Il percorso del Pinot Nero intorno ad Ora
Se ci seguite da tempo avrete sicuramente già letto qualcosa su questo percorso del Pinot Nero che stiamo esplorando da qualche tempo. Tutto è iniziato dopo il lockdown quando nel centro di Ora sono comparsi dei pannelli informativi che hanno subito attirato la nostra attenzione.
Da allora abbiamo seguito tutti i percorsi consigliati nel depliant che si può trovare nei pannelli informativi generali (uno si trova alla partenza del percorso, nella Piazza Principale di Ora, poi a Montagna (nel parcheggio davanti al campo da calcio) e nel centro di Pinzano (davanti alla cantina Pinzoner).
Nel depliant vengono consigliati (per ora perché il percorso non è ancora completato) tre percorsi :
- il giro intorno ad Ora (6,2 km)
- il giro intorno a Montagna (4,1 km)
- il grande giro (14 km)
Noi qui oggi vi parliamo del Giro intorno ad Ora che potete decidere di fare se avete una mezza giornata da dedicargli. Ovviamente il periodo migliore è Settembre, prima della vendemmia, quando l’uva è matura ed è facile riconoscere tutte le varietà coltivate in Bassa Atesina ma è un bel giro da fare tutto l’anno, tranne in pieno inverno se ha nevicato da poco solo perché il terreo può essere ghiacciato. Passando attraverso il bosco questo percorso è adatto anche nelle più calde giornate estive. Evitate comunque le ore più calde!
Il giro intorno a Ora
Il percorso parte dal centro di Ora (dove potete parcheggiare l’auto) per poi proseguire a piedi attraverso il sentiero che conduce a Montagna. Da lì, dopo aver esplorato il centro storico del paese, si segue il sentiero che va verso l’antica collina di Castelfeder (ma non la raggiunge a meno di fare una deviazione di percorso) e scende poi nuovamente verso il centro di Ora.
Nel percorso passerete davanti a due cantine: la Waldthaler Clemens nel centro di Ora e la Tenuta Pfitscher che si raggiunge poco prima del centro storico di Montagna.
Sono 6,2 chilometri a piedi per lo più su strade sterrate. Senza fermarsi ci si impiega circa un paio d’ore ma noi vi consigliamo di farlo con calma, soprattutto se è la prima volta da queste parti, e godervi il panorama.
Fermatevi ogni volta che siete stanchi. Se lo fate in prossimità delle tappe del Percorso del Pinot Nero avrete anche modo di leggere i pannelli informativi e conoscere tutto, ma veramente tutto, sul Pinot Nero e su come i contadini della Bassa Atesina trasformano il loro lavoro negli ottimi vini che allietano le nostre serate.
Sul percorso troverete spesso delle fontane per cui portatevi pure una borraccia vuota e riempitela prima di partire nel centro di Ora (punto di partenza di questo itinerario).
1 – Punto di partenza
Piazza Principale di Ora
Il punto di partenza del percorso del Pinot Nero è la Piazza Principale del Comune di Ora proprio davanti al Municipio ma soprattutto all’ufficio turistico Castelfeder.info a cui potete chiedere informazioni in caso voleste fermarvi qualche giorno in più in Bassa Atesina.
Parcheggiare nei dintorni non è difficile, ci sono sia parcheggi pubblici gratuiti che a pagamento tutti molto vicini alla piazza principale. Riempite la vostra borraccia a Ora: l’acqua è tutta potabile ed anche molto buona.
Dalla Piazza Principale guardando verso la zona vecchia di Ora, girate a sinistra fino a raggiungere la fontana (di fronte si trovano il tabacchino e la farmacia). Prendete la via Truidn che sale verso il paese vecchio. Passate la scuola elementare di lingua tedesca sulla destra e poco dopo la Musikapelle. Al primo incrocio girate a sinistra e vi trovate davanti la chiesa parrocchiale (Marienkirche). Dopo la chiesa continuate sempre dritto su Vicolo della Chiesa ancora per pochi metri e vi troverete il cartello della tappa numero 2 sulla sinistra.
2 – Un luogo di studio per giovani viticoltori
Castel Baugarten (Ora)
A pochi passi dalla piazza principale di Ora si trova l’Istituto Tecnico Agrario dove i giovani ragazzi iniziano ad apprendere le tecniche del mestiere e quella preparazione che gli consentirà di portare avanti il lavoro dei propri avi, e perché no, migliorarlo grazie alle tecniche sempre più moderne.
La sede della scuola è situata all’interno del Castel Baumgarten.
Anche il castello è strettamente legato alle vigne e al Pinot Nero, perché fu di proprietà di una nobile famiglia che deve la propria ricchezza proprio grazie alla viticoltura.
Dalla scuola di agraria tornate verso la chiesa e poco dopo, alla fontana, prendete il Vicolo Clauser e proseguite per circa 250 metri fino all’incrocio con Via del Rio.
Lì incontrerete la cantina Waldthaler Clemens dove potete assaggiare degli ottimi vini, sia bianchi che neri: ottimo sia il Lagrain che il Pino Nero. Dalla cantina seguendo Via del Rio per meno di 100 metri troverete la tappa numero 3.
3 – Come i viticoltori proteggevano le vigne
I muri della città vecchia di Ora
Chiunque passi da Ora e vede il Rio Nero non può immaginare che per secoli sia stato un impetuoso torrente quando oggi è appena un rigagnolo.
Eppure è così e i viticoltori di Ora lo conoscevano bene il Rio Nero, tant’è che per proteggere i loro vigneti, usando l’astuzia, hanno creato quella che è adesso la città vecchia di Ora.
Ogni volta che il Rio Nero esondava e portava pietre e detriti nelle loro vigne, i contadini riutilizzavano i materiali “regalati” dal rio per formare delle barriere. Costruirono così dei muri di cinta alti all’incirca quanto una persona che circondavano la proprietà terriera.
Adesso proprio questi muri  donano alla parte vecchia di Ora un fascino tutto suo. Ed è’ proprio questa caratteristica che ci ha fatto innamorare di Ora e decidere, cinque anni fa, di trasferirci proprio qui.
Dalla tappa numero 3 proseguite per Via del Rio e continuate su Via della Cascata fino al termine della via. Da lì salite i gradini che portano verso i sentieri e prendete il ponte che sovrasta il Rio Nero e fermatevi ad osservarlo. Siete così giunti alla tappa numero 4.
4 – Ora, la “Città d’Oro”
Il Rio Nero
La leggenda vuole che Ora, un tempo fosse una città molto ricca (la Città d’Oro) e i suoi abitanti non proprio un popolo modello. Le esondazioni del Rio Nero erano la punizione per le marachelle della popolazione.
In realtà è proprio il Rio Nero la ricchezza di Ora. E’ il Rio Nero ad aver fornito il terreno adatto alle coltivazioni e, non solo, l’acqua del torrente viene utilizzato per irrigare 260 ettari di terreno. E quando non serve la possiamo tutti ammirare nella possente cascata che precipita dal Monte Schlossberg (se siete sul ponte di fronte al Rio Nero giratevi e guardate in alto verso il monte).
Superato il ponte prendete il sentiero numero 3 che va a Montagna. Per arrivare fino a Montagna ci vogliono circa 45 minuti e il sentiero è tutto in salita (anche se non ripidissima). Non è consigliato per i bambini se non un po’ allenati. Oltre alla tappa numero 5 dove avrete una bellissima vista sulla valle potete vedere dapprima la bellissima chiesetta di San Daniele al Kiechlberg poi la cantina Pfischer dove potete fermarvi a sorseggiare un buon bicchiere di Pinot Nero o, se siete come me amanti dei bianchi, vi consiglio il loro Sauvignon. Dopodiché raggiungerete la tappa numero 6 e successivamente il cimitero di Montagna, famoso ahimè, Ettore Tolomei.
Per un approfondimento su cosa trovate in questa tratta da Ora a Montagna potete leggere l’articolo dedicato all’escursione da Ora alla Malga Cislon. Escursione che per buona parte del percorso passa dalle stesse tappe del Percorso del Pinot Nero.
5 – Il viaggio del vino
La valle dell’Adige da Ora
Da questo punto panoramico, dove potete anche fare una pausa dopo la salita, potete ammirare il fondovalle, l’Adige e il paese di Ora.
E’ grazie all’autostrada e alla ferrovia che passano nel fondovalle che oggi il vino viene trasportato verso il resto d’Italia e attraverso il Brennero in tutta Europa. Un tempo il vino veniva trasportato lungo la Via Claudia Augusta: l’antica strada romana che collegava la Pianura Padana con la Baviera.
Come già scritto sopra, dalla tappa 5 continuate a salire fino a raggiungere dapprima la bellissima chiesetta di San Daniele al Kiechlberg poi la cantina Pfischer dove potete fermarvi a sorseggiare un buon bicchiere di Pinot Nero o, se siete come me amanti dei bianchi, vi consiglio il loro Sauvignon.
Dopodiché raggiungerete la tappa numero 6 che si trova subito dopo la cantina. Fermatevi ai vigneti e la troverete facilmente. In questa tappa è anche presente una panchina in cui fermarvi a riposare.Â
Per un approfondimento su cosa potete vedere nella tratta da Ora a Montagna potete leggere l’articolo dedicato all’escursione da Ora alla Malga Cislon. Escursione che per buona parte del percorso passa dalle stesse tappe del Percorso del Pinot Nero.
6 – Una grande varietà di vitigni nella nostra zona
I vitigni della cantina Pfischer
In questa tappa potrete imparare molto sui vitigni dell’Alto Adige.
In base alla stagione in cui andrete potrete osservare da vicino le differenti varietà di uva: dal Pinot Nero al Lagrain e dal Gewurtztraminer al Moscato Giallo.
Ma non solo, potete vedere quanto sono diversi gli acini di ogni varietà , di che colore sono e quanto sono grandi. Oppure cercare di memorizzare il vitigno dalla forma della foglia (cosa che avevo cercato di fare in Francia quando siamo stati nella zona dello Champagne ma che qui è molto più facile. Poi due vitigni su 3 ci sono anche qui: il Pinot Nero e lo Chardonnay (manca solo il Pinot Meunier che si trova quasi esclusivamente in Francia).
Una tappa questa per me veramente molto istruttiva!
Dai vigneti proseguite sempre direzione Montagna fino a raggiungere il cimitero dove se volete, fate un salto alla tomba di Ettore Tolomei e se non lo conoscete leggete la storia di colui che è stato soprannominato becchino dell’Alto Adige.
Per un approfondimento su cosa potete vedere nella tratta da Ora a Montagna potete leggere l’articolo dedicato all’escursione da Ora alla Malga Cislon. Escursione che per buona parte del percorso passa dalle stesse tappe del Percorso del Pinot Nero.
7 – Montagna, paese di arte e vino
Montagna
Arrivati a Montagna potete concedervi una pausa ristoratrice in uno dei tanti bar e ristoranti del centro del paese.
Il cartello numero 7 si trova nella piazza centrale proprio a fianco alla fontana.
Soffermatevi a leggere il cartello informativo della tappa numero 7: imparerete così a riconoscere lo stile architettonico tardo-gotico tipico della zona che è ben visibile anche a Montagna.
Dalla piazza di Montagna, prendete Via Pinzano e seguitela per circa 350 metri. Arriverete all’incrocio con Via San Bartolomeo dove si trovano i pannelli informativi della tappa numero 8.
8 – La ferrovia della val di Fiemme
Montagna
Dal 1917 al 1953 la Val di Fiemme era collegata al resto della valle dell’Adige da una ferrovia a scartamento ridotto costruita, o meglio terminata, proprio durante la prima guerra mondiale. La sua costruzione era già partita nel 1891 ma solo all’inizio della grande guerra si rese necessaria per portare i rifornimenti ai soldati al fronte del Lagorai. I contadini della zona aiutarono la costruzione fornendo agli operai carri e buoi per il trasporto del materiale e probabilmente anche per deliziare le serate dei soldati con il buon vino da loro prodotto. L’importante era non venderlo ai prigionieri di guerra!
Percorrendo il sentiero intorno a Montagna (che vi dettaglieremo nel prossimo articolo) passerete proprio sul ponte della vecchia ferrovia (lo vedete nella foto qui a fianco).
Da qui procedete poi verso sud nella Via San Bartolomeo per circa 300 metri per raggiungere la tappa numero 10 (il parcheggio del parco giochi comunale). Su questa strada, poco prima del parco giochi, troverete la stazione di Montagna della vecchia ferrovia della Val di Fiemme.
Da lì attraversate la strada e prendete il sentiero che passa a fianco ai vitigni che vi porterà alla tappa numero 10 (lil parcheggio davanti al campo da calcio di Montagna).
9 e 10 – Punti di partenza da Montagna
Montagna
Il punti 9 1 10 no sono tappe vere e proprie ma due parcheggi utilizzabili per il percorso intorno a Montagna (ne parleremo il mese prossimo).
Dal parcheggio del campo da calcio di Montagna (tappa numero 10) proseguite su sentiero che trovate proprio di fronte a voi e che va verso Ora.
11 – Memory del vino
Da Montagna a Castelfeder
Questa tappa è molto divertente soprattutto se avete dei bambini. Il gioco del Memory è famoso soprattutto tra coloro che hanno l’età per ricordarsi il gioco a premi di Mike Buongiorno BIS.
Lo scopo del gioco è quello di trovare le tessere uguali. Ogni tessera rappresenta una scena della vita contadina o panorami della zona tra Ora e Montagna. Vince chi trova più coppie.
Noi ci siamo divertiti un sacco! Provateci anche voi!
Continuate sempre su questo sentiero, direzione Ora, per raggiungere la tappa numero 12.
12 – Il Kiechelberg
Da Montagna a Castelfeder
Da questo punto panoramico si può vedere il Kiechelberg con la chiesa di San Daniele (che avrete sicuramente già visto all’andata nascosta dagli alberi sul sentiero da Ora a Montagna).
Questa chiesetta per noi, da quando siamo arrivati ad Ora, è stata sempre un po’ misteriosa perché la vedevamo da centro del paese ma, inizialmente, non sapevamo come arrivarci.
Quando finalmente l’abbiamo raggiunta, nascosta dai boschi, abbiamo capito che non era però accessibile perché si trova su un terreno privato circondato da vitigni.
Ora, grazie al percorso del Pinot Nero, abbiamo scoperto qualcosina in più, e cioè che si chiama chiesa di San Daniele e che un tempo apparteneva al Convento di Sonnenburg di San Lorenzo in Val Pusteria. Nei vigneti che la circondano si produceva, e si produce ancora, dell’ottimismo vino che un tempo era destinato alle monache benedettine che vivevano nel convento.
13 – L’affinamento in botte di legno
Da Montagna a Castelfeder
Se la vostra più grande aspirazione è quella di suonare le botti qui lo potete fare! Siete nel bosco lontani dalla civiltà e potete fare tutto il rumore che volete… La botte, in legno di rovere, utilizzata per affinare il Pinot Nero, oltre ad esaltare le preziose caratteristiche dell’uva, ha ognuna un suono diverso. Provatele tutte!
Non fatelo però quando andrete a visitare le cantine, lì è considerato scortese ed offensivo.
Da qui, se avete ancora tempo, potete deviare e salire sulla collina di Castelfeder per ammirare la valle dell’Adige sottostante e per vedere la Cappella di Santa Barbara costruita nel VI secolo.
Nel Biotopo di Castelfeder è possibile trovare libere a pascolare mucche, pecore e caprette. Per non parlare delle rane gracidanti negli stagni sparsi al limitare della collina. Un luogo, Castelfeder, dove fare un più-nic o riposarsi un po’ prima di rientrare ad Ora.
Se vi è piaciuto questo percorso e siete anche voi curiosi come noi di fare anche gli altri, continuate a seguirci. Prossimamente vi portiamo con noi nel percorso del Pinot Nero intorno a Montagna.
E’ molto positivo questo progetto di valorizzazione del territorio. I pannelli informativi permettono di scoprire molte informazioni utili. E il fatto che sia facile parcheggiare vicino alla partenza lo rende davvero ideale per una mezza giornata in zona.
E’ veramente un ottimo percorso per conoscere un po’ di più queste zone, sia per gli abitanti, che spesso non conoscono il proprio territorio, sia per i tanti turisti che ogni anno passano in Alto Adige ma che magari non si fermano in Bassa Atesina.