Noi viaggiamo così

Anche se ormai con i navigatori, gli smartphone, i tablet e tutta la nuova tecnologia è molto più difficile smarrire la rotta. Noi, anche se la tecnologia ce l’abbiamo nel sangue (siamo entrambi informatici) cerchiamo comunque di utilizzare anche le classiche cartine. Spesso proviamo a lasciare la strada principale seguendo piccole stradine sterrate e ci diciamo “chissà dove ci porterà quella strada? ” – “Dai proviamo!”.

E smarrire la rotta ti porta sempre qualcosa di nuovo. Può essere un imprevisto, come bucare una gomma o trovarti in una strada senza uscita da dover per forza tornare indietro dopo un bel po’ di chilometri. Oppure ti puoi ritrovare in un posto che non ti aspettavi e l’unica cosa che puoi dire è: wow! O come faccio sempre io dopo il wow: “Fermati che faccio una foto!”.

La mappa cartacea, insieme al navigatore, ti aiuta ad orientarti meglio, può essere utile sapere in che punto del Mondo ti trovi: a Gabri per esempio non interessa, io invece voglio sempre saperlo!

Come quando in mezzo alla Death Valley abbiamo dovuto chiamare l’assistenza per l’auto in panne e dovevamo spiegare (in inglese) dove ci trovavamo. Quel posto sul navigatore non era neanche segnato ma io sapevo esattamente qual era il paese più vicino e dove ci trovavamo in quel momento.

Nella programmazione dei nostri viaggi le uniche tappe certe sono la partenza e l’arrivo, tutto il resto dipende da ciò che vediamo, da chi incontriamo, dalle previsioni del tempo e da tutti quegli imprevisti che rendono il viaggio unico: il “nostro” viaggio!