Dagli Stati Uniti al Canada in 3 settimane
Il nostro viaggio on the road dagli Stati Uniti al Canada orientale risale a qualche anno fa. Il Maine era uno di quei luoghi che tenevamo nel cassetto da tempo, ma volevamo anche tornare a New York, una città che ci affascina ogni volta. Così abbiamo deciso di unire tutto in un unico itinerario: New York, Maine e Canada, con tappe in Nuova Scozia e Quebec. Un viaggio vario e sorprendente, tra grandi città, natura selvaggia e paesaggi da cartolina.
Qualche dettaglio sul nostro on the road tra Usa e Canada
L’itinerario del nostro on the road tra Usa e Canada
In questo articolo vi raccontiamo il nostro itinerario di poco più di tre settimane che ci ha portati dagli Stati Uniti al Canada. Abbiamo iniziato con tre notti a New York e concluso con altre tre a Boston. Tutto il resto del viaggio lo abbiamo vissuto on the road, proprio come piace a noi.
Non è stato un viaggio particolarmente economico, almeno per quanto riguarda i pernottamenti nelle grandi città, dove i prezzi sono piuttosto alti. Diverso il discorso per il carburante: negli Stati Uniti la benzina costa notoriamente poco, e anche in Canada, pur essendo leggermente più cara, resta comunque più conveniente rispetto all’Italia.
1. Milano – New York
Siamo partiti da Milano Malpensa alle 10:35 e siamo arrivati a Boston alle 17:40, con uno scalo a New York. Ma invece di fermarci subito nella Grande Mela, abbiamo preso il primo Megabus disponibile da Boston per tornare a New York, dove siamo arrivati alle 23:30, stanchi ma contenti di essere finalmente arrivati.
Vi state chiedendo perché mai abbiamo dovuto prendere un autobus per tornare a New York, quando ci eravamo già atterrati ore prima? Beh… perché ho provato a fare la furba cercando di sfruttare lo scalo, ma no, non si può! (ne parlo meglio in questo articolo).
2. New York
Questa era la nostra seconda volta a New York, quindi – come vedrete – non abbiamo seguito l’itinerario classico dei luoghi più turistici. Stavolta abbiamo deciso di viverla in modo più rilassato, approfittando del bel tempo per goderci la città all’aperto. La prima volta, infatti, avevamo trovato pioggia e ci eravamo rifugiati nei musei… stavolta, invece, tra biciclettate e lunghe passeggiate a Central Park, abbiamo assaporato la città con un ritmo più lento.
La mattina presto ci mettiamo in fila per assistere a una messa gospel ad Harlem. Riusciamo a entrare solo alla Ebenezer Church, e forse è stato un bene: l’atmosfera era autentica, intima, e per questo l’esperienza è stata davvero indimenticabile.
Il resto della giornata lo trascorriamo tra una lunga camminata a Central Park, un po’ di shopping da Macy’s e una cena da Katz’s Delicatessen, dove ovviamente ordiniamo il mitico Pastrami.
3. New York
La giornata inizia con una visita intensa e toccante al World Trade Center Memorial, un luogo che lascia senza parole. Ci prendiamo il tempo per riflettere, camminando tra le due grandi vasche dove sorgevano le Torri Gemelle.
Proseguiamo la mattinata a passeggio tra le strade di Wall Street, tra grattacieli, uomini in giacca e cravatta e l’immancabile toro di bronzo (sempre circondato da turisti!).
Nel pomeriggio risaliamo Manhattan in bicicletta, su e giù lungo le ciclabili. Ci godiamo il vento in faccia e la città che scorre veloce accanto a noi. È uno dei modi che preferiamo per scoprire New York: liberi, curiosi e sempre in movimento.
4. da New York al Maine (177 km)
Lasciamo New York a bordo di un Megabus prenotato dall’Italia per solo 1 dollaro a testa (sì, avete letto bene!). Se si prenota con largo anticipo, si trovano spesso queste occasioni super convenienti – un ottimo modo per risparmiare e spostarsi comodamente tra le città americane.
In poco tempo arriviamo a Boston, dove ritiriamo l’auto a noleggio. Quando ho scoperto che ci avrebbero dato una Fiat 500 ero felicissima — finalmente un’auto piccola e maneggevole! Poi l’ho vista… ed era di un verdino anonimo che non ci diceva proprio nulla. Ma va bene così: l’importante era partire!
Facciamo la prima tappa al Kittery Outlet, nel Maine, una zona piena di negozi dove ci concediamo un po’ di shopping approfittando dei prezzi convenienti.
In serata arriviamo a Portland, nel cuore del Maine, pronti a iniziare la nostra avventura in questa splendida regione.
5. da Portland a Bangor (347 km)
Facciamo colazione da Starbucks, una tappa strategica per sfruttare la loro connessione Wi-Fi gratuita e prenotare il motel per la notte. In viaggio, soprattutto negli Stati Uniti, queste cose tornano sempre utili!
Arriviamo a Portland dove visitiamo un luogo davvero particolare: il Museo di Criptozoologia. Un piccolo museo dedicato agli animali misteriosi e leggendari, quelli che – secondo alcuni – esisterebbero davvero.
Incontriamo anche Loren Coleman, fondatore del museo e vero appassionato del genere. Ci racconta che i criptozoologi studiano storie e testimonianze legate a creature leggendarie come il Mostro di Loch Ness o il Bigfoot, cercando di capire se dietro i miti possa esserci una base scientifica.
Da qui parte anche la nostra rassegna dei fari del Maine, simboli di questa costa affascinante e un po’ selvaggia. Visitiamo lo Spring Point Lighthouse e poi il suggestivo Pemaquid Point Lighthouse, incastonato su una scogliera battuta dal vento.
A pranzo ci concediamo un delizioso Lobster roll da Day’s Crabmeat and Lobster: il pane è caldo e burroso, l’aragosta fresca e tenera… una vera bontà!
In serata arriviamo a Bangor, la città dove vive il mio scrittore del cuore. Se avete già intuito di chi si tratta, fatecelo sapere nei commenti!
6. da Bangor a Bar Harbor (185 km)
La nostra prima tappa a Bangor non poteva che essere la statua di Paul Bunyan, il gigantesco taglialegna che, nel romanzo IT, prende vita per terrorizzare Richie. Un luogo imperdibile per chi ama l’horror e, ovviamente, Stephen King – sì, ora lo possiamo dire: è lui uno dei miei scrittori preferiti!
Seconda tappa: la sua casa. Non potevamo certo passare da Bangor senza fermarci davanti al cancello in ferro battuto decorato con pipistrelli e ragnatele. Una casa che sembra uscita da uno dei suoi racconti… e io lì davanti, emozionata come solo una vera “fan numero uno” può esserlo.
Dopo un momento di pura felicità, ci concediamo una scorpacciata di Whoopie Pies alla Friars’ Bakehouse, un posticino semplice ma autentico dove questi dolcetti sono davvero una delizia. (Se volete saperne di più su questo dolce tipico, trovate un mio contributo sul sito Viaggio Dolce Viaggio dedicato proprio ai Whoopie Pies).
Nel pomeriggio ci spostiamo a Sears Island, dove facciamo una bella camminata di circa 5 miglia lungo il sentiero che gira intorno all’isola. Natura, silenzio e profumo di mare: una vera ricarica.
La giornata si conclude a Bar Harbor, deliziosa cittadina costiera dove passeremo la serata e la notte, pronti per esplorare l’Acadia National Park il giorno dopo.
7. da Bar Harbor al confine col Canada (328 km)
Dedichiamo mattina e primo pomeriggio all’Acadia National Park, uno dei parchi naturali più belli del nord-est americano. Camminiamo tra sentieri panoramici, falesie sull’oceano e boschi profumati. L’aria è frizzante e il paesaggio ci lascia senza parole.
A pranzo ci fermiamo per assaggiare i classici Fried Maine Shrimps e Clams, perfetti dopo una mattinata di cammino.
Nel tardo pomeriggio ci spostiamo verso Jasper Beach, vicino a Machias, per ammirare il tramonto su una delle poche spiagge al mondo composte da ciottoli di riolite. Il suono ipnotico dei ciottoli che si muovono con l’andata e il ritorno delle onde è una melodia naturale che non dimenticheremo facilmente.
Avremmo voluto fermarci a dormire lì, ma proprio in quei giorni si stava celebrando la grande festa dei mirtilli. Trovare una sistemazione era impossibile… e poi, lo ammetto: a me i mirtilli nemmeno piacciono!
Così riprendiamo la strada. Chilometri su chilometri senza nemmeno un paesino. Alla fine arriviamo a Calais, una cittadina proprio al confine con il Canada. Pernottiamo qui, pronti ad attraversare la frontiera il giorno dopo e a iniziare la nostra avventura in Nuova Scozia.
8. confine Usa-Canada e poi in Nuova Scozia (605 km)
Attraversiamo il confine e ci accorgiamo subito che qualcosa è cambiato: le miglia diventano chilometri, i galloni si trasformano in litri, l’inglese è ancora la lingua ufficiale, ma solo per poco… e dobbiamo anche spostare l’orologio indietro di un’ora per il cambio di fuso.
Dopo qualche ora di guida attraverso il New Brunswick, uno stato che si è guadagnato il soprannome di pass through state – perché, diciamocelo, tutti ci passano ma pochi si fermano – arriviamo finalmente in Nuova Scozia.
La prima tappa è Halifax, la capitale. Una cittadina di mare con un bel centro pedonale e un’atmosfera tranquilla. Passeggiamo tra i suoi viali affacciati sull’acqua e ci fermiamo ad assaggiare uno dei piatti più famosi del Canada: le Poutine. Patatine fritte, salsa di carne e formaggio fuso… una vera bomba calorica, ma che soddisfazione!
La sera ci spostiamo a Peggy’s Cove, dove ci sistemiamo al Big Lake Lodge, una struttura affacciata su un lago calmissimo, circondato dal silenzio. Purtroppo oggi questo posto ha chiuso, ma ai tempi è stato un vero colpo di fulmine. Dovevamo fermarci solo una notte, ma ce ne siamo innamorati e abbiamo deciso di rimanere anche quella successiva.
Qui abbiamo visto i tramonti più belli di tutta la vacanza… e forse della nostra vita. Il cielo che si specchiava sul lago, i colori che cambiavano minuto dopo minuto… un ricordo che porteremo sempre con noi.
9. le locations di Haven (273 km)
Nuovo giorno, e si riparte con una colazione con vista lago, approfittando ancora per qualche istante della pace che si respira qui.
Prima di rimetterci in marcia, facciamo tappa al memoriale del volo Swissair 111, caduto nel 1998. Un luogo semplice, commovente e immerso nella natura, dove il silenzio invita alla riflessione.
Poi ci immergiamo in una giornata un po’ diversa, dedicata a una nostra passione: le location della serie TV Haven. Per chi non la conoscesse, Haven è una serie andata in onda dal 2010 al 2015, ispirata a un racconto del mio scrittore preferito (ormai lo avete capito, vero?). Noi l’abbiamo seguita con entusiasmo e vedere dal vivo i luoghi dove è stata girata è stato davvero emozionante.
➡️ Se siete fan della serie o semplicemente curiosi, abbiamo dedicato un intero articolo alle location di Haven.
Concludiamo la giornata a Lunenburg, una cittadina deliziosa con case colorate affacciate sul porto (la location principale della serie tv Haven). Ci fermiamo al campo da golf, da cui ci godiamo un tramonto mozzafiato. Il cielo si tinge di rosa e arancio, mentre tutto intorno a noi cala lentamente il silenzio. Un altro momento perfetto di questo viaggio che ci sta regalando ogni giorno nuove emozioni.
10. da Lunenburg al Margaree Harbour (531 km)
Oggi giornata di spostamento verso il nord della Nuova Scozia, lungo strade panoramiche che ci regalano scorci sempre nuovi sull’oceano e sulle dolci colline dell’interno.
Nel tardo pomeriggio arriviamo a Baddeck, dove riusciamo ad accedere, proprio poco prima della chiusura, al museo di Graham Bell. L’ingresso è gratuito nelle ultime mezz’ore di apertura, quindi… perfetto tempismo! Il museo è dedicato all’inventore del telefono, che ha trascorso gli ultimi anni della sua vita proprio qui, a Baddeck. Un luogo affascinante che racconta la sua storia, le sue invenzioni e il profondo legame con questa terra.
Concludiamo la giornata con un bellissimo tramonto a Margaree Harbour, uno di quei momenti in cui il tempo sembra fermarsi e tutto si tinge d’oro.
11. Cape Breton Higlands National Park (320 km)
Oggi ci immergiamo nella natura del Parco Nazionale di Cape Breton, una delle tappe più spettacolari del nostro viaggio in Nuova Scozia.
Dalle 10 alle 14 ci dedichiamo allo Skyline Trail Loop, un percorso ad anello di 9,5 km che regala viste mozzafiato sui fiordi e sull’oceano Atlantico. Il sentiero è ben tenuto, facile da seguire, e la passerella finale sospesa sul nulla ci lascia letteralmente senza fiato. Camminiamo circondati da paesaggi selvaggi e, con un po’ di fortuna, si possono anche avvistare alci o aquile.
Dopo il trekking, affamati e felici, ci fermiamo a Neil’s Harbour, attratti dalla posizione perfetta del Seafood Breeze, una birreria affacciata sull’oceano. Qui ci concediamo un abbondante e delizioso piatto di Fish & Chips, perfetto per concludere una giornata immersi nella natura.
12. attraversamento del New Brunswick (642 km)
Nuovo giorno, nuova tappa di trasferimento. Attraversiamo di nuovo il New Brunswick, che – lo confermiamo – resta uno degli stati meno entusiasmanti del viaggio. Paesaggi ripetitivi, poche attrazioni e lunghe strade dritte… ogni tanto una sosta ci salva.
Ci fermiamo per mangiare qualcosa di “sano”, tipo una Poutine con bacon, che più che pranzo sembra un attentato calorico… ma che bontà! Approfittiamo anche per fare la spesa da Walmart, sempre comodo per rifornirsi di tutto il necessario per il viaggio.
In serata raggiungiamo Beresford, dove decidiamo di fermarci per la notte. Siamo ancora in New Brunswick, ma domani si cambia di nuovo scenario!
13. arrivo in Quebec (518 km)
Appena entriamo in Québec la differenza si sente… eccome se si sente: si parla francese! Dopo giorni di inglese, è quasi uno shock. Recuperiamo anche l’ora di fuso orario persa entrando in New Brunswick: piccolo dettaglio, ma utile da ricordare per chi viaggia in zona.
Ci dirigiamo verso la Gaspésie, una penisola spettacolare nella parte orientale della provincia, e ci fermiamo a Percé, vicino a Gaspé. Qui si trova una delle attrazioni naturali più famose della zona: la falesia forata di Percé, un’enorme formazione rocciosa a picco sull’oceano con un grande arco naturale. Ma ciò che rende ancora più unica questa zona è la possibilità di osservare le sule.
Questi straordinari uccelli marini vivono qui in una delle colonie più numerose al mondo: oltre 60.000 esemplari! La cosa più sorprendente? Il loro modo di pescare. Le sule si lanciano in picchiata da circa 50 metri d’altezza, tuffandosi in acqua a più di 100 km orari. Mai visto nulla di simile: un vero spettacolo della natura!
Proseguiamo attraversando il Parc national Forillon, il primo parco nazionale del Québec, istituito nel 1970. Qui iniziamo anche a scorgere le prime propaggini della catena montuosa degli Appalachi, che si estende per oltre 3.500 km fino agli Stati Uniti.
Concludiamo la giornata a Rimouski, dove ci fermiamo a dormire dopo aver ammirato uno dei tramonti più belli del viaggio, all’Anse au Vallon: colori caldi, silenzio e una luce dorata che sembra non finire mai.
14. da Rimouski a Quebec City (708 km)
All’alba, nonostante la pioggia, decidiamo di fare una deviazione fino a Pointe-à-la-Renommée, dove si trova uno dei fari più suggestivi della Gaspésie. Ma qui non c’è solo il paesaggio: è anche un luogo ricco di storia, con un legame tutto italiano. Proprio qui, infatti, Guglielmo Marconi avrebbe realizzato una delle sue prime trasmissioni radio senza fili.
Purtroppo il museo era ancora chiuso (era pur sempre l’alba!), ma se capitate da queste parti vi consigliamo di fermarvi: è una tappa perfetta per chi ama la storia delle comunicazioni… e i fari!
Da Rimouski puntiamo verso Saguenay, ma anche se in linea d’aria le due città sono vicine, il tragitto via terra ci costringe a costeggiare tutta la Baia di San Lorenzo. Decidiamo quindi di spezzare il viaggio con una breve sosta a Québec City, giusto il tempo per riposarci un po’ prima di proseguire. Il paesaggio lungo la strada, tra boschi, fiumi e piccoli villaggi, ci accompagna in una delle tratte più rilassanti dell’intero viaggio.
15. da Quebec City a Saguenay (457 km)
Oggi ci addentriamo nella regione del Saguenay–Lac-Saint-Jean, seguendo il corso dell’omonimo fiume. Attraversiamo la Rivière du Saumon, che a giudicare dal nome dovrebbe essere piena di salmoni… ma di salmone, nemmeno l’ombra! Se proprio volete pescare qualcosa, qui vanno forte le trote.
La strada che costeggia il fiordo del Saguenay è splendida: ci fermiamo più volte lungo il tragitto per ammirare i panorami, tra cui all’Anse de Tabatière, uno dei punti panoramici più belli per osservare il fiordo in tutta la sua maestosità. Ma non è l’unico: in questa zona ogni curva regala una vista diversa sull’acqua e sulla natura selvaggia del Québec.
In serata arriviamo a Chicoutimi, dove passeremo la notte. Se avete intenzione di fermarvi da queste parti, vi consigliamo di cuore l’Écogîte de la Vieille Ferme. Noi non ci abbiamo dormito, ma ci siamo fermati a cena… ed è stata la migliore di tutto il viaggio! È una fattoria vera e propria, e in cucina usano solo i prodotti del loro orto e dei loro animali. Riescono a trasformare anche una semplice insalata raccolta al momento in un piatto sorprendente. Un’esperienza autentica, sostenibile e davvero memorabile.
16. da Saguenay a Tadoussac (101 km)
Giornata dedicata all’avvistamento delle balene! Ci fermiamo all’ufficio del turismo di Tadoussac, dove ci consigliano tre compagnie che organizzano crociere nella baia di San Lorenzo. Alla fine scegliamo la AML Cruises e prenotiamo un’escursione di due ore, con partenza nel tardo pomeriggio.
In attesa dell’imbarco, ne approfittiamo per esplorare un luogo davvero particolare: le dune di sabbia di Tadoussac. Sì, avete capito bene: qui, proprio a ridosso del mare, ci sono dune di sabbia finissima che sembrano uscite da un paesaggio desertico! Non sono le nostre preferite in assoluto, ma per un attimo ci hanno davvero fatto sentire in mezzo al deserto, con l’oceano a pochi passi.
➡️ Se siete curiosi, abbiamo raccolto in un articolo le dune più belle che abbiamo visto nei nostri viaggi.
Alle 17 salpiamo per la nostra crociera con la AML Cruises, in cerca dei giganti del mare. In due ore avvistiamo diverse balene nella baia di San Lorenzo, un’emozione fortissima che non dimenticheremo facilmente. Il freddo si fa sentire, ma ne vale assolutamente la pena.
➡️ Abbiamo raccontato la nostra esperienza completa di whale watching a Tadoussac in questo articolo: avvistamento balene nella baia di San Lorenzo.
17. da Tadoussac a Quebec City (230 km)
Per tornare a Québec City senza rifare tutto il giro dell’andata, decidiamo di prendere una scorciatoia… d’acqua! Ci imbarchiamo con l’auto sul traghetto da Saint-Siméon a Rivière-du-Loup, che in poco più di un’ora ci porta comodamente sull’altra sponda della baia di San Lorenzo. Un’ottima soluzione per risparmiare tempo e godersi anche un po’ di panorama in navigazione.
Sulla strada verso la città ci fermiamo a visitare la Cascata di Montmorency, uno spettacolo impressionante che si può ammirare anche da un ponte sospeso che attraversa la parte alta della cascata.
Arrivati a Québec City, ci concediamo una passeggiata tra le vie acciottolate del centro storico, saliamo fino al Château Frontenac e ci godiamo l’atmosfera unica di questa città francofona, elegante e vivace. Ci fermiamo per la notte, giusto il tempo per riposarci un po’ prima di ripartire la mattina successiva.
18. dal Canada agli Stati Uniti (569 km)
Per tornare a Boston, negli Stati Uniti, da Québec City decidiamo di fare un percorso diverso: passiamo da Montréal e scendiamo attraverso il New Hampshire, per fermarci una notte tra i boschi degli Appalachi.
Lungo la strada, a pochi chilometri da Montréal, facciamo una sosta insolita: visitiamo il Museo di Gilles Villeneuve. Non siamo appassionati di motori (anzi, per nulla!), ma ci teniamo a portare un ricordo al nostro amico Marco, che invece è un grande fan delle corse automobilistiche. Il museo è piccolo ma ben curato, perfetto per chi ama la Formula 1 e vuole rendere omaggio a uno dei miti canadesi del volante.
Proseguiamo il viaggio verso gli Stati Uniti e ci fermiamo a dormire al Stonybrook Motel & Lodge a Franconia, nel New Hampshire. Questa cittadina si trova nel cuore della White Mountain National Forest, immersa in un paesaggio montano da cartolina. Qui passa anche il Sentiero degli Appalachi, uno dei percorsi escursionistici più lunghi e famosi del Nord America. Un posto perfetto per rilassarsi e respirare un po’ d’aria di montagna prima di rientrare in città.
19. dal New Hempshire al Maine (273 km)
Non potevamo lasciare il New Hampshire — e in particolare la zona di Franconia — senza dedicarci a una delle escursioni più belle della zona: una passeggiata all’interno della Flume Gorge, una spettacolare gola naturale incastonata tra le montagne. Il sentiero è ben segnalato, facile da percorrere e davvero suggestivo, con passerelle in legno sospese tra pareti rocciose, cascate e ponti coperti.
➡️ Se siete curiosi di sapere cosa si può fare in un solo giorno in New Hampshire, abbiamo raccontato tutto in questo articolo dedicato: un giorno tra gole e montagne del New Hampshire.
In serata arriviamo a Boston, dove restituiamo l’auto a noleggio: da qui in poi non ci servirà più, visto che ci muoveremo solo a piedi o con i mezzi. Pronti a goderci l’ultima parte del nostro viaggio!
20. Boston
La nostra giornata a Boston inizia con l’acquisto dei biglietti per il City Sightseeing, il classico autobus turistico con fermate libere. Ma a Boston ha una particolarità: niente commenti registrati in mille lingue, qui a intrattenere i passeggeri ci pensano direttamente gli autisti! E vi assicuriamo che sono uno spettacolo nello spettacolo. In due giorni abbiamo fatto più volte il giro completo solo per ascoltarli raccontare storie, aneddoti e battute in puro stile americano.
Scendiamo a Cambridge, sull’altra sponda del fiume Charles, e visitiamo il campus di Harvard, una delle università più prestigiose e antiche degli Stati Uniti. Passeggiamo tra gli edifici storici, l’erba perfettamente tagliata e gli studenti indaffarati: sembra davvero di essere dentro un film.
Dopo Harvard, restiamo in tema università e ci spostiamo al Massachusetts Institute of Technology, meglio conosciuto come MIT. Partecipiamo a una visita guidata condotta da uno studente: un modo interessante per scoprire curiosità sull’università, vedere alcuni laboratori e assaporare l’atmosfera di questo tempio dell’innovazione.
21. Boston
Nuovo giorno a Boston, che comincia con una passeggiata alla scoperta della città seguendo il celebre Freedom Trail, il percorso pedonale che attraversa i luoghi simbolo della storia americana. Camminando tra mattoncini rossi, insegne storiche e monumenti, ripercorriamo tappe importanti della Rivoluzione americana… il tutto immersi nell’atmosfera vibrante della città.
Dopo tanta storia, arriva il momento di pensare al pranzo. Scegliamo uno di quei posti che si fanno notare non per l’insegna… ma per la coda fuori. Il locale si chiama Sam La Grassa ed è uno dei fast food più famosi di Boston. Panini enormi, ingredienti di qualità e sapori decisi: se capitate in città, segnatevelo, ne vale davvero la pena!
Nel pomeriggio visitiamo uno dei luoghi storici della città: il Quincy Market, un grande edificio ottocentesco nel cuore della zona pedonale. Oggi è pieno di bancarelle, locali e profumi che arrivano da ogni parte del mondo. Un mix perfetto tra storia e street food.
Per la nostra ultima cena del viaggio scegliamo un ristorante messicano: Zocalo, dove ci coccoliamo con piatti gustosi e un guacamole freschissimo e cremoso, probabilmente il migliore che abbiamo mangiato fuori dal Messico.
22. Boston – Milano
Ultimo giorno di viaggio. Dopo un’ultima colazione da Starbucks – un po’ per abitudine, un po’ per nostalgia – ci dirigiamo verso la fermata del bus che ci porta all’aeroporto di Boston.
Il nostro volo per New York parte alle 14:30, ma purtroppo lo scalo è breve e non abbiamo il tempo per salutare ancora una volta la città che ha aperto e chiuso questo meraviglioso itinerario.
Dopo una notte in volo, atterriamo a Milano alle 8:30 del mattino, stanchi ma con il cuore pieno di ricordi. Tre settimane intense, vissute a pieno ritmo tra Stati Uniti e Canada, città, natura, fari, fiordi e mille emozioni che porteremo con noi per sempre.
Ricordi
Questo viaggio dagli Stati Uniti al Canada lo porteremo nel cuore per tante ragioni. Ecco cosa ci è rimasto più impresso:
- I tramonti più belli della nostra vita. Non sappiamo bene perché, ma in Canada avevano dei colori incredibili, quasi irreali. Ogni sera era uno spettacolo diverso, e ogni volta ci fermavamo in silenzio ad ammirarli.
- L’avvistamento delle balene nel loro habitat naturale: un momento emozionante, intenso, difficile da descrivere a parole. La prima volta non si scorda mai!
- I moose (alci)? Neanche l’ombra. Abbiamo visto più cartelli stradali che animali veri… ma ci abbiamo sperato fino alla fine!
- La casa di Stephen King, il mio scrittore preferito (l’avevate capito, vero?). Emozione pura trovarsi davanti al suo cancello decorato con pipistrelli e ragnatele.
- Le location principali della serie TV Haven, che cercavamo da tempo e che siamo riusciti finalmente a vedere con i nostri occhi. Una vera soddisfazione da fan!
- La scoperta dello sciroppo d’acero – o come lo chiamano qui, sirop d’érable. Da allora lo usiamo al posto dello zucchero: colazione, dolci, perfino nel caffè!
- Una scorpacciata di fari (lighthouse), tra Maine e Nuova Scozia: ognuno diverso, ognuno con la sua atmosfera. Li abbiamo amati tutti.
Che super viaggio, ho gli occhi a cuore quando leggo Maine e Canada! Complimenti per tutti questi chilometri macinati e per tutte le meraviglie che avete visto!
Assolutissimamente…. il mio viaggio dei sogni! Ho seguito questo itinerario con gli occhi a cuoricino!
Quando penso a un viaggio itinerante ecco cosa mi viene in mente, un viaggio come questo che avete fatto voi, complimenti davvero bello e tutto da ripercorrere
Gli on the road sono i viaggi che amiamo di più proprio per la libertà che danno.
ma 420 euro di pasti per due persone?cioè 10 euro al giorno a persona?
solo il caffè costa minimo 4 dollari..
io quella cifra l’ho spesa da sola in una settimana
Considera che era il 2013 e costava tutto meno ma comunque noi facevamo la spesa al supermercato e sicuramente non spendevamo 4 dollari per un caffè.