Organizzare un viaggio in Norvegia in inverno
In questo articolo affrontiamo una serie di domande che ci siamo posti, o che ci sono state poste, mentre stavamo organizzando il nostro viaggio invernale alle isole Lofoten, in Norvegia.
Queste domande coprono aspetti essenziali per chiunque stia considerando di esplorare la Norvegia, alcuni generici come le formalità di ingresso nel paese, e altri più specifici sull’inverno norvegese come la necessità di un veicolo 4×4 o la quantità di luce diurna disponibile in questa stagione e come vestirsi adeguatamente per affrontare il clima freddo del nord.
Ecco le nostre risposte.
La Norvegia è in Europa?
La Norvegia è geograficamente situata in Europa, precisamente nella parte nord-occidentale del continente. Confina con la Svezia a est, con la Finlandia a nord-est, e ha un lungo confine a est con la Russia.
Pur avendone i requisiti, la Norvegia non fa parte dell’Unione Europea. La Norvegia ha più volte considerato l’adesione all’UE e l’ha fatto attraverso referendum popolari, la prima volta nel 1972 e l’ultima volta nel 1994, ma i cittadini norvegesi hanno scelto di opporsi all’ingresso dell’Unione Europea. Sembra che l’ingresso nell’Unione Europea potesse ledere alcuni interessi strategici, soprattutto quelli legati all’economia e all’energia.
Non facendo parte dell’UE la Norvegia non ha nemmeno adottato l’Euro. La moneta ufficiale norvegese è la Corona norvegese (Krone), il cui codice di cambio di valuta è NOK. Al momento 1 euro equivale a circa 11,50 NOK.
Serve il passaporto per andare in Norvegia?
Anche se la Norvegia non fa parte dell’Unione Europea non è nella situazione dell’Inghilterra che non è nell’UE ma non è nemmeno entrata a far parte dell’area Schengen. Andare in Inghilterra è come andare in qualsiasi altro paese fuori dall’Europa (è come andare negli Stati Uniti).
La Norvegia fa invece parte dell’area Schengen. Ma cosa significa questo? Cos’è l’area Schengen e perché si chiama così?
L’area Schengen è una zona di libera circolazione senza controlli alle frontiere interne, istituita il 14 giugno 1985 con un accordo che prende il nome dall’omonima cittadina lussemburghese in cui venne sottoscritto. In quell’occasione firmarono solo Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi. L’Italia entrò nel 1990 e la Norvegia nel 1995.
Questo significa che per andare in Norvegia non serve il visto ma nemmeno il passaporto, basta la carta d’identità valida per l’espatrio.
La nostra esperienza con i bagagli spediti in Norvegia
Anche se la Norvegia fa parte dell’area Schengen che è una zona di libera circolazione senza controlli alle frontiere interne, i bagagli, a differenza delle persone non sono così liberi di circolare…
Normalmente noi viaggiamo solo con il bagaglio a mano quindi le altre volte che siamo andati in Norvegia non ci siamo accorti di questa particolarità del bagaglio imbarcato. Quando abbiamo imbarcato il bagaglio a Venezia ci hanno detto che, una volta arrivati ad Oslo, avremmo dovuto uscire, recuperare il bagaglio, reimbarcalo e passare nuovamente i controlli aeroportuali. Ci hanno detto per una questione di “dogana”. Al ritorno invece, dall’aeroporto di Evenes, il bagaglio è andato direttamente alla destinazione finale, cioè Venezia.
Per un viaggio in Norvegia in inverno serve il 4×4?
Questa era una delle cose che più mi hanno preoccupato prima della partenza. Lo scorso viaggio a Tromso, Senja e Liygen Alps avevamo un 4×4 perché ci avevano fatto un upgrade in fase di ritiro dell’auto.
Sul web ho letto pareri contrastanti e alla fine abbiamo deciso per noleggiare un auto normale. Sinceramente non abbiamo mai avuto problemi a girare per le strade, spesso ghiacciate o con neve fresca (l’ultimo giorno ha fatto almeno 10 centimetri di neve).
Un aspetto che merita di essere enfatizzato è l’efficacia delle gomme chiodate con cui sono equipaggiate tutte le auto in Norvegia durante la stagione invernale. Queste gomme offrono un’aderenza e una sicurezza impareggiabili sulle superfici ghiacciate, garantendo così tranquillità e controllo totale del veicolo anche nelle condizioni più sfavorevoli.
È importante sottolineare che, in Norvegia, l’utilizzo di gomme chiodate è una pratica comune e altamente raccomandata durante i mesi invernali, un dettaglio che contribuisce significativamente alla sicurezza stradale. Questa pratica, unita alle costanti operazioni di sgombero neve e alla manutenzione delle vie, rende la guida in inverno molto più gestibile di quanto ci si potrebbe aspettare.
Con la nostra esperienza vogliamo solo dirvi che è fattibile immergersi nelle splendide meraviglie naturali del nord della Norvegia senza la necessità di affidarsi a un veicolo 4×4 e risparmiare quindi un bel po’ di soldi.
Quante ore di luce ci sono in Norvegia in inverno
Quando si pianifica un viaggio in Norvegia durante i mesi invernali, specialmente nelle regioni settentrionali, una delle questioni più rilevanti riguarda la quantità di luce diurna disponibile. La risposta a questa domanda non è univoca ma varia in base a due fattori principali: la località che si intende visitare e il periodo invernale in cui si viaggia.
Per esempio, durante il solstizio d’inverno, nelle città più a nord come Tromsø, il sole non sorge affatto per diverse settimane, regalando ai visitatori la magica esperienza della “notte polare”. Questo fenomeno, caratteristico delle latitudini artiche, offre paesaggi avvolti in una luce crepuscolare per alcune ore al giorno, creando un’atmosfera unica e suggestiva. Al contrario, nella parte meridionale del paese le giornate si accorciano di molto rispetto all’estate, ma si può comunque godere di circa 6 ore di luce diurna anche nei mesi più bui.
Man mano che ci si sposta verso la fine dell’inverno, i giorni iniziano ad allungarsi, portando a un aumento significativo delle ore di luce disponibili.
Se il vostro viaggio è previsto per dicembre o gennaio, troverete ore di luce limitate, che però offrono opportunità uniche per osservare l’aurora boreale. Se invece optate per febbraio o marzo, potrete godere di un incremento delle ore di luce per ammirare il paesaggio innevato sotto una calda luce solare ma abbastanza ore di buio per vedere l’aurora boreale.
Che temperature ci sono in Norvegia in inverno
In Norvegia in inverno le temperature variano notevolmente da sud a nord e dall’interno alla costa. Nel sud, come a Oslo, le temperature invernali medie oscillano tra -6°C e 3°C, offrendo un inverno relativamente mite rispetto alle regioni più settentrionali. Man mano che ci si sposta verso il nord, le temperature diventano più rigide, specialmente nei mesi più freddi di gennaio e febbraio, dove non è insolito registrare valori che scendono ben al di sotto dei -20°C nelle aree interne.
Nel nord della Norvegia si possono facilmente raggiungere i -30°C nelle zone oltre il Circolo Polare Artico, come Tromsø e le isole Svalbard. Queste regioni sono anche quelle che sperimentano i maggiori contrasti di luce, con la notte polare che avvolge il paesaggio in un buio persistente per parte della stagione.
Marzo segna l’inizio di un lento riscaldamento con il progressivo allungarsi dei giorni. Durante questo mese, le temperature iniziano ad alzarsi, oscillando tra i -15°C e i 5°C  al nord (se non consideriamo le Svalbard dove le temperature possono ancora registrare picchi di -25 gradi) e i -3°C e i 10°C del sud.
I venti e i ponti delle Lofoten
Tra le preoccupazioni principali che mi assillavano, alimentate da numerosi articoli consultati online, vi era la questione dei venti e dei ponti delle isole Lofoten.
È importante sapere che nelle Lofoten esistono vari ponti – ne abbiamo contati tre lungo la strada E10, ma è probabile ce ne siano altri – che vengono automaticamente chiusi al superamento di determinate soglie di velocità del vento. Secondo quanto trovato sul web, questo fenomeno si verifica abbastanza spesso in inverno, e forti venti prolungati possono facilmente causare l’isolamento temporaneo tra alcune isole.
Per prevenire inconvenienti e il rischio di mancare il volo di ritorno, ho optato per alloggiare oltre l’ultimo ponte prima dell’aeroporto di Evenes/Narvik, superato il Tjeldsundbrua (brua in norvegese significa ponte). La soglia di chiusura dei ponti è stabilita per velocità del vento di 25 metri al secondo (circa 100 km/h) ma probabilmente venti così intensi non persistono per giorni interi (a meno di fenomeni eccezionali) per cui le aperture dei ponti sono solitamente intermittenti.
Durante il nostro soggiorno di 10 giorni alle Lofoten, fortunatamente, non abbiamo mai incontrato problemi legati a venti eccessivamente forti. Tuttavia, è consigliabile considerare tale eventualità nella pianificazione del viaggio, per affrontare al meglio ogni evenienza.
Come vestirsi in Norvegia in inverno
Vestirsi adeguatamente per affrontare l’inverno norvegese è fondamentale per godersi al meglio ogni attimo del viaggio.
La regola d’oro per mantenersi caldi e asciutti è vestirsi a strati, in modo da adattarsi facilmente ai cambiamenti di temperatura e attività durante la giornata. Si inizia con un intimo termico traspirante, si prosegue con uno o più strati isolanti come pile o maglioni in lana, e si conclude con un guscio esterno impermeabile e antivento, capace di proteggere dalle intemperie senza compromettere la traspirabilità .
Per le gambe, calzamaglia termica o pantaloni termici sotto a un paio di pantaloni impermeabili sono la combinazione ideale per affrontare neve e vento. Non dimenticate un buon paio di scarpe da trekking impermeabili, essenziali per mantenere i piedi asciutti e garantire una buona aderenza sul terreno innevato o ghiacciato.
Se avete in programma escursioni, è assolutamente consigliato portare con sé anche dei ramponcini. Questi accessori si fissano facilmente alla suola delle scarpe e forniscono una trazione extra su ghiaccio e neve compatta, aumentando notevolmente la sicurezza e riducendo il rischio di scivolate e cadute.
Non dimenticate guanti, cappello in lana e una sciarpa per proteggere le parti più esposte al freddo!
Quanto costa un viaggio in Norvegia
La Norvegia, nota per i suoi elevati standard di vita, si conferma una delle destinazioni europee più costose, con un ulteriore aumento dei prezzi post-Covid. Durante il nostro viaggio alle Lofoten nel Marzo 2024, ci siamo resi conto che musei e tour organizzati costano ora fino al triplo rispetto alle cifre indicate sulla Lonely Planet che avevamo con noi che era del 2016, nonostante gli stipendi non siano cresciuti di pari passo.
Le spese maggiori sono rappresentate dalle sistemazioni, ma dividere i costi viaggiando in gruppo può essere una strategia efficace per risparmiare. Per esempio, il Naustplassen Rurbuer alle Lofoten, una tipica casa dei pescatori con 12 letti, offre un’esperienza unica a un prezzo più accessibile se condiviso. In zona Tromsø invece, le Viking Cabins dell’MIT offrono un confortevole rifugio con vista sull’aurora boreale, ideale per i turisti quando non è occupato dai ricercatori.
Per quanto riguarda i pasti, optare per la cucina casalinga acquistando prodotti dai supermercati locali rappresenta la scelta più economica, con un notevole risparmio rispetto ai ristoranti, dove una pizza può costare 35 euro e un piatto di pesce locale non meno di 45 euro. Anche il costo dei voli merita attenzione, variando significativamente in funzione della stagione e della prenotazione anticipata.
In conclusione, pur essendo la Norvegia una destinazione costosa, un’accurata pianificazione e la ricerca di soluzioni alternative possono rendere il viaggio accessibile, permettendo di esplorare le meraviglie del paese senza superare il proprio budget.
In conclusione, organizzare un viaggio in Norvegia in inverno è possibile e, anzi, è consigliatissimo. Preparandovi adeguatamente e mantenendo una certa flessibilità , potrete godervi la magia della Norvegia invernale. Sarà un’esperienza che rimarrà impressa nei vostri ricordi per sempre.
Se volete leggere altro sulla Norvegia qui trovate altri articoli scritti da noi come l’itinerario del nostro viaggio tra Tromso, Senja e le Alpi di Lyngen, la nostra esperienza alle Svalbard e prossimamente l’itinerario di 10 giorni alle Lofoten e tanto altro.
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