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  • Kirghizistan: itinerario di 2 settimane off road
    16-01-2020
Sei qui: Destinazioni > Asia > Kirghizistan > Kirghizistan: itinerario di 2 settimane off road

Kirghizistan: itinerario di 2 settimane off road

Per scegliere il viaggio estivo del 2019 ci siamo ricordati del consiglio che ci avevano dato due ragazzi olandesi in Oman. Ci avevano detto “Se vi è piaciuto guidare per le strade sterrate dei Monti Hajar in Oman andate in Kirghizistan, non ve ne pentirete!”

E avevano assolutamente ragione: un paese e un popolo meravigliosi!

SCOPRI perchè andare in Kirghizistan

In questo articolo trovate la mappa del nostro viaggio, l’itinerario che abbiamo seguito ed infine il dettaglio delle spese sostenute per le due settimane di  viaggio in Kirghizistan.

Contenuto dell'articolo nascondi
Il nostro itinerario in Kirghizistan off road
1. Milano – Mosca – Bishkek
2. Bishkek – Suusamyr (244 Km)
3. Suusamyr – Ak Kol (106 Km)
4. Ak Kol – Toktogul (215 Km)
5. Toktogul – Arslanbob (378 Km)
6. Arslanbob – Jalal Abad (143 Km)
7. Jalal Abad – Song Kol (287 Km)
8. Song Kol – Ottuk (185 Km)
9. Ottok – Tamga (112 Km)
10. Tamga – Konkino (153 Km)
11. Konkino – Jyrgalan (93 Km)
12. Jyrgalan – Ananyevo (161 Km)
13. Ananyevo – Ottok (221 Km)
14. Ottok – Balykchy (142 Km)
15. Balykchy – Bishkek (100 Km)
16. Bishkek – Milano
Dettaglio delle spese sostenute in Kirghizistan
  • Periodo

    Dal 15 al 30 Agosto 2019

  • Spostamenti

    Aereo (Aeroflot da Milano Malpensa acquistato ad Aprile) + Mitsubishi Delica 4×4

  • Fuso Orario

    Il Kirghizistan si trova a GMT+6 e non ha l’ora legale.
    Dall’Italia è +4 o +5 ore a seconda del periodo in cui si va. Ad Agosto +4 ore.

  • Sistemazioni

    Ostello (3 notti) + Tenda + retro del Mitsubishi Delica

Il nostro itinerario in Kirghizistan off road

L’itinerario seguito non è proprio questo perché tante strade sterrate in Google Maps non sono segnate. Ho incluso la mappa giusto per darvi un’idea del giro che abbiamo fatto.

1. Milano – Mosca – Bishkek

Il nostro viaggio è iniziato già qualche ora prima perché la partenza del volo è stata esattamente a mezzanotte.

Prima tratta Milano Malpensa-Mosca (3 ore e 30 minuti).
Scalo di 2 ore e 15 minuti.
Ripartiamo alle 7:00 del mattino (ora di Mosca), il volo dura 4 ore e 10 minuti e arriviamo a Bishkek (capitale del Kirghizistan) alle 14:50 (ora Kirghisa, 10:30 ora italiana).

L’idea era quella di lasciare subito la città ma tra una cosa e l’altra, cambio soldi, acquisto dei generi alimentari di prima necessità per i giorni successivi e acquisto delle mappe per i trekking alla Trekking Union of Kirghisiztan che si trova al 168 di Kiev Street a Bishkek, si è fatto tardi così abbiamo deciso di dormire in città. Siamo andati al Freelander Hostel che consiglio, gestito da personale giovanissimo e molto cordiale. Volendo si può anche non spendere nulla e piantare la tenda nel loro cortile interno usufruendo però di tutti i servizi dell’ostello (bagni, docce, sauna, lavanderia e cucina attrezzata), ottimo no?

2. Bishkek – Suusamyr (244 Km)

Si parte! Inizia il nostro on the road direzione Suusamyr. La prima parte del viaggio è molto noiosa 40 km di strada piatta a 40 all’ora.

Dopo circa 80 km da Bishkek troviamo inaspettatamente (perché non lo sapevamo) un casello dove ci chiedono 45 som (naturalmente non accettano carte di credito quindi munitevi di contanti se passate di qui), che corrispondono a 50 centesimi di euro!

Il pomeriggio invece lo passiamo in coda al Too Ashuu Tunnel, scopriremo una volta a casa il motivo della chiusura, lì non non potevamo far altro che stare in coda senza poter parlare con nessuno perché tutti parlavano solo o russo o kirghiso.

SCOPRI perché il Too Ashuu è chiamato il tunnel della morte

Dopo la sosta forzata, continuiamo in direzione Suusamyr e iniziamo l’avventura dei campeggi liberi in un campo poco fuori da un paesino sperso nel nulla. Mentre montiamo la tenda arriva  un kirghiso a cavallo che si presenta (in kirghiso) e ci dice una qualcosa in kirghiso, che naturalmente noi non capiamo, noi gli diciamo “Italy”, lui ci sorride, ci stringe la mano e se ne va. Una scena che capiterà spesso in questo viaggio.

il nostro compagno di viaggio: il Delica!

il delica

3. Suusamyr – Ak Kol (106 Km)

Giornata di prova di guida sullo sterrato, la strada che abbiamo scelto per raggiungere il lago Ak Kol è interamente sterrata (per fare 100 km ci impieghiamo 5 ore).

Arrivati al lago ci facciamo un trekking di 4 ore scelto sulla mappa acquistata a Bishkek. L’intero trekking sarebbe stato ad anello ma non avendo così tanto tempo ne abbiamo fatto solo metà. E’ stato molto bello e vari, con tanti torrenti da dover attraversare cercando i punti più agevoli per farlo o in alcuni casi guadandoli.

La sera piantiamo la tenda in riva al lago in un posto veramente suggestivo.

Lago Ak Kol

Gabri prepara la colazione al ak-kol lake

4. Ak Kol – Toktogul (215 Km)

Questa è la giornata più intensa e sbalorditiva di tutto il viaggio. Per raggiungere Toktogul dal Ak Kol abbiamo seguito le indicazioni di maps.me. Purtroppo maps.me si basa su mappe open che potrebbero non essere state aggiornate correttamente. Ma per fortuna erano perfette (anche se alcuni punti un po’ difficili). Con Google Maps non avremmo mai potuto percorrere queste strade perché non sono segnate, così come non è segnato il bellissimo lago Ak Kol.

SCOPRI perché usare Maps.me al posto di Google Maps

Ad ogni modo in questa giornata abbiamo trovato di tutto: strade con tornanti infiniti, terreni di tutti i tipi, pietrosi, con buche da schivare, strade strette e con strapiombi da paura che se avessimo incontrato qualcuno in direzione opposta sarebbe stato un problema fare manovra.

Ci abbiamo messo 9 ore per fare 180 km: ma che spettacolo!

A Toktogul abbiamo dormito in una guesthouse a gestione famigliare che si chiama Raxat Guesthouse (qui un po’ di inglese lo parlano).

Discesa dal lago Song Kol

5. Toktogul – Arslanbob (378 Km)

Per andare da Toktogul ad Arslanbob avremmo voluto fare come il giorno prima e tagliare tra le montagne: 89 km di sterrato. Ci abbiamo provato per qualche ora ma ad un certo punto lo sterrato (segnalato da maps.me come percorribile in auto) stava diventando un sentiero con una bella cascata al suo fianco che invadeva la carreggiata. Non ci siamo arresi finché non abbiamo incontrato un kirghiso a cavallo che ci ha sconsigliato con un “Niet, too pick” di non proseguire. E’ stata comunque una bella avventura… peccato essere dovuti tornare indietro e percorrere i 200km che ci separavano dalla meta su strada asfaltata.

Tutti i mali però non vengono per nuocere. All’ora di pranzo ci fermiamo in un locale sul lago Toktogul per mangiare del pesce fritto e conosciamo dei ragazzi kirghisi molto simpatici che ci aiutano ad ordinare (i proprietari del locale parlavano solo kirghiso) con cui pranziamo e passiamo qualche ora insieme.

kirghizistan lago toktogul

6. Arslanbob – Jalal Abad (143 Km)

Ad Arlsanbob visitiamo la piccola cascata (piena di turisti ma solo russi e kirghisi, niente occidentali) e poi seguiamo un sentiero panoramico che passa tra i noci secolari.

Per pranzo proviamo il famoso Plov (si pronuncia plof), un piatto tipico a base di riso pilaf e verdure.

Lasciamo Arslanbob per dirigerci verso il lago Song Kol che non raggiungeremo in giornata per cui guidiamo finché c’è luce per fermarci un po’ fuori Jalal Abad in mezzo al nulla.

Ripartiamo nel primo pomeriggio ma arriviamo ad Arslanbob che è quasi buio. Riusciamo comunque a piantare la tenda in mezzo agli alberi di noce secolari, alberi che crescono qui, in condizioni naturali, da 50 milioni di anni.

Arslanbob dall’alto

Arslanbob dall'alto

7. Jalal Abad – Song Kol (287 Km)

Dal punto in cui abbiamo piazzato la tenda al lago Song Kol sono 287 km tutti di sterrato nonostante la strada sia segnata anche su Google Maps.

Fino al passo a 2970 metri di altezza lo sterrato è molto sterrato, si viaggia a 30 km/h. Ci mettiamo infatti 6 ore! Ma quando raggiungiamo il passo lo spettacolo è unico!

Continuiamo a salire … ma prima di giungere al passo successivo, per una decina di chilometri ci fa compagnia (si fa per dire) un autostoppista kirghiso che accompagnano fino al paese più vicino e aiutiamo due kirghisi a passare una salitella trainando la loro macchina con il nostro Delica.

Arriviamo al passo più alto che faremo in questo viaggio 3346 metri.

Dal passo in 10 minuti si arriva al lago ma trovare un posto per piazzare la tenda è stato più difficile del previsto. In riva al lago non si riesce, le rive sono immense torbiere fangose dove solo i cavalli riescono a caminare: io per fotografarli mi sono infangata più e più volte.

Panorama dal passo Moldo Ashuu

passo song kol

8. Song Kol – Ottuk (185 Km)

Il lago è bellissimo ma anche freddissimo, sarà mica perché si trova oltre 3000 metri di altezza? Ad ogni modo dopo una notte in bianco ci svegliamo prestissimo per fare un giro del lago e trovare una delle nostre scorciatoie attraverso il bellissimo nulla kirghiso. Decidiamo di raggiungere il lago Issyk Kol tagliando tra quelle montagne laggiù:

Dall’altra parte del lago Song Kol

Kirghizistan song kol

Tagliamo in mezzo al nulla alla ricerca delle strade che maps.me indicava, in realtà erano poco più che delle tracce, sembrava di essere nel deserto alla ricerca delle piste. E’ stata un’avventura molto divertente. Alla fine la strada l’abbiamo trovata: 40 km di sterrato e due passi, uno a 3000 metri e l’altro a 2600 metri.

Prima di arrivare al Issyk Kol facciamo un bellissimo incontro con una specie animale che non avevo mai visto dal vivo: i cammelli! I cammelli veri, quelli con due gobbe. Nei paesi arabi e nordafricani, che abbiamo visitato negli ultimi anni, vive invece il dromedario che ha una sola gobba e, anche se in inglese viene comunque “camel”, è un’altra razza. Qui, al lago Orto Tokoy, abbiamo trovato un gruppo di cammelli che pascolava tranquillo e beato, finché non siamo arrivati noi a fargli un servizio fotografico completo…

Cammelli in libertà al lago Orto Tokoy

cammello kirghiso

9. Ottok – Tamga (112 Km)

Giornata dedicata alla visita del Canyon più famoso del Kirghizistan. Si tratta dello Skazka Canyon (in russo Skazka significa fiaba) che in rete è meglio conosciuto con la sua traduzione in inglese: Fairy Tale. Il nome di questo canyon è veramente azzeccato, è proprio un luogo da fiaba, e infatti quando siamo andati noi era pieno di sposi che avevano scelto questo luogo spettacolare per farsi fare il servizio fotografico. Non so quante coppie c’erano in coda in attesa di salire nel punto più scenografico (e pericoloso) di tutto il canyon per farsi fare uno scatto “unico”…

Skazka Canyon

Skazka Canyon

10. Tamga – Konkino (153 Km)

Dopo la nottata in riva al lago ma dentro il Delica, perché pioveva e non avevamo molta voglia di montare la tenda sotto la pioggia, partiamo direzione Barsakon dove ci fermiamo, insieme a decine di turisti russi, al monumento dedicato a Yuri Gagarin che si trova proprio in questa valle.

SCOPRI perché il monumento di Yuri Gagarin si trova proprio qui

Ci fermiamo poi a pranzare in una yurta sulla strada dove ci preparano sul momento kuurdak (agnello con patate) e riba zareny (pesce fritto), il tutto servito con the caldo e pane fresco. Tutto per 9 euro!

Nel pomeriggio ci dirigiamo in un altro canyon, questa volta molto meno conosciuto. Già per trovarlo è stata un’impresa e, una volta trovato, eravamo solo noi, le mucche e i cavalli! Si tratta del Mataevs Canyon (fratello più piccolo del Jeti-Oguz Canyon). Ci siamo fatti a piedi il giro di tutto il canyon ed è stata una bellissima esperienza vedere spuntare questa montagna di arenaria rossa in mezzo a panorami che potrebbero tranquillamente somigliare a quelli alpini.

Mataevs Canyon

mataevs canyon

11. Konkino – Jyrgalan (93 Km)

Al mattino presto andiamo al mercato degli animali di Karakol. E’ qui che ogni domenica mattina vengono i pastori di tutta la zona per vendere e acquistare i loro animali. C’è di tutto, dalle pecore ai cavalli, dalle galline alle mucche. Ogni compratore arriva con i mezzi più disparati, chi arriva con i carretti e poi ci carica su il bestiame che ha acquistato o chi in autostop, come il kirghiso che abbiamo caricato noi e che poi torna a casa in groppa al cavallo che ha appena acquistato.

Dopo il mercato partiamo direzione la valle del Jyrgalan, abbiamo visto sulle mappe che abbiamo acquistato che ci sono un sacco di sentieri. Decidiamo di fare il trekking fino al lago Turnaluu Kol. All’andata abbiamo avuto problemi nel trovare il sentiero non così ben segnalato ma con il gps e maps.me siamo riusciti a raggiungere abbastanza agilmente il lago. Al ritorno abbiamo avuto qualche difficoltà in più e maps.me non ci ha aiutato. Un trekking che ci ricorderemo!

Turnaluu Kol

kirghizistan turnaluu kol

12. Jyrgalan – Ananyevo (161 Km)

Al mattino decidiamo di rimanere in zona Jyrgalan e andiamo a fare il trekking che porta alle cascate di Kok Bell. Anche qui sentieri poco segnati soprattutto nella prima parte che era una radura fangosa e quindi difficile trovare un punto per non infangarsi. Una volta raggiunto il torrente è stato semplice trovare la cascata anche se non sempre era così semplice capire se era meglio passare da sopra o sul letto del torrente. Seguendo il torrente abbiamo comunque raggiunto agilmente la cascata (anche se ad Agosto non era così potente).

Nel pomeriggio siamo tornati sul lago Issyk Kol e ci siamo fermati qualche ora alle terme naturali di Chong Oryuktyu vicino a Cholpon Ata (pagato per entrare neanche 4 euro in due!).

13. Ananyevo – Ottok (221 Km)

Visita alla valle di Grigoryevskoe al mattino: una valle piena di turisti locali, sulla strada che costeggia il torrente che passa nella stretta gola è pieno di yurte che propongono piatti tipici. Noi siamo scappati a gambe levate. Abbiamo invece pranzato a Cholpon Ata in un locale che cuoceva il samsa in un forno autocostruito. Il samsa è uno dei piatti tipici kirghisi e si tratta di una specie di pane ripieno di carne, cipolla e spezie cotto appeso alla parete di un forno come potete vedere nella qui sotto.  Il proprietario gentilissimo ci ha anche offerto le sue mele appena staccate dall’albero in giardino.

Forno con i samsa appesi alle pareti

forno per cuocere il samsa

Nel pomeriggio visitiamo il museo dei Petroglifi, un’area all’aria aperta in cui sono stati raccolti tutti i petroglifi che sono stati ritrovati nella zona. Alcuni disegni sono chiarissimi altri si fa molta fatica a decifrarli.

petrtoglifi di Cholpon Ata

petroglifo

14. Ottok – Balykchy (142 Km)

Giornata interamente dedicata al Canyon Korochek che si trova a pochi chilometri dal lago Issyk Kol. Un canyon che merita una giornata intera di visita se si vuole esplorare ogni singolo sentiero e farsi anche un bel giro dall’alto. Noi abbiamo percorso 17 chilometri all’interno del canyon.

konorchek canyon

konorchek canyon

15. Balykchy – Bishkek (100 Km)

Prima di rientrare a Bishkek ci fermiamo alla Torre di Burana dove visitiamo , oltre alla torre, il museo e il parco dove di trovano statue, petroglifi e macine antiche. Rientrati a Bishkek ci facciamo ancora un giro all’Osh Bazar che abbiamo volutamente evitato il primo giorno in Kirghizistan per paura dei poliziotti corrotti.  SCOPRI di più sui poliziotti in Kirghizistan L’Osh Bazar è un mercato che, se c’è qualche torinese che sta leggendo, somiglia un po’ a Porta Palazzo. I prezzi poi sono uno spetttacolo: se avete intenzione di fare incetta di spezie questo è il posto giusto! Visto che questa è l’ultima sera abbiamo poi deciso di passarla al ristorante, siamo stati al Navat, uno dei migliori ristoranti della zona in cui alloggiavamo, pensate che, per due pasti completi di dolce e bibite, abbiamo speso ben ben 15 euro! La cena più cara di tutto il viaggio!

Torre di Burana

torre di burana

16. Bishkek – Milano

In mattinata ci facciamo accompagnare in taxi dall’ostello all’aeroporto dove il nostro volo ci attende nel primo pomeriggio. Arriviamo a Malpensa a mezzanotte ma a casa a notte inoltrata. Bye Bye Kirghizistan

Dettaglio delle spese sostenute in Kirghizistan

  • Volo

    Aeroflot prenotato tramite Volagratis (costava meno che sul sito ufficiale)

    1136,99€

  • Noleggio fuoristrada

    1100€ x 15 giorni

  • GASOLIO

    185€ x 326 litri x 2.592 km

  • Pernottamenti

    68,00€ x 3 notti (tutte le altre notti le abbiamo passate in tenda o nel Delica)

  • Pasti

    100€

  • Ingressi attrazioni + terme

    10€

  • ALTRO

    Acquisto Mappe trekking: 9€

    Multe: 24€

    Parcheggio Milano Malpensa: 128€

Due settimane in Kirghizistan: 1400€ a testa

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20 commenti
  1. Daniela
    Daniela dice:
    17/01/2020 in 11:28

    Ecco un paese di cui non so assolutamente nulla! Immagino comunque che non siano moltissimi gli italiani che lo prendano in considerazione. Peccato (o per fortuna!). Spettacolare comunque, e anche il prezzo piuttosto contenuto!

    Rispondi
    • Claudia
      Claudia dice:
      17/01/2020 in 12:23

      Turisti in genere veramente pochissimi, italiani ancora meno. Finché resta così selvaggio merita assolutamente una visita! La popolazione poi è splendida.

      Rispondi
  2. Moira
    Moira dice:
    18/01/2020 in 12:31

    Che posti meravigliosi e che belle foto! Complimenti! Sono affascinata da queste zone, dal poter girare in autonomia senza traffico e da non doversi legare per forza ad un tour operator! Avete fatto un giro bellissimo e avete anche speso il giusto secondo noi! Bravi!!

    Rispondi
  3. Cristina
    Cristina dice:
    18/01/2020 in 17:04

    Un paese sicuramente affascinante. Non ci avevo mai pensato e sì che sono innamorata dei paesi simil-russia!
    Mi sembra ci sia natura e cultura in un giusto mix!

    Rispondi
  4. Emanuela
    Emanuela dice:
    03/02/2020 in 07:52

    Un viaggio davvero super affasciante! Da un po’ stavo pensando di visitare queste zone e dopo il tuo racconto inserirò anche il Kirghizistan tra le possibili mete, grazie anche per il dettaglio di tutte le spese e degli spostamenti! :)

    Rispondi
  5. Noemi
    Noemi dice:
    21/02/2020 in 08:52

    Ti confesso che non ho mai considerato un itinerario in Kirghizistan. Effettivamente i paesaggi sono incredibilmente belli e il tuo racconto parecchio affascinante.

    Rispondi
  6. Virginia
    Virginia dice:
    21/02/2020 in 18:13

    Che bello questo itinerario! Dal tuo racconto, il Kirghizistan sembra un luogo che potrebbe piacerci molto! Un curiosità: quanto prima avete prenotato?

    Rispondi
    • Claudia
      Claudia dice:
      24/02/2020 in 23:25

      Vedendo i viaggi che fate penso anche io che potrebbe piacervi. Noi per Agosto abbiamo acquistato sia volo che prenotato l’auto verso fine Marzo.

      Rispondi
      • Virginia
        Virginia dice:
        20/04/2020 in 08:46

        grazie!

        Rispondi
  7. Helene
    Helene dice:
    14/03/2020 in 17:49

    Di questo paese non conosco praticamente nulla e leggendo il tuo articolo mi ha incuriosito molto. Noi siamo prevalentemente camperisti quindi adoro i viaggi on the road e questo potrebbe essere uno dei miei programmi ideali.
    Grazie per aver condiviso questo splendido tour.

    Rispondi
  8. julia
    julia dice:
    22/03/2020 in 21:38

    questo è uno di quei viaggi che piacciono proprio a me. lo aggiungo tra i preferiti cosi quando sarà il momento buono mi torneranno utili tutti questi consigli

    Rispondi
  9. Teresa
    Teresa dice:
    24/04/2020 in 11:43

    Questo itinerario è davvero molto interessante; è anche molto ben descritto con tutti i dettagli necessari. Lo terrò presente quando arriverà il momento!

    Rispondi
  10. Eliana
    Eliana dice:
    08/05/2020 in 16:03

    Un Paese ricco di ambienti e di diversità di biomi! Incredibile come si alternino luoghi desertici a luoghi con foreste lussureggianti! Un viaggio stupendo, on the road e dal sapore di antichità!
    Me lo segno!

    Rispondi
  11. Valeria
    Valeria dice:
    08/05/2020 in 19:13

    Pensa che era in lizza per essere la mia meta del viaggio estivo 2020! un articolo dettagliato e assolutamente prezioso. Me lo salvo tra i progetti futuri… anche se non sono sicura di sopravvivere a così tante notti di tenda.

    Rispondi
  12. Roberta
    Roberta dice:
    15/05/2020 in 11:23

    Un viaggio fantastico, in un Paese che – si vede dalle foto e si capisce dalle parole – sembra estremamente suggestivo. E poi il lato economico non guasta affatto (se penso alla cena della vostra ultima sera…). Spero di andarci presto anch’io!

    Rispondi
  13. Federica Assirelli - My Travel Planner
    Federica Assirelli - My Travel Planner dice:
    17/05/2020 in 22:52

    È un paese di cui non sapevo assolutamente nulla, ma devo dire che alcuni paesaggi delle foto sono veramente bellissimi! Che bello dove avete dormito in tenda sul lago!

    Rispondi
  14. Alice - The Lost Bag
    Alice - The Lost Bag dice:
    22/06/2020 in 09:03

    Bellissimo viaggio all’avventura! Noi eravamo indecisi tra Uzbekistan e Kirghizistan e alla fine abbiamo optato per l’Uzbekistan perché più ricco di storia e di arte. Come primo viaggio in Asia Centrale è stato bellissimo, adesso però ci manca la natura wild del Kirghizistan per completare il giro! Ottimo articolo, pieno di informazioni utili. Me lo salvo con la speranza di partire presto! Grazie!

    Rispondi
    • Claudia
      Claudia dice:
      22/06/2020 in 09:46

      Anche io ero indecisa tra Uzbekistan e Kirghizistan e ho scelto la natura ma la prossima volta vado in Uzbekistan!

      Rispondi
  15. Silvia
    Silvia dice:
    03/02/2021 in 09:42

    Fa-vo-lo-so! Era un po’ che mi ronzava in testa l’idea, ma ora che ho letto i vostri articoli non ho dubbi sulla mia prossima meta! Grazie delle dritte, se posso vi contatterò per qualche info in più appena avrò il biglietto aereo in mano!

    Rispondi
    • Claudia
      Claudia dice:
      03/02/2021 in 09:45

      Quando si potrà vai assolutamente! È uno dei paesi più spettacolari che abbia mai visitato (e sono tanti). Vedrai che non te ne pentirai, soprattutto se vai prima che diventi troppo turistico.

      Rispondi

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Claudia e Gabri

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Claudia e Gabri

Io sono Claudia, sono io che organizzo i viaggi, che scelgo le mete (quasi sempre), che gestisco il blog e scrivo gli articoli che state leggendo.

Gabri è colui che mi sopporta in viaggio e nella vita di tutti i giorni. A lui piace guidare per cui nei viaggi on the road è lui che guida e, ogni tanto, quando glielo lascio fare, è anche quello decide anche la meta.

Insieme viaggiamo da più di 20 anni e dopo il nostro primo viaggio in Giappone abbiamo capito che, se siamo sopravvissuti in un paese in cui quasi nessuno parlava inglese e dove la maggior parte dei cartelli stradali erano in una lingua incomprensibile, potevamo viaggiare in qualsiasi posto avremmo voluto e così abbiamo fatto e continuiamo a fare.

Insieme abbiamo vissuto il viaggio più importante della nostra vita: il viaggio in cui abbiamo deciso di sposarci a Las Vegas!

Se vuoi seguirci nei nostri viaggi in giro per il mondo ne saremo molto felici!
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