LagOmar: la casa di Omar Sharif a Lanzarote
Uno dei luoghi assolutamente da visitare a Lanzarote, per la spettacolare architettura di César Manrique e del suo amico Jesús Soto ma non solo, anche per la storia e soprattutto la leggenda che l’avvolge, è LagOmar: la casa-museo di Omar Sharif.
Cos’è LagOmar
LagOmar è casa-museo ma anche una delle proprietà private più spettacolari di Lanzarote.
Ideata dall’architetto César Manrique (colui che ha fatto affermare la fama di Lanzarote in tutto il mondo) e costruita maestosamente intorno alle stesse rocce da cui è stata ricavata, intorno ad essa labirinti naturali e grotte vulcaniche. Un’opera d’arte davvero unica creata dalla natura e dalla lava che un tempo scorreva lungo le pendici dell’antico vulcano che si trova proprio sopra LagOmar.
Entriamoci insieme!
Tutta la casa è costruita, e ristrutturata in seguito, utilizzando materiali locali e rispettando il più possibile l’ambiente vulcanico. Ad esempio per le cavità in cui sono state ricavate le stanze della casa sono stati utilizzati legno e manufatti provenienti da relitti di navi locali. Mentre per le oasi di verde che avvolgono la casa sono state utilizzate piante locali come cactus, palme, aloe e bouganville.
Ogni stanza è stata realizzata come una grotta di cemento bianco. All’esterno splendidi cortili circolari, un lago centrale, cascate e una serie di spazi tutti perfettamente adattati all’ambiente circostante.
Le origini di LagOmar e il mito di Omar Sharif
Ideato originariamente da César Manrique e progettato dall’artista, suo amico, Jesús Soto per il britannico Sam Benady divenne LagOmar solo in seguito grazie alla popolarità datagli da Omar Sharif.
Per chi non lo conoscesse Omar Sharif è stato un attore egiziano che conobbe la sua notorietà per il film Lawrence d’Arabia (era il compagno di viaggio di Peter O’Toole alias Lawrence d’Arabia).
La storia di LagOmar inizia con un altro film di Omar Sharif, questa volta ambientato a Lanzarote e tratto da un romanzo di Jules Verne, L’isola Misteriosa e il capitano Nemo. Era l’inizio degli anni ’70 quando Omar Sharif arrivò sull’isola di Lanzarote per le riprese del film. Si innamorò perdutamente della casa e la comprò senza preoccuparsi dell’esorbitante prezzo.
All’epoca dei fatti, il 1973, la casa era di proprietà dell’inglese Sam Benady, il quale, subito dopo averla venduta ad Omar Sharif se ne pentì (almeno così si racconta).
La leggenda narrata a Lanzarote, e per la quale è stato cambiato il nome della proprietà in LagOmar, è riconducibile ad una famosa partita a bridge.
Sembra infatti che, sia Benady che Omar Sharif fossero dei campioni nel gioco del bridge, ma nessuno dei due sapeva dell’esistenza dell’altro? Mah!
Benady, per riprendersi la casa appena venduta ad Omar Sharif, decise di sfidarlo proprio in una partita a carte. Quale sarebbe stata la ricompensa per la vittoria di Omar Sharif? Non si sa….
Omar Sharif se ne andò da Lanzarote dopo aver perso in quella fantomatica partita a bridge e non tornò mai più sull’isola.
Quello che ci chiediamo, allora, è perché la proprietà si chiama LagOmar? Perché Benady non lo conosce nessuno mentre Omar Sharif, soprattutto in quegli anni, era un attore famoso in tutto il mondo?
Non sappiamo se la storia sia vera o sia un invenzione per rendere più intrigante la casa ma, a riprova di quella serata speciale, a LagOmar è stata allestita “la stanza del bridge” dove rivivere quei concitati momenti.
Perché andare a LagOmar
Se siete amanti delle opere di César Manrique, o lo state diventando dopo i primi giorni a Lanzarote, non potete mancare di visitare quest’opera architettonica che è LagOmar.
Potete decidere di dedicare qualche ora alla casa-museo oppure fermarvi per un aperitivo al bar. O ancora regalatevi un momento magico al tramonto con una deliziosa cena canaria nel ristorante che si trova all’ingresso della struttura.
Da qualche anno poi è anche possibile pernottare al LagOmar. Piacerebbe anche a me passare qualche giorno in una location come questa.
Dove si trova LagOmar
LagOmar (anche chiamata lag-o-mar) è una casa-museo situata a Nazaret, nella parte centro-nord dell’isola a due passi da Costa Teguise e dalle altre strabilianti attrazioni ideate da César Manrique.
Indubbiamente un luogo da visitare, se ci Si trova da quelle parti. Al dil la dell’architettura meravigliosa, mi piacerebbe cenare manicaretti locali aspettando il tramonto dal ristorante della casa museo. Mi hai davvero incuriosito con questa deliziosa storia.
Carina la storia legata alla partita di bridge! Da quello che leggo nel ristorante della residenza si mangia molto bene, sarebbe quasi da provare. Presumo che il costo per fittare la villa sa molto alto :D
Il prezzo della villa non è nemmeno poi così proibitivo, ci sto facendo un pensierino anche io.
Mi ricordo di esserci stata e di essere rimasta particolarmente colpita dall’architettura particolare. Mi ricordo anche di aver cenato nel ristorante ascoltando della musica dal vivo. Bellissima!
Sai che la storia della partita di bridge mi ha ricordato la storia che si racconta qui in Langa a proposito di una partita di poker tra due noti produttori di vino? A parte il parallelismo, visiterei molto volentieri LagOmar, magari portando mia mamma che da ragazza era innamorata di Omar Sharif – e come darle torto!