La piccola pasticceria secca piemontese
Una delle cose che mi manca di più del Piemonte sono i dolci ed in particolare la piccola pasticceria secca piemontese.
Da quando viviamo in Alto Adige ho dato maggior importanza a determinati prodotti piemontesi che, prima di trasferirmi, per me era normale trovare in pasticceria, al supermercato o nelle panetterie sotto casa. Nei supermercati di tutta Italia è quasi più facile trovare prodotti internazionali piuttosto che quelli italiani poco conosciuti fuori dalla regione d’origine.
Sono proprio questi prodotti locali, in particolare quelli piemontesi e torinesi, a mancarmi di più: il San Simone ad esempio, chi di voi lo conosce? E’ un liquore tipico torinese che si trova quasi solo a Torino, nemmeno in altre parti del Piemonte, provate a cercarlo altrove, è quasi impossibile! E il Passito di Caluso? Un altro liquore tipico del Canavese, impossibile trovarlo nel resto d’Italia. Un giorno vi parlerò anche di queste specialità enologiche.
In questo articolo vi parlo in particolare della pasticceria secca, ovvero dei biscotti piemontesi che mi mancano di più, di cosa sono e dove trovarli in Piemonte e di come faccio per saziare la mia voglia di dolcezza.
L’arte dolciaria a Torino
Torino, ha un’antichissima tradizione dolciaria che nacque già nelle corti dell’alto medioevo per proseguire poi nel rinascimento. Fu però durante il regno dei Savoia che si moltiplicarono le piccole pasticcerie grazie a due fattori principali: l’aumento della disponibilità di zucchero di canna e di cacao, ma non solo, i dazi cui erano soggette tali materie prime erano più bassi a Torino piuttosto che in altre parti l’Italia (grazie al fatto che i Savoia vivevano a Torino). Vale la pena ricordare che nel 1763 a Torino nasce il famoso Bicerin (la bevanda amata da Cavour), nel 1865 il Gianduiotto (il primo cioccolatino incartato) e nel 1946 Pietro Ferrero (grande pasticcere torinese) inventò la Nutella. Tra le delizie piemontesi ci sono le caramelle come i Cri-Cri, la vasta gamma di Pastiglie Leone (storica azienda nata nel 1857 a Torino), i marron glacé (anche se non è ufficiale la nascita a Torino), il torrone con le nocciole (nato dall’azienda cuneese Sebaste), le bignole e lo zabaione (nato a Torino da un frate francescano spagnolo) e tante altre dolci bontà.
I miei biscotti piemontesi preferiti
Tra le tante dolcezze piemontesi ho scelto quelle che nel tempo sono riuscita a riprodurre in casa e ho deciso si condividere le mie ricette (e alcuni miei segreti) con voi, spero vi faccia piacere. Di altri invece, di cui non sono ancora riuscita a carpire i segreti per riprodurli in casa, faccio scorte ogni volta che torno in Piemonte.
Probabilmente alcuni di questi biscotti piemontesi non li conoscete se non siete appassionati di dolci come me. O magari li avete assaggiati ma non ne conoscevate il nome. Se non li conoscete provate comunque a farli a casa, vedrete che non ne resterete delusi.
Qui sotto potete vedere il mio classico vassoio di delizie: da sinistra i biscotti ungheresi (che però non sono piemontesi), a seguire i baci di dama, i brut e bun e i petit four.
Torcetti di Agliè
I torcetti sono una specialità artigianale tipica della pasticceria secca piemontese. Sono chiamati torcetti per via della loro forma attorcigliata e sono conosciuti un po’ in tutto il Piemonte ma con ricette differenti a seconda delle zone.
I torcetti prodotti nel Biellese e nei pressi della Serra di Ivrea sono più spessi e con più burro mentre quelli prodotti nelle valli di Lanzo e nel Canavese sono più sottili, con la superficie caramellata e un più basso contenuto di burro.
In Piemonte i vari tipi di torcetti al burro si trovano in qualsiasi supermercato ma i Torcetti di Agliè, che sono in assoluto i miei torcetti preferiti, si trovano solo ad Agliè o in qualche rivendita nei dintorni del paese. Agliè si trova nel Canavese, in provincia di Torino, ed è più famoso in tutta Italia per Elisa di Rivombrosa piuttosto che per la sua pasticceria. Si perché la serie televisiva italiana Elisa di Rivombrosa è stata girata nel Castello ducale di Agliè. Un’ottima scusa per andare a mangiare i famosi Torcetti di Agliè è quella di organizzare una visitare al castello.
Io ho provato più volte a farli in casa e, a volte, mi vengono anche abbastanza bene ma, essendo un biscotto lievitato, non in tutte le stagioni mi riesce bene. La cosa migliore è andare a comprarli ad Agliè. Vi lascio due indirizzi perché ogni pasticceria li fa in modo differente e dipende da gusto personale. I miei preferiti sono quelli della Pasticceria Alfonsi che si trova in centro paese ed è la pasticceria che detiene e segue fedelmente la ricetta originale di Francesco Pana che ideò per primo i Torcetti nei primi anni del ‘900. L’altro posto che vi consiglio è la Panetteria Piccolo Forno che si trova poco fuori dal paese. Vi consiglio di assaggiarli entrambi per decidere quali preferite perché sono veramente differenti uno dall’altro e, a seconda del vostro gusto personale, decreterete il vostro toccato preferito!
Petit four
La parola Petit Four è francese e significa “piccolo forno” e, con questo termine, in Francia vengono chiamati tutti i piccoli dolcetti generalmente consumati alla fine di un pasto come dessert.
In Piemonte non ci si può sbagliare, i Petit Four sono solo di un tipo. Si tratta infatti di un particolare tipo di pasticcini di pasta di mandorla decorati con una ciliegia candita o una mandorla intera.
A Torino è difficile trovare una pasticceria che non ne sia fornita, e spesso si trovano anche nelle panetterie. Io però vi consiglio la mia preferita. Andate a Torino alla pasticceria Ghigo che si trova sotto i portici di Via Po (quasi in Piazza Vittorio Veneto). Se siete fortunati potete trovare dei cabaret di Petit Four già pronti, solo da portare a casa e finire in attimo! A me durano troppo poco, sono come le patatine: uno tira l’altro!
Se siete come me, adorate i Petit Four, e non avete modo di andare così di frequente in Piemonte vi lascio la mia ricetta. Vi dico solo, non per vantarmi, che i miei vengono più buoni di molte pasticcerie di Torino, ovviamente non Ghigo!
Baci di dama
I baci di dama sono un altro grande classico della pasticceria secca piemontese e si trovano ovunque non solo a Torino ma in tutta la regione. I baci di dama sono nati a Tortona (in provincia di Alessandria) nell’800 ed erano originariamente prodotti solo con le nocciole piemontesi perché più semplici da reperire delle mandorle. Adesso c’è chi li fa solo con le nocciole, chi solo con le mandorle o chi con un mix di mandorle e nocciole.
Anche i baci di dama, come i petit four, sono biscotti piemontesi che ho imparato a fare a casa perché, quando ne avevo voglia, non li potevo trovare in Alto Adige e non potevo nemmeno aspettare di tornare in Piemonte per mangiarli.
A Torino e provincia li trovate facilmente in ogni pasticceria ma se, invece, volete cimentarvi nel prepararli a casa vi lascio la mia ricetta.
Brut e Bun
I Brut e Bun (in piemontese), o Brutti ma buoni (in italiano), sono un grande classico della piccola pasticceria piemontese perché il loro ingrediente principale sono le nocciole del Piemonte.
Proprio i Brut e Bun, secondo me, sono i più facili da preparare tra tutti i biscotti piemontesi che ho imparato a fare “per necessità” e per fortuna sono anche tra i miei preferiti.
Volete provare anche voi? Ecco la mia ricetta!
Fatemi sapere nei commenti se conoscevate questi biscotti piemontesi o se avete provato a farli e come sono venuti. Mi fa sempre piacere sapere che ci state seguendo qui su Travel With The Wind. Se siete curiosi e volete leggere altro sulla nostra regione natia vi lascio qui di seguito il link alla nostra pagina del Piemonte. Con uno di questi articoli abbiamo raggiunto la top 5 di Travel 365 come miglior articolo del mese di Giugno 2020, volete leggerlo?
Adoro i baci di dama e i brut e bun. Da piemontese che vive in Piemonte ho invece difficoltà a trovare i dolci natalizi tipici dell’Alto Adige come pan di zenzero e zelten.
Dovremmo fare uno scambio di dolci… io ti porto i dolci altoatesini e tu quelli piemontesi. Io comunque ogni volta che torno a Torino faccio scorte!
Li conosco tutti e i miei preferiti sono i torcetti, in tutte le varianti possibili immaginabili. Qui dalle mie parti il pasticcino più noto è il Braidese al Rum, che però non mi piace molto perché i dolci con i liquori non mi fanno impazzire.
Ma veramente il San Simone si trova solo da queste parti? E io che ero convita che fosse conosciuto a livello nazionale!
Neanche a me piacciono molto i dolci liquorosi ma il San Simone sì! E ogni volta che torno a Torino faccio scorte…. Recentemente ho letto che l’azienda produttrice vorrebbe “esportare” l’amaro anche fuori dal Piemonte ma per ora è molto raro trovarlo anche perché poco conosciuto se non dai torinesi.
avete mai provato i torcetti o i baci di dama (i miei preferiti) di Luca Scarcella? Claudia, quando torni a Torino andiamo a drogarci insieme !