Il nostro on the road da Torino in Normandia
Chiunque ci conosca già da un po’ lo sa che in viaggio siamo di solito sempre noi due: io e Gabri. Questo in Normandia (che era saltato per via del covid) è stato un po’ un esperimento di viaggio in tre: siamo partiti infatti con mio nipote Lorenzo, quindicenne torinese non abituato a viaggiare (almeno non come facciamo noi). Vi raccontiamo in questo articolo com’è andata quest’avventura.
Qualche dettaglio sul nostro viaggio in Normandia
L’itinerario del nostro viaggio in Normandia
Il nostro viaggio in Normandia è iniziato da Torino, la città in cui vive Lorenzo. Da lì, in auto abbiamo attraversato gran parte della Francia (fermandoci a Chambery e Digione) fino a raggiungere la Normandia e i luoghi dello sbarco. Poi Mont-Saint Michel e Saint Malo e per tornare a Torino dieci giorni dopo.
Questo è stato il nostro itinerario.
Dove dormire in Normandia
Se state ancora cercando dove dormire i Normandia vi consigliamo le sistemazioni in cui siamo stati e in cui ci siamo trovati bene.
Chambres d’hôtes La Mare aux Saules
In mezzo alle campagne a due passi da Étretat e Fécamp: A due passi dalle spiagge dello sbarco di Longues-sur-Mer: Cottage con cucina: Vicinissimo a Mont Saint-Michel: Locanda a Le Vivier-sur-Mer proprio fronte mare:1. Torino – Digione
Andiamo a prendere Lorenzo che ci attente trepidante sotto casa sua a Torino. Partiamo! Il viaggio in auto fino in Normandia è lungo. Ci fermiamo sulla strada, prima per pranzo, subito dopo il confine di stato tra Italia e Francia, e poi nel pomeriggio visitiamo Chambery. Chambery è la città dei Savoia ma noi l’abbiamo soprannominata la città degli elefanti.
Continuiamo il nostro viaggio, ma non riuscendo ad arrivare in Normandia con un’unica “tirata”, decidiamo di fermarci per la notte a Digione (così da assaggiare la famosa senape).
Per cena andiamo in centro da L’Emile Brochettes. In questo locale assaggiamo le famose brochettes che sono essenzialmente spiedini di ogni tipo (con carne, pesce o verdure). Ordiniamo tre brochettes differenti sulle quali non manca, ovviamente, la senape.
La notte la passiamo in una piccola locanda nel centro della città a pochi passi dalla piazza principale, Place de la Liberation.
2. Digione – Etretat
Al mattino giriamo ancora un po’ il bellissimo centro storico di Digione mentre siamo alla ricerca del posto in cui fare colazione, ovviamente con pain au chocolat e café au lait (la nostra classica colazione francese).
Lasciamo Digione e la Borgogna diretti in Normandia. Ci fermeremo, prima di giungere a destinazione, solo per fare un po’ di spesa e per pranzare.
Nel pomeriggio, passando per Giverny, decidiamo di andare a visitare la casa del pittore Claude Monet. Arriviamo giusto giusto quando inizia a piovere. Sotto la pioggia ci incamminiamo verso l’ingresso ma, scopriamo amaramente che, per via delle restrizioni post-covid, era necessario prenotare. Era destino che la casa di Monet non la visitassimo. Se avessimo fatto il viaggio a Marzo (quando era previsto) sarebbe stata ancora chiusa perché riapriva a Maggio! Peccato…
Ci rifaremo con la bellissima Chambre d’Hotes che abbiamo prenotato per la notte. Questa ve la consigliamo perché è una location spettacolare in mezzo alle campagne a due passi da Étretat e Fécamp. Si tratta della Chambres d’hôtes La Mare aux Saules.
Lorenzo ne è rimasto entusiasta: per la camera, per le mucche (la mattina erano appena nati due vitellini e noi siamo stati i primi ospiti a vederli) e il latte fresco appena munto che la proprietaria ci ha portato per colazione.
Prima di cena andiamo ad ammirare il tramonto dalle scogliere tanto amate da Monet a Étretat e per cena andiamo a Fécamp alla Brasserie Reidroc dove assaggiamo le prime Moules à la Normande (cozze cotte in una crema di latte), buonissime!
3. Etretat – Honfleur
Dopo l’ottima colazione preparataci dalla proprietaria, andiamo a visitare Les Jardins d’Étretat che si trovano in una posizione panoramica perfetta per fotografare le famose scogliere, ma anche per ammirare le sculture che artisti di tutto il mondo hanno creato in questi giardini. È l’occasione per fare esperimenti fotografici con Lorenzo che si sta appassionando all’utilizzo della reflex digitale.
Usciti dal curioso museo-giardino facciamo ancora due passi nel centro di Étretat e sulla spiaggia per ammirare entrambe le scogliere: la falesia d’Aval e la falesia d’Amont.
Da Étretat ci spostiamo verso i luoghi dello sbarco in Normandia.
Attraversiamo il ponte sulla Senna, che vanta il record di essere il più grande ponte strallato d’Europa, e ci fermiamo nel piccolo paese di pescatori di Honfleur.
Qui visitiamo il piccolo centro storico con la Chiesa di Santa Caterina, famosa perché il suo soffitto è stato costruito interamente in legno dagli operai impegnati nei cantieri navali. Basta alzare gli occhi al soffitto per vedere lo scafo di una nave vichinga rovesciato: un tetto veramente molto molto particolare!
Continuiamo la passeggiata salendo ad ammirare il tramonto sulle alture del Mont Joli e ci degustiamo una cena a base di cozze in un piccolo ristorante del centro storico di Honfleur.
Non trovando sistemazioni a prezzi accettabili (molte strutture sono ancora chiuse per Covid) decidiamo di pernottare in un motel Premiere Classe. I Premiere Class sono delle sistemazioni economiche automatiche in cui si può tranquillamente arrivare a qualsiasi ora. Siamo già stati in altri motel di questa catena (nel nostro viaggio nella zona dello Champagne, ad esempio) e non ci eravamo trovati male. Beh questo qui di Honfleur proprio non ve lo consiglio! A detta di Lorenzo la peggiore sistemazione (fino a questo momento) di tutto il viaggio.
Tour consigliato a Honfleur
4. Honfleur – Caen
Lasciamo Honfleur per raggiungere Caen dove visitiamo il Museo del Memoriale della Pace costruito proprio qui per ricordare le devastazioni dei bombardamenti che hanno interamente distrutto non solo Caen ma anche i paesi di Saint-Lô, Vire Lisieux e Coutances. E’ un buon modo per iniziare a ripercorrere la storia di questi luoghi.
Il museo ha appena riaperto al pubblico e noi siamo i primi italiani post-covid ad arrivare lì. Essendo questo uno dei musei più grandi e più completi riguardanti la seconda guerra mondiale, abbiamo dedicato alla sua visita quasi 5 ore (per la gioia di Lorenzo che non aveva mai passato tutto questo tempo in un museo).
Sulla strada verso la costa ci fermiamo nel paese di Ranville per vedere il Pegasus Bridge. Questo ponte è famoso perché è stato il primo punto strategico assaltato durante lo sbarco. Fu grazie a questo assalto dei soldati britannici, nella notte tra il 5 ed il 6 giugno 1944, che si riuscì a prevenire il contrattacco dal fronte orientale. Purtroppo, o per fortuna dice Lorenzo, siamo arrivati tardi per visitare anche il museo.
Proseguiamo lungo la costa per raggiungere Longues-sur-Mer dove, su una scogliera a picco sul mare si possono vedere le fortificazioni costiere tedesche con cannoni ancora in buono stato di conservazione. Facciamo una passeggiata lungo questo luogo rimasto nella storia per la sua importanza strategica. Questa zona era situata tra le spiagge soprannominate Gold e Omaha.
Da queste postazioni i tedeschi respingevano lo sbarco degli alleati il 6 giugno del 1944 provocando ingenti perdite tra le truppe americane. Tuttavia il giorno successivo questo punto strategico tedesco fu preso dagli alleati.
Passiamo la notte nel bellissimo Hôtel Restaurant le clos de l ‘Ancien Pressoir a due passi dalle spiagge dello sbarco, dove decidiamo anche di cenare.
5. Caen – Omaha
Di prima mattina ci rechiamo ad Arromanches-les-Bains, oggi tranquilla cittadina costiera, ma durante la seconda guerra mondiale uno dei principali punti strategici dello sbarco.
Qui venne installato il porto artificiale utilizzato per fornire armi e munizioni alle truppe che man mano sbarcavano in Normandia.
La nostra giornata inizia proprio su questa spiaggia, dove facciamo colazione davanti ai resti del porto artificiale costruito qui dagli inglesi durante i giorni dello sbarco. Entriamo poi al Museo dello Sbarco, dove apprendiamo come gli inglesi siano riusciti a costruire un porto, in poco tempo, in quella posizione, e soprattutto senza farsi scoprire dai tedeschi. Un’opera ingegnosa e straordinaria! Questo, pur essendo un museo molto piccolo, è un museo assolutamente da non perdere se passate da queste parti.
Proseguiamo la giornata recandoci prima al cimitero inglese di Bayeux e successivamente al più impressionante cimitero americano di Omaha Beach. Quest’ultimo è il più grande cimitero americano in Normandia, dove, 9387 croci sono perfettamente allineate a rendere omaggio a tutti i ragazzi americani che, eroicamente, sono morti sulla spiaggia di Omaha.
Dopo un’abbondante merenda a base di crêpes decidiamo di andare a casa a riposarci. Ceneremo a casa poiché nel cottage Le Relais De La Chaussee, che abbiamo prenotato per la notte, c’è anche la cucina.
6. Omaha – Cap du Hac – Coutances
Da Omaha proseguiamo verso la Cambe, dove ci fermiamo al Cimetière militaire allemand, il più grande cimitero di guerra tedesco in Normandia dove sono sepolti oltre 21.300 soldati. Queste cimitero ci ha colpito molto perché non ci aspettavamo di trovare un memoriale tedesco in terra francese, a significare che la guerra non ha vincitori né vinti ma solo vittime.
Arriviamo in tarda mattinata a Sainte Mère Église dove si trova il museo dei paracadutisti. L’Airborne Museum è assolutamente da visitare (obbligatorio per chi avesse visto la serie tv americana “Band of Brothers”) perché è qui che si capisce quanto sia stato importante il contributo dato dai paracadutisti nello sbarco in Normandia. Questo, parole di Lorenzo, è stato il museo più bello! Complice nel rendere questo museo interessante anche per i ragazzi è il tablet con cui interagire durante la visita (anche con realtà aumentata).
7. Coutances – Mont Saint Michel
Partiamo di prima mattina diretti a Mont Saint Michel, ma poco prima di arrivare, vediamo l’enorme cartello di Alligator Bay, uno zoo dedicato ad alligatori, coccodrilli, serpenti, lucertole e tartarughe giganti, e decidiamo di fermarci lì prima di proseguire per l’abbazia. Una visita che renderà entusiasti i ragazzi, così come lo è stato Lorenzo.
Terminata la visita proseguiamo verso Mont Saint Michel. Lasciamo l’auto al parcheggio che dista 3 chilometri dall’abbazia che decidiamo di percorrere a piedi. Come opzione c’è la possibilità di prendere la navetta gratuita, ma noi sentiamo l’esigenza di camminare perché siamo usciti da poco dal primo lockdown.
La camminata fino all’abbazia è piacevole e il panorama in lontananza fa pregustare l’attesa, tuttavia, complice il livello del mare a metà (né basso né alto) e il tempo che non era granché (nuvoloni neri e rischio pioggia), decidiamo che quel giorno avremmo dedicato il tempo per visitare l’interno dell’abbazia e che saremo ritornati il giorno successivo per fotografarla come meritava. Ho convinto Gabri a fare questo viaggio solo perché volevo delle foto bellissime di Mont Saint Michel mica pensavate che avessi organizzato tutto questo per lui :-) (come lui crede ancora adesso).
All’interno del cortile dell’abbazia scopriamo che per le misure post-covid non è possibile entrare senza prenotazione. Panico! Meno male che c’è Gabri che mantiene la calma e che scopre che basta recarsi all’ufficio postale interno ed effettuare la prenotazione il giorno stesso. Dobbiamo aspettare solo un’ora il nostro turno.
Secondo noi l’interno dell’abbazia non è nulla di straordinario, la vera magia è la vista dall’esterno, ma solo dalle mura di Mont St. Michel si può avere una notevole vista sulla baia che circonda quella che un tempo era un’isola. Oggi infatti non viene più considerata tale per via della strada che collega Mont Saint Michel alla terraferma.
Decidiamo di tornare verso l’auto e lasciato il parcheggio ci dirigiamo dall’altra parte della baia in uno dei punti panoramici migliori della zona: il Pointe du Grouin du Sud. Da lì ammiriamo il tramonto su Mont Saint Michel e ci fermiamo a cena in zona (Avranches) al Bistrot de Pierre dove gustiamo un bel piatto di cozze e una deliziosa tartare di salmone e avocado.
Passiamo la notte all’Ibis Pontorson che si trova a pochissimi chilometri da Mont Saint Michel e che consigliamo. E’ un hotel della catena Ibis molto ben curato e considerato che è a due passi da Mont Saint Michel, ha un ottimo rapporto qualità-prezzo.
Se andate a Mont Saint-Michel in alta stagione
8. Mont Saint Michel – Saint Malo – Vivier-Sur-Mer
Dopo la nostra classica colazione francese con café au lait e pain au chocolat (questa volta freschi di pasticceria perché Gabri ci ha fatto una sorpresa ed è uscito a comprarceli la mattina presto) andiamo nel paese di Pontorson dove ritiriamo le biciclette elettriche che Gabri ha noleggiato poco prima (un’altra sorpresa di Gabri). Ha fatto così un bellissimo regalo a Lorenzo che non aveva mai provato una bicicletta elettrica.
Le bici le ha noleggiate da Le Rayons de la Baie a Pontorson. Il prezzo è stato veramente ottimo (noi le abbiamo tenute circa 4 ore e ci ha fatto pagare 75€ per 3 biciclette). Purtroppo il negozio sembra aver chiuso definitivamente ma, se chiedete al vostro hotel, siamo sicuri che troverete un altro negozio dove noleggiare delle biciclette, tradizionali o elettriche.
In sella alla bicicletta elettrica da Pontorson siamo tornati a Mont Saint-Michel passando tra le verdi colline fiorite e i mulini a vento: non avrei mai pensato di trovare qui i mulini a vento! Non sono come quelli che abbiamo visto nella zona della Mancha in Spagna ma i mulini suscitano sempre un certo fascino. Il tempo era decisamente migliorato e siamo anche riusciti a vedere la marea salire (quando siamo arrivati a Mont Saint-Michel la marea era al punto più basso).
Nel primo pomeriggio lasciamo le biciclette e riprendiamo il viaggio verso la cittadina fortificata di Saint Malo che visitiamo in qualche ora. Ci siamo goduti una bella passeggiata dal lungo mare fino al centro storico, su per le stradine acciottolate, sulle quali si affacciano magnifiche abitazione del diciottesimo secolo.
Prenotiamo la notte riservando una camera alla locanda Les Greniers De Blanche che si trova a Le Vivier-sur-Mer proprio fronte mare e ci godiamo una cena memorabile a base di ostriche nella piccola struttura del produttore locale Jean-Luc Tonneau (situata proprio davanti alla locanda). Ci siamo fatti una scorpacciata di ostriche e cozze come non avevamo mai fatto: 2 chili di cozze, 12 ostriche crude e 5 gratinate al forno. Come ultima cena in Normandia non è stata niente male!
9-10. Vivier-Sur-Mer – Torino
Partiamo di prima mattina direzione Italia. Il viaggio è molto lungo e avevamo previsto di farlo a tappe ma Lorenzo ha un po’di nostalgia di casa e decidiamo di saltarle per tornare prima.
Tante novità per Lorenzo in questo viaggio:
- cambiare letto ogni sera (non è facile se non sei abituato, ma a Lorenzo è piaciuto fin da subito)
- camminare tanto tutti i giorni (non era abituato ai nostri ritmi e la sera, dopo i compiti, a volte anche mentre li faceva, crollava come un sasso)
- visitare i musei (non è proprio, almeno per ora, la sua attività preferita)
- cercare insieme il ristorante per la cena (questa è invece una delle sue attività preferite, è un buongustaio!)
- il primo latte di mucca appena munto
- la prima volta che vedeva dei vitellini appena nati
- la prima volta che viaggiava con noi, speriamo ci siano altre occasioni!
- la sua prima bicicletta elettrica
- Mont Saint Michel visto da tutte le angolazioni possibili, vero Lorenzo?
Con tutte queste novità da metabolizzare Lorenzo sentiva il bisogno di tornare al più presto alla normalità, quindi io e Gabri ci siamo dati il cambio alla guida.
Unica tappa che ci siamo concessi, la notte a Grenoble in un hotel della catena Ibis. Se per caso passate di lì non andateci. Non è stata una gran scelta ma era tardi e non c’erano molte altre opzioni. Non c’era la reception aperta 24 ore su 24 come indicato, c’è solo un totem automatico in cui inserire il codice di prenotazione e ritirare la chiave. Peccato che il computer non funzionava, si è resettato mentre inserivamo i dati, il citofono per chiamare l’assistenza gracchiava e un’operatore che non parlava una parola d’inglese non ci riusciva ad aiutare. Era mezzanotte passata, eravamo stanchi e sembrava che non riuscissimo ad entrare. Finalmente poi il computer si è riavviato e siamo riusciti ad entrare (probabilmente era l’orario schedulato dei riavvii).
Ad ogni modo alla fine ci siamo fatti una bella dormita che ci ha permesso di ripartire riposati la mattina seguente. Guidando per altre 4 ore siamo riusciti ad arrivare a Torino prima di pranzo riportando Lorenzo alla sua adorata casetta e alla tranquillità della sua cameretta. Speriamo che questa esperienza gli sia piaciuta e che in futuro ne vorrà fare un’altra.
Inserisco qui qualche ringraziamento: ringraziamo Lorenzo e le persone che hanno permesso questa esperienza arricchente anche per noi: Katiuscia, Angelo, Simone. Ci sono altre due persone che hanno reso possibile questa cosa e che vorremmo ringraziare. Grazie Ivan e Milena!
Questo è il prossimo viaggio che vorrei fare in auto con mio figlio, ci sto pensando da un po’! Quest’estate abbiamo fatto solo Chambery e Digione prima di andare in Germania perché non volevo allontanarmi troppo, ma ora che siamo rodati a parte il covid non ci ferma più nessuno!
Innanzitutto complimenti ragazzi per come avete impostato questo blogpost! Mi piacciono molto quelle icone, molto chiare, affiancate da info ben precise.
Sono stata in Normandia varie volte quando ero piccola e ora vorrei tanto tornarci insieme al mio fidanzato, a cui piace molto la Storia, quindi immagino che sia una regione che lo incuriosisca parecchio.
Peccato per il meteo, ma lì nel nord della Francia il tempo non è sempre clemente.
Bellissimo post, molto dettagliato per informazioni e contenuti. Sai che non avevo mai valutato un viaggio on the road del genere? Mi segno l’itinerario perchè ci sono diverse località che mi ispirano, su tutte Mont Saint Michel.
Abbiamo fatto questo percorso più volte nella vita, e posso assicurarti che rispetto a nvent’anni fa le cose sono nettamente peggiorate e diventate troppo turistiche, A partire da Sant Michel. Prima racchiudeva tutto il fascino gotico che le ha donato fama nel mondo. Ora, dopo la costruzione del ponte asfaltato, delle migliaia di parcheggi, dei cavalli che portano turisti avanti e indietro, è diventato un circo. L’uomo sa sempre come rovinare tutto.
Questo è un tour bellissimo e tra l’altro avete scritto un bell’articolo dettagliato, complimenti!
Non l’ho mai contemplata la Normandia fra i primi posti in cui vorrei andare, però sembra interessante… devo farci un pensiero! Ho abitato a Torino e sarebbe stato bello fare questo viaggio in auto come voi.
Non ho visitato tutte le destinazioni che hai citato nell’articolo, ma sono profondamente innamorata della Normandia e ci sono stata più volte. Non finirà mai di stupirmi con le sue attrazioni, soprattutto il Mont Saint Michel.
Che bel giretto che avete fatto! Mo sa che la prossima volta il vostro nipotino vi seguirà senza alcuna obiezione!
Un post bellissimo, complimenti! Un vero e proprio diario di viaggio con tutte le informazioni utili e di cui mi annoterò tanti spunti, a partire dai posti in cui dormire e mangiare. Ho fatto questo viaggio on the road tre volte negli anni: due in camper con i miei genitori e una in macchina con il mio compagno, però è una di quelle esperienze che non stancano mai quindi mi piacerebbe ripeterla.
Trovo molto bello anche il fatto di aver portato con voi Lorenzo: ha scoperto cose nuove a magari sarà invogliato a scoprire posti nuovi e a viaggiare ancora.
Stupendo! Mi hai fatto venire voglia di partire subito. Sono stata a Mont Saint Michel qualche anno fa e me ne sono innamorata. Ho visitato un pochino la Normandia ma tanti luoghi (come Etrat e Honfleur) non li abbiamo visitati. A dire il vero anche Digione sembra bella: mio marito poi è appassionato di senape :-)
Innanzitutto complimenti per come avete esposto e dettagliato l’itinerario, i luoghi. Stavo cercando una idea per visitare la Normandia e il vostro è ottimo. Bene anche la specifica delle spese. Se posso ci andrò con un camper di quelli piccoli in modo da non aver problemi con i pernottamenti… Grazie ancora!
Grazie Alessandra per i complimenti, il camper è sempre un’ottima scelta sia per risparmiare sui pernottamenti sia per la libertà di fermarti dove e quando vuoi. Buon viaggio!
Itinerario davvero bellissimo! La Normandia è nei miei sogni da tanti anni ma marito e figli me la bocciano sempre perché d’estate, unico periodo in cui potremmo avere i giorni per un on the road, preferiscono mete più legate al mare e al caldo… Dovrò andarci da sola!
Ma che bellissimo post!!! E che bellissimi posti. Sto organizzando questo giro per i miei 50 anni, ma vorrei fare una tappa a Disneyland per portare nostro figlio. Ho pensato anche di farlo al contrario rispetto a voi, ma non so bene dove fermarmi e cosa vedere e così ti domando: quali tappe avete saltato per portare Lorenzo a casa? Dove vi sareste fermati?
Un’ultima domanda: ma avete fatto tappa a Rouen? Io vorrei!! Grazie mille per questo post!!
Ho fatto il tuo stesso tour della Normandia + i castelli della Loira ed è stato uno dei viaggi più belli che abbia mai fatto. Incantevoli Mont Saint Michael e Honfleur…