15 giorni in Romania: il nostro itinerario dettagliato
Nel 2021, ancora alle prese con le restrizioni per il covid avevamo ancora in sospeso un voucher di volo Ryanair così, a Settembre, abbiamo deciso di usarlo per farci un viaggio di due settimane Romania.
La Romania, già di per sé poco turistica, nel post covid ancora meno, ci ha veramente stupito. Prima di sceglierla come meta non immaginavamo di trovare così tante bellezze naturali, magnifici castelli e caratteristici centri storici, ma non solo, anche tanto folklore tradizionale e meravigliosi paesaggi bucolici.
Insomma, un paese unico, assolutamente da visitare!
In questo articolo trovate il nostro itinerario dettagliato giorno per giorno e comprensivo delle spese sostenute. Potete partire dal nostro itinerario per creare il vostro!
Qualche dettaglio del nostro viaggio di 2 settimane in Romania
Il nostro itinerario di 2 settimane on the road in Romania
Quello che vedete qui sotto è più o meno l’itinerario che abbiamo seguito. Siamo partiti da Bucarest (dove siamo arrivati in aereo) e siamo subito andati in Transilvania perché avevamo trovato un’ottima sistemazione tramite Booking poi da lì ci siamo spostati nella regione della Bucovina attraverso la Transrarau, una delle più belle strade della Romania insieme alla Transfagarasan e alla Transalpina.
Dopo la Bucovina siamo andati fino al confine con l’Ucraina, nella regione di Maramureș e da lì siamo di nuovo scesi in Transilvania e, percorrendo la Transfagarasan siamo rientrati verso Bucarest.
In questo articolo trovate i 12 motivi per cui abbiamo deciso di scegliere la Romania come meta per il nostro viaggio on the road.
1. Bergamo – Bucarest – Făgăraș
232 chilometri
Giornata lunga che inizia di notte, il nostro volo per Bucarest parte infatti alle 6:25 del mattino.
Al check-in scopriamo che i bastoncini da trekking non si possono portare nel bagaglio a mano! L’addetta al controllo ce li lascia però passare dicendoci che tanto ce li avrebbero bloccati al ritorno (ma al ritorno per fortuna non ci hanno detto niente e sono tornati a casa con noi).
Il volo per Bucarest dura veramente poco; alle 9:40 siamo già in Romania!
Usciamo dall’aeroporto e troviamo già la nostra auto con l’autista che ci porta alla compagnia di noleggio per firmare il contratto di noleggio. Segnatevi questa compagnia di noleggio, Caroutis, non sceglietela!
Questa compagnia fa firmare un contratto assurdo, mai visto in nessun’altra parte del mondo un contratto simile, clausole su clausole e addebiti vari per ogni minimo graffio. Noi per fortuna abbiamo aggiunto la copertura assicurativa totale (con Ryanair) per cui nessun problema ma abbiamo comunque fatto tutte le foto del caso prima di lasciare la compagnia di noleggio.
Partiamo… la strada da Bucarest a Făgăraș è di una noia mortale, c’è un traffico assurdo per cui il nostro primo giorno in Romania lo passiamo in macchina. Ci fermiamo solo per fare un po’ di spesa e per mangiare qualcosina.
Nel tardo pomeriggio arriviamo alla nostra sistemazione: Casa Hintz di Făgăraș. Tra tutti i posto in cui abbiamo soggiornato in Romania questo è il top!
Casa Hintz prima, di essere ristrutturata nel febbraio 2021, era la casa-laboratorio di uno degli orologiai più famosi di tutta la Transilvania: Eugen Hintz.
Ci rinfreschiamo nella nostra stanza giusto una attimo prima di andare a cena al ristorante La Fritz, ottimo ristorante nel centro della città e poi a letto presto; è stata una giornata lunga!
2. Făgăraș – Sibiu
61 chilometri
Primo giorno di viaggio, ci svegliamo e piove a dirotto per cui ce la prendiamo con molta calma. Ci godiamo la colazione in hotel e poi andiamo a visitare la fortezza di Făgăraș: uno dei più grandi e meglio conservati castelli in Romania, utilizzata come residenza estiva dai governatori dell’epoca e in seguito è stata trasformata in una fortezza militare durante il XVI secolo.
Oggi sono visitabili tutte le 26 stanze; alcune sono collegate tra loro con dei passaggi segreti; ci sono poi le stanze della tortura e le sale del trono. All’interno si alcune stanze è stato collocato un museo dedicato alla storia della fortezza, dove si possono ammirare oggetti e manufatti della vita quotidiana, armi antiche e costumi tradizionali.
Quando usciamo dalla fortezza di Făgăraș ha smesso di piovere e decidiamo di andare a visitare la vicina Sibiu.
Dopo un giro tra le stradine (in festa) di Sibiu visitiamo la cattedrale e poi saliamo sulla torre dell’orologio da dove ammiriamo la città dall’alto. Siamo capitati a Sibiu proprio in occasione del Festival Internazionale del Teatro con artisti di strada provenienti da tutto il mondo per cui decidiamo di restare qui per gli spettacoli serali.
Per cena scegliamo il Crama Sibiul Vechi, un locale molto caratteristico proprio nel centro storico della cittadina. Qui mangiamo per la prima volta il Pomana Purcului: un piatto tipico della tradizione contadina che si mangia durante i giorni di festa.
Rientriamo a Făgăraș per la notte.
3. Făgăraș – Racoș – Viscri – Sighișoara
144 chilometri
Lasciamo Făgăraș per andare a cercare un po’ di natura. Abbiamo letto che, non tanto distante dalla cittadina, a meno di un’ora di auto, si trova un vulcano: il Vulcanul Racoș.
Si tratta di un vulcano che era attivo circa 30.000 anni fa, con un cratere del diametro di circa 650 metri. Appena arrivati al parcheggio scopriamo che il sentiero che porta al vulcano è chiuso perché, proprio dentro il cratere del vulcano, stanno girando le scene della serie tv Jango.
Peccato! Ci dirigiamo a scoprire il resto della zona, tra colonne di basalto e un lago, chiamato “Lacul Smarald” per il colore verde smeraldo delle sue acque. Il lago Smeraldo, anch’esso vulcanico, dalla forma perfettamente circolare è di una bellezza unica.
Dal lago seguiamo altri sentieri per avvicinarci al vulcano, senza passare dal sentiero principale, e scopriamo che ci sono altri sentieri! Ovviamente non si riesce ad arrivare dentro il cratere ma almeno dall’alto riusciamo a “sbirciare” giù nel cratere e vedere la troupe all’opera mentre vengono girate alcune scene della serie tv. Il cratere è diventato una scenografia western!
E’ stata una bella esperienza anche se non siamo riusciti a godere fino in fondo della bellezza di questo vulcano. Ci dovremo ritornare!
Lasciata questa bellissima una vulcanica passiamo dal piccolo paese di Racoș per visitare il castello e poi ci dirigiamo verso Viscri.
Viscri è famosa per la sua architettura tradizionale, con case colorate e strade lastricate, e per la sua bellissima chiesa fortificata risalente al XII secolo, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, nonché per la sua comunità di sassoni della Transilvania, un gruppo etnico che ha vissuto in Romania per secoli e che, a Viscri, ha lavorato per preservare l’architettura e le tradizioni locali offrendo ai visitatori la possibilità di conoscere la loro storia e la loro cultura.
Da Viscri ci dirigiamo verso la città medioevale di Sighișoara dove ci fermiamo per la cena e per la notte.
4. Sighișoara – Gheorgheni
154 chilometri
Passiamo la mattinata a Sighișoara, la città famosa per il suo centro storico, circondato da mura e torri, che conserva intatte molte delle caratteristiche architettoniche e culturali del XIV secolo. Sighișoara è però famosa soprattutto per essere la città natale del principe di Valacchia, Vlad Tepes.
Una delle attrazioni principale, oltre alla Torre dell’Orologio, situata sulla piazza principale del centro storico, che offre una vista panoramica sulla città e sui dintorni, è la casa di Dracula.
In questa casa a tre piani situata nel centro storico della città, si ritiene che, nel 1431, sia nato Vlad Tepes, reso famoso in tutto il mondo dallo scrittore irlandese Bram Stoker che si è ispirato a lui per scrivere il suo romanzo più famoso: Dracula.
Purtroppo, proprio per la sua fama, la casa è stata trasformata in attrazione turistica, con tanto di vampiro che esce dalla bara. Se siete curiosi, costa solo 10 lei a testa (2 euro a testa), ma è veramente molto turistica e per noi non vale la pena.
Lasciamo Sighișoara e continuiamo il nostro on the road in direzione est, ci fermiamo a dormire poco fuori dal paese di Gheorgheni. Qui andiamo a cena in un locale, il k&k Bistrò, dove scopriamo che ci troviamo in una zona dove la maggior parte della popolazione è di lingua ungherese, questa cittadina faceva infatti parte dell’impero austro-ungarico fino al 1918.
Abbiamo scoperto questa particolarità dal menu del locale che era bilingue (rumeno e ungherese) ma anche dall’architettura della città, molto diversa dalle città viste finora in Romania.
5. Gheorgheni – Bicaz – Fundu Moldovei
263 chilometri
Di prima mattina partiamo da Gheorgheni direzione Bucovina.
Per andare in questa bellissima regione della Romania, famosa per i monasteri dipinti, decidiamo di passare dal Lago Rosso, dalla gola di Bicaz e continuare poi sulla Trasrarau (una delle strade più belle della regione insieme alla Transfagarasan).
Il Lago Rosso (“Lacu Roșu” in rumeno) è un lago montano il cui colore rosso è dato dalle rocce che si trovano sul fondo del lago, che creano un effetto suggestivo nell’acqua cristallina del lago. Noi purtroppo non l’abbiamo visto rosso, pioveva a dirotto.
Abbiamo quindi continuato attraversando la gola di Bicaz, una stretta gola che si estende per circa 8 km lungo il fiume Bicaz. Le sue pareti rocciose raggiungono altezze di oltre 300 metri, e il fiume Bicaz si snoda tra le rocce creando un paesaggio suggestivo e spettacolare.
Non serve nemmeno scendere dalla macchina per ammirare la gola perché la strada la attraversa e offre numerosi punti panoramici proprio lungo il percorso.
Volendo fermarsi ci sono anche numerosi sentieri escursionistici che attraversano la gola e offrono viste mozzafiato sul paesaggio circostante. Noi non ci siamo purtroppo fermati perché pioveva a dirotto mentre la attraversavamo.
Andiamo avanti e arriviamo all’imbocco della Transrararu, di una strada stretta e tortuosa, ma asfaltata, che attraversa una zona montuosa molto suggestiva con viste panoramiche spettacolari sulla valle del fiume Bistrita e sui Monti Rarau.
Purtroppo dopo pochi chilometri troviamo un cartello che ne indica la chiusura (forse per maltempo), fatto sta che dobbiamo tornare indietro e perdere una strada alternativa per raggiungere la Bucovina.
Arriviamo in questa bellissima regione della Romania già nel primo pomeriggio e ci dedichiamo subito alla visita dei primi due monasteri dipinti: il Monastero di Voronet e il Monastero di Humor.
In serata raggiungiamo la nostra nuova sistemazione a Fundu Moldovei, la Pensiunea La Moară dove ci fermiamo anche a cena (il tempo continua a non essere granché così preferiamo cenare nella pensione). Una cena tipica invernale nonostante sia il 1 Settembre: minestra con bollito, polenta con gulasch e torta di mele. Per accompagnare il pasto ci portano la Pálinka: un distillato casalingo tipico dell’Ungheria e della Romani.
6. Bucovina
246 chilometri
Dopo la prima colazione esploriamo prima i dintorni di Fundu Moldovei, una zona montuosa molto suggestiva, circondata da foreste, montagne e fiumi, peccato il solito tempo inclemente.
Decidiamo quindi di continuare la giornata visitando gli altri monasteri dipinti della Bucovina.
Visitiamo prima il monastero di Moldovita poi ci dirigiamo verso Sucevita passando per il passo chiamato “Pasul Palma” perché in cima ad esso si trova la statua del palmo di una mano.
Proprio qui fermiamo a fare una passeggiata e poi a riposare un po’. Quando stiamo per ripartire scopriamo abbiamo la batteria a terra. Ci viene in soccorso Elia (il ragazzo che gestisce il chiosco che si trova proprio sul passo): una volta attaccati i cavi alla sua sua auto riusciamo a ripartire.
Per far ricaricare un po’ la batteria decidiamo di non fermarci subito al monastero di Sucevita ma di proseguire verso Putna per visitare il monastero di Putna, famoso soprattutto perché proprio qui è sepolto Stefano il Grande (Ștefan cel Mare), il sovrano che difese il suo regno dalle mire espansionistiche degli stati limitrofi.
Continuiamo poi con la visita al monastero di Sucevita e infine andiamo a prendere possesso della nostra nuova sistemazione: la Pensiunea La Brazi, un b&b molto bello e in un’ottima posizione comoda per visitare tutti i monasteri dipinti.
A cena assaggiamo altre specialità rumene: i sarmale (involtini di cavolo farciti con carne tritata, riso, uovo e semolino), la Tochitură (un misto di carne di maiale affumicata, pancetta, salsicce fatte in casa e uova) e per dolce i Tocinei (frittelle dolci di patate servite con una crema dolce).
7. Bucovina
147 chilometri
Continuiamo la nostra visita dei monasteri della Bucovina, subito di prima mattina, con il monastero di Arbore (o Arborea). Qui la simpatica custode del monastero ci fa da guida (c’eravamo solo noi) in un mix tra italiano, spagnolo e rumeno (ha figli e fratelli sparsi in giro per il mondo).
Subito dopo il monastero andiamo a Suceava e visitiamo, prima la bellissima cittadella fortificata, e poi il villaggio-museo dove è stato ricostruito un villaggio tradizionale della Bucovina con più di 80 edifici originali provenienti da diverse zone della regione. Una bel modo per conoscere meglio questa regione della Romania.
Nel pomeriggio continuiamo con l’ultimo dei monasteri e raggiungiamo il monastero di Dragomirna che si trova a 15 chilometri da Suceava.
Volevamo visitare anche il monastero di Patrauti, fatta costruire da Stefano il Grande, ma è aperta solo la domenica per cui la nostra visita ai monasteri della Bucovina finisce qui.
Andiamo alla nostra nuova sistemazione, la Pensiunae Aida a Gura Homonului e poi a cena al Ristorante Buchenland dove alla reception conosciamo un ragazzo che arrampicare ed è venuto spesso a farlo in Italia.
8. Bucovina – Borșa – Maramureș
153 chilometri
Prima di lasciare la Bucovina per andare in un’altra regione della Romania, Maramureș, andiamo ancora al Museo delle Uova di Vama, un museo molto caratteristico dove sono esposte più di 3500 uova dipinte, di tutte le dimensioni e provenienti da tutto il mondo, lavorate con tecniche e stili molto particolari.
Lasciato la Bucovina andiamo a Borșa dove decidiamo di fare il trekking verso la Cascada Cailor. Saliamo cona funivia, la Telescaun di Borșa, e poi raggiungiamo a piedi, con un sentiero molto semplice, la cascata.
La cascata Cailor è la più alta di tutta la Romania con un’altezza totale di 80 metri. La cascata è situata nel Parco Nazione dei Monti Rodnei ad un’altitudine di circa 1300 metri.
Arriviamo in serata alla nostra nuova sistemazione, in mezzo al nulla, più che un b&b sembra di essere ospiti a casa di qualcuno. Per cena mangiamo a casa dei proprietari, che cucinano per noi piatti tipici della zona.
9. Maramureș
73 chilometri
Probabilmente la cena di ieri, o il freddo preso durante il trekking alla cascata, hanno dato un duro colpo allo stomaco di Gabri che si sveglia con la febbre e con il mal di stomaco.
Facciamo quindi una colazione leggera e partiamo subito per la nostra prima destinazione in Maramureș, il villaggio di Bârsana dove si trova uno dei monasteri in legno più belli di tutta la regione.
E’ anche domenica per cui è un giorno speciale: fedeli arrivano da ogni parte della regione, molti con abbigliamento tradizionali, per assistere alla messa domenicale.
Peccato che Gabri sta male e dobbiamo visitare tutto un po’ di corsa.
Cerchiamo un hotel aperto che ci faccia fare il check-in subito. Da Booking non troviamo nulla per cui andiamo direttamente all’Hotel Gradina Morii di Sighetu Marmației. Quel giorno all’hotel c’è un grosso matrimonio e non accettano più prenotazioni da Booking però ci trovano comunque una stanza libera solo dobbiamo aspettare per entrare che la puliscano. Nel frattempo Gabri riposa in macchina.
Io ho passato il pomeriggio in giro per la città a fare un po’ di spesa e a comprare dei farmaci per Gabri.
10. Maramureș – Cluj-Napoca
239 chilometri
I medicinali hanno fatto effetto e Gabri sta un po’ meglio, riusciamo a ripartire!
Andiamo a visitare il Cimitero allegro (Cimitirul Vesel in rumeno) che si trova nella città di Săpânța (che si trova proprio al confine con l’Ucraina).
Il cimitero allegro si chiama così perché il suo creatore, lo scultore locale Stan Ioan Patras, ha voluto create un cimitero che celebrasse la vita e non la morte.
Le sue tombe sono colorate e dipinte a mano con immagini che rappresentano la persona sepolta e la sua vita, come ad esempio il lavoro che faceva o i suoi hobby preferiti, e con iscrizioni umoristiche e ironiche per rendere omaggio alla personalità dei defunti. Peccato che le iscrizioni siano in rumeno!
Continuiamo ad esplorare il distretto di Maramureș per vedere altre chiese di legno, la particolarità di questa regione.
Visitiamo le chiese ortodosse lignee di Desești e di Plopiș, e poi la chiesa greco-bizantina dei Santi Arcangeli Michele e Gabriele di Săndulești.
Le chiese lignee di Maramureș furono tutte costruite tra il XVIII e il XIX secolo, in seguito al divieto del governo cattolico ungherese di costruire chiese ortodosse in pietra. Sono stati i carpentieri del Maramureș, non potendo più costruire chiese in pietra, a decidere di utilizzare il legno per creare edifici per dare alla propria gente la possibilità di esprimere la propria spiritualità.
Queste chiese, dai campanili alti e aguzzi, esternamente sono annerite dalle intemperie, ma gli ambienti interni sono vivi e palpitanti grazie alle nutrite congregazioni di fedeli che le ospitano e alle scene bibliche e di vita rurale che sono dipinte sulle pareti.
In serata continuiamo il nostro on the road in Romania, destinazione Cluj Napoca, la terza città più grande del paese e una delle principali città universitarie.
La nostra sistemazione si chiama Casa Biriș, un intero appartamento fornito di tutto. I proprietari, che abitano nell’appartamento a fianco, parlano italiano perché hanno abitato in Italia per tanti anni.
11. Cluj-Napoca – Albă Julia
267 chilometri
La mattinata la passiamo a girovagare per il centro di Cluj Napoca tra una miscellanea di stili architettonici: chiese di epoca medievale e rinascimentale, palazzi di epoca barocca e statue in stile liberty.
Nel pomeriggio andiamo a visitare il castello di Mattia Corvino, uno dei castelli più imponenti e famosi della Romania, situato nella città di Hunedoara.
Costruito nel XV secolo, il Castello di Corvino ha subito numerose modifiche e ampliamenti nel corso dei secoli, e la sua architettura riflette l’influenza di diversi stili, tra cui il gotico e il rinascimentale. La struttura è dominata da una grande torre di difesa, alta oltre 50 metri, che domina l’intero complesso.
Interessante la storia di come Vlad Tepes di Valacchia fu arrestato da Matteo Corvino e venne tenuto prigioniero per 7 anni proprio in questo castello. Trovate tutta la storia nel nostro articolo sui castelli della Romania.
Lasciato il castello di Hunedoara ci dirigiamo verso la cittadella di Alba Iulia dove prendiamo possesso della nostra camera alla pensione Alba Forum e poi andiamo a piedi dentro le mura della città per cena al ristorante La Conac (consigliatoci dai gestori della pensione e che noi consigliamo a voi che ci leggete).
12. Albă Julia – Transfagarasan – Arefu
240 chilometri
Sveglia presto per visitare la bellissima cittadella di Alba Iulia con pochissima gente.
Come potete facilmente immaginare dal nome Alba Iulia è una città romana: fondata nel 106 d.C. dall’Impero Romano, in seguito ha subito l’influenza di diversi regni e imperi, tra cui il Regno d’Ungheria e l’Impero austro-ungarico.
La cittadella della città è uno dei principali luoghi di interesse: si tratta di una fortezza costruita nel XVIII secolo e circondata da mura alte 12 metri.
Noi abbiamo deciso di visitare prima la parte esterna delle mura, abbiamo noleggiato due monopattini elettrici per fare tutto il giro intorno alla cittadella tra roseti e angoli fioriti in stile giapponese.
Poi all’interno delle mura abbiamo scelto di visitare i bastioni, una serie di fortificazioni a forma di stella costruite nel XVIII secolo per difendere la città durante il periodo austro-ungarico.
Lasciata la bella Alba Iulia di dirigiamo verso la nostra meta di oggi, la Transfagarasran. Ma prima passiamo ancora a visitare il monastero cistercense di Cârța.
Avevamo visto una fotografia del monastero di Cârța alla Casa Hintz di Făgăraș e dovevamo assolutamente vederlo dal vivo perché quella foto era meravigliosa.
Del monastero di Cârța oggi ci sono solo le rovine, anche se meravigliose rovine, ma nel medioevo è stato uno dei più importanti centri religiosi della Transilvania.
Dopo la visita al monastero di Cârța iniziamo a percorrere la Transfagarasan, una delle strade più spettacolari e panoramiche della Romania, che inizia pochi chilometri dopo il monastero.
La strada corre attraverso le montagne dei Carpazi, raggiungendo un’altitudine di oltre 2000 metri e offrendo spettacolari viste panoramiche sulla natura circostante. Il tratto più suggestivo della strada è quello che attraversa la zona del Passo di Balea, caratterizzata da una serie di curve e tornanti che si inerpicano sulle pendici delle montagne.
Mentre scendiamo dal Passo di Balea e ci stiamo dirigendo verso la nostra sistemazione, Cabana Zimbru, facciamo un inaspettato incontro: gli orsi! Sono in mezzo alla strada, e altre macchine ferme come noi sulla carreggiata, stanno cercando di fotografarli, qualcuno gli da anche del cibo per farli restare lì.
Decidiamo di andarcene, c’è già troppa confusione per quei poveri orsi.
Arriviamo alla cabana, prendiamo possesso della nostra camera, e poi scendiamo a fare un giro al lago a cui si accede dalle scale della cabana. Aspettiamo il tramonto al lago e poi andiamo a cena alla cabana.
Mentre stiamo mangiando i cellulari di tutti gli ospiti del ristorante, compresi i nostri, iniziano a suonare all’unisono. E’ un allarme orsi! C’è scritto, in rumeno, che ci sono degli orsi nelle vicinanze e di fare molta attenzione. Erano sicuramente gli orsi che abbiamo visto noi!
13. Aeefu – Râșnov
76 chilometri
Lasciamo la nostra sistemazione e continuiamo a percorrere la Transfagarasan in direzione sud. Poco distante dalla Cabana Zimbru incontriamo una mamma orso con tre cuccioli che stanno giocando tranquillamente sul ciglio della strada. Questa volta non ci sono altre auto, solo noi e gli orsi a cui dedico un servizio fotografico!
Quando iniziano a fermarsi altre auto incuriosite dagli orsi noi decidiamo di andare via.
Ci fermiamo a fare una passeggiata alla diga del lago Vidraru dove suona un nuovo allarme orsi (ovviamente erano gli orsi che avevamo appena fotografato).
Continuando lungo la Transfagarasan arriviamo al Castello di Poenari famoso perché è il vero castello di Dracula, quello dove è vissuto Vlad Tepes. In realtà sono solo le rovine del castello che per raggiungere bisogna salire ben 1.480 gradini.
Dopo aver visto il vero castello di Dracula perché non andare anche a quello che tutti considerano l’unico e il solo castello di Dracula? Il Castello di Bran.
Se volete saperne di più su questi due castelli e sui più bei castelli della Romania potete leggere questo nostro articolo.
Dopo la visita al castello di Bran andiamo alla nostra nuova sistemazione l’AristoCat Hotels di Râșnov e poi andiamo a cena al ristorante La Promenada (consigliatoci dal personale dell’hotel).
14. Râșnov – Brașov
35 chilometri
Di prima mattina andiamo a visitare la cittadella di Râșnov ma scopriamo che è chiusa per lavori, peccato perché sembrava molto carina.
Andiamo allora a Brașov, una delle città più grandi e importanti della Romania.
Brașov è circondata dalle montagne dei Carpazi ed è famosa per la sua bellezza naturale e la sua architettura medievale.
Arriviamo a Brașov e giriamo per almeno mezz’ora per trovare un parcheggio, riusciamo a parcheggiare nel parcheggio riservato all’hotel Kolping, al quale chiediamo il permesso e che ci concedono di parcheggiare gratuitamente (anche se non pernottiamo lì).
Passiamo tutto il pomeriggio in giro per il centro della bellissima città.
Molto bella la piazza principale, Piața Sfatului, circondata da edifici storici colorati e da una torre dell’orologio del XVI secolo, ma anche la chiesa nera (Biserica Neagră), una grande chiesa gotica situata nel centro della città, costruita nel XIV secolo.
Troviamo anche da dormire in una casa nel centro della città, la Casa Rozelor, il cui proprietario è tedesco e si è trasferito in Romania da tanti anni.
Andiamo a cena al ristorante Sergiana, consigliatoci dalla nostra amica Corina, un locale molto caratteristico proprio nel centro di Brașov.
15. Brașov – Bucarest
253 chilometri
Da Brașov andiamo verso Bucarest ma sulla strada ci fermiamo a visitare uno dei più bei castelli della Romania (per noi il più bello tra quelli visitati), il castello di Peleș.
La parte più bella di questo castello sono le collezioni di oggetti che si trovano al suo interno, dai quadri di Rubéns e Tiepolo ai vasi cinesi originali e tanto tanto altro.
Arrivati a Bucarest andiamo prima a lavare l’auto (la compagnia di noleggio la vuole pulita altrimenti ti addebita una penale per la pulizia) e poi andiamo al nostro hotel, Aviator Boutique Residence, che abbiamo scelto proprio attaccato all’aeroporto visto l’orario di partenza del nostro volo.
Per cena andiamo a Bucarest, dove ci facciamo un veloce giro del centro in notturna. Per questa volta non riusciamo a visitare la capitale della Romania ma ci torneremo per dedicargli il tempo necessario.
16. Bucarest – Bergamo
5 chilometri
Prima della partenza andiamo a riconsegnare l’auto, vi ricordate cosa vi avevo detto di questa compagnia di noleggio?
Ecco, innanzi tutto arriviamo e c’è solo un impiegato che sta facendo un altro drop off. Aspettiamo che finisca, che porti le altre persone all’aeroporto e che torni da noi.
Una volta tornato controlla la nostra auto e cosa trova? Ovviamente un graffio che non avevamo visto e che nelle foto che abbiamo fatto non si vedeva. Pioveva, ricordate? Ovvio che nelle foto non si vedesse…
Beh il graffio era di circa 5 centimetri ma passava tra la carrozzeria e il parafango quindi erano due elementi danneggiati, totale 255 euro!
Ma noi per fortuna avevamo la copertura totale e una volta rientrati in Italia abbiamo chiesto il rimborso che prontamente Ryanair ci ha fatto. Ricordatevi, scegliete sempre la protezione completa quando noleggiate un auto!
Arriviamo in aeroporto, facciamo il check-in e, ricordate che avevamo portato li bastoncini da trekking?, non ci dicono nulla e passiamo i controlli senza problemi.
Lasciamo a malincuore la Romania ma abbiamo già in mente un nuovo viaggio, magari di nuovo in Romania per vedere ciò che abbiamo lasciato, chissà….
Dettaglio delle spese sostenute in Romania
Un viaggio in Romania è sicuramente da fare, noi non ci avremmo pensato se non fosse stata per la pandemia e perché dovevamo per forza viaggiare in Europa ma ve lo consigliamo veramente.
Beh, se avete letto l’articolo fino alla fine avrete capito che è una regione che merita una visita. Se ancora non siete convinti potete leggere gli altri nostri articoli su questa insolita ma affascinante regione.
ma avete affittato un’auto per fare questo tour?? Sicuramente è un ottimo itinerario per un road trip, viste le tante località toccate e credo proprio che sia di ispirazione per chi, come noi, viaggia in auto.
Si abbiamo affittato un auto e sicuramente l’on the road è perfetto per questo tipo di viaggio. In Romania ci sono talmente tante cose da vedere e da scoprire che solo con la libertà che l’auto ti da puoi vivere un’esperienza unica!
Che meraviglia! E’ da un pò che sto cominciando a pensare alla Romania come ad una possibile meta per un viaggio, ma davvero non pensavo che ci fossero così tante cose belle da vedere, nè che fosse così economica. Ci faccio un pensiero!
Dovevo andare in Romania nel 2020, poi si è messo di mezzo il Covid e abbiamo dovuto annullare tutto e al momento non abbiamo ancora riprogrammato. In realtà il nostro sarebbe stato proprio un viaggio mordi e fuggi per vedere Bucharest e il castello di Bran, ma vedo che c’è tantissimo altro da vedere. Mi segno tutte le tappe del vostro itinerario sperando di vederne almeno due o tre molto presto!
La Romania nel suo piccolo è affascinante. Ho un amico che è nato la ma da quando è piccolo che è in italia. La madre ci va spesso, e prima o poi andrò anche io con lei. Mi piacerebbe vedere questa terra.
Ma sa che volevo anch’io iniziare a scoprire questa zona d’Europa, che non avevo mai considerato. E’ stato semplice organizzare il tuo on the road?
Semplicissimo! Dall’Italia non ho prenotato nulla se non l’auto e le prime due notti. Tutte le altre sistemazioni le ho prenotato di giorno in giorno.
Leggo che avete speso 582 euro di pernottamento, per 15 notti…… Possibile ? Ma siete sicuri ? Vuol dire che avete pagato una camera doppia mediamente 38 euro a notte……
Ciao Giovanni, sicurissimi, ho controllato per sicurezza su Booking prima di risponderti e la notte che abbiamo speso meno è stata di 24 euro, la notte più cara solo 58€.