Itinerario di 3 giorni a Oahu (Hawaii)
In questo articolo trovate il resoconto del nostro on the road ad Oahu (la prima delle isole che abbiamo visitato alle Hawaii), comprensivo dell’itinerario dettagliato giorno per giorno e delle relative spese sostenute, in modo tale che, se desiderate replicarlo, avete una chiara idea dei costi da considerare per un viaggio simile.
Buona lettura!
Itinerario on the road di 3 giorni a Oahu
Le Hawaii sono un arcipelago di 8 isole più grandi e altri 129 isolotti per la maggior parte disabitati. Di queste 8 una è privata, Ni’ihau, ed è visitabile solo attraverso dei tour in elicottero dalla vicina Kauai.
Delle restanti 7 isole, avendo a disposizione solo 3 settimane di vacanza abbiamo dovuto scegliere quali isole visitare e quando stare su ogni isola e non è stata una scelta tanto semplice.
Abbiamo scelto di visitare le 4 più grandi, Oahu, Maui, Big Island e Kauai, e suddividere i giorni tra le isole scegliendo di stare più giorni a Big Island e Maui e meno a Oahu e Kauai. In ogni isola saremmo stati volentieri un paio di giorni in più, l’ideale sarebbe avere 4 settimane per riuscire a vedere qualcosa di più ma ovviamente in 3 settimane si deve rinunciare purtroppo a qualcosa.
Oahu è stata la prima isola delle Hawaii che abbiamo visitato e abbiamo, volutamente scelto di di passarci solo tre giorni interi perché per visitare quattro isole in tre settimane da qualcosa dovevamo per forza sacrificarla.
Abbiamo scelto di dedicare meno tempo ad Oahu perché è l’isola più popolosa con 1 milione di abitanti (in tutte le Hawaii vivono 1,4 milioni di abitanti) ma anche l’isola in cui si trova la città più grande e popolosa di tutte le Hawaii, Honolulu. E noi non abbiamo scelto le Hawaii per le città ma per la natura selvaggia e, ovviamente, i vulcani.
Abbiamo quindi un po’ sacrificato Oahu ma quando è giunto il momento di lasciare l’isola ci siamo resi conto che avremmo voluto passarci qualche giorno in più. Perché è vero che è molto popolosa e trafficata ma ha anche tanti angoli nascosti tutti da scoprire. Magari un giorno ci torneremo.
Ecco il nostro itinerario a Oahu.
1. Honolulu – Pearl Harbour – Casa di Magnum PI – North Shore
Visto che siamo atterrati all’aeroporto di Honolulu alle 22:00 abbiamo preferito non noleggiare subito l’auto così abbiamo scelto di passare la prima notte alle Hawaii nelle vicinanze dell’aeroporto. Abbiamo scelto la soluzione più economica, un Best Western alla modica cifra di 167 dollari (pernottamento + colazione).
Alcuni ostelli ad Honolulu costavano meno ma i taxi per raggiungere la città dall’aeroporto erano molto cari per cui il Best Western era comunque la soluzione più economica.
Dopo la nottata necessaria per ristorarci e recuperare le 11 ore di fuso orario, ci siamo fatti una bella colazione, ovviamente all’americana, con waffle preparati da noi (se volete vedere come si fanno i waffle trovate qui il video) e buffet dolce e salato.
Fatta la cosa più importante della giornata, la colazione, siamo tornati a piedi in aeroporto per ritirare l’auto che avevamo prenotato dall’Italia tramite DiscoverCar (ci piace questo sito perché si trovano i prezzi più bassi ed è sempre possibile aggiungere l’assicurazione completa così che possiamo viaggiare tranquilli e senza sorprese alla riconsegna).
Ora che abbiamo ritirato l’auto inizia il nostro on the road dell’isola di Oahu; prima tappa Pearl Harbor.
Pearl Harbor e il memoriale della USS Arizona
Pearl Harbor si trova vicinissima all’aeroporto di Honolulu, meno di 10 minuti di auto (traffico permettendo) ed è per questo motivo che abbiamo scelto di andare subito lì appena ritirata l’auto.
Non sto a raccontarvi la storia di Pearl Harbor perché sicuramente c’è chi l’ha fatto meglio di me; vi linko qui la pagina Wikipedia che parla dell’attacco a Pearl Harbor.
Dopo essere stati ad Hiroshima in Giappone (una delle visite più strazianti che abbiamo mai fatto, forse ancora più di Auschwitz) non potevamo mancare dal visitare il sito bombardato da quel pazzo di Hirohito, attacco che ha fatto scoppiare la Seconda Guerra Mondiale.
A Pearl Harbor abbiamo visitato il museo (gratuito) da cui abbiamo appreso molte cose che non conoscevamo su questa parte di storia che ha segnato il mondo intero ma soprattutto, abbiamo capito, come gli hawaiani hanno reagito a questo attacco.
Considerate che le Hawaii, nel 1941, non erano ancora ufficialmente parte degli Stati Uniti, immaginate come possono aver vissuto quel periodo: “Chi ce lo fa fare ad entrare negli Stati Uniti?” “Non siamo ancora uno stato membro e subiamo noi gli attacchi contro gli Stati Uniti!”
Dopo la visita al museo, che vi consiglio se andate a Honolulu, anche perché è gratis (si paga solo il parcheggio), siamo andati con il traghetto al Memoriale della USS Arizona, una delle navi dell’esercito statunitense che è stata bombardata dalla Marina Imperiale Giapponese.
In quell’attacco morirono 1.177 tra marinai e marines sui 1.512 a bordo della nave. Il memoriale ricorda le vittime di quella tragica giornata e dal memoriale è anche possibile vedere alcuni resti dell’USS Arizona.
L’ingresso al memoriale dell’USS Arizona deve essere prenotato in anticipo perché è uno dei più visitati (soprattutto dagli americani) e senza prenotazione c’è il rischio di non riuscire ad entrare. La prenotazione può essere fatta sul sito ufficiale delle Hawaii Recreation.gov. Attenzione che ci sono tantissimi siti non ufficiali che vendono tour a cifre esagerate, l’ingresso all’USS Arizona costa 1 dollaro a testa e l’unico sito ufficiale è Recreation.gov
Compreso nel biglietto per il memoriale dell’USS Arizona c’è anche la possibilità di assistere ad un interessante documentario (che si può scegliere di vedere prima o dopo la visita al memoriale).
La casa di Magnum PI
Usciti da Pearl Harbor, nel primo pomeriggio, siamo andati a cercare la casa di Magnum PI (o meglio quella che era la casa in cui viveva Magnum PI, la villa di Robin Masters) e per l’occasione Gabri si è fatto crescere i baffi alla Magnum PI.
La casa di Magnum PI si trovava sulla costa orientale di Oahu al 41-505 Hawaii Route 72 nei pressi di Waimanalo Beach. La villa è stata utilizzata principalmente per le riprese degli esterni, mentre le scene degli interni sono state girate in uno studio cinematografico.
Purtroppo però la casa di Magnum PI è stata demolita nell’aprile del 2018. Noi lo sapevamo già prima di andare alle Hawaii; quello che però non sapevamo ancora era chi fosse l’attuale proprietario. L’abbiamo scoperto solo mentre stavamo scattando questa foto.
Mentre stavo scattando una serie di fotografie a Gabri, che voleva trovare la giusta angolazione per quella che sarebbe stata “la foto davanti alla casa di Magnum PI” , vediamo che davanti al portone della villa ci sono diverse telecamere. Sappiamo che negli Stati Uniti è una cosa abbastanza normale e non abbiamo minimamente immaginato che potessimo infastidire i proprietari.
Dopo qualche minuto esce una ragazza con una ricetrasmittente in mano che ci chiede cosa stiamo facendo lì davanti. Gli spieghiamo che stiamo solo scattando fotografie davanti a quella che un tempo era la casa di Magnum PI.
Lei ci dice che quella adesso è la casa dell’ex Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, la casa in cui la famiglia Obama passa le vacanze quando vanno alle Hawaii.
Restiamo a chiacchierare con lei qualche minuto: facciamo la sua conoscenza, ci racconta che è stata in Italia per tanti anni (e infatti parla italiano) quando la figlia ci studiava. Obama non era in casa in quel momento, ci sarebbe andato per Natale.
Ci siamo poi chiesti, ma non abbiamo trovato informazioni al riguardo, se Obama fosse fan di Magnum PI e per questo avesse comprato la casa o se l’avesse scelta “solo” per la meravigliosa posizione di fronte all’isolotto di Kāohikaipu.
North Shore
Dopo essere sopravvissuti alle code sulla Highway di Honolulu (stile tangenziale di Milano) abbiamo raggiunto il North Shore, la costa nord dell’isola di Oahu. Questa zona è famosa soprattutto per la natura rigogliosa e per le spettacolari spiagge, non a caso è stata scelta come location principale della famosa serie tv LOST. Ne abbiamo parlato in questo articolo.
Abbiamo raggiunto la nostra sistemazione per le successive 3 notti, il Backpackers Vacation Inn and Plantation Village, una guesthouse con camerate e camere private (noi avevamo una camera privata). Il bagno e la cucina sono in comune ma la casa è molto accogliente e pulita e soprattutto ha un ottimo prezzo (per essere alle Hawaii): solo 283 dollari x 3 notti (94 dollari a notte!).
2. North Shore – Kauloa Ranch – Koko Crater Railway Trail
Per questa seconda giornata a Oahu avevo prenotato dall’Italia un Hollywood Tour al Kualoa Ranch: uno dei luoghi imperdibili per chi visita le Hawaii.
Il Kualoa Ranch è una famosa proprietà privata che si trova in uno dei luoghi più spettacolari delle Hawaii proprio in mezzo alle imponenti e frastagliate cime del vulcano Koʻolau. Proprio grazie alla meravigliosa natura circostante questo luogo è diventato la scenografia di numerosi film di Hollywood e serie TV, tra cui “Jurassic Park”, “Godzilla”, “Lost” e “Hawaii Five-0”.
Dopo il tour guidato nel Kualoa Ranch siamo andati al minimarket situato all’interno del parco dove si trovano tanti prodotti freschi e secchi coltivati proprio presso la tenuta.
Lì, oltre alle fantastiche apple banana, abbiamo assaggiato le chips di ‘Ulu: una varietà di albero del pane coltivato per secoli nell’arcipelago. E’ una delle piante chiamate “piante delle canoe” perché è una di quelle che è stata portata alle Hawaii dai primi colonizzatori polinesiani che sono arrivati sulle isole proprio con delle canoe.
Dopo lo pseudo-pranzo a base di frutta siamo andati verso sud dove abbiamo “scalato” il Koko Crater, uno dei crateri vulcanici, ormai spenti, presenti sull’isola.
Essendo uno dei punti più alti dell’isola, in cima al cratere si trovava un sito dell’Air Force utilizzato durante la seconda guerra mondiale per monitorare le coste e gli aerei in avvicinamento a Oahu. Per portare in cima al cratere attrezzature e rifornimenti i militari usavano un vagone su un binario a scartamento ridotto.
Ed è proprio su questi binari, ormai in disuso da ani, che si cammina per salire in cima al cratere: sono 1.048 gradini a salire e, ovviamente, 1.048 gradini a scendere.
Del Koko Crater Railway Trailhead ne abbiamo parlato in questo articolo.
Sulla strada del ritorno verso la costa nord di Oahu decidiamo di passare dalla festaiola Waikiki, almeno per dire di essere passati da Waikiki. Diciamo che a parte i grattacieli (che preferisco vedere a New York piuttosto che alle Hawaii), le strade trafficate e le spiagge affollate non è il mio posto preferito alle Hawaii.
Arrivati sulla costa nord (dopo le interminabili code sulla Highway di Honolulu) abbiamo fatto la spesa in un 7Eleven e cenato nella nostra guesthouse di Pupukea.
3. Pupukea – Location di Lost – Tempio di Byodo – Tramonto al China Wall
L’ultimo giorno a Oahu inizia nel North Shore con la ricerca delle location di Lost: la spiaggia dove è precipitato l’aereo con i 48 superstiti, la Dharma Project (a due passi dalla spiaggia) e le altre spiagge in cui è stata girata la serie tv.
Andiamo poi a fare colazione nella storica Haleʻiwa: una cittadina con un’atmosfera country, negozi di surf, boutique, ristoranti e affascinanti gallerie d’arte. Proprio ad Haleʻiwa si trova il famoso Matsumoto che serve Shave Ice dal 1951. Se non sapete che cos’è lo share ice è perché non avete letto il nostro articolo di Claudia Mangia Cose in cui assaggio lo Shave Ice a Big Island.
Ci fermiamo ancora ad Haleʻiwa per un po’ shopping e poi andiamo verso altre location di Lost: andiamo alla Turtle Beach dove ci facciamo una passeggiata tre le foreste che hanno visto tanti degli episodi della nostra serie tv preferita.
Ci fermiamo sulla strada a comprare un mango appena tagliato a fette, buonissimo! E poi continuiamo fino al Tempio buddista Byodo-In: una ricostruzione esatta del più famoso omonimo antico tempio di Kyoto costruito ad Oahu nel 1968 per commemorare il centenario dell’arrivo degli immigrati giapponesi nelle Hawaii.
Dalla costa est attraversiamo le montagne per passare sulla costa ovest percorrendo la Pali Highway, una delle strade panoramiche più belle dell’isola, e ci fermiamo ad ammirare il panorama dalla Nuuanu Pali Lookout.
Il tempo da quassù non è il massimo ma ci basta scendere sulla costa per trovare un tempo molto diverso per cui decidiamo di andare ad aspettare il tramonto in uno dei punti più gettonati dell’isola per il tramonto: il China Walls.
Dicono sia uno dei posti migliori dove vedere il tramonto, andiamoci anche noi!
Il China Walls, con le sue imponenti pareti rocciose (vulcaniche) a picco sull’oceano, da qui il nome, è un luogo sempre molto frequentato.
Di giorno è sempre pieno di ragazzi che fanno cliff-diving, si tuffano da queste scogliere vertiginose. Quando il sole inizia a calare, complice anche il chioschetto di bibite che si trova poco prima della fine della scogliera, questo è il luogo perfetto per sedersi ad aspettare il tramonto (insieme a decine di ragazzi festanti ma per nulla caotico, non come i tramonti di Santorini).
Dopo il tramonto siamo ripartiti direzione nord e come sempre ci siamo fatti la solita coda sulla Highway di Honolulu. Se scegliete Oahu per le vostre vacanze mettete in conto di passare qualche mezz’ora al giorno in coda sulla Highway di Honolulu (come se abitaste in una grande città d’Italia).
Per l’ultima sera ad Oahu abbiamo deciso di andare a cena al ristorante, abbiamo scelto Joe’s Seafood Grill di Haleʻiwa dove abbiamo mangiato bene ma abbiamo speso 70 dollari per due antipasti (che alle Hawaii sono chiamati Pupus), due dolci e niente da bere (solo l’acqua che è sempre offerta dalla casa alle Hawaii, come negli Stati Uniti).
4. volo da Oahu a Maui
Vi racconto solo brevemente il trasferimento da un’isola all’altra più che altro per parlarvi della Highway di Honolulu.
Dovendo partire alle 10:40 dall’aeroporto di Honolulu e dormendo a circa 45 minuti (traffico permettendo) di distanza siamo partiti molto presto la mattina (alle 6:45) per non rischiare di rimanere bloccati, come sempre sulla Highway di Honolulu.
Mentre stavamo percorrendo la Highway abbiamo scoperto che in determinati orari di punta viene aperta una corsia a scorrimento veloce che si può utilizzare solo se si deve andare all’aeroporto e se si è almeno in due in auto. Per fare ciò viene utilizzata una corsia dell’altro senso di marcia che è meno trafficata perché è quella esce dalla città. Un’idea geniale che fa si che se si deve andare in aeroporto non si rischia di perdere l’aereo per il traffico in tangenziale!
Che paradiso! Ecco, noi siamo ancora indecisi se prenotare alle hawaii o alle Barbados per il prossimo Natale, ma dopo aver letto questo articolo credo di aver trovato la risposta a ogni dubbio. Quanto mi piacerebbe visitare la casa di magnum PI, il mio eroe d’infanzia!!
Quando ho letto che avevate messo in programma la casa di Magnum PI e le location di Lost e Jurassic Park ho capito che organizzate i vostri tour esattamente come noi! Scoperto questo punto che ci accomuna ho letto il vostro pezzo con particolare interesse perchè le Hawaii ci affascinano da tantissimo tempo e vorremmo fare anche noi questa fantastica esperienza.
Wow!Un’avventura pazzesca, mi sono divertita a leggere. Le Hawaii sono evocative ed iconiche, già solo il nome mi ha fatto venire in mente numerosi film e cartoni animati, primo tra tutti Mago Merlino che parte per Honolulu!
Sono stata alle Hawaii ormai troppo tempo fa, ero stata anche io a Oahu e a Maui, mi ricordo bene le atmosfere e la natura pazzesca, ci tornerei però molto volentieri per proseguire la visita di altre isole