Kirghizistan: itinerario di 2 settimane off road
Per scegliere il viaggio estivo del 2019 ci siamo ricordati del consiglio che ci avevano dato due ragazzi olandesi in Oman. Ci avevano detto “Se vi è piaciuto guidare per le strade sterrate dei Monti Hajar in Oman andate in Kirghizistan, non ve ne pentirete!”
E avevano assolutamente ragione: un paese e un popolo meravigliosi!
In questo articolo trovate la mappa del nostro viaggio, l’itinerario che abbiamo seguito ed infine il dettaglio delle spese sostenute per le due settimane di viaggio in Kirghizistan.
Il nostro itinerario in Kirghizistan off road
L’itinerario seguito non è proprio questo perché tante strade sterrate in Google Maps non sono segnate. Ho incluso la mappa giusto per darvi un’idea del giro che abbiamo fatto.
1. Milano – Mosca – Bishkek
Il nostro viaggio è iniziato già qualche ora prima perché la partenza del volo è stata esattamente a mezzanotte.
Prima tratta Milano Malpensa-Mosca (3 ore e 30 minuti).
Scalo di 2 ore e 15 minuti.
Ripartiamo alle 7:00 del mattino (ora di Mosca), il volo dura 4 ore e 10 minuti e arriviamo a Bishkek (capitale del Kirghizistan) alle 14:50 (ora Kirghisa, 10:30 ora italiana).
L’idea era quella di lasciare subito la città ma tra una cosa e l’altra, cambio soldi, acquisto dei generi alimentari di prima necessità per i giorni successivi e acquisto delle mappe per i trekking alla Trekking Union of Kirghisiztan che si trova al 168 di Kiev Street a Bishkek, si è fatto tardi così abbiamo deciso di dormire in città. Siamo andati al Freelander Hostel che consiglio, gestito da personale giovanissimo e molto cordiale. Volendo si può anche non spendere nulla e piantare la tenda nel loro cortile interno usufruendo però di tutti i servizi dell’ostello (bagni, docce, sauna, lavanderia e cucina attrezzata), ottimo no?
2. Bishkek – Suusamyr (244 Km)
Si parte! Inizia il nostro on the road direzione Suusamyr. La prima parte del viaggio è molto noiosa 40 km di strada piatta a 40 all’ora.
Dopo circa 80 km da Bishkek troviamo inaspettatamente (perché non lo sapevamo) un casello dove ci chiedono 45 som (naturalmente non accettano carte di credito quindi munitevi di contanti se passate di qui), che corrispondono a 50 centesimi di euro!
Il pomeriggio invece lo passiamo in coda al Too Ashuu Tunnel, scopriremo una volta a casa il motivo della chiusura, lì non non potevamo far altro che stare in coda senza poter parlare con nessuno perché tutti parlavano solo o russo o kirghiso.
Dopo la sosta forzata, continuiamo in direzione Suusamyr e iniziamo l’avventura dei campeggi liberi in un campo poco fuori da un paesino sperso nel nulla. Mentre montiamo la tenda arriva un kirghiso a cavallo che si presenta (in kirghiso) e ci dice una qualcosa in kirghiso, che naturalmente noi non capiamo, noi gli diciamo “Italy”, lui ci sorride, ci stringe la mano e se ne va. Una scena che capiterà spesso in questo viaggio.
3. Suusamyr – Ak Kol (106 Km)
Giornata di prova di guida sullo sterrato, la strada che abbiamo scelto per raggiungere il lago Ak Kol è interamente sterrata (per fare 100 km ci impieghiamo 5 ore).
Arrivati al lago ci facciamo un trekking di 4 ore scelto sulla mappa acquistata a Bishkek. L’intero trekking sarebbe stato ad anello ma non avendo così tanto tempo ne abbiamo fatto solo metà. E’ stato molto bello e vari, con tanti torrenti da dover attraversare cercando i punti più agevoli per farlo o in alcuni casi guadandoli.
La sera piantiamo la tenda in riva al lago in un posto veramente suggestivo.
4. Ak Kol – Toktogul (215 Km)
Questa è la giornata più intensa e sbalorditiva di tutto il viaggio. Per raggiungere Toktogul dal Ak Kol abbiamo seguito le indicazioni di maps.me. Purtroppo maps.me si basa su mappe open che potrebbero non essere state aggiornate correttamente. Ma per fortuna erano perfette (anche se alcuni punti un po’ difficili). Con Google Maps non avremmo mai potuto percorrere queste strade perché non sono segnate, così come non è segnato il bellissimo lago Ak Kol.
Ad ogni modo in questa giornata abbiamo trovato di tutto: strade con tornanti infiniti, terreni di tutti i tipi, pietrosi, con buche da schivare, strade strette e con strapiombi da paura che se avessimo incontrato qualcuno in direzione opposta sarebbe stato un problema fare manovra.
Ci abbiamo messo 9 ore per fare 180 km: ma che spettacolo!
A Toktogul abbiamo dormito in una guesthouse a gestione famigliare che si chiama Raxat Guesthouse (qui un po’ di inglese lo parlano).
5. Toktogul – Arslanbob (378 Km)
Per andare da Toktogul ad Arslanbob avremmo voluto fare come il giorno prima e tagliare tra le montagne: 89 km di sterrato. Ci abbiamo provato per qualche ora ma ad un certo punto lo sterrato (segnalato da maps.me come percorribile in auto) stava diventando un sentiero con una bella cascata al suo fianco che invadeva la carreggiata. Non ci siamo arresi finché non abbiamo incontrato un kirghiso a cavallo che ci ha sconsigliato con un “Niet, too pick” di non proseguire. E’ stata comunque una bella avventura… peccato essere dovuti tornare indietro e percorrere i 200km che ci separavano dalla meta su strada asfaltata.
Tutti i mali però non vengono per nuocere. All’ora di pranzo ci fermiamo in un locale sul lago Toktogul per mangiare del pesce fritto e conosciamo dei ragazzi kirghisi molto simpatici che ci aiutano ad ordinare (i proprietari del locale parlavano solo kirghiso) con cui pranziamo e passiamo qualche ora insieme.
6. Arslanbob – Jalal Abad (143 Km)
Ad Arlsanbob visitiamo la piccola cascata (piena di turisti ma solo russi e kirghisi, niente occidentali) e poi seguiamo un sentiero panoramico che passa tra i noci secolari.
Per pranzo proviamo il famoso Plov (si pronuncia plof), un piatto tipico a base di riso pilaf e verdure.
Lasciamo Arslanbob per dirigerci verso il lago Song Kol che non raggiungeremo in giornata per cui guidiamo finché c’è luce per fermarci un po’ fuori Jalal Abad in mezzo al nulla.
Ripartiamo nel primo pomeriggio ma arriviamo ad Arslanbob che è quasi buio. Riusciamo comunque a piantare la tenda in mezzo agli alberi di noce secolari, alberi che crescono qui, in condizioni naturali, da 50 milioni di anni.
7. Jalal Abad – Song Kol (287 Km)
Dal punto in cui abbiamo piazzato la tenda al lago Song Kol sono 287 km tutti di sterrato nonostante la strada sia segnata anche su Google Maps.
Fino al passo a 2970 metri di altezza lo sterrato è molto sterrato, si viaggia a 30 km/h. Ci mettiamo infatti 6 ore! Ma quando raggiungiamo il passo lo spettacolo è unico!
Continuiamo a salire … ma prima di giungere al passo successivo, per una decina di chilometri ci fa compagnia (si fa per dire) un autostoppista kirghiso che accompagnano fino al paese più vicino e aiutiamo due kirghisi a passare una salitella trainando la loro macchina con il nostro Delica.
Arriviamo al passo più alto che faremo in questo viaggio 3346 metri.
Dal passo in 10 minuti si arriva al lago ma trovare un posto per piazzare la tenda è stato più difficile del previsto. In riva al lago non si riesce, le rive sono immense torbiere fangose dove solo i cavalli riescono a caminare: io per fotografarli mi sono infangata più e più volte.
8. Song Kol – Ottuk (185 Km)
Il lago è bellissimo ma anche freddissimo, sarà mica perché si trova oltre 3000 metri di altezza? Ad ogni modo dopo una notte in bianco ci svegliamo prestissimo per fare un giro del lago e trovare una delle nostre scorciatoie attraverso il bellissimo nulla kirghiso. Decidiamo di raggiungere il lago Issyk Kol tagliando tra quelle montagne laggiù:
Tagliamo in mezzo al nulla alla ricerca delle strade che maps.me indicava, in realtà erano poco più che delle tracce, sembrava di essere nel deserto alla ricerca delle piste. E’ stata un’avventura molto divertente. Alla fine la strada l’abbiamo trovata: 40 km di sterrato e due passi, uno a 3000 metri e l’altro a 2600 metri.
Prima di arrivare al Issyk Kol facciamo un bellissimo incontro con una specie animale che non avevo mai visto dal vivo: i cammelli! I cammelli veri, quelli con due gobbe. Nei paesi arabi e nordafricani, che abbiamo visitato negli ultimi anni, vive invece il dromedario che ha una sola gobba e, anche se in inglese viene comunque “camel”, è un’altra razza. Qui, al lago Orto Tokoy, abbiamo trovato un gruppo di cammelli che pascolava tranquillo e beato, finché non siamo arrivati noi a fargli un servizio fotografico completo…
9. Ottok – Tamga (112 Km)
Giornata dedicata alla visita del Canyon più famoso del Kirghizistan. Si tratta dello Skazka Canyon (in russo Skazka significa fiaba) che in rete è meglio conosciuto con la sua traduzione in inglese: Fairy Tale. Il nome di questo canyon è veramente azzeccato, è proprio un luogo da fiaba, e infatti quando siamo andati noi era pieno di sposi che avevano scelto questo luogo spettacolare per farsi fare il servizio fotografico. Non so quante coppie c’erano in coda in attesa di salire nel punto più scenografico (e pericoloso) di tutto il canyon per farsi fare uno scatto “unico”…
10. Tamga – Konkino (153 Km)
Dopo la nottata in riva al lago ma dentro il Delica, perché pioveva e non avevamo molta voglia di montare la tenda sotto la pioggia, partiamo direzione Barsakon dove ci fermiamo, insieme a decine di turisti russi, al monumento dedicato a Yuri Gagarin che si trova proprio in questa valle.
Ci fermiamo poi a pranzare in una yurta sulla strada dove ci preparano sul momento kuurdak (agnello con patate) e riba zareny (pesce fritto), il tutto servito con the caldo e pane fresco. Tutto per 9 euro!
Nel pomeriggio ci dirigiamo in un altro canyon, questa volta molto meno conosciuto. Già per trovarlo è stata un’impresa e, una volta trovato, eravamo solo noi, le mucche e i cavalli! Si tratta del Mataevs Canyon (fratello più piccolo del Jeti-Oguz Canyon). Ci siamo fatti a piedi il giro di tutto il canyon ed è stata una bellissima esperienza vedere spuntare questa montagna di arenaria rossa in mezzo a panorami che potrebbero tranquillamente somigliare a quelli alpini.
11. Konkino – Jyrgalan (93 Km)
Al mattino presto andiamo al mercato degli animali di Karakol. E’ qui che ogni domenica mattina vengono i pastori di tutta la zona per vendere e acquistare i loro animali. C’è di tutto, dalle pecore ai cavalli, dalle galline alle mucche. Ogni compratore arriva con i mezzi più disparati, chi arriva con i carretti e poi ci carica su il bestiame che ha acquistato o chi in autostop, come il kirghiso che abbiamo caricato noi e che poi torna a casa in groppa al cavallo che ha appena acquistato.
Dopo il mercato partiamo direzione la valle del Jyrgalan, abbiamo visto sulle mappe che abbiamo acquistato che ci sono un sacco di sentieri. Decidiamo di fare il trekking fino al lago Turnaluu Kol. All’andata abbiamo avuto problemi nel trovare il sentiero non così ben segnalato ma con il gps e maps.me siamo riusciti a raggiungere abbastanza agilmente il lago. Al ritorno abbiamo avuto qualche difficoltà in più e maps.me non ci ha aiutato. Un trekking che ci ricorderemo!
12. Jyrgalan – Ananyevo (161 Km)
Al mattino decidiamo di rimanere in zona Jyrgalan e andiamo a fare il trekking che porta alle cascate di Kok Bell. Anche qui sentieri poco segnati soprattutto nella prima parte che era una radura fangosa e quindi difficile trovare un punto per non infangarsi. Una volta raggiunto il torrente è stato semplice trovare la cascata anche se non sempre era così semplice capire se era meglio passare da sopra o sul letto del torrente. Seguendo il torrente abbiamo comunque raggiunto agilmente la cascata (anche se ad Agosto non era così potente).
Nel pomeriggio siamo tornati sul lago Issyk Kol e ci siamo fermati qualche ora alle terme naturali di Chong Oryuktyu vicino a Cholpon Ata (pagato per entrare neanche 4 euro in due!).
13. Ananyevo – Ottok (221 Km)
Visita alla valle di Grigoryevskoe al mattino: una valle piena di turisti locali, sulla strada che costeggia il torrente che passa nella stretta gola è pieno di yurte che propongono piatti tipici. Noi siamo scappati a gambe levate. Abbiamo invece pranzato a Cholpon Ata in un locale che cuoceva il samsa in un forno autocostruito. Il samsa è uno dei piatti tipici kirghisi e si tratta di una specie di pane ripieno di carne, cipolla e spezie cotto appeso alla parete di un forno come potete vedere nella qui sotto. Il proprietario gentilissimo ci ha anche offerto le sue mele appena staccate dall’albero in giardino.
Nel pomeriggio visitiamo il museo dei Petroglifi, un’area all’aria aperta in cui sono stati raccolti tutti i petroglifi che sono stati ritrovati nella zona. Alcuni disegni sono chiarissimi altri si fa molta fatica a decifrarli.
14. Ottok – Balykchy (142 Km)
Giornata interamente dedicata al Canyon Korochek che si trova a pochi chilometri dal lago Issyk Kol. Un canyon che merita una giornata intera di visita se si vuole esplorare ogni singolo sentiero e farsi anche un bel giro dall’alto. Noi abbiamo percorso 17 chilometri all’interno del canyon.
15. Balykchy – Bishkek (100 Km)
Prima di rientrare a Bishkek ci fermiamo alla Torre di Burana dove visitiamo , oltre alla torre, il museo e il parco dove di trovano statue, petroglifi e macine antiche. Rientrati a Bishkek ci facciamo ancora un giro all’Osh Bazar che abbiamo volutamente evitato il primo giorno in Kirghizistan per paura dei poliziotti corrotti. SCOPRI di più sui poliziotti in Kirghizistan L’Osh Bazar è un mercato che, se c’è qualche torinese che sta leggendo, somiglia un po’ a Porta Palazzo. I prezzi poi sono uno spetttacolo: se avete intenzione di fare incetta di spezie questo è il posto giusto! Visto che questa è l’ultima sera abbiamo poi deciso di passarla al ristorante, siamo stati al Navat, uno dei migliori ristoranti della zona in cui alloggiavamo, pensate che, per due pasti completi di dolce e bibite, abbiamo speso ben ben 15 euro! La cena più cara di tutto il viaggio!
16. Bishkek – Milano
In mattinata ci facciamo accompagnare in taxi dall’ostello all’aeroporto dove il nostro volo ci attende nel primo pomeriggio. Arriviamo a Malpensa a mezzanotte ma a casa a notte inoltrata. Bye Bye Kirghizistan
Ecco un paese di cui non so assolutamente nulla! Immagino comunque che non siano moltissimi gli italiani che lo prendano in considerazione. Peccato (o per fortuna!). Spettacolare comunque, e anche il prezzo piuttosto contenuto!
Turisti in genere veramente pochissimi, italiani ancora meno. Finché resta così selvaggio merita assolutamente una visita! La popolazione poi è splendida.
Che posti meravigliosi e che belle foto! Complimenti! Sono affascinata da queste zone, dal poter girare in autonomia senza traffico e da non doversi legare per forza ad un tour operator! Avete fatto un giro bellissimo e avete anche speso il giusto secondo noi! Bravi!!
Un paese sicuramente affascinante. Non ci avevo mai pensato e sì che sono innamorata dei paesi simil-russia!
Mi sembra ci sia natura e cultura in un giusto mix!
Un viaggio davvero super affasciante! Da un po’ stavo pensando di visitare queste zone e dopo il tuo racconto inserirò anche il Kirghizistan tra le possibili mete, grazie anche per il dettaglio di tutte le spese e degli spostamenti! :)
Ti confesso che non ho mai considerato un itinerario in Kirghizistan. Effettivamente i paesaggi sono incredibilmente belli e il tuo racconto parecchio affascinante.
Che bello questo itinerario! Dal tuo racconto, il Kirghizistan sembra un luogo che potrebbe piacerci molto! Un curiosità: quanto prima avete prenotato?
Vedendo i viaggi che fate penso anche io che potrebbe piacervi. Noi per Agosto abbiamo acquistato sia volo che prenotato l’auto verso fine Marzo.
grazie!
Di questo paese non conosco praticamente nulla e leggendo il tuo articolo mi ha incuriosito molto. Noi siamo prevalentemente camperisti quindi adoro i viaggi on the road e questo potrebbe essere uno dei miei programmi ideali.
Grazie per aver condiviso questo splendido tour.
questo è uno di quei viaggi che piacciono proprio a me. lo aggiungo tra i preferiti cosi quando sarà il momento buono mi torneranno utili tutti questi consigli
Questo itinerario è davvero molto interessante; è anche molto ben descritto con tutti i dettagli necessari. Lo terrò presente quando arriverà il momento!
Un Paese ricco di ambienti e di diversità di biomi! Incredibile come si alternino luoghi desertici a luoghi con foreste lussureggianti! Un viaggio stupendo, on the road e dal sapore di antichità!
Me lo segno!
Pensa che era in lizza per essere la mia meta del viaggio estivo 2020! un articolo dettagliato e assolutamente prezioso. Me lo salvo tra i progetti futuri… anche se non sono sicura di sopravvivere a così tante notti di tenda.
Un viaggio fantastico, in un Paese che – si vede dalle foto e si capisce dalle parole – sembra estremamente suggestivo. E poi il lato economico non guasta affatto (se penso alla cena della vostra ultima sera…). Spero di andarci presto anch’io!
È un paese di cui non sapevo assolutamente nulla, ma devo dire che alcuni paesaggi delle foto sono veramente bellissimi! Che bello dove avete dormito in tenda sul lago!
Bellissimo viaggio all’avventura! Noi eravamo indecisi tra Uzbekistan e Kirghizistan e alla fine abbiamo optato per l’Uzbekistan perché più ricco di storia e di arte. Come primo viaggio in Asia Centrale è stato bellissimo, adesso però ci manca la natura wild del Kirghizistan per completare il giro! Ottimo articolo, pieno di informazioni utili. Me lo salvo con la speranza di partire presto! Grazie!
Anche io ero indecisa tra Uzbekistan e Kirghizistan e ho scelto la natura ma la prossima volta vado in Uzbekistan!
Fa-vo-lo-so! Era un po’ che mi ronzava in testa l’idea, ma ora che ho letto i vostri articoli non ho dubbi sulla mia prossima meta! Grazie delle dritte, se posso vi contatterò per qualche info in più appena avrò il biglietto aereo in mano!
Quando si potrà vai assolutamente! È uno dei paesi più spettacolari che abbia mai visitato (e sono tanti). Vedrai che non te ne pentirai, soprattutto se vai prima che diventi troppo turistico.