Itinerario di 3 settimane alle Hawaii (low cost)
Per il mio compleanno, lo scorso Novembre 2023, abbiamo scelto di visitare uno dei luoghi che avevo nel cassetto da sempre, le Hawaii.
Io sono appassionata di vulcani o come direbbe Gary (conosciuto alle Hawaii) sono “Lava Addicted” e dovevo assolutamente vedere almeno una volta nella vita il Kilauea, il mio vulcano preferito da quando avevo 10 anni e ho fatto la mia prima ricerca sui vulcani del mondo.
E’ stato un viaggio complicato da organizzare e ve lo racconterò in un articolo dedicato, intanto vi dico che è stato complicato principalmente per due motivi:
- perché le Hawaii sono carissime e non volevamo spendere un capitale. Su siti americani dicono che per una famiglia di 4 persone, una settimana alle Hawaii spende in media 10.000 dollari! Ma noi non siamo americani e abbiamo viaggiato in modo coscienzioso e 10.000 dollari noi non li abbiamo spesi nemmeno per 3 settimane (è stato un viaggio alle Hawaii low cost).
- perché le Hawaii sono anche molto visitate da turisti di tutto il mondo e per preservarle qualsiasi cosa è da prenotare in anticipo. Ma non solo con largo anticipo, erano da prenotare esattamente quando aprivano le prenotazioni, quindi alcune un mese esatto prima, alcune 2 mesi esatti prima, altre 30 giorni esatti prima,… e se sgarravi a collegarti trovavi tutto pieno e dovevi riprovare il giorno dopo con un’altra data.
In questo articolo trovate il resoconto del nostro viaggio, comprensivo dell’itinerario, di un riepilogo per isola e delle relative spese sostenute, in modo tale che, se desiderate replicarlo, avrete una chiara idea dei costi da considerare per un viaggio simile.
Buona lettura!
Il nostro viaggio di 3 settimane alle Hawaii
qualche dettaglio
Itinerario on the road alle Hawaii tra le isole di Oahu, Maui, Big Island e Kauai
Dall’Italia abbiamo volato da Verona su Francoforte, poi abbiamo fatto scalo a Vancouver e da lì siamo arrivati ad Honolulu (Oahu).
Siamo stati 4 notti ad Oahu, 5 notti a Maui, 6 notti a Big Island e 4 notti a Kauai. Tutte le sistemazioni le abbiamo acquistate in anticipo (con l’opzione di cancellazione gratuita) su Booking e AirBnb.
In ogni isola abbiamo noleggiato un auto (tutte noleggiate con largo anticipo su DiscoverCar e da un’isola all’altra ci siamo spostati in aereo (non si può via mare) e tutti i voli li abbiamo acquistati in anticipo sul sito web della compagnia locale Hawaian Airlines.
Siamo poi ripartiti per l’Italia dall’ultima isola (Kauai) direzione Denver (dove abbiamo fatto uno scalo lungo) e poi abbiamo fatto un’ulteriore scalo a Francoforte (che doveva essere breve ma è stato lungo per ritardi vari finché non siamo rientrati a Verona (tre giorni dopo essere partiti).
Ecco il nostro itinerario tra le principali isole delle Hawaii:
Verona – Francoforte – Vancouver – Honolulu (Oahu)
Partiamo da casa alle 3 di notte per essere all’aeroporto di Verona alle 5 e partire alle 6:40 con i nostri bagagli a mano (si perché per risparmiare e per volare leggeri, e non avere problemi di perdita di bagagli tra gli scali, non avevamo il bagaglio imbarcato) direzione Francoforte.
Volo breve con Air Dolomiti, solo 1 ora e 20 minuti. Scalo di poco più di due ore e ripartiamo direzione Vancouver (Canada).
Attenzione, quando si fa scalo in Canada, così come quando si fa scalo negli Stati Uniti, anche se non si esce dall’aeroporto, serve un documento sostituivo al visto che si chiama ETA in Canada e ESTA negli Stati Uniti. L’ETA è molto meglio dell’ESTA perché dura fino alla scadenza del passaporto (a differenza dell’ESTA che dura due anni) e costa molto meno (circa 5 euro contro i 21 dell’ESTA).
All’aeroporto di Vancouver siamo rimasti 6 ore in attesa di partire per l’ultima tratta e dopo altre 6 ore di volo siamo arrivati alle Hawaii, prima isola: Oahu.
Grazie al fuso orario di 11 ore siamo arrivati lo stesso giorno in cui siamo partiti. Alle 21:50 eravamo a Honolulu.
L’arrivo a Honolulu
Interessante sapere che all’aeroporto di Honolulu non abbiamo fatto alcun controllo passaporti, cosa che invece mi ero aspettata. Solitamente all’arrivo negli Stati Uniti ci si aspetta un lunghissimo controllo passaporti con registrazione delle impronte digitali, body scanner e innumerevoli domande su dove andate, quanto state, due fiorini… e invece nulla. Abbiamo immaginato che ci sia una collaborazione tra Canada e Stati Uniti per cui fatto il controllo passaporti in Canada (senza timbro sul passaporto, anche questo strano) non viene più fatto all’ingresso degli Stati Uniti oppure è così solo per le Hawaii.
Ad ogni modo, alle 22 eravamo già fuori dall’aeroporto. Abbiamo scelto di andare a dormire al Best Western, che si trova a meno di 10 minuti a piedi dall’aeroporto, e di prendere la macchina il giorno successivo per risparmiare un giorno di noleggio.
A Honolulu a piedi a quell’ora c’eravamo solo noi e i barboni… una volante della polizia si è fermata per chiederci dove stavamo andando e se c’eravamo per caso persi. Un po’ c’eravamo persi ma alla fine siamo riusciti a trovare la nostra sistemazione per la notte e siamo andati subito a dormire (anche perché in Italia erano già quasi le 10 del mattino!).
Oahu
Oahu è stata la nostra prima isola: è l’isola più popolosa, quella in cui si trova Honolulu (la capitale delle Hawaii) che si affaccia sulla celebre spiaggia di Waikiki, dove le onde accarezzano la costa sotto lo sguardo imponente del cratere vulcanico Diamond Head.
E’ l’isola in cui si trova Pearl Harbor con la sua triste storia.
Ma è anche l’isola in cui sono stati girati la maggior parte dei film e delle serie tv ambientati in quelle lussureggianti foreste verdissime come Lost dove la costa Nord di Oahu ha rappresentato l’isola misteriosa sulla quale i protagonisti si sono schiantati con il volo Oceanic 815, ma anche Jurassic Park le cui scene mozzafiato sono state girate nella valle di Manoa e nell’area del Kualoa Ranch, sottolineando la bellezza naturale dell’isola.
Queste valli verdissime sono talmente diverse da quelle che abbiamo visto in altre parti del mondo che ce ne siamo innamorati perdutamente e avremmo voluto stare molto più dei pochi giorni che ci siamo stati.
Da tenere in considerazione quando si decide quanto stare a Oahu è il tempo interminabile che si passa in coda sulla Highway che passa da Honolulu, sembra di essere sulla tangenziale di Milano nelle ore di punta.
A parte Honolulu (che a noi non interessava come non interessava andare alla spiaggia di Waikiki in mezzo ai grattacieli) il resto dell’isola è veramente molto bello. Noi ci siamo stati solo 4 notti (3 giorni interi), di cui vi parleremo più dettagliatamente in un prossimo articolo, ma ci saremmo stati volentieri almeno un altro paio di giorni.
Cosa abbiamo visto e fatto a Oahu
- Pearl Harbor con la visita al museo e al memoriale USS Arizona
- visita alla casa di Magnum PI
- alla ricerca delle Location di Lost longo la Costa Nord dell’isola (North Shore): la spiaggia dove si è schiantato l’aereo, le altre spiagge, la Dharma Project e il Banyan Tree
- Hollywood Movie Site Tour – tour guidato alla meravigliosa valle del Kualoa Ranch dove abbiamo visto le location di Jurassic Park, altre location di Lost e di tanti altri film
- Koko Crater Railway Trail con i suoi 2.096 gradini (di questo abbiamo già scritto)
- visita dello storico villaggio di Haleiwa
- tramonto al suggestivo China Wall
- tempio buddista Byodo-in
- percorso la Pali Highway, una delle strade più scenografiche dell’isola
Dove abbiamo dormito a Oahu
Ad Oahu si trovano parecchie sistemazioni a Honolulu ma sono tutte molto care.
Noi però non volevamo stare in città, un po’ perché volevamo godere degli splendidi panorami che l’isola ha da offrire, un po’ perché restando in città avremmo avuto il problema del parcheggio. Le uniche sistemazioni economiche che avevo trovato in città erano degli ostelli ma tutti privi d parcheggio.
La prima notte abbiamo dormito a 10 minuti a piedi dall’aeroporto perché arrivando la sera tardi non avrebbe avuto senso prendere subito la macchina e pagarla per un giorno in più. Abbiamo scelto il Best Western dove abbiamo dormito per soli… 167 dollari! Però, dai, c’era la colazione compresa…
Le restanti 3 notti abbiamo invece trovato una guesthouse che vi consigliamo perché si trova in una zona bellissima di Oahu, la costa Nord (North Shore) quella dove si trovano la maggior parte delle spiagge di LOST. Si chiama Backpackers Vacation Inn and Plantation Village, è una guesthouse con camera privata e bagno e cucina in comune ma molto accogliente e pulita e ad un prezzo strepitoso: solo 283 dollari x 3 notti (94 dollari a notte!).
Dove abbiamo mangiato a Oahu
La prima sera a Oahu non abbiamo mangiato perché ci avevano già dato parecchio da mangiare in aereo e poi eravamo talmente stanchi che siamo andati subito a dormire,
Per due sere abbiamo cucinato alla guesthouse. La cucina era comoda ed era fornita di tutto ciò che serve per cucinare. La spesa la facevamo al Seven Eleven che si trova ad Haleiwa (la cittadina a pochi chilometri da “casa”) che è aperto 24 ore su 24 e ha prezzi abbastanza buoni. Il supermercato più economico dove fare la spesa è però Wallmart.
L’ultima sera sull’isola siamo invece andati a cena da Haleiwa Joe’s Seefood dove abbiamo mangiato bene ma abbiamo speso 70 dollari per due antipasti (che alle Hawaii sono chiamati Pupus) e due dolci e niente da bere (solo l’acqua che è sempre offerta dalla casa alle Hawaii, come negli Stati Uniti).
Quanto abbiamo speso a Oahu
- Per dormire: 432 euro
- Di noleggio auto:185 euro
- Per i pasti al ristorante: 65 euro
- Per la spesa al supermercato: 94 euro
- Di benzina: 47 euro
- Di parcheggio (a Pearl Harbor): 7 euro
- Per i vari tour e ingressi (Pearl Harbor, Tempio Byodo-in e Tour al Kualoa Ranch): 113 euro
Da Honolulu (Oahu) a Kahului (Maui)
La mattina del nostro quinto giorno alle Hawaii partiamo dalla nostra huesthouse a Pupukea per raggiungere l’aeroporto di Honolulu. Avevamo il volo alle 11:02 ma, visto che dovevamo ancora consegnare l’auto e superare la coda dell’ora di punta della Highway di Honolulu, siamo partiti dalla guesthouse alle 6:40.
Tra coda, colazione da Mc Donald di fianco all’aeroporto, consegna dell’auto siamo arrivati in aeroporto alle 9:00. Il terminal per i voli locali non è lo stesso dei voli internazionali, bisogna prendere la navetta che parte davanti al terminal, che ci mette meno di 5 minuti per raggiungere l’altro terminal.
Consiglio: per i voli interni, senza imbarco bagagli, non serve arrivare in aeroporto due ore prima, basta molto meno.
Maui
Maui non ha bisogno di presentazioni, chi non ha mai sentito parlare dell’isola patria dei surfisti che arrivano qui da tutto il mondo per cavalcare le gigantesche onde del Pacifico?
L’isola di Maui non è però conosciuta solo per il surf, Maui è purtroppo famosa per il gigantesco incendio che ha devastato la parte nord-ovest dell’isola. Purtroppo si vede e dispiace un sacco non aver potuto vedere la zona di Lahaina che tutti dicono fosse meravigliosa.
Maui però non è stata distrutta dall’incendio, la maggior parte dell’isola è ancora meravigliosa così come la famosissima Road to Hana, la strada che porta verso Hana, un viaggio attraverso paesaggi lussureggianti e magnifiche cascate nascoste.
Per non parlare poi del vulcano Haleakalā che per raggiungerlo si passa dal livello del mare a 3055 metri sul livello del mare in 60 chilometri di strada tortuosa. L’alba e il tramonto dalla cima del vulcano solo qualcosa di unico! E che panorama, sembra di essere sulla Luna!
A Maui ci siamo stati solo 5 notti (4 giorni interi e due mezze giornate), di cui vi parleremo più dettagliatamente in un prossimo articolo, ma ci saremmo stati volentieri di più, è un paradiso!
Cosa abbiamo visto e fatto a Maui
- dormito in tenda (e in macchina)
- percorso la Road to Hana
- ammirato il tramonto dalla cima dell’Haleakalā
- svegliati alle 3 del mattino per salire in cima all’Haleakalā ad ammirare l’alba
- salito da 0 a 3000 metri in poco più di un’ora di auto (un po’ si sente!)
- percorso il sentiero che dalla cima dell’Haleakalā porta in mezzo ai crateri dal paesaggio lunare
- mangiato frutta fresca comprata dalle bancarelle self service
- visitato il Kipahulu National Park
- raggiunto a piedi le Waimoku Falls passando attraverso la foresta di bambù e il Ficus strangolatore
- visitato la I’ao Valley
- ammirato le foreste di Eucalipti arcobaleno
- visto uno stagno tutto rosa, il Kealia Pond National Wildlife Refuge
- nuotato nella Black Sand Beach
- ammirato i Blow Holes (i geyser del mare) del Waiʻānapanapa State Park
Dove abbiamo dormito a Maui
Maui è stata l’isola in cui abbiamo trovato le sistemazioni più care in assoluto, nulla a meno di 200 euro a notte (e non hotel di lusso). Abbiamo quindi deciso di dormire in tenda.
Inizialmente pensavamo di portare la nostra tenda e di utlizzarla in tutte le isole poi nelle altre isole ho trovato sistemazioni meno care di Maui. A Maui poi ho trovato un negozio che noleggiava tutta l’attrezzatura ad ottimi prezzi (EasyCampingMaui) e così abbiamo deciso di non portarla ma di noleggiarla.
Abbiamo dormito 3 notti al Waianapanapa State Park, un campeggio statale che si trova alla fine della Road to Hana, e 2 notti al Camp Olowalu, un campeggio privato che si trova nella zona nord che per fortuna è stato solo lambito dagli incendi che hanno distrutto la storica Lahaina.
Il campeggio nel Waianapanapa State Park va prenotato a partire da 3 mesi prima dalla data di soggiorno sul sito Camping.eHawaii.gov.
In realtà poi non abbiamo dormito sempre in tenda perché una notte ci si è bucato il materassino (matrimoniale) e quindi ci siamo trasferiti in macchina (meno male che era spaziosa).
Un’altra notte, quella in cui dovevamo poi salire sull’Haleakala per vedere l’alba, abbiamo deciso di dormire volutamente in auto perché tornare al nostro campeggio era impossibile. Ci va un’ora e mezza per salire sulla cima dell’Haleakala e ci andavano 2 ore per arrivare al nostro campeggio. Siamo scesi dall’Haleakala dopo il tramonto (perché i ranger ci hanno detto che non potevamo stare lì di notte altrimenti non saremmo scesi) e abbiamo deciso di dormire in un parcheggio di Kahului (anche se alle Hawaii è illegale dormire in auto, che poi dormire è un parolone, avremo dormito sì e no tre ore…).
Dove abbiamo mangiato a Maui
A Maui abbiamo mangiato soprattutto negli Street Food di Hana quando eravamo al Waianapanapa State Park. C’è un piazzale in cui ci sono cinque o sei furgoni che vendevano un po’ di tutto: dal Fish & Chips agli Hamburger alla cucina Thai.
Anche per la colazione andavamo in uno Street Food che preparava il cappuccino. Un cappuccino grande (che ci bevevamo in due) costava 10 dollari per cui ne prendevamo uno in due e ci portavamo i biscotti comprati da Wallmart.
Altre volte, quando eravamo più vicini alla città di Kahului andavamo da Mc Donald (sia a cena che a colazione).
Quanto abbiamo speso a Maui
- Per dormire: 258 euro (tra noleggio tenda e campeggi)
- Di noleggio auto: 294 euro
- Per i pasti negli Street Food: 104 euro
- Per la spesa al supermercato: 50 euro
- Di benzina: 60 euro
- Per i vari ingressi (Haleakala Sunrise, Haleakala National Park e I’ao Valley): 50 euro
Da Kahukui (Maui) a Kona (Big Island)
Il Camp Olowalu è perfetto per passare l’ultima notte a Maui perché è veramente a pochi chilometri dall’aeroporto.
Passiamo a consegnare l’attrezzatura da campeggio da EasyCampingMaui, andiamo a riconsegnare l’auto da Dollars e alle 11:45 siamo sul volo diretti a Hawaii (l’isola che da il nome all’arcipelago ma che tutti chiamano Big Island).
Se volete leggere una curiosità sull’aeroporto di Maui, che abbiamo scoperto mentre eravamo in aeroporto in attesa del volo, la trovate in questo articolo che ho scritto recentemente.
Big Island
Big Island è la più grande delle isole hawaiane ed è l’unica ad avere vulcani attivi: il Kilauea, uno dei vulcani più attivi del mondo, e il Manua Loa che ha eruttato l’ultima volta il 27 Novembre del 2022. Poi c’è il Mauna Kea che è considerato ancora attivo ma dormiente (che è il vulcano su cui siamo saliti a piedi fino alla sua cima).
L’eruzione del Kilaeua del 2018 ha modificato significativamente il paesaggio nelle zone in cui la lava è passata rendendo l’isola ancora più affascinante. Ci sono zone interamente ricoperte di lava nera ed altre dove la lava si è fermata inglobando una strada, un parco, un porticciolo. Per chi è “Lava Addicted” come me è un’isola molto affascinante. Per chi non ama la lava (come un ragazzo che abbiamo conosciuto a Maui che ci ha detto che Maui è meglio perché a Big Island c’è “solo” lava). Gabri non ama la lava come me ma è rimasto comunque molto affascinato da questo tipo di panorama.
Big Island è anche l’isola in cui abbiamo respirato maggiormente lo spirito Aloha.
A Big Island ci siamo stati 6 notti (5 giorni interi) ma non sono abbastanza per girare tutta l’isola che è veramente grande, non a caso si chiama BIG Island. Non perdetevi i prossimi articoli perché vi parleremo più dettagliatamente di cosa abbiamo fatto in questi 5 giorni a Big Island.
Cosa abbiamo visto e fatto a Big Island
- passeggiato sulla lava nera nel Parco dei Vulcani delle Hawaii
- visto il Kilauea fumare (purtroppo non eruttare)
- saliti in cima al Mauna Kea a piedi
- mangiato la pizza da Domino’s
- visitato il Pu’uhonua o Honaunau National Park
- nuotato nella Green Sand Beach (la spiaggia verde)
- passato il Thanksgiving (il giorno del ringraziamento) con un pranzo ad offerta
- passato la domenica mattina (come i locali) al Maku’u Farmers Market
- mangiato uno Shave Ice (ne abbiamo parlato in questo articolo)
- conosciuto un “lava addicted” più addicted di me, Gary Sleik, che si è guardato la colata lavica distruggergli la casa per poi ricostruirla sulla lava solidificata
- imparato a pronunciare Humuhumunukunukuapua’a
- visto la fessura numero 8 fumare (la prima fessura ad aver eruttato durante l’eruzione del 2018)
- conosciuto Patrick e il suo cane Fa, che sta per doremiFA nella versione light e FAaaack per la versione più colorita
- fatto un tatuaggio con l’henné
- nuotato nella Black Sand Beach (la spiaggia nera)
- celebrato il tramonto insieme ai suonatori di bonghi hawaiani
- visto l’arco creato dall’eruzione della lava nell’oceano
- entrati nel Lava Tube (una grotta scavata dal passaggio della lava fluida)
Dove abbiamo dormito a Big Island
A Big Island abbiamo dormito in due appartamenti in cui era presente anche la cucina in modo da poter cucinare a casa senza andare a cena fuori tutte le sere.
La prima casa non ve la consiglio ma vi dico di fare attenzione ai punteggi di AirBnb. Io Airbnb lo uso pochissimo ma da quel che ho capito se non hai un certo punteggio non hai abbastanza visibilità per cui non ricevi prenotazioni. La proprietaria del primo posto in cui siamo stati (persona che non abbiamo né visto né sentito perché non rispondeva al telefono) scriveva sulla porta della camera di dargli il massimo dei voti facendo leva sul fatto che le pulizie veniva fatte dal figlio disabile e che qualcosa che non andava poteva starci. Questo è vero se fosse almeno pulito tutti i giorni ma.. c’erano scarafaggi morti in camera, le sedie e il tavolo avevano polvere da chissà quanti anni, le stoviglie erano sporchissime e unte… e non vado avanti. Da evitare!
Il secondo appartamento invece ve lo consiglio perché è uno dei migliori in cui siamo stati alle Hawaii. Si tratta del Red Cottage: ottimo prezzo, host premuroso e simpatico e una casa in stile Hawaiano tutta per noi.🔝
Dove abbiamo mangiato a Big Island
A Big Island abbiamo mangiato qualche volta a casa (visto che avevamo a cucina) ma siamo anche andati a provare la pizza di Domino’s, una catena che negli Stati Uniti è famosa. La pizza non è ovviamente come quella italiana ma non è nemmeno malaccio.
L’ultima sera su suggerimento di Patrick, il nostro host del Red Cottage, siamo andati a cena in un locale frequentato per lo più dagli abitanti della zona. Si tratta del Luquin’s Cantina, un ristorante messicano che si trova fuori dalla cittadina di Pahoa a circa 30 minuti da Hilo e 45 dall’ingresso del Volcano National Park.
Quanto abbiamo speso a Big Island
- Per dormire: 403 euro
- Di noleggio auto: 260 euro
- Per i pasti nei ristoranti: 120 euro
- Per la spesa al supermercato: 62 euro
- Di benzina: 105 euro
- Per i vari ingressi (Volcano National Park): 24 euro
Da Kona (Big Island) a Lihue (Kauai)
Per la partenza da Kona abbiamo dovuto fare una levataccia, Purtroppo il volo delle 9:15 per Kauai era l’unico senza scalo ad Honolulu e quindi ci siamo dovuti alzare prestissimo per attraversare l’isola e non rischiare di trovare il traffico dell’ora di punta sulla strada (era un lunedì).
L’aeroporto di Kona è molto particolare perché è tutto all’aperto, dal controllo bagagli (sotto una tettoia) si esce di nuovo per andare al Gate che è attaccato alla pista di atterraggio. E’ la prima volta che vediamo un aeroporto così.
Kauai
Kauai, è soprannominata come l’isola giardino, immaginate anche il motivo. Prima di partire avevo letto che Kauai era l’isola più piovosa di tutto l’arcipelago e, visto che ci andavamo in inverno (durante la stagione delle piogge) eravamo un po’ in ansia per questo. E infatti…. su 5 giorni ha piovuto 5 giorni e sapete quando è uscito il sole? Il giorno che siamo partiti…
A parte questo Kauai è sicuramente un’isola meravigliosa e il soprannome “isola giardino” ci sta veramente bene. La sua natura selvaggia con il Waimea Canyon, una spettacolare gola ricoperta di verde, è un vero spettacolo naturale. La Na Pali Coast, una costa remota e irraggiungibile se non a piedi (con un difficile trekking di più giorni) o in elicottero (a prezzi esorbitanti) è qualcosa di unico!
A Kauai siamo stati 4 notti (quasi 4 giorni interi visto che il nostro volo di ritorno era alla sera dell’ultimo giorno) e secondo me sono abbastanza per girare tutta l’isola (che è piccolina) e fare anche dei trekking (sempre se il meteo lo consente). Nei prossimi articoli vi parleremo un po’ più dettagliatamente anche di questa isola verdissima. Continuate a seguirci!
Cosa abbiamo visto e fatto a Kauai
- visto le cascate Ōpaekaʻa
- fatto una passeggiata al Keahua Arboretum (dove ci sono anche qui gli Eucalipti Arcobaleno) peccato che avesse piovuto nei giorni precedenti e il sentiero era tutto infangato
- ammirato (più volte) il meraviglioso Waimea Canyon (senza poter farci un trekking perché il tempo non lo consentiva)
- visitato il Museo di storia naturale di Kōkeʻe
- nuotato nella spiaggia dell‘Hā’ena State Park (ma solo perché non potevamo fare il trekking perché l’avevano chiuso per maltempo)
- visitato la storia cittadina di Hanalei
- rimasti affascinati dalla prorompente forza dello Spouting Horn, il geyser del mare
- conosciuto la gentilezza degli hawaiani e il loro spirito Aloha
- visitato il Kīlauea Point National Wildlife Refuge
- saliti sulle scogliere che partono dalla Shipwreck Beach
- passato sotto al Tree Tunnel (un tunnel fatto di rami di alberi che si intersecano sulla strada)
- visitato la Kauai Coffee Plantation con degustazione di caffè
Dove abbiamo dormito a Kauai
A Kauai abbiamo dormito in un campeggio (che non vi consiglio) in una tenda fissa tipo glamping (campeggio di lusso) ma che di lusso non aveva nulla.
Abbiamo scelto questo tipo di sistemazione perché i prezzi erano molto elevati e, pensavo alla probabile pioggia, meglio una tenda fissa che una tenda classica da montare e smontare.
Purtroppo il grosso problema di questa tenda fissa, a parte la luce che si accendeva e spegneva quando voleva lei, era l’umidità. Kauai è soprannominata “isola giardino”, ricordate? Beh i vestiti che ci toglievamo alla sera, alla mattina erano freddi e quasi bagnati da tanta umidità c’era all’interno della tenda.
Dove abbiamo mangiato a Kauai
A Kauai abbiamo mangiato sempre fuori. Due volte nello stesso locale, Taps and Hops, una birreria che durante l’Happy Hour (dalle 17 alle 20) aveva degli ottimi prezzi.
Una sera abbiamo cenato in un Food Truck vicino al nostro campeggio che si chiama Chicken in a Barrel il cui logo è un pollo che fa surf. Siamo subito andati a vedere cos’era il barrel che io pensavo fosse il barile.
Il barrel è un termine “surfistico” che si riferisce ad una particolare situazione che si crea quando l’onda si solleva abbastanza da formare una “parete” d’acqua, creando così uno spazio vuoto o un tubo all’interno (il cosiddetto barrel). Quando un surfista si trova dentro questa formazione d’onda, si dice che è “in a barrel” o “nel tubo”.
Una sera, il giorno del mio compleanno, siamo anche andati a farci un drink in un locale molto carino, trovato per caso, che si chiama BV’s Bourbon & Ale House a Kapa’a, una piccola cittadina a 15 minuti dalla capitale, Lihue.
Quanto abbiamo speso a Kauai
- Per dormire: 328 euro
- Di noleggio auto: 261 euro
- Per i pasti negli Street Food: 143 euro
- Per la spesa al supermercato: 21 euro
- Di benzina: 77 euro
- Per i vari ingressi (Heana State Park Entry, Waimea Canyon museum e Lighthouse): 53 euro
Kona (Big Island) – Denver – Francoforte – Verona
Il ritorno in Italia è stato lunghissimo… le 11 ore recuperate durante il viaggio di andata le abbiamo, ovviamente, perse nel viaggio di ritorno.
Abbiamo fatto uno scalo a Denver di 8 ore, uno scalo a Francoforte che doveva essere di un’ora ma è stato di 4 ore e siamo arrivati a casa dopo due giorni dalla partenza: siamo partiti il venerdì sera alle 20 da Lihue e siamo arrivati a Verona la domenica pomeriggio alle 16 e a casa alle 17:30.
Un viaggio lunghissimo… che però rifarei subito se mi dicessero che domani posso partire per le Hawaii!
Che belle le Hawaii ci sono stata e ne ho un magnifico ricordo, era stata un’estensione in un viaggio negli States ed ero stata a Ohau e Maui, mi piacerebbe tornare e completare la visita delle altre isole, sono così diverse
Sono tutte una diversa dell’altra, mi è spiaciuto saltare le piccoline Lanai e Molokai ma magari un’altra volta…
Ne parlavamo proprio ieri sera… un viaggio alla Hawaii per il prossimo Natale. Indubbiamente i prezzi saranno più alti in quella stagione, ma tra scuola e lavoro è l’unico periodo utile per poter andare. Pensavamo di prenotare il biglietto aereo già questo mese per poter risparmiare un pò, ovviamente con la flessibilità del cambio.
Si mi sa che a Natale i prezzi lievitano. Se vai nel periodo natalizio magari scegli le isole più a sud che sono più calde e meno piovose.
Un sogno, per me è un sogno poter visitare le Hawaii.
Le isole vulcaniche per eccellenza dove terra, mare e fuoco creano la roccia nuda e cruda, dove tutto è un ritorno costante alle origini.
Mi aspettavo che avreste speso di più e mi ha rincuorato vedere che con circa 6000 euro ve la siete cavata!
Una spinta in più per organizzarmi!
Se si trovano offerte sui voli intercontinentali si riesce a risparmiare tantissimo.
Anche io per il mio compleanno mi concedo sempre un bel viaggetto. Al momento le Hawaii non le avevo ancora prese in considerazione ma direi che mi hai dato un ottimo consiglio.
Un viaggio è il miglior regalo di compleanno