Itinerario di 2 settimane tra La Palma e Tenerife
Sono passati 3 anni da questo viaggio di cui c’eravamo dimenticati di condividere con voi l’itinerario. Era Settembre 2020, ci avevano appena liberati da un lockdown e prima del successivo ne abbiamo approfittato per qualche viaggetto in Europa: siamo stati a Giugno in Normandia, a Settembre alle Canarie e ad Ottobre a Venezia, poi ci hanno nuovamente chiuso in casa.
Ecco l’itinerario del nostro viaggio di due settimane tra La Palma e Tenerife.
Il nostro viaggio di 2 settimane tra La Palma e Tenerife
qualche dettaglio
Itinerario on the road tra La Palma e Tenerife
Per raggiungere La Palma abbiamo dovuto fare scalo a Tenerife in quanto non ci sono voli diretti dall’Italia per l’isola di La Palma. Nessun problema, abbiamo approfittato per visitare anche Tenerife (soprattutto per salire sul Teide). Abbiamo quindi acquistato il volo Bergamo – Tenerife Sud con Ryanair e il volo interno Tenerife Nord – La Palma con CanaryFly.
Siamo stati 9 notti a La Palma e 5 notti a Tenerife, ecco il nostro itinerario:
1. Bergamo – Tenerife
La partenza da Orio al Serio è prevista alle 14 quindi partiamo con comodo alla mattina da casa (senza l’alzataccia che di solito facciamo quando voliamo con Ryanair).
Arriviamo all’aeroporto di Tenerife Sud alle 17:40 e prendiamo subito a noleggio un auto per raggiungere la nostra sistemazione di stanotte e domani l’aeroporto di Tenerife Nord (da dove parte il nostro volo per l’isola di La Palma). Abbiamo parlato in questo articolo su come spostarsi tra gli aeroporti e, in caso il prezzo dell’auto non sia eccessivo, spesso è quasi più conveniente noleggiare l’auto per il solo tragitto Tenerife Sud-Tenerife Nord che non muoversi con i mezzi pubblici. Noi poi l’avevamo fatto anche perché viaggiare in autobus non era così sicuro per via della pandemia in corso.
Con l’auto a noleggio, ritirata da Cicar all’aeroporto di Tenerife Sud, una Opel Mokka (pagata 33€ per un giorno), siamo andati alla nostra sistemazione per la notte prenotata su Booking la mattina della partenza in quanto la nostra prenotazione ci è stata cancellata all’ultimo momento per malattia del proprietario.
La casa in cui pernottiamo si trova non molto distante da La Laguna, la città più vicina all’aeroporto di Tenerife Nord. Per cena scegliamo un ristorante con cucina tipica canaria dove mangiamo garbanzas canarias (zuppa di ceci), croquetas (crocchette di pesce) e albondigas (polpette di carne) e due cañas di birra (due bicchieri di birra alla spina).
2. Tenerife – La Palma
Sveglia presto, riconsegniamo l’auto alla Cicar che si trova dentro all’aeroporto di Tenerife Nord. Imbarchiamo i trolley (che non si potevano portare in cabina per via della pandemia di Covid) e andiamo all’imbarco. Riusciamo a fare colazione in aeroporto prima di imbarcarci sull’aereo che ci porterà sulla Isla Bonita, così chiamano La Palma i canari.
Alle 10:30 siamo a La Palma, ritiriamo l’auto da Cicar nell’aeroporto di La Palma, una Opel corsa nera, e facciamo un giro un po’ più lungo per vedere qualcosa dell’isola prima di raggiungere la nostra sistemazione, la bellissima Casa El Mirador di Fuencaliente (nell’estremo sud dell’isola), dove staremo 3 notti.
Per cena andiamo al Kiosco Tamaragua II che si trova sulla costa sud dell’isola dove ci mangiamo le mitiche papas arrugadas con il mojo verde y rojo e due filetti di pesce.
3. La Palma (vulcano San Antonio – Saline)
Questa mattina ce la prendiamo comoda e ci svegliamo alle 9:30 e andiamo a fare colazione alla pastelaria (pasticceria) del vicino paese di Los Canarios famoso per la festa del vino che si celebra l’ultima settimana di Agosto (il momento della vendemmia).
Nel centro del paese di Los Canarios si trova la fontana del vino, sembra che da questa fontana fuoriesca vino invece dell’acqua ma quando siamo andati noi era chiusa. Ci sono poi anche altri attrezzi per la pressa dell’uva in bella mostra nelle vie della cittadina.
Dopo una visita veloce al mirador vicino siamo andati a vedere il Vulcano di San Antonio. Il vulcano è attivo e l’ultima eruzione è stata nel 1971, basta avvicinare una mano al terreno per rendersi conto che il vulcano è vivo e respira sotto i nostri piedi. Nell’annesso museo, oltre a vedere come sono nate le Isole Canarie e soprattutto com’è nata La Palma e come è stata modellata nel tempo dalle eruzioni continue, è anche possibile provare l’esperienza di un simulatore di terremoti.
Abbiamo passato un bel po’ di tempo camminando in questa zona per me una delle più belle di tutta l’isola per i colori che si trovano qui; sfumature di nero e rosso della lava (più o meno antica) si mescolano con il blu dell’oceano creando un mix unico e spettacolare.
Lasciato a malincuore il vulcano andiamo a fare la spesa al supermercato e, dopo un bel tramonto davanti alle saline di Fuencaliente, siamo tornati a casa a preparare la cena per poi godercela sul terrazzo davanti alla casa. Abbiamo assaggiato per la prima volta il Pitaya, anche chiamato frutto del drago, un frutto tropicale che qui si trova facilmente.
4. La Palma (campi di lava di El Puertito)
Sveglia tardi, colazione a casa e restiamo a goderci il panorama dal terrazzo della nostra casa fino alla 11 poi decidiamo di andare ad esplorare a piedi la zona vulcanica sotto la casa.
Scendiamo fino al mare, alla spiaggia di El Puertito, circa 6 chilometri tra andata e ritorno con 600 metri di dislivello.
Torniamo su stanchissimi, andiamo in paese a comprare qualche ingrediente che ci manca per preparare la cena e poi torniamo a casa.
5. La Palma (trekking lungo la Rutas de Los Vulcanes)
Sveglia presto e colazione a casa. Prepariamo i bagagli perché questa sera cambiamo appartamento e andiamo a percorrere parte della Ruta de Los Vulcanes fino al vulcano Teneguía. Nonostante siano 3 giorni che siamo in mezzo a questi colori lunari non ci stancano mai. Saremmo rimasti volentieri ancora altro tempo in questa zona, sia per i vulcani che per la casetta vista mare costruita sulla lava in cui abbiamo alloggiato in questi primi tre giorni a La Palma.
Nel tardo pomeriggio ci rechiamo alla nostra nuova sistemazione nel centro dell’isola, Casa Rural Las Tias II, un’altra casa che vi consigliamo se andate a La Palma. Noi ci siamo stati 4 notti, la casa è talmente accogliente, con un terrazzo vista mare che fa venire voglia di stare a casa e godersela invece di andare in giro a visitare l’isola.
E infatti per cena restiamo a casa, ci prepariamo la cena e ce la godiamo sul terrazzo con vista mare che da sul bel giardino di alberi da frutta da cui raccoglievamo la frutta fresca tutti i giorni.
6. La Palma (Mirador de la Cumbrecita)
Oggi andiamo al Parco Nazionale del Taburiente, il parco che comprende la Caldera de Taburiente, il cratere del diametro di circa 10 chilometri che si trova al centro dell’isola. Dal 1983 il parco è stato dichiarato riserva della biosfera dall’UNESCO. E’ una delle zone più belle di tutta l’isola!
Arriviamo alla sbarra del parcheggio del Mirador de La Cumbrecita dove ci controllano la prenotazione.
Attenzione: il parcheggio del Mirador de La Cumbrecita va prenotato in anticipo. E’ gratis ma va prenotato sul sito ufficiale della Reservas Parques Nacionales.
Dal parcheggio riusciamo a percorrere il giro ad anello del Mirador de la Cumbrecita e poi un altro sentiero fino al Roque de los Cuervos (sentiero che poi continuava verso il Pico Bejenado).
Torniamo al mirador de la Cubrecita per ammirare il tramonto e rientriamo a casa per cena.
7. La Palma (trekking Pico de la Nieve)
Dopo un abbondante colazione a casa partiamo per raggiungere il Visitor Center di Los Tilos da dove iniziamo il trekking che ci porterà in cime al Pico de la Nieve che si trova ad un’altitudine di 1.949 metri sul livello del mare. Il sentiero è un percorso ad anello di circa 6 chilometri con un dislivello di circa 370 metri che si percorre tranquillamente in circa 2 ore e mezza.
Se il tempo è bello dalla cima si può godere di un bellissimo panorama sul resto dell’isola e sull’inconfondibile cima di Roque de Los Muchahos, il punto più alto dell’isola, con i suoi telescopi che le fanno da sfondo.
Dopo essere scesi dalla cima del Pico de La Nieve siamo proprio andati a Roques de Los Muchachos dove siamo rimasti fino al tramonto.
Un luogo unico al mondo, a 2.426 metri sul livello del mare e sopra il mare di nuvole che spesso copre l’isola ma che lascia scoperta proprio la sua cima. Ed è proprio per questo motivo che Roques de Los Muchachos è uno dei cieli più limpidi d’Europa ed infatti qui si trovano alcuni tra i più importanti telescopi astronomici del mondo tra cui anche il telescopio italiano Galileo con un diametro di 3,58 metri.
Purtroppo quando siamo andati noi tutti gli osservatori astronomici erano chiusi per la pandemia e non è stato quindi partecipare a nessuna visita guidata.Se voi ci andate adesso non perdetevela, la potete prenotare sul sito dell’Istituto di Astrofisica delle Canarie e sul sito AstroNorte.
Tornando al nostro racconto di viaggio, siamo rimasti a gironzolare tra i telescopi fin dopo il tramonto e poi siamo tornati a cenare nella nostra casetta di Tjarafe.
8. La Palma (Santa Cruz de la Palma)
Giornata dedicata alla visita della capitale de La Palma, Santa Cruz de La Palma.
In realtà inizialmente la giornata non era dedicata alla visita della città, che si visita tranquillamente in un paio d’ore ma abbiamo un po’ di commissioni da fare, prima fra tutti allungare il noleggio dell’auto di altri tre giorni perché abbiamo deciso di rimanere ancora qualche giorno su quest’isola.
Altra commissione da fare, trovare un lavaggio automatico per lavare i vestiti perché ci siamo portati il cambio per una sola settimana di viaggio. Se dovesse servire anche a voi andate da Lava2Express che si trova in Calle Diaz Pimienta a Santa Cruz de la Palma, con 8 euro in meno di un’ora avevamo tutto lavato e asciugato.
Durante il giro del centro storico della cittadina con i suoi famosi balconi in legno colorati che si affacciano sulla passeggiata marittima e la riproduzione della caravella Santa Maria di Cristoforo Colombo che si erge a poca distanza dal centro, abbiamo pranzato al bar La Tasquita de El Puente dove abbiamo mangiato delle arepas (un piatto tipico sudamericano di origine venezuelana).
Terminato il giro di Santa Cruz de la Palma andiamo all’aeroporto per allungare il noleggio dell’auto (perché a Santa Cruz de La Palma la Cicar era chiusa) e torniamo a casa prima del tramonto per godere della vista del nostro appartamento e ceniamo a casa.
9. La Palma (Barlovento)
Oggi purtroppo lasciamo il nostro bellissimo appartamento di Tjarafe per spostarci in una zona più vicina a Roque de Los Muchachos perché vogliamo andarci in notturna per vedere le stelle.
Prima di raggiungere la nostra nuova casa andiamo a visitare un villaggio chiamato Porís de Candelaria, un villaggio molto particolare perché si trova in una grotta marina e per raggiungerlo bisogna percorrere una stradina un po’ tortuosa che in alcuni commenti sul web era indicata come pericolosissima. Beh noi ci siamo andati lo stesso, anche per capire quanto di vero ci fosse nei commenti che avevamo letto. Ne abbiamo parlato in questo articolo.
Dopo pranzo siamo andati a prendere possesso del nuovo appartamento che si trova a Hoya Grande a soli 30 minuti da Roque de Los Muchachos.
Facciamo quindi un giro verso la zona a nord dell’isola e i dirigiamo verso la laguna di Barlovento.
Al ritorno prendiamo la LP-109, una delle strade più belle di tutta l’isola. Si tratta di una strada tutta curve nel fitto bosco con il sole che penetra a tratti tra gli alberi, i guardrail sono di legno e le gallerie sono delle brevi buie gallerie senza luci artificiali illuminate solo dalla luce del sole che si intravede alla fine del tunnel, una strada secondaria che consigliamo a chiunque passi da La Palma, è come trovarsi catapultati in un mondo magico come quelli inventati da Hayao Miyazaki (se non lo conoscete guardate La città incantata).
Tornati a casa ceniamo e andiamo a letto presto, la sveglia stanotte suonerà presto….
10. La Palma (notte stellata e trekking al Barranco de Las Angustias)
Sveglia alle 4:00 e partenza per Roque de Los Muchachos. Quando siamo partiti da casa (a mezz’ora dal punto più alto dell’isola) i cielo era nuvoloso e non immaginavamo di trovare il cielo che abbiamo trovato a Roque de Los Muchachos.
Appena scesi dall’auto e alzato gli occhi al cielo non potevamo immaginare quello che abbiamo visto. Siamo stati in tantissime parti del mondo dove abbiamo visto dei cieli stellati meravigliosi come in Oman (in mezzo alle Wahiba Sand) o in Giordania (nel Wadi Rum) o in Namibia (nella savana) ma un cielo come quello che abbiamo visto quella notte era la prima volta che lo vedevamo: sopra le nostre teste c’era migliaia di stelle!
Poco prima dell’alba saliamo fino al parcheggio di Roque de Los Muchahos (che di notte è chiuso) e ammiriamo una delle più bella albe della nostra vita: il sole che nasce da un mare di nuvole non l’avevamo mai visto, una meraviglia!
Dopo l’alba e le decine di fotografie scattate al panorama sopra le nuvole passiamo da casa e poi andiamo al Barranco de Las Angustias perché vogliamo fare il trekking che va da Los Brecitos al Barranco. Qui troviamo il taxi che, per 50 euro, ci porta a Los Brecitos, punto di inizio del trekking.
Il trekking da Los Brecitos al Barranco de Las Angustias è uno dei più belli di La Palma, è semplice ma lungo, sono circa 15 chilometri ma sono quasi tutti in discesa. Il dislivello è di 772 metri. Il sentiero è ben segnalato fino all’arrivo dentro al barranco poi si perde un po’, infatti noi ci siamo persi più volte e alcune volte siamo dovuti tornare indietro per cercare i segnali che erano poco visibili.
Mentre percorrevamo il trekking abbiamo anche conosciuto un pastore canario che ci ha fatto conoscere il salto del pastore canario, oggi è una disciplina sportiva ma un tempo era l’unico mezzo che avevano i pastori per spostarsi lungo i pendii scoscesi dell’isola. Ne abbiamo parlato in questo articolo.
Noi ci abbiamo messo circa 5 ore e mezza per completare il trekking (seguendo anche la deviazione verso la Cascada de Los Colores) e rientrare al parcheggio del Barranco de Las Angustias.
Rientriamo a casa in tempo per farci un aperitivo e crollare stanchissimi per la giornata appena passata (meravigliosa ma stancante).
Tour consigliati per l’osservazione delle stelle a La Palma
11. La Palma – Tenerife
Prima di lasciare l’isola decidiamo di andare a vedere di nuovo quella meraviglia della natura che è l’alba a Roque de Los Muchachos per cui ci svegliamo di nuovo prestissimo (questa volta un po’ più tardi, alle 6:30) e andiamo a fare colazione davanti al sole che sorge dal mare di nuvole.
Torniamo a casa, sistemiamo i bagagli e partiamo direzione Los Tilos dove andiamo a visitare il bosco di laurisilva (una delle foreste pluviali più antiche del mondo insieme a quelle di Madeira e della vicina isola canaria di La Gomera).
Prima di andare in aeroporto facciamo ancora una sosta al Charco Azul, una piscina naturale dalle acque cristalline di colore blu intenso formatasi dall’erosione delle rocce vulcaniche e dalle maree. E’ una meta popolare ma noi siamo passati solo per vederla in una fredda giornata di Settembre, il bagno non l’abbiamo fatto.
Dal Carcho Azul siamo andati direttamente in aeroporto, lasciato l’auto e preso il volo per Tenerife Nord. Abbiamo recuperato una nuova auto, una 500 rossa, da Cicar e raggiunto la nostra sistemazione di Tenerife, Villa Maria a La Laguna.
Per cena siamo andati a San Cristobal de la Laguna al ristorante Bodegón Tocuyo.
12. Tenerife (Cruz del Carmen – museo della scienza)
Questa è la giornata che Gabri aspetta da tanto tempo, andiamo infatti alla Cicar a cambiare auto per prendere una Fiat 124 Abarth per un giorno. L’abbiamo noleggiata qui perché alle Canarie il noleggio auto costa veramente poco in confronto ad altre parti del mondo. Una Fiat 124 Abarth per un giorno ci è costata solo 80 euro!
Dovrei farvela raccontare da Gabri questa giornata, dal mio punto di vista già appena l’ha messa in moto e ha fatto quel rombo che tutti amano, io l’ho quasi odiata fin da subito, troppo rumorosa per i miei gusti. Andare in giro per i tornanti della parte nord di Tenerife io avrei preferito un auto silenziosa per ascoltare la natura ma vuoi mettere il rombo della Fiat 124 Abarth? Non è un auto che fa per me… comunque Gabri è stato contentissimo di questa giornata passata al volante della 124 Abarth.
Ci siamo fermati al Mirador de la Cruz del Carmen dove abbiamo percorso a piedi il Sendero de los Sentidos (il Sentiero dei Sensi) chiamato così perché lungo il percorso sono sistemati dei pannelli che ti spiegano come usare i nostri sensi (olfatto, udito, vista, tatto) per esplorare l’ambiente circostante. E’ un sentiero molto semplice che abbiamo scelto per non “perdere” la giornata a camminare ma usarla il più possibile per girare con la 124 Abarth.
Nel pomeriggio siamo poi andati a Santa Cruz de Tenerife e abbiamo preso parte ad una visita guidata al Museo della Scienza e del Cosmo. Per fortuna c’erano con noi un papà con un bambino perché la visita guidata era in spagnolo e noi non è che abbiamo capito tutto quello che ci raccontava la guida. Almeno la guida si è concentrata sul bambino e noi abbiamo potuto seguire tranquillamente facendo finta di capire tutto quello che ci stava raccontando.
Durante il pomeriggio con la 124 Abarth abbiamo anche provato l’ebbrezza di farci tamponare da una ragazza che probabilmente era senza patente. Quando le abbiamo chiesto di compilare il documento per la Constatazione Amichevole ha chiamato il padre che ha iniziato a dire che lui non compilava nulla, che non ne voleva sapere nulla. Nel momento in cui gli abbiamo detto che avremmo chiamato la polizia si è arrabbiato ancora di più. Alla fine la ragazza ci ha dato il suo nominativo ma il documento non l’abbiamo compilato. Tanto noleggiando l’auto con la Cicar si è sempre coperti dalla Kasko. C’è bastato spiegare com’è avvenuto l’incidente e non hanno chiesto nessun dato dell’autista dell’auto coinvolta.
In serata abbiamo incontrato il nostro amico Roby che vive a Tenerife da qualche anno e con lui siamo andati prima alla spiaggia di Las Teresitas a prendere un aperitivo e poi a cena in un ristorante di San Cristobal de La Laguna.
13. Tenerife (Santa Cruz de Tenerife)
Al mattino andiamo a riconsegnare la Fiat 124 Abarth alla Cicare e prendiamo una Opel Mokka. Facciamo prima un giro per la città di Santa Cruz de Tenerife dove ci fermiamo anche per pranzo all’ottimo ristorante D’Tapas 26 dove mangiamo Cecina de León (un prosciutto della zona di León in Spagna), Almogrote (formaggio tipico dell’isola di La Gomera) e una tartare di tonno e salmone con avocado, tutto delizioso!
Nel pomeriggio partiamo direzione Teide. Man mano che saliamo salgono anche le nuvole che ad un certo punto coprono il mare che prima era di fianco a noi. Sopra alle nuvole il cielo è più sereno che mai.
Per la notte abbiamo prenotato una stanza al Parador de Las Cañadas del Teide, l’unico hotel che si trova nel parco del Teide a due passi dalla funivia. Se si vuole partire presto per raggiungere la sommità questa è l’unica opzione altrimenti bisogna mettere in conto almeno un’oretta di viaggio dai paesi più vicini. Purtroppo quest’hotel è carissimo, quando ci siamo andati nel 2020 avevamo speso 100 euro per una notte ma adesso (2023) costa 200 euro a notte (il doppio!).
Sulla strada per il Teide ci siamo fermati più volte, una volta per fare un po’ di spesa per la colazione e il pranzo al sacco sul Teide, e poi decine di altre volte ai vari mirador che si trovano nel parco del Teide.
Per cena siamo andati al ristorante birreria Papillon che si trova a 20 minuti dal Parador. Niente di che ma è quasi l’unica opzione nei dintorni se non contiamo il ristorante del Parador che però per noi era troppo caro. Noi abbiamo preso due hamburger con patatine e due birre e pagato in totale 25 euro.
14. Tenerife (Teide)
Sveglia presto per essere alla funivia del Teide già all’apertura. In meno di 10 minuti saliamo da quota 2.356 metri fino alla stazione chiamata La Rambleta a 3.555 metri sul livello del mare.
La nostra idea iniziale era quella di salire a piedi, dormire al rifugio e il giorno successivo arrivare fino in cima al Pico del Teide. Peccato che dal Covid il rifugio sia chiuso (ancora oggi 15 Maggio 2023 il Rifugio de Altavista è chiuso).
Abbiamo quindi deciso di salire e scendere con la funivia e di raggiungere a piedi la sommità che si trova a 3.715 metri di altitudine.
Attenzione che per poter salire fino in cima al Teide serve un permesso, è gratuito ma è necessario richiederlo con molto anticipo. Va richiesto sul sito della Reservas Parques Nacionales.
Il permesso viene controllato dal personale del parco, c’è un tornello all’ingresso del sentiero e viene fatto accedere solo chi ha il permesso per quello specifico orario. Si perché è necessario scegliere anche l’ora di accesso. Noi abbiamo visto persone che non sono state fatte accedere perché non erano in possesso del permesso. Quindi, inutile provarci se non siete riusciti ad ottenere il permesso, non vi faranno salire!
Per salire in cima al Pico del Teide noi ci abbiamo messo circa un’oretta. Dalla cima del Teide lo spettacolo è assicurato, quello è il punto più alto in assoluto in tutto l’arcipelago canario. Quando siamo andati noi sotto di noi c’era solo un mare di nuvole per cui non abbiamo visto le altre isole ma se siete fortunati e trovate una giornata limpida avrete una vista a 360° sull’intero arcipelago che deve essere un panorama magnifico.
Sulla cima del Teide si capisce che sotto i nostri piedi c’è un vulcano e non una montagna qualsiasi, il Teide respira e sbuffa vapori caldi dal sottosuolo. Man mano che si sale si sente sempre più forte l’odore di zolfo che fuoriesce delle rocce.
Salire in cima al Pico del Teide è da fare almeno una volta nella vita, io volevo salirci di nuovo anche quest’anno ma non sono riuscita ad ottenere i permessi, sarà per la prossima volta.
Dopo essere scesi prima a piedi fino a La Rambleta e poi nuovamente con la funivia fino alla base del Teide, siamo ancora andati ad esplorare il parco che si trova alle pendici del vulcano. Ci sono decine e decine di percorsi da fare a piedi che c’è l’imbarazzo della scelta. Noi abbiamo scelto quello più classico, il sentiero ad anello numero 3 chiamato anche Roque de Garcia che porta a vedere alcune delle più belle formazioni rocciose del parco del Teide.
Qui potete trovare la mappa dei sentieri del parco nazionale del Teide.
Nel tardo pomeriggio siamo andati a vedere la nostra ultima sistemazione a Tenerife prima della partenza, si tratta dell’appartamento El Cerro de la Luna che si trova ad Arona (nella parte sud dell’isola). E’ un bell’appartamento, molto semplice ma economico.
Per cena andiamo al Guachinche El Cordero con il nostro amico Roby dove abbiamo mangiato un sacco di piatti tipici che non avevamo ancora provato.
Cosa sono i Guachinche?
Il guachinche è un tipo di ristorante o taverna tradizionale che offre piatti locali e vino fatto in casa tipico delle Canarie ma più diffuso nell’isola di Tenerife.
L’origine dei guachinche risale al XVII secolo, quando i contadini delle Canarie iniziarono a vendere i loro prodotti agricoli, come vino, formaggi e salumi, direttamente nelle loro case. Nel tempo, queste vendite informali si sono trasformate in autentiche taverne aperte al pubblico.
I guachinche sono noti per il loro ambiente rustico e informale. Solitamente sono locali modesti, arredati in modo semplice, con tavoli e sedie di legno. I piatti serviti sono tradizionali e semplici, come carne di maiale, pollo, coniglio, papas arrugadas (patate piccole bollite con buccia), formaggi locali, pane e salse tipiche.
Uno degli elementi distintivi dei guachinche è il vino fatto in casa. Le famiglie locali producono il proprio vino utilizzando uve coltivate nelle loro terre e seguendo metodi tradizionali di vinificazione.
Solitamente, i guachinche aprono solo per un periodo limitato, alcuni mesi all’anno, poiché originariamente erano autorizzati a vendere il loro cibo solo per un periodo di tempo limitato come parte di una tradizione agricola. Negli ultimi anni però alcune regole sono state allentate e alcuni guachinche sono diventati stabili e possono rimanere aperti tutto l’anno.
Scegliete quindi un guachinche se siete a Tenerife e desiderate mangiare come i canari e sperimentare l’autentica cucina tradizionale!
15. Tenerife – Bergamo
E’ ora di tornare a casa ma prima di partire facciamo ancora un giretto nel sud dell’isola per vedere le impressionanti scogliere a picco sull’Oceano di Los Gigantes e poi rilassarci in spiagga a Los Cristianos prima della partenza.
Lasciamo l’auto da Cicar (veloci ed efficienti come sempre) e saliamo sull’aereo.
Bye Bye Canarie…. torneremo presto!
Io non sono mai riuscita a tenere un resoconto dei soldi spesi in viaggio, mai. Per questo un pò ti invidio. Lasciare un idea di spesa agli utenti è utile e soprattutto ti permette subito di capire se l’itinerario è per le tue tasche. Avete fatto un viaggio molto interessante, tra la natura selvaggia di queste zone. Lo trovo davvero interessante.