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  • Parchi USA (terza parte) dallo Utah alla California
    22-09-2022
Sei qui: Destinazioni > America > Stati Uniti > Parchi USA (parte 3) dallo Utah alla California

Parchi USA (terza parte) dallo Utah alla California

Ultimo aggiornamento il 23/02/2023

Riprendiamo il nostro on the road tra i parchi USA dove l’avevamo lasciato, in Utah. Dopo aver visitato il magnifico parco di Yellowstone con i suoi bisonti, i suoi orsi bruni e gli spettacolari geyser siamo tornati in Utah. Da qui continuiamo il nostro viaggio per rientrare in California (punto di partenza del nostro viaggio) in questa terza e ultima parte del nostro primo on the road negli Stati Uniti.

Nelle prime due settimane abbiamo percorso 5.300 chilometri ammirando panorami meravigliosi come la Death Valley, il Gran Canyon, la rossissima Monument Valley, il bellissimo Antelope Canyon. La terza, e ultima settimana di on the road, non è stata da meno. Continuate a leggere per sapere com’è andata.

Contenuto dell'articolo nascondi
Il nostro viaggio tra i parchi USA
15. Cedar City – Bryce Canyon (km 391)
16. Cedar City – Zion (km 210)
17. Cedar City – Las Vegas (km 580)
18. Las Vegas – il grande giorno
19. Las Vegas – Los Angeles (km 508)
20. Los Angeles Studios (km 33)
21. Los Angeles (km 105)

Il nostro viaggio tra i parchi USA

  • Periodo

    Dal 30 Aprile al 21 Maggio 2009

  • Spostamenti

    Aereo (Delta Airlines da Milano Malpensa acquistato a Gennaio) + auto a noleggio Budget

  • Fuso Orario

    Variabile ma Los Angeles (prima tappa) si trova 8 ore più indietro dell’Italia

  • Sistemazioni

    Hotel e Motel

Terza parte: dallo Utah alla California

Tutto il viaggio

15. Cedar City – Bryce Canyon (km 391)

La cittadina di Cedar City è perfetta per visitare i parchi USA che si trovano in questa zona (il Bryce Canyon e lo Zion). Cedar City si trova infatti in posizione strategica sulla Intestate 15 che collega Sal Lake City a Las Vegas. Noi l’abbiamo scelta come tappa proprio per questo motivo. Da qui abbiamo raggiunto comodamente, in un’oretta, il Bryce Cayon National Park dove ci abbiamo passato la giornata.

Il Bryce Canyon è stato uno dei parchi degli USA che ci ha stupito di più, anche più del Gran Canyon, perché non ce lo aspettavamo. Al Bryce Canyon si trova la più alta concentrazione di Hoodoos al mondo. In Italia gli Hoodoos sono conosciuti come Piramidi di terra, e vagamente assomigliano alle piramidi di terra del Renon di cui abbiamo parlato poco tempo fa.

Quelle che abbiamo trovato al Bryce Canyon sono alte decine di metri e sono tantissime, una distesa di piramidi di terra rosso-arancio.

Bryce Canyon

Appena entrati nel Bryce Canyon ci ha subito impressionato la vastità del canyon, avrò scattato centinaia di fotografie dall’alto per immortalare tutti i pinnacoli rossi. Ma il bello di questo parco è che ci sono diversi percorsi a piedi. Alcuni permettono anche di scendere alla base del canyon per ammirare le piramidi di terra dal basso verso l’alto.

Sul sito ufficiale del parco trovate tutti i percorsi. Noi abbiamo seguito parte del Rim Trail che costeggia l’orlo del canyon per ammirare i pinnacoli dall’alto e poi siamo scesi fino alla base del canyon seguendo il Peekaboo Loop. Sono circa 4 ore di cammino ma in mezzo a tale meraviglia non si sentono nemmeno.

Bryce Canyon Trail

Al rientro, dopo il fantastico tramonto nel canyon, siamo rimasti nel parco. Qui i Dark Ranger – così si fanno chiamare i ranger del parco quando sono in veste serale – avevano in serbo per noi una serata sotto le stelle. Dal Bryce Canyon il cielo stellato era meraviglioso. All’epoca avevamo pochi paragoni, oggi per noi il cielo stellato più bello è sicuramente quello di La Palma. L’unica fonte di inquinamento luminoso nella zona è la città di Cedar City che si trova a 125 chilometri di distanza. Oltre Cedar City il cielo è nerissimo e, se non ci sono nuvole, le probabilità di avere una bella stellata sono molto alte.

Comunque quella serata la ricordiamo ancora con piacere. Se siete a Bryce e viene organizzata una serata con i Dark Ranger, partecipate, non ve ne pentirete!

16. Cedar City – Zion (km 210)

Il secondo giorno a Cedar City andiamo verso il parco nazionale di Zion che si trova a circa 90 chilometri a sud della città. Il nome Zion sembra derivi da Sion, il luogo sacro descritto dal profeta Isaia nella Bibbia.

Il parco nazionale di Zion è molto grande, una superficie di 593 km² e un’altitudine che va dai 1.128 metri della base della gola scavata dal Virgin River fino ai 2.660 metri del monte Horse Ranch. Per questo motivo, noi, in una sola giornata, non è che abbiamo visto molto. Siamo riusciti a fare il Canyon Overlook Trail che passa nella gola del Virgin River e il Watchman Trail e poi abbiamo passato il resto della giornata a riposare sotto gli alberi del parco.

A Zion abbiamo anche visto una coppia di sposi farsi fare il servizio fotografico nel parco. Eravamo già in mood “sposi a Las Vegas” per non notarli…. Bellissimo è stato l’arrivo nel parco, sull’autobus locale. E’ da quell’autobus che abbiamo visto scendere la sposa, da lì l’abbiamo seguita per un po’ per vedere cosa ci faceva a Zion.

zion national park

17. Cedar City – Las Vegas (km 580)

Il programma della giornata era quello di andare subito a Las Vegas ma come sempre accade qualcosa ci fa deviare dal nostro percorso, questa volta è stato un cartello che pubblicizzava l’Area 51. “Noo, dai, l’area 51 è qui vicino? Allora dobbiamo andare!” E così ci siamo fatti un giretto di soli 137 miglia, in miglia sembrano sempre meno, ma sono 220 chilometri! E non solo 220 chilometri, dovevamo contare anche il ritorno quindi  “solo” 440 chilometri! Vabbè comunque è stato bello guidare sulla Extraterrestrial Highway e immaginare di trovare chissà cosa nella mitica area 51. Dell’area 51 e di Roswell (altra deviazione) ne abbiamo parlato in questo articolo.

La giornata comunque procede come da programma, nonostante la deviazione, anche perché come in tutto il viaggio, ci siamo svegliati prima dell’alba. Arriviamo a Las Vegas e andiamo, prima a cercare da dormire (era sabato sera e Las Vegas era full) ma troviamo una camera al Circus Circus (niente di che ma meglio di un motel).

Andiamo poi al Clerk County Recorder’s Office dove ci rilasciano la licenza matrimoniale. La licenza matrimoniale permette di sposarsi entro un anno in qualsiasi chiesa di Las Vegas.

Tutta la storia del nostro matrimonio la trovate in questo articolo.

Dopo le pratiche burocratiche (svolte in pochissimo tempo e pochissima coda) siamo andati alla chiesa, già scelta in Italia. Abbiamo fissato la data e l’ora del nostro matrimonio: il giorno successivo alle ore 18. Le ore 18 non sono state scelte a caso ma per non scioglierci troppo durante la cerimonia, visti i 45 gradi delle ore più calde della giornata. Dalla chiesa siamo poi andati a scegliere gli abiti da sposi. Una volta scelti ce li hanno fatti recapitare direttamente in hotel.

Il resto della giornata l’abbiamo passato a riposarci e andando a zonzo per la città in attesa del grande evento.

The Strip: la strada più famosa della città di Las Vegas

18. Las Vegas – il grande giorno

Il grande giorno è arrivato senza che nemmeno ce ne rendessimo conto.

La mattina procede quasi come se nulla fosse, tranne per il fatto che non abbiamo nulla da fare. Forse è proprio questa la stranezza, se fosse stato un qualsiasi altro giorno di viaggio avremmo avuto centinaia di cose da fare e da vedere.

E invece quel giorno non avevamo nulla da fare. Cambiamo solo sistemazione. Andiamo all’albergo che avevamo prenotato dall’Italia, lo Stratosphere, che si trova nella torre che sovrasta la città, la torre più alta di tutti gli Stati Uniti.

Passiamo poi la mattinata e il primo pomeriggio passeggiando tra i negozi della Strip (la via principale le Las Vegas) e girovagando tra i vari casinò. Per evitare il caldo soffocante passiamo da un albergo all’altro senza mai uscire all’aperto, a Las Vegas è possibile anche questo! E dentro gli hotel ci sono i negozi e casinò, più facile di così. Fuori 47 gradi, dentro forse 20 (aria condizionata a palla).

Dopo una giornata di puro relax, torniamo il albergo e ci prepariamo per il grande evento. Ci facciamo qualche foto ricordo… davanti allo specchio e poi usciamo nella hall dove ci attende la limousine che ci accompagnerà alla Little Church of the West, la nostra chiesa. Il resto lo conoscete… ma se non lo conoscete potete leggere tutta la storia qui.

sposi prima del matrimonio a Las Vegas

19. Las Vegas – Los Angeles (km 508)

Dopo la nostra “notte da leoni” andiamo a fare colazione allo Starbucks del Fashion Show Mall (uno dei centri commerciali, mall, più grandi della città) dove facciamo colazione con un delizioso e rinfrescante cappuccino iced (ghiacciato); ci sono più di 40 gradi già alla mattina!

Ora siamo pronti per continuare il nostro viaggio ed iniziare la nostra vita insieme!

Partiamo direzione Los Angeles. Percorriamo la west cost tra le spiagge di Santa Monica e Venice Beach prima di raggiungere la caotica città degli angeli o LA (come è anche chiamata).

Qui per prima cosa cerchiamo qualcuno che ci faccia dormire con i pochi soldi (in contanti) che abbiamo in tasca. Si perché una carta di credito ha raggiunto il massimale mensile, anche perché gran parte è stato bloccato per il noleggio dell’auto, con l’altra abbiamo pagato il matrimonio e i contanti sono quasi finiti. Riusciamo a trovare un motel contrattando il prezzo per le ultime due notti. Non è a Beverly Hills né in una delle zone top della città ma almeno è in un quartiere tranquillo.

20. Los Angeles Studios (km 33)

Giornata dedicata alla visita agli studi cinematografici più famosi del mondo: gli Universal Studios di Hollywood!

Una premessa è d’obbligo, il nostro viaggio negli Stati Uniti è stato in forse fino all’ultimo perché nei paesi limitrofi alla California (in particolare in Messico) era in atto un’epidemia di febbre suina. Per fortuna, all’epoca, non c’erano stati blocchi aerei, solo consigli, e noi abbiamo deciso di partire comunque. Passare una giornata agli Universal Studio, in mezzo a migliaia di persone non è stata forse un’idea geniale ma in quel momento abbiamo deciso di rischiare – quando ci sarebbe capitato di tornarci – e goderci quindi la giornata tra i set cinematografici delle nostre serie tv preferite e dei film americani più famosi girati proprio qui.

Oltre ai numerosi tour tra i vari set cinematografici abbiamo anche assistito agli spettacoli tenuti dagli impavidi stunt-man. Per pranzo come non provare una gigantesca coscia di brontosauro arrivata direttamente dal film di animazione della Hanna-Barbera Production, i Flinstones.

universal studios stuntman
coscia di brontosauro studios

21. Los Angeles (km 105)

L’ultima giornata a Los Angeles la passiamo tra i quartieri più famosi: Beverly Hills (da noi conosciuta soprattutto per la famosa serie tv degli anni ’90) con la sua famosa via dei negozi extra lusso, Rodeo Drive. Ovviamente non abbiamo fatto shopping (non solo perché non avevamo più un centesimo ma anche perché qui i prezzi sono proibitivi).

Poi visitiamo Melrose District, il quartiere che si trova tra Beverly Hills e Hollywood, anch’esso famoso (per me) per la serie tv Melrose Place.

Proviamo poi ad andare verso la collina di Hollywood per salire proprio di fronte alla famosa scritta ma è impossibile arrivarci. Ci dobbiamo accontentare di fotografarla da lontano.

Continuiamo il tour della città con la famosa Hollywood Walk of Fame dove in circa 2 chilometri si trovano più di 2.500 stelle del cinema. Tra queste anche alcune “stelle” di fantasia come Topolino (il primo a ricevere una stella nel 1978) ma anche Paperino, Minnie, Bugs Bunny e tanti altri.

Visto che il volo per l’Italia partiva la mattina all’alba del giorno dopo decidiamo di non passare l’ultima notte in motel (anche perché non abbiamo più contanti). Decidiamo invece di andare al cinema all’ultimo spettacolo, quello che inizia alle 23. Il film, appena uscito nelle sale americane, è “Angeli e Demoni” di Ron Howard tratto dal romanzo di Dan Brown. Pensavamo che, avendo letto il libro fosse più semplice seguire il film, anche senza sottotitoli, ma ci sbagliavamo… comunque qualcosa abbiamo capito.

Dopo il film, terminato alle 2 di notte, cerchiamo di dormire in auto un altro paio d’ore prima di recarci all’imbarco del volo diretto in Italia.

Bye Bye United States!

strada con la scritta Hollywood in lontananza

Epilogo:

ricordate che il periodo di viaggio era durante l’epidemia di febbre suina? Arrivati a casa ho avuto una bellissima sorpresa. Mi hanno chiamato dall’ufficio dicendomi che, essendo rientrati dalla California, inserita tra i paesi a rischio epidemia, non posso rientrare al lavoro se non dopo aver fatto una quarantena di una settimana. WOW!

Una vacanza dopo un on the road di 3 settimane era proprio quello che mi serviva!

Se non fosse che il lunedì mi viene la febbre… ed è lì che faccio il primo tampone naso-faringeo, quello che che oggi tutti conoscono, ma allora non era tanto normale. Sono anche dovuta andare a farlo all’ospedale per le malattie infettive perché negli ospedali “normali” non lo facevano. Mi hanno anche fatto mettere la mascherina in sala d’attesa per paura che fossi contagiosa.  Ovviamente l’esito era negativo ma ci siamo preoccupati per un po’.

Dopo questo primo on the road abbiamo viaggiato negli Stati Uniti altre tre volte ma per noi questo viaggio è quello che rimarrà per sempre nel cuore e che consigliamo sempre a tutti, anche a voi.

Anche se non avete intenzione di sposarvi a Las Vegas, passate da Las Vegas, vale la pena vedere questa città almeno una volta nella vita. E non perdetevi i meravigliosi parchi degli Stati Uniti Occidentali, sono uno più bello dell’altro!

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1 commento
  1. Mimì
    Mimì dice:
    24/09/2022 in 14:55

    Super dettagliato la descrizione di questa parte del tuo itinerario nei parchi statunitensi!
    C’è solo da fare la valigia e partire …

    Grazie mille carissima 🙏

    Rispondi

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Io sono Claudia, sono io che organizzo i viaggi, che scelgo le mete (quasi sempre), che gestisco il blog e scrivo gli articoli che state leggendo.

Gabri è colui che mi sopporta in viaggio e nella vita di tutti i giorni. A lui piace guidare per cui nei viaggi on the road è lui che guida e, ogni tanto, quando glielo lascio fare, è anche quello decide anche la meta.

Insieme viaggiamo da più di 20 anni e dopo il nostro primo viaggio in Giappone abbiamo capito che, se siamo sopravvissuti in un paese in cui quasi nessuno parlava inglese e dove la maggior parte dei cartelli stradali erano in una lingua incomprensibile, potevamo viaggiare in qualsiasi posto avremmo voluto e così abbiamo fatto e continuiamo a fare.

Insieme abbiamo vissuto il viaggio più importante della nostra vita: il viaggio in cui abbiamo deciso di sposarci a Las Vegas!

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