proprio di fronte ad una delle catene montuose più belle delle Dolomiti, il Latemar.
Il connubio tra Arte e Natura
L’idea di collocare opere d’arte in un ambiente naturale ad alta quota rappresenta un connubio straordinario tra la creatività degli artisti e la bellezza selvaggia delle montagne. Le opere spaziano in una vasta gamma di stili e materiali, creando un contrasto affascinante con il paesaggio circostante. Alcune sono sculture monumentali che sfidano la gravità, mentre altre si integrano in modo quasi impercettibile nell’ambiente, invitando gli spettatori a esplorare e interagire con l’arte.
Esplorare le Opere d’Arte
Una visita alle installazioni d’arte di Pampeago è un’esperienza avventurosa ma allo stesso tempo contemplativa. Gli escursionisti e gli amanti della natura possono intraprendere un percorso che li porta attraverso le opere d’arte, immergendosi nella loro bellezza e nel paesaggio circostante. Ogni opera racconta una storia unica, catturando l’immaginazione e stimolando la riflessione.
Influenza Culturale e Internazionale
Il progetto “RespirArt” ha attratto artisti provenienti da tutto il mondo, portando con sé influenze culturali diverse e prospettive uniche. Questo scambio culturale ha arricchito ulteriormente l’esperienza dell’arte in alta quota, offrendo una varietà di stili, concetti e idee.
Promuovere la Conservazione Ambientale
Oltre all’aspetto estetico, le installazioni d’arte a Pampeago hanno anche una dimensione ecologica. Molte opere sono realizzate con materiali sostenibili e promuovono la conservazione dell’ambiente naturale. Questo progetto artistico mira alla sensibilizzazione ambientale ed incoraggia il rispetto per la natura.
Un’Esperienza Senza Tempo
La bellezza di “RespirArt” è che cambia con le stagioni. In l’inverno, durante la stagione sciistica, è possibile ammirare le installazioni mentre si risale in seggiovia o si scende a valle dal Rifugio Agnello e le opere d’arte possono essere magari imbiancate dalla neve appena caduta, creando un paesaggio completamente diverso mentre l’autunno, la primavera e l’estate portano nuove sfumature di colore e vita nella zona.
RespirArt: una vista mozzafiato sul Latemar e le Dolomiti
Una delle caratteristiche più spettacolari di Pampeago è la vista panoramica che si gode delle maestose Dolomiti, con il Latemar in tutto il suo splendore che si erge proprio davanti a noi. Questo affascinante scenario naturale è il cuore di “RespirArt” e offre uno sfondo epico per le installazioni d’arte.
Il Latemar, con i suoi picchi imponenti e le pareti verticali, crea una cornice perfetta per le opere d’arte, conferendo loro un senso di grandezza e ispirazione. Le Dolomiti, con le loro forme uniche e le sfumature cangianti di colore durante il giorno, aggiungono un elemento di magia a questa esperienza.
Indipendentemente dal momento in cui visitate Pampeago, questa vista mozzafiato vi lascerà senza parole, invitandovi a contemplare la bellezza della natura e dell’arte che si fondono in armonia in questo luogo straordinario.
Le installazioni di RespirArt fino al 2023
La mappa, che si trova in più punti del percorso tra cui nelle vicinanze dello Chalet Caserina (dove iniziano le installazioni di RespirArt), non è completa perché nel tempo sono sono state installate nuove opere e alcune sono andate perse ma vi possono dare un’indicazione di dove si trovano. Anche le nuove installazioni sono sullo stesso percorso.
Qui sotto trovate la lista delle installazioni con i titoli delle opere, gli artisti che le hanno create e il numero dell’opera corrispondente a questa mappa.
- Guerriero di pace delle Dolomiti di Thorsten Schütt (Germania – 2016)
- Simulacro di Federico Seppi (Italia – 2017)
- Vedo non Vedo di Luca Prosser (Italia – 2016)
- Mediterraneo di Elio Vanzo (Italia – 2018)
- Il nodo della strega di Mariano Vassalli (Italia – 2018)
- Harmonia di Dorota Koziara (Italia/Polonia – 2016)
- Valanga di bolle di pensieri di Thorsten Schütt (Germania – 2016/2023)
- Conversazioni Virtuali di Piergiorgio Dolina (Italia – 2017)
- Sicurezza di Reinhard Mader (Germania – 2018)
- Ouverture di Aldo Pallaro (Italia – 2015)
- Mirror di Martina Pomari (Italia – 2017)
- Siamo tutti connessi di Gordon Dick (Canada – 2014)
- Incontri reticolari di Simone Carole Levy (Inghilterra/Svizzera – 2017)
- Point di Stanislaw Brach – Jan Jaworsky Brach e Filip Musial (Polonia – 2019)
- Deodat Dolomieu di Giovanni Bailoni (Italia – 2019)
- Guardiano di emozioni di Giampaolo Osele (Italia – 2013)
- C’era una volta il mare di Giampaolo Osele (Italia – 2016)
- Simbiosi di Hannah Streefkerk (Svezia – 2015)
- 20-29 ottobre 2018 di Giuseppe Dondi, Alberto Larcher, Roberto Rossi e Fabio Seppi (Italia – 2019)
- Sleipnir XLVII Latemar 2797 di Duilio Forte (Italia/Svezia – 2018)
- Acutis di Cosimo Allera (Italia – 2017)
- Teatro del Latemar di Marco Nones (Italia/Svizzera – 2012)
- Totem di Sandro Scalet (Italia – 2014)
- Mind’s Eye di Olga Ziemska (Stati Uniti – 2015)
- Il giardino di Danae di Hidetoshi Nagasawa (Giappone – 2013)
- Punto e Virgola di Gabriele Meneguzzi e Vincenzo Spenga (Italia – 2022)
- – non l’abbiamo trovata
- Natura Viva di Mauro Lampo Olivotto (Italia – 2012)
- – non l’abbiamo trovata
- Tensione 2 di Riszard Litwiniuk (Polonia – 2021)
- Arcanuvola di Elio Vanzo (Italia – 2021)
Senza numero sulla mappa:
- Loro di Sergio Camin (Italia – 2022)
- Bozzolo di Jano Sicura (Italia – 2021)
- Residenza Insecta di Zest Artist Collective (varie nazioni – 2022)
- Bozzolo 2 di Jano Sicura (Italia – 2022)
- L’Ora d’Oro di Alessandra Bruno (Italia – 2022)
- Conifera di Marco Nones (Italia/Svizzera – 2023)
- Madrepora II di di Jan Langer e Markus Gasser (Italia – 2023)
In quale ordine seguire le opere
Noi siamo arrivati a piedi dalla stazione a valle della seggiovia Tresca. In poco più di 30 minuti abbiamo raggiunto lo Chalet Caserina e alla prima opera, la numero 22, Teatro del Latemar siamo andati verso sinistra e abbiamo seguito le opere dalla 22 fino alla 28, Natura Viva, la meravigliosa cornice creata da Mauro Lampo Olivotto davanti al Latemar.
Seduti sulle panchine giganti per ammirare con calma la magnificenza del Latemar, abbiamo scelto di fermarci ancora un po’ per mangiare il nostro pranzo al sacco proprio davanti a questo meraviglioso panorama.
Dopo pranzo, dall’incrocio con la bellissima opera Conversazioni Virtuali di Piergiorgio Dolina, abbiamo continuato a salire fino alla stazione a monte della seggiovia Agnello (dove si trova anche il Rifugio Agnello).
Le installazioni che si trovano quassù sono una più bella dell’altra: dalle due panche in armonia con il paesaggio, Harmonia di Dorota Koziara, al pastore con il cane, scolpiti nel cirmolo, che che guarda verso Sud, verso il Mediterraneo, il nome di quest’opera di Elio Vanzo.
Scendiamo dalla stessa strada da cui siamo venuti e, davanti alle Conversazioni Virtuali (opera numero 22) andiamo nella direziona opposta da cui siamo saliti e, partendo dalla Valanga di bolle di pensieri che l’artista tedesco Thorsten Schütt ha realizzato tra il 2016 e il 2023, continuiamo a scendere a valle fino ad incontrare Deodat Dolomieu, il geologo da cui ha preso nome la dolomia (non poteva mancare qui sulla Dolomiti), opera di Giovanni Bailoni.
Proseguire poi con un omaggio al “grande popolo degli alberi spazzato via dalla furia del vento”. L’opera, intitolata 20-29 Ottobre 2018 di lberto Larcher, Roberto Rossi e Fabio Seppi è stata realizzata con le radici degli alberi che sono stati spezzati via dalla furia di Vaia.
Per finire la nostra passeggiata all’insegna della natura ci fermiamo ancora davanti all’opera intitolata Sleipnir XLVII Latemar 2797. Prima di tutto sono dovuta andare a cercare cosa significa Sleipnir e ho scoperto che si tratta di un cavallo a otto zampe della mitologia norrena che l’artista, Duilio Forte, porta in giro per il mondo. Poi ho cercato di capire come mai il numero in numeri romani 17 e il numero 2797. Ho immaginato che il numero 17 stia per il numero di Sleipnir che ha costruito in giro per il mondo e quello di ResporArt è il 17° ma non ho capito cosa sia 2797. Se qualcuno di voi lo sa mi scriva nei commenti.
Qui sotto potete vedere la costruzione del Sleipnir di RespirArt dal canale YouTube dell’artista.
Come raggiungere il parco RespirArt
Prima di tutto è necessario raggiungere Pampeago, che si trova in provincia di Trento, a circa 50 minuti da Bolzano e 1 ora e 10 da Trento.
Da Pampeago, per raggiungere RespirArt avete due opzioni: prendere la seggiovia o andare a piedi.
La seggiovia che arriva a RespirArt è la seggiovia Agnello che però non è aperta tutto l’anno quindi verificate prima di andare. La seggiovia in meno di 10 minuti vi porta nel bel mezzo di RespirArt.
Se la seggiovia è chiusa potete parcheggiare l’auto nel parcheggio della seggiovia Tresca e partire a piedi da lì. In meno di un’oretta di cammino (andando molto tranquillamente) arriverete allo Chalet Caserina e da lì potete proseguire con il sentiero ad anello che vi porterà a vedere tutte le opere di RespirArt.
Il percorso ad anello di RespirArt è di circa 3 chilometri (senza contare la salita dal parecchio della seggiovia Tresca). Se volete sapere quanto tempo dedicare al parco, considerate che noi, andando a piedi dal parcheggio della seggiovia, guardando con molta tutte le opere e fermandoci per pranzo, e rientrando di nuovo a piedi al parecchio della seggiovia ci abbiamo messo circa 5 ore.
Cosa portarsi e come vestirsi
Noi siamo partiti con scarpe alte da trekking, bastoncini da trekking, acqua e pranzo al sacco. Vi diciamo subito che, anche se andate a piedi, se non ha nevicato, le scarpe alte da trekking non sono necessarie, bastano delle scarpe basse. Così come i bastoncini da trekking, inutili in questa escursione che è veramente molto semplice e tranquilla.
Per l’abbigliamento considerate che RespirArt si trova a 2200 metri di altitudine e valutate la stagione in cui andate. Anche se dovesse essere estate portatevi una giacca a vento in caso o un pile, il tempo più cambiare repentinamente in alta quota.
Portatevi dell’acqua se avete intenzione di salire a piedi, soprattutto se fa molto caldo- Trovate comunque dell’acqua alla fontana davanti allo Chalet Caserina.
Se non volete portarvi il pranzo al sacco e, lo Chalet Caserina e il Rifugio Monte Agnello sono aperti (informatevi prima), potete scegliere di mangiare sul posto o lasciarvi ispirare dai gustosi Pic Nic ad Arte creati per l’occasione dallo chalet e il rifugio, tutti a tema arte. Potete scegliere tra i cestini Modigliani Giotto, Arcimboldo e Caravaggio forniti dallo chalet o tra i panini e tramezzini Fontana, Ligabue e Segantini preparati dal rifugio ed andare a godervi il vostro picnic mentre ammirate le opere così come abbiamo fatto noi davanti alla Natura Viva e la meravigliosa vista del Latemar.
Perchè visitare RespirArt
Oltre alle meravigliose opere d’arte in mezzo alla natura RespirArt è un luogo affascinante e unico anche per altri motivi. Ecco perché visitarlo:
E’ gratuito: il fatto che sia gratuito lo rende accessibile a un’ampia varietà di persone, consentendo a chiunque di godere dell’arte e della natura senza doversi preoccupare dei costi d’ingresso.
E’ l’unico museo raggiungibile con gli sci: la possibilità di visitare il museo con gli sci è un’esperienza unica che combina l’amore per l’arte con l’amore per lo sport invernale. Questo lo rende un’attrazione speciale per gli amanti della neve.
E’ uno dei musei d’arte più alti del mondo:.la posizione offre una vista panoramica mozzafiato e un’atmosfera unica che può arricchire l’esperienza artistica.
E’ in una posizione speciale: la posizione di RespirArt circondata dalle montagne del Latemar e delle Pale di San Martino offre una cornice naturale spettacolare. Questo non solo crea uno sfondo scenico per le opere d’arte, ma offre anche l’opportunità di godere della bellezza della natura circostante.
E’ sostenibile: la trasformazione della seggiovia Agnello in una “seminovia” è un’iniziativa interessante e sostenibile. Questa azione consente ai visitatori di contribuire al miglioramento dell’ecosistema locale, rendendo la visita non solo un’esperienza culturale, ma anche un modo per partecipare attivamente alla conservazione ambientale.
Se arrivate a RespirArt in seggiovia, chiedete alla biglietteria i semi da lanciare giù nel prato: i semi sono estratti dal fieno dei prati della Val di Fiemme ed, essendo più ricchi di specie floreali, aiutano ad arricchire di specie autoctone i prati più poveri, rispettandone allo stesso tempo gli equilibri ambientali.
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