I luoghi più inospitali del pianeta
Se penso ad un luogo dove vorrei essere in questo momento difficilmente è una spiaggia con le palme e il mare cristallino. E’ più facile che sogni di essere su Marte o sulla Luna o, più realisticamente, sulla Terra ma in luoghi con caratteristiche simili ai pianeti extraterrestri con vulcani o fenomeni geotermici evidenti. Diciamo quindi che sarebbero per lo più luoghi “inospitali” quelli in cui sogno di andare!
I miei luoghi preferiti: quelli più inospitali del pianeta
Non so quando sia nata questa mia passione per i vulcani, probabilmente in tenera età e sicuramente ce l’avevo già a 10 anni.
In quarta elementare avevo tempo libero a causa di una quarantena forzata, probabilmente dovuta ad una malattia infettiva, e ho pensato bene di fare una ricerca sui vulcani del mondo! Già allora, come adesso, stare sul divano a poltrire non è mai stata un’opzione!
Al termine della mia ricerca, all’epoca sulle enciclopedie cartacee perché internet non esisteva, avevo scritto un quaderno intero che avevo poi consegnato al maestro al rientro a scuola. Qui sotto trovate l’ultima pagina del “reperto storico” scovato da mia mamma in casa sua.
Ma perché vi parlo proprio oggi di questa mia ricerca di anni fa? Perché è notizia di qualche giorno fa che il Krakatoa, il vulcano indonesiano che si trova tra le isole di Giava e Sumatra, si è risvegliato dopo un lungo sonno durato 140 anni.
Il Krakatoa è poi uno dei vulcani di cui avevo parlato nel mio “quaderno dei vulcani” ed è bastato ripensare a quel quaderno e alla similitudine tra la quarantena odierna e quella del passato per decidere l’argomento di questa settimana.
La mia top 10 dei luoghi più inospitali del pianeta
L’aspetto geologico è sempre molto importante nella scelta delle nostre destinazioni di viaggio: come i viaggi a Lanzarote o in Islanda. Quando capita, invece, di scegliere mete non naturalistiche cerco sempre di scovare all’interno del paese le zone più simili ai luoghi “inospitali” che tanto mi attirano. Come ad esempio in Giappone: alla visita delle maggiori città, abbiamo aggiunto Beppu (famosa per le sue sorgenti geotermiche) e i vulcani Aso e Sakurajima.
In questa mia top 10 delle zone più inospitali della Terra trovate solo alcune di quelle che abbiamo visitato. Già così ho dovuto fare una scrematura, se avessi dovuto aggiungere anche i luoghi che non abbiamo ancora visitato, e che sono nella mia wishlist, la lista sarebbe stata molto ma molto più lunga. Al top della mia wishlist ci sono le Hawaii con il vulcano Kilauea che sogno di visitare fin da quando ero bambina. Il mio sogno è quello di potere assistere ad un’eruzione a distanza ravvicinata.
C’ero quasi riuscita in Islanda quando stava per eruttare il Bardarbunga. Se avesse eruttato mentre eravamo ancora lì avrei cercato di salire in elicottero per vederla dall’alto e invece l’ha fatto pochi giorni dopo il nostro rientro. Per ora resta quindi un sogno!
1. Death Valley
In cima alla mia top 10 c’è la Death Valley. E’ uno dei luoghi più straordinari ma soprattutto inospitali del pianeta perché le particolati condizioni climatiche e ambientali rendono estremamente difficile la sopravvivenza di qualsiasi forma di vita, proprio per questo motivo si chiama Death Valley (valle della morte).
La Death Valley si trova negli Stati Uniti e per la precisione per gran parte della sua superficie in California e per una minima parte anche in Nevada.
Qui non ci sono attività geotermali ma sono i risultati delle eruzioni avvenute nel Periodo Terziario che hanno regalato alla valle le caratteristiche che amo tanto in questo luogo come i colori dell’Artist’s Palette formatasi dal deposito di detriti vulcanici (nella foto qui sotto), l’Ubehebe Crater un enorme cratere largo più di 800 metri, il Rainbow Canyon scavato dallo scorrimento della lava e le spettacolari rocce colorate intorno a Zabriskie Point.
Noi, nella Death Valley, siamo andati due volte. Una volta nel mese di maggio quando l’abbiamo girata in lungo e in largo, facendo anche qualche trekking, senza alcun problema. Mentre una volta, nel mese di agosto, l’abbiamo solo attraversata. Siamo usciti dall’auto una sola volta per controllare il livello dell’acqua nel radiatore e vi dico solo che non si riusciva a resistere all’aperto più di qualche minuto, il sole era cocente e le temperature sfioravano in quei giorni i 50° C.
Se dovete organizzare un viaggio e passare anche dalla Death Valley ricordatevi che i mesi estivi non sono il periodo migliore per andarci!
2. Yellowstone
Il Parco Nazionale di Yellowstone, che tutti noi generazione X associamo all’orso Yoghi dei cartoni animati della Hanna-Barbera, in realtà è uno dei luoghi più inospitali della Terra.
Questo si capisce già dal nome, “Yellowstone” (che si traduce come pietra gialla), che si riferisce al colore delle rocce ricche di zolfo, e quindi di color giallo, per la grande quantità di fenomeni vulcanici e geotermici che si trovano nella zona. Ma noi da bambini non abbiamo mai pensato che il nome potesse rivelare qualcosa di diverso dal legame Yellowstone=Orso Yoghi.
Il Parco di Yellowstone è immenso, pensate che si estende per 8983 km², ma le zone che ho apprezzato di più per le attività geotermali sono la Geyser Country, dove si trova il geyser più famoso del mondo, l’Old Faithful (il vecchio fedele che sbuffa getti di vapore ogni 96 minuti) ma non solo, anche le meravigliose vasche naturali di acqua solforosa, e la Mammoth Country dove si trovano le Mammoth Hot Springs (che vedete nella foto di copertina dell’articolo).
A Yellowstone però ci sono anche gli orsi (anche se noi Yoghi non l’abbiamo trovato) e tantissimi altri animali, come il lupo, il cervo e soprattutto in grandi quantità i bisonti (chiamati qui Buffalo). Si trovano però in un’altra zona del parco: nella più ospitale Roosevelt Country.
3. Krafla
Quando pensavo all’Islanda e ai fenomeni geotermali in realtà immaginavo questa zona del paese senza saperlo. La zona nei dintorni del lago di Mývatn è quella dove l’attività vulcanica del Krafla è maggiormente visibile. Qui si può camminare sulla lava solidificata, un po’ come a Lanzarote, ed osservare fenomeni geotermici come fumarole e vulcani di fango nell’area geotermale di Hverir.
Il distretto di Mývatn si trova al confine occidentale della zona vulcanica che attraversa l’Islanda da nord a sud ed è un’estensione della dorsale medio-atlantica ed è per questo motivo che qui le attività geotermiche sono ai livelli più elevati di tutto il paese. Nel 1977, in questa zona, è stata infatti costruita una centrale elettrica che sfrutta l’energia geotermica del sottosuolo. La centrale purtroppo rovina un po’ il paesaggio lunare della zona ma capisco che sia necessaria per gli abitanti dell’isola.
4. Tongariro
Il Parco Nazionale del Tongariro si trova in Nuova Zelanda all’estremità sud-occidentale di una larga catena vulcanica che si estende dalla Nuova Zelanda fino alle isole di Tonga a 2000 km a nord del paese.
Le tre montagne che si trovano nel parco nazionale, il Ruapheu, il Ngauruhoe e il Tongariro, sono tutti e tre vulcani attivi. Il monte Ngauruhoe, alias Monte Fato nel Signore degli Anelli, ha eruttato l’ultima volta nel 1977 e fedele al suo nome (significa lancio di pietre calde) ha espulso blocchi di lava e cenere roventi oltre 3 km di distanza.
Il panorama a 360° dalla cima del Red Crater è qualcosa che lascia a bocca aperta! Un trekking, il Tongariro Alpine Crossing, da fare assolutamente se andate in Nuova Zelanda!
5. Timanfaya
Lanzarote es una isla volcánica (è un’isola vulcanica) scriveva César Manrique, e noi ci siamo andati proprio per questo motivo.
Il parco nazionale del Timanfaya si trova nella parte sud-ovet dell’isola di Lanzarote, l’isola delle Canarie più vicina a noi (raggiungibile in sole 4 ore di volo). Si chiama così per il vulcano attivo più grande ospitato nel parco: il vulcano Timanfaya!
L’intera area del parco è di circa 50 chilometri quadrati ed è ricoperta di lava pietrificata che risalente alle più grandi eruzioni avvenute sull’isola (nel 1730 e nel 1736). L’attività del vulcano però per prosegue ancora oggi, infatti ad una profondità di una decina di metri dalla superficie vengono rilevate temperature che oscillano tra i 100 e i 600° C.
Noi abbiamo fatto tutti i trekking che potevamo fare nel parco. Purtroppo, ma anche per fortuna, la zona in cui è presente attività geotermica, è limitata al passaggio in autobus e non è possibile girarla a piedi. Ma ci sono un sacco di opportunità di camminare in mezzo alla lava e di salire in cima a crateri ormai spenti a pochi metri dall’ingresso del parco.
6. Landmannalaugar
La zona del Landmannalaugar è più famosa per le montagne colora di riolite, ne ho parlato nell’articolo dedicato alla Montagna Arcobaleno in Perù, ma in questa top 10 l’ho aggiunta per la distesa di rocce basaltiche che si attraversa prima di arrivare alle montagne multicolore.
Il Landmannalaugar si trova nel centro dell’Islanda ed è raggiungibile solo con un mezzo 4×4. La strada che porta qui, la Sigölduleið, passa dal lago Hnausapollur (chiamato anche Bláhylur per il suo bellissimo colore blu): un magnifico specchio d’acqua incastonato in un cratere vulcanico dormiente.
Uno dei luoghi più belli di tutta l’Islanda dove vorrei tornare per fare il trekking di più giorni che va da Landmannalaugar a Pòrsmork: prima o poi organizzo!
7. Rotorua
La città di Rotorua, situata nell’isola Nord della Nuova Zelanda, è una delle poche città al mondo a trovarsi proprio all’interno di una caldera vulcanica. E’ una città molto particolare grazie all’attività geotermica del sottosuolo. Per gli abitanti di Rotorua non è strano come per noi vedere fumare i tombini stradali o trovare un mini geyser nella fontana del parco. Nel parco cittadino, il parco Kuirau, ci sono fumarole, acque solforose e pozze di fango bollenti così come da noi ci sono le aiuole, le statue e le fontane.
Purtroppo tutta questa attività geotermica ha anche un aspetto negativo: diciamo che l’odore che si respira a spasso per la città non è proprio così gradevole. Anche se dopo un paio d’ore non ci si fa più caso gli abitanti dei paesi limitrofi hanno dato a Rotorua un soprannome non propriamente carino. Con un gioco di parole inglese hanno storpiato Rotorua in Rottenrua: “rotten” in inglese significa marcio così come il caratteristico odore di uova marce che viene emanato dal legame dello zolfo con l’idrogeno presente nell’aria.
8. Beppu
Beppu è una città giapponese che si trova nell’isola di Kyūshū, una delle maggiori zone vulcaniche di tutto il Giappone. La cittadina e la zona circostante è famosa in tutto il Giappone per le migliaia di sorgenti termali che hanno dato vita a numerosi Onsen (bagni termali giapponesi).
In città si possono trovano i classici fenomeni geotermici (solfatare, fanghi e fumarole vulcaniche) sotto forma di “Inferni” chiamati in giapponese Jigoku. In totale sono nove ed ognuno ha una sua caratteristica peculiare. C’è ad esempio il Chi-No-Ike Jigoku (inferno di sangue) che è una pozza di acqua bollente dal colore rosso sangue o. l’Umi Jigoku (inferno del mare) con un bellissimo colore azzurro ma con temperature oltre i 100°C .
Una città con delle caratteristiche simili a Rotorua in Nuova Zelanda e, caso vuole, che quando siamo stati a Rotorua abbiamo anche scoperto che le due città sono gemellate tra loro!
9. Waimangu
La valle vulcanica di Waimangu, in Nuova Zelanda, è nata durante l’eruzione del Monte Tarawera nel 1886. Un evento storico e culturalmente significativo perché l’eruzione uccise oltre 100 persone, seppellì villaggi e devastò l’area circostante. Ma quest’evento fu quello che creò una spaccatura nella terra lunga 17 km e scoprì così la valle geotermica di Waimangu che ora tutti noi possiamo ammirare.
Waimangu si trova a 25 chilometri dalla città geotermale di Rotorua.
10. Mono Lake
Il Mono Lake è un lago di origine vulcanica che si trova in California. Noi ci siamo passati mentre terminavamo il nostro Coast to Coast dopo aver attraversato la Death Valley in direzione San Francisco. La particolarità del Mono Lake sono i bellissimi monoliti di tufo, rocce sedimentarie piroclastiche formatasi dall’agglomerato di lapilli e ceneri vulcaniche, che si innalzano dal lago.
Il lago di per sé è bellissimo ma è un luogo altamente inospitale per la vita. E’ infatti ricco di arsenico, un veleno mortale per la maggior parte degli esseri viventi, ma non per l’unico essere vivente, un batterio della famiglia delle Halomonadaceae che sembra sia immune dagli effetti tossici di tale elemento chimico.
Siete anche voi amanti dei vulcani e delle zone con attività geotermiche della Terra? Suggeriteci qualche altro luogo da visitare, scrivetecelo nei commenti, lo aggiungeremo alla nostra wishlist!
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Ti ammiro davvero tanto perché non è da tutti avere una passione per la geologia e i fenomeni vulcanici come te. Io come te ne sono tremendamente attirata e i miei studi alla fine mi ci hanno proprio condotto. Spero un giorno di poter visitare tutti questi luoghi. Complimenti davvero per l’articolo!
Wow, interessante questa tua passione per i vulcani e le zone inospitali. Ti capisco comunque… Se c’è qualcosa a cui posso sentirmi affine è proprio il vulcano, anche se prima di eruttare (ma anche durante le eruzioni, dai). Io sceglierei di corsa l’Islanda!
Che meraviglia di luoghi in questo articolo!
Tranne il Timanfaya visitato con un tour qualche anno fa, ed eccetto i luoghi più noti, alcuni sono stati una scoperta ?
Una lista davvero originale da cui prendere spunto per tantissimi viaggi?
Io amo la natura in ogni sua forma e devo confessarti che negli ultimi anni mi è presa la fissa dei vulcani tanto che ho inaugurato il 1 di quest’anno sul Vesuvio?
Altri in lista l’Etna, il Teide e il Kilauea alle Hawaii?
Anche il Teide è nella mia lista ma soprattutto andare a vedere l’Etna in eruzione: prima o poi ce la farò!
Ammetto che questo tuo articolo, come al solito direi, mi ha tenuto letteralmente incollata allo schermo dall’inizio alla fine! Io sono da sempre una grande appassionata di vulcanologia e fra i miei sogni più grandi c’è, come te, quello di essere così fortunata da andare a Big Island proprio durante un’eruzione del Kilauea. Anche a me la notizia dell’eruzione del Krakatoa ha riportato alla mente gli studi di scienze della terra e mi ha profondamente impressionata anche il video dell’esplosione. Dei luoghi che citi io ho visitato la Death Valley e Mono Lake. Fino a poco tempo fa l’Islanda non faceva parte della mia bucket list ma mi sto davvero ricredendo. La Nuova Zelanda e Yellowstone, poi sono dei veri e proprio sogni per me. Speriamo che passi presto questo periodo per tornare a girare il mondo!
In Islanda devi assolutamente andare: una meta vicina con una gran varietà di panorami da non credere. E se riesci spingiti fino ai fiordi occidentali, sono di una bellezza senza parole!
Dimenticavo: salire sulla cresta del Bromo in Indonesia e scendere nella caldera del Kawah Ijen poco distante coi suoi fumi di zolfo è stata una delle esperienze più emozionanti della mia vita!
Aggiunti alla mia wishlist, grazie!!
Bellissimo e originale questo post! Interessante notare come alcuni dei luoghi più inospitali sono anche estremamente affascinanti e fotogenici! Pensa che come te, anche io ho la fissa dei vulcani e non solo, ci sono località tra quelle menzionate, in cui andrei volentieri a fare una gita o un trekking.
Da un’appassionata come te non potevamo che aspettarci foto e descrizioni così interessanti su vulcani e trekking. Qualche destinazione potrebbe fare anche al caso nostro, sono talmente strane che meritano una deviazione dai più famosi itinerari.
Ho visitato solo il primo e concordo! Gli altri mi hanno incuriosito e ammetto che alcuni meritano un viaggio! Li inserisco nella mia wish list! Yellowstone in primis
Ma super interessante questo pezzo. Seppur inospitali ora voglio vedere tutto! Della lista sono solo stata al Mono Lake e alla Death Valley, dove ho dovuto combattere con 49° alle 9 di mattina!
Benvenuta inospitalità! Questi sono luoghi meravigliosi! Si sopporta il caldo, la polvere, la distanza e la solitudine per visitare queste destinazioni! I più belli della Terra.
Che belle le classifiche! I primi due li ho visti di persona e devo dire che la Death Valley è veramente inospitale… Si era addirittura fermata la macchina talmente si era surriscaldata a causa del caldo pazzesco! E pensare che qualcuno ci vive!
Yellowstone mi colpisce particolarmente. Proprio come dici tu lo si associa ai cartoni animati e all’Orso Yogi. Non avrei mai creduto che fosse invece inospitale. Una scoperta interessante che fa riflettere su quanto a volte le convinzioni che abbiamo non siano troppo veritiere!
Questo articolo mi ha davvero incuriosito perché ammetto di conoscere solo i primi due luoghi, la Death Valley e Yellowstone. Gli altri luoghi sembrano davvero surreali! Mi appunto quelli dell’Islanda che spero di andarci presto ?