Itinerario di 5 giorni a Kauai (Hawaii)
In questo articolo trovate il resoconto del nostro on the road a Kauai (l’ultima delle isole che abbiamo visitato alle Hawaii, le prime sono state Oahu, Maui e Big Island), comprensivo dell’itinerario dettagliato giorno per giorno e delle relative spese sostenute. Grazie a questo articolo avrete una chiara idea di cosa si riesce a fare in 5 giorni sull’isola più verde delle Hawaii e dei costi da considerare per un viaggio di questo tipo.
Buona lettura!
Itinerario on the road di 5 giorni a Kauai
Come già accennato, le Hawaii sono un arcipelago formato da 8 isole principali e da oltre un centinaio di isolotti minori, quasi tutti disabitati. Tra le otto isole maggiori ce n’è una privata, Niʻihau, accessibile solo tramite tour in elicottero che partono proprio da Kauai.
Con solo tre settimane a disposizione, abbiamo dovuto fare delle scelte. Decidere quali isole visitare e come suddividere i giorni non è stato semplice, ma alla fine abbiamo optato per le quattro isole principali: Oahu, Maui, Big Island e Kauai. Abbiamo dato più spazio a Big Island e Maui, dedicando invece meno giorni a Oahu e Kauai. In realtà, su ognuna avremmo voluto fermarci almeno un paio di giorni in più! Secondo noi, l’ideale sarebbe avere quattro settimane per esplorare tutto con più calma… ma in tre, bisogna per forza fare qualche rinuncia.
Kauai è stata l’ultima tappa del nostro viaggio alle Hawaii. Era ormai quasi arrivato il momento di tornare a casa, ma volevamo goderci questi ultimi giorni immersi nella natura. Kauai è l’isola più verde dell’arcipelago e sapevamo già che questo significava anche un rischio pioggia. E infatti… la pioggia ci ha fatto saltare più di un piano. Ma ci teniamo a dirvelo: Kauai merita comunque tantissimo. Anche se il meteo non è sempre dalla vostra parte, è un’isola affascinante, selvaggia, piena di trekking da fare e panorami mozzafiato.
Ecco il racconto del nostro itinerario di 5 giorni a Kauai… buona lettura!
Dove dormire a Kauai
Kauai è un’isola molto cara e dovete prenotare con largo anticipo per poter bloccare quelle poche strutture economiche. Non andate troppo al risparmio come abbiamo fatto noi che abbiamo speso meno di 100 euro a notte e ci siamo ritrovati in un campeggio che doveva essere un glamping invece era un campeggio fatiscente….
Ecco qualche soluzione che ho trovato per voi (prenotate il prima possibile!):
Ottimo resort: Un cottage a due passi dalla spiaggia:Cabins at Kokee è perfetto, qui sarete completamente immersi nella natura. Non prenotatelo però per tutto il soggiorno, è tanto distante dal resto delle attrazioni dell’isola.
Se volete passare una notte nel parco del Waimea il1. Da Big Island a Kauai
Ancora a Big Island ci svegliamo prestissimo, quando è ancora buio. Dormivamo vicino a Hilo, non lontano dal Parco Nazionale dei Vulcani, in un posto che vi consigliamo davvero: il Red Cottage, una casetta immersa nel verde con un host gentilissimo che ci ha fatto sentire come a casa.
Il nostro volo per Kauai parte presto da Kona. Abbiamo scelto uno dei pochi voli diretti, senza scalo a Honolulu, e per questo dobbiamo attraversare tutta Big Island da est a ovest. A quell’ora la Saddle Road, che taglia l’isola al centro, è trafficata da camion, quindi preferiamo fare il giro lungo sulla costa, anche se ci mettiamo di più.
Arriviamo in aeroporto giusto in tempo, senza troppa attesa. L’aeroporto di Kona è piccolissimo e davvero particolare: completamente all’aperto, con tettoie in legno e panchine che sembrano quelle di una fermata dell’autobus più che di un terminal. Nessun gate chiuso, nessuna lunga camminata tra i corridoi. Si fa il check-in praticamente sotto le palme e si aspetta l’imbarco con il vento tra i capelli. Un’esperienza che ti ricorda subito che sei alle Hawaii… anche quando stai per lasciarle.
Alle 9 decolliamo da Big Island e alle 10 siamo già atterrati a Lihue, sull’isola di Kauai.
Ritiriamo l’auto da Dollars, prenotata mesi prima su DiscoverCars (come facciamo sempre per risparmiare), e iniziamo subito la nostra esplorazione. Prima tappa: le ‘Opaeka‘a Falls, una delle cascate più accessibili dell’isola, proprio sulla strada verso la nostra nuova sistemazione.
Facciamo poi una passeggiata al Keahua Arboretum, dove vediamo alcune specie di alberi davvero particolari, tra cui il meraviglioso eucalipto arcobaleno, che avevamo già avuto occasione di vedere a Maui.
Dopo la spesa da Walmart, raggiungiamo la nostra sistemazione per la notte. Doveva essere un glamping, ma si è rivelato più un campeggio parecchio trascurato… Abbiamo scelto una tenda fissa per evitare problemi con la pioggia (a Kauai è frequente), ma l’esperienza non è stata delle migliori, quindi non ve la consigliamo.
Per cena optiamo per uno street food vicino: Chicken in a Barrell. Il nome ci incuriosisce subito, così scopriamo che “barrel” è un termine usato nel surf, uno degli sport più amati alle Hawaii. Indica l’onda a tubo in cui il surfista si infila scivolando dentro l’onda stessa… un’immagine spettacolare! Un nome originale per un food truck, e anche il pollo non era niente male!
2. Alla scoperta del Waimea Canyon
Ci svegliamo presto e partiamo in direzione del Waimea Canyon, uno dei luoghi più spettacolari di tutta l’isola. La strada che ci porta fin lassù è panoramica e suggestiva, anche se il tempo non è dei migliori: piove, poi smette, poi ricomincia… ma il paesaggio è bellissimo anche con le nuvole basse. Kauai è verdissima, e in effetti un motivo ci sarà!
Arriviamo al Waimea Canyon Lookout proprio mentre piove a dirotto. Ci ripariamo in macchina e aspettiamo. Dopo un po’, le nuvole si aprono e finalmente possiamo vedere il canyon sotto di noi: una meraviglia! Le sfumature di rosso della roccia contrastano con il verde della vegetazione creando un paesaggio che ricorda un mini Grand Canyon in versione tropicale.
Sarebbe stato bellissimo sorvolarlo in elicottero, ma i prezzi erano davvero fuori budget (se però non patite l’aeroplano potete trovare offerte meno costose). Noi ci accontentiamo di ammirarlo dai numerosi punti panoramici lungo la strada. Ogni volta che le nuvole si diradano, lo spettacolo lascia senza parole.
Proseguiamo lungo la strada panoramica del Waimea fino a raggiungere Kekaha, dove facciamo una pausa per riposarci un po’ e visitare il piccolo ma interessante Kōkeʻe Natural History Museum, che racconta la storia naturale di questa zona dell’isola.
In serata rientriamo verso la nostra sistemazione. Per cena scegliamo una formula economica: happy hour al Taps & Hops Eatery a Kapaʻa, dove assaggiamo birre locali e qualche piatto sfizioso a buon prezzo.
3. Kalalau Trail (e piano B)
Oggi è il mio compleanno e avevamo grandi progetti: percorrere il famoso Kalalau Trail, lungo la spettacolare Nāpali Coast. Avevamo prenotato mesi prima il permesso per parcheggiare e fare hiking all’interno dell’Hāʻena State Park. Ci svegliamo prestissimo e facciamo colazione lungo la strada in un piccolo locale appena aperto il giorno prima. Scambiamo due chiacchiere con la ragazza del banco che ci dice ridendo: “Qui a Kauai usciamo sempre con bikini e ombrello”. E in effetti il meteo da queste parti è un po’ imprevedibile…
Alle 7:30 arriviamo puntuali al parco. Ovviamente, piove. Ma aspettiamo fiduciosi che smetta. Appena spunta un po’ di sereno, ci prepariamo con scarponi, zaini e tutto l’occorrente per il trekking… ma appena raggiungiamo l’inizio del sentiero, una brutta sorpresa: il trail è chiuso per motivi di sicurezza. Pioggia e fango hanno reso il sentiero scivoloso e pericoloso. Niente rimborso, naturalmente.
Chiediamo conferma al bagnino della spiaggia, che ci dice che se è stato chiuso per la giornata, non riaprirà. Ci consiglia di monitorare il sito… e ovviamente quando lo riaprono? Il giorno dopo. Peccato che i posti siano esauriti per tutta la settimana!
Ok, cambio di programma. Il sole è finalmente uscito e facciamo come la ragazza del chiosco: bikini (almeno io) e ombrello e andiamo a rilassarci alla bellissima Keʻe Beach: facciamo un bagno, esploriamo la zona e ci regaliamo un delizioso smoothie al mango.
Nel pomeriggio ci spostiamo a Hanalei, una cittadina storica dal fascino ancora autentico, incorniciata dalle montagne di un verde incantevole. Qui pranziamo con calma, passeggiamo tra negozietti caratteristici e visitiamo la Havaiki Oceanic & Tribal Art, una galleria davvero speciale. Situata nel cuore del Hanalei Center, è un museo di artigianato tribale oceanico, con pezzi unici provenienti non solo dalle Hawaii ma anche da Papua Nuova Guinea, Fiji e Isole Salomone.
La storia della galleria è affascinante: è nata da una raccolta personale realizzata durante una lunga navigazione di 18 anni, percorrendo ben 100.000 miglia, e oggi ospita opere autentiche e rituali, come maschere, sculture, scudi e gioielli di artigiani locali . Ogni oggetto ha una sua anima e racconta una storia radicata nella cultura delle isole del Pacifico. Una tappa che ci ha permesso di scoprire un lato profondo, spirituale e davvero unico di Kauai.
Sulla via del ritorno ci fermiamo allo Spouting Horn, uno dei luoghi più caratteristici della costa sud dell’isola. Si tratta di un blowhole, un “geyser di mare” naturale, dove le onde dell’oceano si infrangono in una cavità di lava, facendo schizzare l’acqua in alto, più il mare è mosso e più schizza in alto, può raggiungere anche 15 metri di altezza! Il tramonto sull’oceano, con il cielo che si tinge di rosa e arancio mentre il blowhole continua a sputare acqua, è uno spettacolo da non perdere.
Chiudiamo la giornata con un’apericena da BV’s Bourbon & Ale House a Kapaʻa per brindare a questa giornata iniziata con una delusione ma che si è comunque trasformata in un bel ricordo. Non sarà stato il compleanno che avevamo immaginato… ma ce lo siamo goduti comunque, fino in fondo!
4. Escursioni, incontri speciali e lo spirito Aloha
Oggi torniamo al Waimea Canyon per scattare qualche foto in più e percorrere finalmente uno dei trail che ci eravamo persi per colpa del maltempo. Stavolta c’è il sole, e il canyon ci appare in tutta la sua maestosità: colori intensi, cieli azzurri, panorami che sembrano dipinti.
Riusciamo anche a raggiungere la Red Dirt Waterfall, una cascata unica che scorre tra le rocce rosso fuoco. Il contrasto tra l’acqua e il terreno ci lascia a bocca aperta: un piccolo gioiello poco conosciuto ma che merita assolutamente una deviazione.
Nel pomeriggio viviamo uno di quei momenti che non si dimenticano. Dobbiamo fare il bucato, così andiamo in una laundry locale a Waimea. Qui scopriamo che si usano solo tessere ricaricabili, niente gettoni. La signora del negozio ci offre una tessera da usare e mentre stiamo per caricarla, un uomo si avvicina e mette la sua tessera per farci partire il lavaggio. Lo stesso fa con l’asciugatura.
Si chiama Bernard, è hawaiano, originario proprio di Waimea, anche se oggi vive in Idaho con la famiglia. Nella lavanderia lo conoscono tutti: è famoso per questi gesti di gentilezza, spesso rivolti a chi è in difficoltà… o semplicemente a sconosciuti. Questo è lo spirito Aloha, e qui non è solo una parola: è un modo di vivere.
In lavanderia parliamo anche con una signora che ci consiglia di andare a vedere le scogliere dietro al Grand Hyatt, a Poipu.
Seguiamo il suo consiglio e andiamo al Grand Hyatt di Poipu da dove scegliamo di percorrere il sentiero costiero che collega Poipu a Koloa, un tratto poco battuto ma davvero suggestivo. Si cammina tra rocce laviche, sabbia rossa e cespugli selvatici, sempre con l’oceano di fianco. È uno di quei luoghi dove ti senti piccolo davanti alla potenza della natura, ma allo stesso tempo in pace con il mondo. Nessuna folla, nessun rumore artificiale, solo noi, il sentiero e lo spirito di Kauai.
Terminiamo la giornata con una spesa da Walmart e poi ceniamo di nuovo da Taps & Hops, lo stesso locale in cui eravamo stati la prima sera sull’isola. Un posto informale, ma che ci è piaciuto fin da subito.
5. Ultimo giorno a Kauai tra fari, cascate e… caffè!
È il nostro ultimo giorno a Kauai, e decidiamo di sfruttarlo al massimo. Partiamo presto, direzione est, approfittando del fatto che le nuvole ancora non si vedono all’orizzonte.
La nostra prima tappa è il Kīlauea Lighthouse, un faro storico situato su un promontorio che domina l’oceano. Il faro, costruito nel 1913, è oggi parte del Kīlauea Point National Wildlife Refuge, una riserva naturale che ospita numerose specie di uccelli marini. Ma il vero spettacolo è la vista: una scogliera a picco sull’oceano, onde che si infrangono sotto di noi. Dicono che con un po’ di fortuna, si possano anche avvistare balene e delfini, noi non li abbiamo visti! Il faro è comunque un luogo suggestivo e tranquillo, perfetto per una mattina rilassante.
Proseguiamo poi verso una delle cascate più famose dell’isola: le Wailua Falls. Alte e maestose, scendono con forza tra la vegetazione lussureggiante, creando uno spettacolo naturale unico. Peccato che il tempo non fosse dei migliori: il cielo era coperto e la luce un po’ piatta… ma sono comunque spettacolari. Anche senza il sole, restano uno dei luoghi più fotografati di Kauai, e vederle dal vivo fa tutto un altro effetto.
Ultima tappa prima di salutare Kauai: la Kauai Coffee Company, la più grande piantagione di caffè delle Hawaii. Gabri, che è un vero appassionato, si diverte a degustare tutte le varietà proposte, dal caffè tostato chiaro a quello più intenso. Visitiamo poi il laboratorio, dove scopriamo le fasi di produzione, e passeggiamo tra le piantagioni che si estendono a perdita d’occhio. Un’esperienza interessante, anche per chi – come me – non è appassionato di caffè!
Nel pomeriggio consegniamo l’auto da Dollars all’aeroporto e ci prepariamo, a malincuore, per lasciare Kauai. Il nostro volo non ci riporta subito a casa: faremo scalo a Denver, dove abbiamo intenzione di uscire dall’aeroporto e visitare un po’ la città… giusto per rendere l’addio alle Hawaii un po’ meno amaro.
6-7. Scalo a Denver e rientro in Italia
Arriviamo a Denver prestissimo, sono le 6:30 del mattino. Dopo essere scesi dall’aereo, prendiamo il treno che in circa 40 minuti ci porta alla Union Station, nel cuore della città. Acquistiamo un day pass che dura 24 ore e sarà comodo anche per il ritorno in aeroporto nel pomeriggio.
Alle 8:00 siamo già in centro. Lasciamo i bagagli al Crawford Hotel, l’unico posto aperto a quell’ora per il deposito bagagli, proprio all’interno della stazione. Facciamo colazione da Starbucks, poi iniziamo a esplorare un po’ la città.
Passeggiamo lungo la 16th Street Mall, che dovrebbe essere la via più famosa di Denver. Purtroppo non è il momento migliore per visitarla: è troppo presto, i negozi sono quasi tutti chiusi e la strada è piena di lavori in corso. Un po’ deludente, ma ci godiamo comunque la passeggiata e l’atmosfera natalizia che inizia a invadere la città: decorazioni luminose, vetrine addobbate e un clima frizzante che rende tutto un po’ più magico, nonostante la stanchezza.
Arriviamo fino al Colorado State Capitol, con la sua cupola dorata che svetta tra gli alberi. Nel parco che lo circonda ci fermiamo un po’ a rilassarci e giochiamo con gli scoiattoli, curiosi e simpatici, che si avvicinano in cerca di cibo. Ovviamente chi glielo da se non Gabri…
Torniamo in aeroporto, facciamo un pranzo veloce e aspettiamo il volo. Con un po’ di ritardo partiamo per gli ultimi due voli: Denver–Francoforte, poi Francoforte–Verona, e infine ancora qualche ora di guida verso casa. Un viaggio lunghissimo… ma per arrivare alle Hawaii ne è valsa davvero la pena!
Stanchi ma felici, con la testa ancora tra le onde di Kauai e il cuore pieno di ricordi indimenticabili.
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