Il sasso delle streghe (The Witches Stone) a Bo’ness in Scozia
Siamo felici di ospitare per la prima volta Enrico e il team di Ginko Tours, che ci portano in Scozia alla scoperta di un luogo tanto affascinante quanto poco conosciuto: il sasso delle Streghe di Bo’ness. Una tappa inaspettata, carica di storia e significato, da inserire in un itinerario alla scoperta della Scozia più autentica.
Misteriosa, intensa, toccante: la storia del sasso delle Streghe ci riporta a un passato oscuro, ma necessario da ricordare. E lo facciamo con chi ama viaggiare fuori dai sentieri battuti, alla ricerca di storie che meritano di essere raccontate.
Il sasso delle Streghe (The Witches Stone)
Il sasso delle Streghe (The Witches Stone) a Bo’ness in Scozia è un simbolo delle persecuzioni per stregoneria che, nel corso dei secoli, portarono alla condanna di circa 4.000 persone in Scozia, in gran parte donne.
Una figura chiave in questa vicenda fu Re Giacomo VI di Scozia (poi Giacomo I d’Inghilterra), che nel 1597, in un clima di forte fanatismo religioso, autorizzò ufficialmente la caccia alle streghe, dando il via a processi sommari e a torture strazianti.
Le accuse colpivano spesso persone considerate scomode dal potere o semplicemente diverse per il loro aspetto, il comportamento o le conoscenze. Le imputazioni andavano da presunti patti con il diavolo a danze sataniche intorno alle tombe, atti di stregoneria, trasformazioni in corvi neri e confessioni ottenute con la forza.
In questo contesto, ci soffermiamo su un episodio accaduto a Bo’ness nel 1679, durante una fase particolarmente intensa della lotta contro il “male”.
Nel novembre di quell’anno, sei donne del luogo furono arrestate con l’accusa di stregoneria. Processate e condannate a morte, vennero strangolate e arse sul rogo il 23 dicembre dello stesso anno.
Questo articolo vuole essere un gesto di memoria e una denuncia contro ogni forma di violenza.
Dove si trova e come raggiungere il sasso delle Streghe
Se vi capita di percorrere la strada tra Edimburgo e Stirling a circa metà strada, vale la pena fare una piccola deviazione in direzione di Bo’ness, dove, nella frazione di Muirhouses si trova oggi la “Pietra delle streghe”, che ricorda questo e altri processi avvenuti nella zona.
Qui di seguito vi indichiamo come raggiungere la pietra commemorativa, invitandovi a lasciare un segno positivo del vostro passaggio.
Siccome la strada per raggiungere il luogo è privata, consigliamo di parcheggiare lungo la via senza uscita che si trova in paese.
Il sasso commemorativo si trova sulla destra nel boschetto a circa 10 metri prima dell’incrocio delle strade sterrate.
The Lobster Pot
Un’altra tappa interessante, anche se di tutt’altro genere rispetto alla “Pietra delle streghe”, si trova a soli 5 chilometri di distanza: è la celebre trattoria The Lobster Pot di Blackness, un piccolo villaggio costiero pittoresco, noto anche per il suo suggestivo Blackness Castle, spesso utilizzato come location per film e serie TV, tra cui Outlander.
Il Lobster Pot è una trattoria-pub dallo stile marinaro semplice e accogliente, famosa per i suoi crostacei freschi. In un ambiente informale e rilassato, qui ci siamo tolti lo sfizio – almeno una volta nella vita – di gustare un’aragosta davvero memorabile.
Il menù propone piatti semplici, rustici e genuini, che puntano tutto sulla freschezza del pescato: dalle classiche zuppette di pesce, ai frutti di mare grigliati o serviti con burro all’aglio, fino a leggere fritture. Spesso ci sono piatti del giorno legati alla pesca locale, con porzioni abbondanti e una presentazione senza fronzoli.
Il locale non è molto grande, anche se in estate dispone di qualche tavolo all’aperto. Proprio per questo, la prenotazione è consigliata, soprattutto nei fine settimana o durante la bella stagione.
Cosa assaggiare in Scozia
oltre all’aragosta di The Lobster Pot
Tra i piatti da non perdere, ovviamente, c’è il classico fish and chips, che troverete un po’ ovunque. Ma il consiglio è di gustarlo con calma in un buon ristorante, ben preparato e croccante al punto giusto.
In Scozia si utilizza spesso l’haddock per questo piatto, ma se volete provarlo in una versione diversa, cercate un piatto con questo pesce lessato o al vapore: vi sorprenderà per delicatezza e sapore.
L’haddock, o eglefino in italiano, appartiene alla stessa famiglia del merluzzo ed è uno dei pesci più pescati nella regione. Vive nelle fredde acque del Nord Atlantico, solitamente a profondità comprese tra i 40 e i 300 metri.
La sua carne è bianca, tenera, poco grassa, dal gusto delicato.
Un piatto… per i più coraggiosi
Da evitare, o almeno da affrontare con cautela, il famigerato haggis, piatto nazionale scozzese celebrato ogni anno durante la Burns Night. Si tratta di un insaccato cotto, preparato con frattaglie di pecora (cuore, fegato e polmoni), tritate e condite con spezie, farina d’avena e strutto.
L’haggis risale almeno al XV secolo e nasce come modo ingegnoso per non sprecare nulla durante i macelli. Di certo non è per tutti i palati, ma se volete provarlo, viene solitamente servito caldo, accompagnato da purea di patate e rape e da una salsa al whisky.
Ulteriori affascinanti e suggestive attrazioni della Scozia sono consultabili sul sito ginkotours.com, dove è possibile acquisire informazioni dettagliate e approfondimenti utili per organizzare al meglio il vostro viaggio.
Noi non possiamo che ringraziare Enrico e il team di Ginko Tours per aver condiviso con noi questo racconto autentico, che ci ha portato alla scoperta di un luogo poco conosciuto ma ricco di significato. Se volete continuare a seguirli nei loro viaggi, vi invitiamo a visitare il loro sito e lasciarvi ispirare dai loro itinerari fuori dagli schemi.
E se anche voi avete vissuto un’esperienza di viaggio speciale, che merita di essere raccontata, scriveteci! Non serve avere un blog o essere degli scrittori: ci pensiamo noi a trasformare la vostra avventura in un racconto da condividere su Travel With The Wind.
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