Il Ganesh Chaturthi festival e il tempio di Banashankari
L’avventura di Luigi (e la moglie) in India continua con lo spettacolare Ganesh Chaturthi festival, 10 giorni di festa in onore dell’amato dio indù dalla testa di elefante, il dio Ganesh. Luigi e la moglie ci portano con loro lungo le strade affollate, piene di chiassosi devoti e tanta musica.
Gli indiani nel cuore del Karnataka
La strada per Badami, nel cuore del Karnataka, sarebbe molto noiosa se non ci fossero gli Indiani.
L’autobus davanti a noi rallenta e si ferma, c’è gente in mezzo alla strada e pecore e capre e furgoni in doppia fila a occupare la strada, folla vociante, chi tira capre nere e chi spinge pecore riottose, gimkana di motociclette, discussioni in mezzo alla carreggiata, uno se ne va con un mazzo di galline, più lontane nella massa brulicante si vedono mucche bianche – è il mercato del bestiame – ci spiega Moorthy, il nostro autista, grazie, l’avevamo intuito, ci fermiamo?
Siamo gli unici stranieri e tutti ci guardano chi sorridente e curioso chi accigliato e sospettoso, poche le donne, gli uomini indossano un po’ di tutto, molti sono in dhoti bianco, turbante e sciarpa sfilacciata al collo, si fanno notare quelli con dhoti a quadratoni scozzesi verdi e azzurri, che sia una specie di divisa? Sono un clan?
Abbiamo portato un po’ di scompiglio, non che ce ne fosse bisogno, ma una vecchia strana vestita di rosso, orecchini e cavigliere d’argento, grosso anello al naso, ci fissa intensamente immobile nella calca, sembra una strega dice mia moglie, è ora di ripartire.
ll Ganesh Chaturthi festival
Cittadina anonima sperduta nella pianura, traffico rallentato da una specie di allegra processione – è il Ganesh Chaturthi festival – ci dice ridendo Moorthy, dieci giorni di festa in onore di Ganesh, il dio elefante che in effetti se ne sta seduto su un camioncino – io scendo a vedere – io no, risponde mia moglie, e fa bene perché appena mi vedono i bambini davanti al camioncino mi assalgono urlando e saltando esaltati dalla presenza esotica – ok, grazie, non esageriamo, bella festa!
E via di nuovo su strade sconosciute, pecore e capre su prati spelacchiati, in lontananza ciminiere fumose, altri chilometri, terra arida e nera, un gregge a un centinaio di metri dalla strada – ferma, per favore, voglio fare una foto! E subito arrivano gesticolando due pastori, facce scure, capelli folti e baffoni neri – cosa vogliono? chiede mia moglie sull’apprensivo, dothi azzurri e verdi come quelli del mercato e telefonino nel taschino della camicia, sorridono, hanno in mano un agnellino – vogliono vendercelo? Si mettono in posa, qualche foto, magari sì, chi lo sa, in inglese non rispondono, gesti di saluto e via, sembrano delusi.
Questo è solo un villaggio ma la statua rosa di Ganesh sul trattore è più grande di quella di prima – dai scendi anche tu a vedere la festa! E l’effetto è ancora maggiore, i ragazzi nastro arancio in testa e i giovanotti capelli impolverati di viola si scatenano in un ballo sgangherato tra risa e urla che coprono l’inno sparato dal megafono del trattore, è il Ganesh Chaturthi festival!
Il tempio di Banashankari
Banashankari merita una sosta, e poi siamo quasi arrivati. Dietro al colonnato che circonda la grande vasca rituale vuota spunta una strana torre bianca a tre piani con finestre in stile indo-islamico e guglia che da lontano sembra la punta di un arpione, Moorthy è andato a cercare non ho capito cosa da qualche parte – andiamo anche noi, dove? Al tempio.
Due donne stanno disegnando un cerchio con polvere rossa davanti all’ingresso, le scarpe vanno depositate là, ci indicano a gesti, i portici che circondano il cortile sono gialli, il tempio all’interno è piccolo, fresco di bianco e ravvivato da strisce amaranto, tante donne in sari colorati e bambine curiose vestite a festa, di sicuro il tempio ha a che fare con maternità e bambini, per entrare nella sala della divinità bisogna mettersi in fila e seguire un percorso come ai gate degli aeroporti – possiamo fare una foto con voi? ci chiedono – sono un ufficiale di marina e questi sono i miei genitori, fratello e sorelle – e subito in posa da foto con tutta la famiglia.
Moorthy è ricomparso, era preoccupato, non ci trovava più – cosa sono queste guglie strane? Sono colonne per le lampade a olio, dipa-stambha si chiamano – anche la torre di fuori? Sì, vengono accese in occasione delle feste principali, di sera devono essere uno spettacolo!
Il Ganesh Chaturthi festival per le strade
A Badami per arrivare al resort dobbiamo attraversare la cittadina, sembra facile ma… Il Ganesh del primo gruppo sta su un trattore Mahindra rosso Ferrari, i supporter sono per lo più spolverati di arancio, un po’ mosci, stanchi?
Il secondo Ganesh, rosa, bello, grande, circondato da foglie di palma, è trainato da un Eicher 380 bianco nuovo di pacca, la claque è tutta spennellata di viola, fermi nel traffico, in attesa di un segnale? e per ultimi, questi sì, il Ganesh sul furgoncino non è granché ma loro sono scatenati, la banda dei tamburi gonna nera casacca tigrata capelli viola picchia a più non posso, gli altri ballano e urlano in modo scomposto, sulle casacche rosa il logo del Sri Durga Devi Friends Club, e noi in coda a passo di danza, è il Ganesh Chaturthi festival!
Curiosi di sapere come continua il viaggio di Luigi in India? Tornate a trovarci per nuove avventure!
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Penso che sia super emozionante mai quanto viverlo dal vivo, il Ganesh Chaturthi festival è stupendo anche raccontato. Che invidia!
Per la verità più che viverlo noi siamo stati inghiottiti, in India è davvero una grande festa.