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    • Namibia: il parco dell’Etosha
      20-01-2018
    Sei qui: Destinazioni > Africa > Namibia > Namibia: il parco dell’Etosha

    Namibia: il parco dell’Etosha

    Ultimo aggiornamento il 16/03/2021

    Il parco Nazionale dell’Etosha è sicuramente il motivo per cui andare in Namibia se amate gli animali della savana. Prima di arrivare al parco abbiamo visto degli animali selvatici ma mai come e quanti ne abbiamo visti all’Etosha. Vi parliamo qui di come arrivare al parco, da quale Gate entrare e della nostra avventura in self-drive con un fuoristrada con la tenda sul tetto.

    Il parco Nazionale dell’Etosha in Namibia

    Il parco dell’Etosha è il più grande parco naturale della Namibia, vasto più di 22000 Km².

    La parte centrale del parco è costituita dall’Etosha Pan, una depressione salina di 5000 km². Durante la stagione delle piogge, il Pan diventa un’enorme pozza dove gli animali possono andare a rinfrescarsi.

    Durante la stagione secca, il Pan torna ad assumere le caratteristiche di un deserto; il suolo salino, screpolato dal sole, assume il colore bianco intenso da cui deriva il nome “Etosha” che nella lingua Oshivambo (la lingua parlata dalla popolazione degli Ovambo) significa “grande luogo bianco”.

    Le strade del parco dell’Etosha (3550 km) sono tutte sterrate e abbastanza in buone condizioni ma è consigliato un veicolo 4×4 per percorrerle. E’ abbastanza frequente bucare, come in tutta la Namibia, quindi è consigliato avere con se almeno una ruota di scorta (se due meglio). Noi abbiamo bucato una volta nel parco e una volta alle Epupa Falls: qui puoi trovare il nostro itinerario.

    I gate (ingressi) del parco

    Gli ingressi al parco sono 4: Galton Gate, Anderson’s Gate, Von Lindquist Gate e King Nehale Lya Mpingana Gate.

    Etosha East map

    L’ingresso al parco si paga al Gate di ingresso.
    Noi siamo entrati al Galton Gate e usciti dal Von Lindquist Gate. Abbiamo pagato 80 NAD a testa al giorno x 5 giorni + 10 NAD al giorno per l’auto. In totale 850 NAD: circa 56 euro.

    E’ consigliabile prenotare i pernottamenti con largo anticipo anche se serve solo la piazzola, senza prenotazione è difficile trovare posto soprattutto ad Okaukuejo dove si trova la pozza più popolare.

    Noi siamo stati 2 notti a Olifantrus, due notti a Okaukuejo e una notte a Namutoni.

    I lodge principali

    I lodge principali con annessi campeggi Namutoni, l’Halali e l’Okaukuejo e l’Olifantrus (solo campeggio) hanno al loro interno delle pozze artificiali realizzate appositamente per consentire ai turisti di osservare gli animali che si avvicinano per abbeverarsi.

    Ci sono poi, all’interno del parco, altre 86 pozze d’acqua (sia artificiali che naturali) dove è possibile avvistare gli animali, specialmente durante la stagione secca (da aprile a dicembre).

    Tutti i campeggi sono recintati per cui una volta dentro non ci sono pericoli.

    Olifantrus

    A Olifantrus la pozza è raggiungibile tramite una passerella che passa oltre la recinzione del camp.

    Passerella che attraversa la savana

    olifantrus

    Punto di osservazione della pozza

    osservazione olifantrus

    La pozza è subito sotto al punto di osservazione, questa foto l’ho fatta da sopra con un teleobiettivo perché in quel momento non avevo un altro obiettivo dietro:

    elefante

    In questa pozza abbiamo fatto la conoscenza del carattere degli gnu. Mentre osservavamo la tranquillità della pozza in cui zebre, antilopi e orici bevevano tranquillamente insieme ad un certo punto vediamo una nuvola di polvere alzarsi da lontano e che si avvicinava sempre più: era un branco di gnu!

    Uno Gnu

    gnu

    Appena arrivati alla pozza tutti gli animali presenti si sono fatti da parte lasciando l’intera pozza per loro. Se provavano ad avvicinarsi venivano scalciati dalle prepotenti gnu. Finché anche solo un esemplare di gnu beveva alla pozza nessun altro si avvicinava. Passato il frastuono provocato dagli gnu tutto alla pozza è tornato calmo e pacifico.

    giraffe
    zebre

    Una Gazzella

    gazzella

    Xero del Capo – roditore dell’Africa meridionale

    Xero del Capo

    È in questa pozza che una sera abbiamo visto dei rinoceronti e un leopardo.

    Volendo è possibile passare la giornata alla pozza, qualche animale passa sicuramente da lì….

    Ma il bello è anche visitare tutte le altre pozze, tante volte arrivavamo alla pozza è in base a quali animali c’erano decidevamo se fermarci o meno. Il consiglio è quello di fermarsi un po’ ad ogni pozza, non si sa mai che potrebbe arrivare qualche animale interessante. Dopo aver visto un po’ di pozze si capisce che gli animali più comuni sono zebre, giraffe, orici, elefanti e gazzelle, quindi si andava in giro per cercare gli animali più rari: leopardo, ghepardo, rinoceronti (bianco e nero) e poi lui: sua maestà il re leone!

    elefanti
    cucciolo elefante

    Okaukuejo

    Okaukuejo è la pozza più famosa perché anche di notte è illuminata a giorno. Per me non è la più bella, troppo turistica. Noi abbiamo preferito Olifantrus.

    Durante il periodo in cui eravamo al campeggio facevamo tappa pozza parecchie volte. Se c’erano animali interessanti ci fermavamo.

    zebre bevono alla pozza

    Alla pozza Sonderkop ci siamo fermati un po’ di più. Inizialmente sembrava non ci fosse nulla di interessante ma nell’aria c’era una strana atmosfera. Gli animali erano nervosi e silenziosi, è una sensazione strana da spiegare ma si sentiva nell’aria che c’era qualcosa che rendeva gli animali sul chi va la. E infatti vediamo un gruppo di leonesse, leoni e lenocini che stanno tranquilli in panciolle, alcuni giocano tra loro, altri oziano, altri si fanno la toeletta. Sembrano proprio dei teneri gattoni..

    leoni

    La vita alla pozza prosegue seppur con apprensione ma ad un certo punto uno di loro si alza, si guarda intorno e inizia a camminare lentamente verso la pozza.

    leonessa

    Tutto si ferma, silenzio, tutti gli animali guardano verso il predatore che cammina verso di loro e lentamente indietreggiano sempre guardando la leonessa camminare.

    Quando finalmente si ferma e torna indietro gli altri animali tirano un sospiro di sollievo e lentamente tornano alle loro attività.

    E finalmente arriviamo al limitare del Pan, qui anche se i cartelli indicano di non scendere dalla macchina non si può non fare una passeggiata su questa distesa salina bianca che è l’Etosha Pan…. e poi gli animali cosa verrebbero a fare qui? Non c’è acqua: scendiamo dall’auto!!!

    Il Pan

    etosha pan
    Claudia e Gabri nel pan

    A pochi km dal campeggio buchiamo la stessa ruota che avevamo già sostituito all’Epupa:

    cambio gomma etosha

    Tramonto sull’Okaukuejo:

    tramonto pozza con elefanti
    pozza di notte con elefanti

    E alba;

    pozza elefanti zebre
    pozza elefanti

    Halali

    Ad Halali non pernottiamo ma ci fermiamo solo per vedere la pozza. È molto bella e riparata dal  sole. È come essere a teatro in uno dei palchetti reali e davanti a noi la vita della savana. Avrei passato volentieri una notte qui.

    lotta elefanti
    struzzo
    gazzelle

    Mentre andiamo verso Namutoni decidiamo di fare ancora un giro verso il Fisher Pan.

    Ad un tratto vediamo una macchina ferma, ci sono persone che ci indicano di rallentare e fare piano e vi indicano dove guardare e vediamo dei cuccioli di leone che scappano verso un cespuglio.

    Che peccato, li abbiamo fatti scappare…

    Visto che l’altra rimaneva ferma decidiamo di passare oltre tanto cosa stiamo a fare li? Allora partiamo… ad un certo punto sento Gabri che esclama “cazzo, cazzo, cazzo”, tira su il finestrino e si ferma all’istante. A fianco a noi una leonessa sdraiata sul ciglio della strada.

    A questo punto ne approfitto per uscire dal finestrino e godermi lo spettacolo della leonessa che prende in bocca il leoncino e lo porta al sicuro in mezzo alla boscaglia:

    cucciolo leone
    leonessa cucciolo

    Namutoni

    Namutoni per me è il meno bello tra i camp, sarà perché è l’ultimo prima di lasciare il parco, sarà perché la struttura sembra più una caserma miliare, infatti era un ex caserma tedesca, ma a noi non è piaciuto. Anche questo camp al suo interno ha il benzinaio, dei market e negozi di souvenir. La pozza è molto grande con dei gradoni per far sedere il pubblico. Animali non ne abbiamo visti tanti perché siamo arrivati tardi ma questo bell’elefante ci ha aspettato:

    elefante notte

    La nostra avventura all’Etosha purtroppo finisce qui, con l’uscita dal Von Lindquist Gate:

    L’uscita del parco

    namutoni
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    2 commenti
    1. claudia
      claudia dice:
      31/03/2018 in 11:30

      Una grandissima emozione che la Namibia ci ha fatto vivere e che ricorderemo per sempre.

      Rispondi
    2. Stefania Ciocconi
      Stefania Ciocconi dice:
      31/03/2018 in 10:57

      Mi hai fatto rivivere bellissimi ricordi di avvistamenti di animali. Vedere una leonessa col piccolo deve essere una di quelle cose straordinarie che solo chi ama la natura può capire :)

      Rispondi

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    Io sono Claudia, sono io che organizzo i viaggi, che scelgo le mete (quasi sempre), che gestisco il blog e scrivo gli articoli che state leggendo.

    Gabri è colui che mi sopporta in viaggio come nella vita di tutti i giorni. A lui piace guidare per cui nei viaggi on the road è lui che guida e, ogni tanto, quando glielo lascio fare, è anche quello decide anche la meta.

    Insieme viaggiamo da più di 15 anni e dopo il nostro primo viaggio in Giappone abbiamo capito che, se siamo sopravvissuti in un paese in cui quasi nessuno parlava inglese e dove la maggior parte dei cartelli stradali erano in una lingua incomprensibile, potevamo viaggiare in qualsiasi posto avremmo voluto e così abbiamo fatto e continuiamo a fare.

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