Namibia: la tribù Himba
Il nostro viaggio on the road in Namibia ci ha condotti fin qui: a Opuwo dove sono ancora vive le tradizioni della tribù Himba.
Chi sono gli Himba
Gli Himba sono un gruppo etnico di circa 12.000 persone che abita nel Kaokoland nella Namibia Settentrionale. Sono un popolo di pastori nomadi e allevano mucche e capre.
Se volete visitare un villaggio Himba dovete avere una guida: gli Himba non parlano inglese.
Per poter vistare il villaggio è necessario portare dei doni per il capo villaggio (farina, riso e altri generi alimentari). Solitamente se partecipate ad un tour organizzato saranno gli organizzatori a pensare agli acquisti.
Noi siamo andati all’Information Center di Opuwo per trovate informazioni al riguardo. Con loro è possibile organizzare tour privati ma bisogna andare con la propria auto. Noi avevamo il Toyota Hilux con solo due posti per cui abbiamo dovuto rinunciare e cercare un lodge che organizzasse le visite con mezzi propri. Siamo andati all’Opuwo Lodge, dove abbiamo poi anche pernottato e prenotato il tour per la sera.
Partiamo per la visita al villaggio Himba e a sorpresa scopriamo che siamo solo noi con la guida, non ci sono altri ospiti interessati quella sera.
Differenza tra le tribù Herero e Himba
La nostra guida è un membro della tribù degli Herero. Gli Himba sono discendenti del gruppo degli Herero, a metà del diciannovesimo secolo sono emigrati verso l’Angola e ritornati nel Kaokoland nel 1920. La lingua parlata da entrambe le popolazioni è quindi più o meno la stessa: la lingua Herero.
A differenza degli Herero, che hanno avuto contatti con i colonizzatori tedeschi e si sono in parte occidentalizzati, la popolazione Himba è rimasta legata alle tradizioni.
Arrivati al villaggio la nostra guida porta i doni alla moglie del capo famiglia: un sacco di di riso da 10 Kg e altri generi alimentari.
La nostra visita al villaggio della tribù Himba
Dopo aver chiesto il permesso tiriamo fuori i regali che avevamo portato per i bambini. Nel momento in cui prendo le matite colorate e gli album che ho comprato per loro in Italia tutti i bambini piombano sul mio zainetto depredando tutto ciò che trovano. Prendono tutto, anche un seme che avevo trovato a Sesriem e che scopriamo poi essere un seme del Camel Thorn. La guida ci spiega che il seme può essere usato, frantumandolo, per preparare delle medicine e quindi glielo lasciamo. A noi non sarebbe servito come a loro. Gli Himba infatti non utilizzano medicinali moderni, solo erbe e misture preparate da loro.
Andiamo a vedere l’interno della capanna di una donna (una delle mogli del capo villaggio) che ci fa vedere come prepara la mistura di ocra rossa chiamata otjize che frantuma mischiandola con il grasso di capra e altri ingredienti naturali e che poi viene passata sul corpo e sui capelli. Le donne la usano principalmente per bellezza, le donne Himba sono tra le più belle al mondo, ma anche per proteggere la loro pelle dai raggi del sole.
La guida ci porta a scoprire come vengono trattati le coperte e i copricapi in pelle. Non avendo al villaggio l’acqua corrente, tutto viene profumato bruciando l’incenso e passandolo sopra le coperte in modo che si impregnino del profumo. Gli accessori in pelle vengono utilizzati soprattuto nelle occasioni speciali.
I bambini si mettono in posa per farsi fotografare da noi
La capigliatura dei bambini ne identifica il sesso. Le bambine portano le due trecce raccolte in avanti mentre i maschi sono per lo più rasati o con una sola treccia al centro. Normalmente la rasatura viene fatta nel momento in cui iniziano a frequentare la scuola in paese per una questione d’igiene.
Il collare che indossa la ragazza della foto qui sotto indica che non è ancora sposata. La guida che ci ha accompagnato al campo era infatti palesemente interessata a lei. Quale uomo non lo sarebbe, è una bellissima ragazza!
Prima di lasciare il villaggio passiamo dal mini market che le donne del villaggio hanno allestito per noi dove è possibile acquistare manufatti come braccialetti e collanine. Gli stessi indossati a decine dalle ragazze Himba sia ai polsi che alle caviglie. Noi non abbiamo potuto esimerci, eravamo gli unici visitatori del villaggio e non sembrava bello andare via a mani vuote, anche se la guida ci ha detto più volte che non eravamo obbligati e le donne del villaggio erano già state profumatamente pagate per la visita con vari tipi di prodotti alimentari.
La nostra sensazione
L’esperienza al villaggio, forse per il modo in cui è stata organizzata, non ci ha entusiasmato così tanto come speravamo. Abbiamo conosciuto una tribù che altrimenti non avremmo mai avuto modo di incontrare ed è vero che grazie a questi tour gli Himba riescono ad ottenere alimenti che difficilmente riuscirebbero ad acquistare con il solo allevamento del bestiame. A noi però ci è sembrato di “introdurci” a casa loro quasi senza permesso e che loro lo facciano un po’ controvoglia, solo per dovere. Non ci aspettavamo una festa ovviamente ma un po’ più di voglia nel trasmetterci quelle che sono le loro abitudini e le loro usanze. Non è stata una delle nostre migliori esperienze.
Sono d’accordo con te sull’ultima parte dell’articolo… a volte non è più un aspetto naturale ma quasi una forzatura. nonostante ciò, grazie per aver fotografato questi bellissimi volti, sono foto che trasmettono davvero tanto; si, forse trasmettono anche la loro avversione verso questo genere di cose, ma sono molto profonde. :)
Ciao Claudia. Belli i tuoi articoli sulla Namibia. E bella anche la descrizione di te e il tuo compagno. Anche io sono quella che organizza!😅…infatti sto organizzando il nostro viaggio di 14 notti e 15 giorni in Namibia…e mannaggia vorrei vedere troppe cose per cui sarebbe necessario più tempo, infatti fatico a decidermi cosa tagliare…ora mi chiedo se valga la pena visitare un villaggio himba…comunque bisogna recarsi ad opuwo giusto? E trovare in loco una guida e prenotare la visita al momento? Da lì salire alle Epupa sarebbe l’ideale essendo ormai in zona….ma poi quante ore di strada per arrivare all’Etosha?…. Guarda per dirti, oltre le ovvie cose principali, all’inizio avevo pensato di non fare il nord ma solo Damaraland e Etosha, ma aggiungere qualcosa al sud (Fish river, luderitz e kolmanskop)… ma ho veramente paura sia troppo impegnativo.
Ciao Erika, guarda quello che ci è piaciuto meno di tutto il viaggio è stata proprio la visita al villaggio Himba ma se siete sulla strada per le Epupa Falls (e avete tempo) è comunque un’esperienza che ti lascia un sentimento dentro (bello o brutto che sia). Purtroppo tutto non si riesce a fare e anche noi abbiamo dovuto sacrificare sia il sud che la parte più a nord del Kunene River che sicuramente merita. Dalle Epupa Falls noi ci abbiamo messo circa 6 ore di viaggio partendo la mattina presto nel primo pomeriggio eravamo arrivati al campo più vicino (l’Olifantsrus, per me uno dei più belli tra i campi dell’Etosha). Se hai bisogno di altri consigli scrivimi una mail a claudia@travelwiththewind.org. Buona organizzazione!