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    • I 5 peggiori hotel in cui abbiamo soggiornato
      20-05-2021
    Sei qui: Destinazioni > Mondo > I 5 peggiori hotel in cui abbiamo soggiornato

    I 5 peggiori hotel in cui abbiamo soggiornato

    Hotel fatiscenti, docce che stavano su per miracolo, moquette dall’aspetto impresentabile… queste sono solo alcune delle particolarità dei peggiori hotel in cui abbiamo soggiornato nella nostra vita di viaggiatori incalliti.

    Durante i nostri primi anni insieme, quando viaggiavamo al risparmio su tutto, sono stati molto più frequenti casi di hotel in pessime condizioni. In tempi moderni, anche grazie ai portali di prenotazione on line, come Booking e Airbnb, è molto più difficile incappare in strutture da paura, basta scegliere quelle con i punteggi più alti, ma non è sempre così.

    In questo articolo vi parliamo dei peggiori hotel in cui siamo stati e vi diamo qualche consiglio su come evitarli.

    Contenuto dell'articolo nascondi
    Londra
    Salt Lake City (USA)
    Wadi Mujib in Giordania
    West Virginia (USA)
    Maine (USA)
    Come evitare di incappare nei peggiori hotel

    Londra

    Una delle città in cui è più facile incappare in strutture sporche e fatiscenti secondo me è Londra, questo a meno di spendere una fortuna per pernottare in zone centrali.

    I nostri primi viaggi a Londra sono stati al risparmio e ci siamo sempre adattati alle strutture prenotate, mai pulitissime ma almeno decenti.

    Una volta però siamo capitati in un hotel indimenticabile, era il Andrews House Hotel nella zona di Hyde Park. Il prezzo era conveniente, circa 60 euro a notte, era il 2007, ma quando abbiamo visto la camera, e il bagno in camera, e i bagni esterni… beh abbiamo capito che era meglio spendere qualcosa di più.

    Oggi l’hotel è stato ristrutturato, anche se le recensioni non sono comunque positive, ma vediamo com’era nel 2007.

    Il bagno in camera in realtà era solo la doccia in camera, che già poteva non essere malaccio, se non che nella doccia spuntavano dei fili scoperti della corrente, la sicurezza prima di tutto..

    Allora siamo andati a vedere i bagni esterni per capire se almeno lì potevamo fare una doccia nei tre giorni passati a Londra. Ogni piano aveva un bagno comune e tutti avevano in comune la moquette: la moquette in bagno, o mamma! Il peggio però doveva ancora venire, tutto era rattoppato alla bell’e meglio: dalla moquette alla vasca da bagno. La moquette era rattoppata con del nastro adesivo telato grigio e la vasca con del nastro telato grigio dipinto di bianco per simulare la smaltatura. Tutto molto ripugnante.

    Dopo questa esperienza ci siamo ripromessi di non risparmiare a Londra per evitare spiacevoli sorprese.

    Se volete un consiglio su dove dormire a Londra vi consigliamo invece il Good Hotel: l’hotel galleggiante di Canary Wharf, ne abbiamo parlato in occasione della giornata della terra 2021, scoprite perché!

    Salt Lake City (USA)

    Nel nostro primo viaggio negli States non avevamo gli smartphone, era il 2009, e gli hotel non li prenotavamo prima, cercavamo i cartelli “Vacancy” appesi di fronte alle strutture che incontravamo. Uno però l’abbiamo proprio scelto con il lanternino: era tardi, eravamo in viaggio da ore per raggiungere il parco nazionale di Yellowstone e ci siamo lasciati guidare dal navigatore all’hotel più vicino. Non ricordiamo il nome, solo la città, Salt Lake City, e il nome dell’hotel per noi resta Hotel del Delfino perché somiglia molto all’hotel descritto da Haruki Murakami nel libro Dance Dance Dance.

    Noi non abbiamo incontrato l’uomo pecora, come il protagonista del libro, ma ci abbiamo passato giusto qualche ora per riposarci dal lungo viaggio, non di più.

    Già appena entrati, nel lungo corridoio buio e asettico, si respirava un aria horror, aspettavamo solo di vedere un bambino sul triciclo pedalare verso di noi.

    Varcata la porta della camera da letto abbiamo capito che dovevamo infilarci sotto le coperte il più presto possibile e non guardarci intorno, chissà cosa avremmo trovato. Soprattutto sul pavimento e sotto il letto: la moquette era alta 10 centimetri in tutta la stanza, era come un gigantesco tappeto pieno di chissà che sporcizia. Non abbiamo osato guardare sotto il letto, né posare i piedi per terra senza le scarpe. Ci siamo infilati nel letto, abbiamo passato la notte e la mattina all’alba siamo scappati.

    Wadi Mujib in Giordania

    Durante l’on the road in Giordania, per spezzare in due il viaggio da Amman a Petra attraverso l’antichissima Strada dei Re, ci siamo fermati a dormire alla Trajan Guest House.

    Abbiamo scelto questa guesthouse solo perché situata in posizione spettacolare, proprio a due passi dal Wadi Mujib, quello che è soprannominato il Grand Canyon della Giordania, e anche perché era l’unica sistemazione nel raggio di chilometri.

    Sapevamo già che non avremmo pernottato in un hotel 5 stelle ma avevamo letto le recensioni ed eravamo consapevoli che si trattava di una struttura rustica ma non la immaginavamo così.

    Appena entrati in quella che era l’unica camera della guesthouse avremmo voluto scappare: c’era una puzza di chewing-gum terribile. Aprire la finestra non sarebbe bastato ma tanto valeva provarci, peccato che dietro la tenda non c’era nessuna finestra. Niente da fare, bisogna tenersi la puzza!

    Andrà meglio con i bagni? Ovviamente il bagno non era in camera, meglio! Ma erano sgangherati anche quelli e le porte non si chiudevano. Vero che tanto eravamo gli unici ospiti della struttura ma io la doccia non l’ho mica fatta.

    La notte la passiamo insonne, non solo per la puzza ma anche perché fuori dalla stanza c’era un vecchio frigorifero che faceva un casino assurdo. Proprio una notte da mille e una notte davanti al Grand Canyon della Giordania: una notte indimenticabile!

    Wadi Mujib

    Wadi Mujib

    West Virginia (USA)

    Sempre negli Stati Uniti durante il nostro on the road questa volta, due anni dopo l’esperienza di Salt Lake City, ci abbiamo riprovato.

    Primo giorno di coast to coast, dopo aver viaggiato per ore da New York a Washington, visitato la Casa Bianca, ammirato le foreste della Virginia (che in autunno devono essere meravigliose), siamo stanchi morti e non vediamo l’ora di metterci sotto le coperte.

    Scegliamo quindi a caso il primo motel che vediamo dopo chilometri e chilometri di nulla. Ha anche l’insegna “Vacancy” quindi è perfetto, decidiamo di fermarci qui.

    Hanno solo una camera libera quindi ci dobbiamo far andar bene quell’unica camera. Entriamo e … vogliamo scappare subito! Ma è molto tardi e non sappiamo a quanti chilometri è il prossimo motel. Restiamo anche se la puzza di fumo, che ha ormai impregnato qualsiasi cosa in quella stanza, è terribile. Apriamo tutte le finestre, ci infiliamo immediatamente sotto le coperte e dormiamo fino all’indomani senza respirare.

    Maine (USA)

    Mi rendo conto solo adesso che ogni volta che abbiamo viaggiato negli Stati Uniti abbiamo trovato i peggiori hotel in cui siamo stati.

    Anche in questo caso era un motel ma, a differenza delle altre volte, questo l’avevamo scelto su Booking!

    Le recensioni dell’Homestead Motel di Ellsworth nel Maine erano veramente pessime ma era l’unico posto nel raggio di decine di chilometri per cui ci siamo andati comunque. Il voto generale su Booking, all’epoca, non mi sembrava così negativo, aveva un po’ più di 6. Non sembrava poi così malaccio, no? Considerando che adesso non scendo quasi mai sotto il punteggio di 9, 6 era veramente terribile!

    Già appena arrivati abbiamo subito notato l’insegna del motel che stava su per miracolo, mezza accesa e mezza spenta, che sembrava di entrare nella casa degli orrori, beh eravamo nel Maine, la patria di Stephen King, ma noi non ci tenevamo a  far parte di un romanzo del maestro dell’orrore quella sera.

    Anche il signore alla reception sembrava il protagonista di un film horror. Ma il più bello doveva ancora venire. Ovviamente anche quella sera la nostra era l’ultima camera disponibile, sarà la nostra fortuna? Entriamo in camera e questa volta non c’è puzza di fumo, ottimo, c’è invece un forte odore di umidità. C’è anche muffa in tutti gli angoli della stanza.

    Dai meglio del previsto… peccato che quando ci mettiamo nel letto scopriamo che le lenzuola sono umidissime. Ci facciamo coraggio e ci infiliamo sotto le coperte completamente vestiti. La notte per fortuna, anche in queste situazioni, passa in fretta. E la mattina dopo, all’alba, siamo pronti a fuggire da questo luogo inospitale.

    Come evitare di incappare nei peggiori hotel

    Al giorno d’oggi è molto più semplice trovare strutture adeguate ad ogni esigenza, basta prenotare con largo anticipo, scegliere in base alle valutazioni (di Booking, Airbnb, Tripadvisor o anche di Google) e leggere comunque bene le recensioni.

    Noi usiamo per la maggior parte delle volte Booking. Per scegliere la struttura metto le proprietà in ordine di valutazione degli ospiti filtrando almeno da 8 in su (prima parto da 9 e poi se non trovo ad una cifra accettabile scendo a 8). E poi inizio a scremare la scelta in base alla posizione, alle fotografie e alle recensioni.

    Un consiglio, in alcuni paesi meglio scegliere da 9 in su. Gli 8 sono spesso falsati da recensioni non così veritiere. In Marocco, uno dei paesi per cui vi consiglio di puntare su punteggi alti, c’è capitato più volte che, al termine del soggiorno, ci venisse chiesto di mettere 10 come punteggio su Booking. Se tanti lo fanno quell’8 non è propriamente un 8. Noi abbiamo visto degli hotel con punteggi molto alti non esserne per niente poi all’altezza.

    SCOPRI come risparmiare prenotando con Booking

    Ci auguriamo che questo articolo sui 5 peggiori hotel in cui siamo stati vi sia piaciuto e vi abbia fatto riflettere sul fatto che, questi posti terribili, purtroppo esistono e dobbiamo fare attenzione a non incapparvi. La stanchezza, la fretta e le distanze dal resto del mondo purtroppo non aiutano e facilmente, per come viaggiamo noi, ci capiterà ancora di trovarli ma per fortuna sono solo una minima parte di tutti gli hotel/guesthouse/b&b/motel/campi tendati/ecc. in cui siamo stati.

    Fateci sapere nei commenti qual’è stata la vostra peggiore esperienza in giro per il mondo.

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    4 commenti
    1. Silvia The Food Traveler
      Silvia The Food Traveler dice:
      22/05/2021 in 15:24

      Capisco benissimo perché anche a me sono capitate esperienze simili, soprattutto nel periodo in cui non c’erano gli smartphone e le recensioni su TripAdvisor ecc e non erano ancora così comuni (o comunque io non ne ero a conoscenza). La vostra esperienza a Londra potrebbe essere la descrizione della mia: anche noi durante uno dei tanti viaggi in questa città siamo capitati in un hotel che era preciso identico a quello che descrivi. Stessa zona, stesse condizioni… e nome molto simile!
      Anche a NY ho avuto un’esperienza niente male con la camera praticamente in cantina e un topo per compagno di stanza 😢

      Rispondi
    2. Bruna
      Bruna dice:
      30/05/2021 in 09:24

      Mmh ! Ragazzi !! , meno male che non c’era ancora il COVID 😬 ma lì si poteva prendere qualsiasi altro virus ! Mi ricordo di quando siamo arrivati sulla motonave in Egitto all’una di notte , c’era una forte puzza di fogna , che non mi ha sicuramente invitata a toccare nulla in bagno !! Non potendo cambiare l’abbiamo fatto notare e il giorno dopo era un po’ di meno , ma so di aver usato pochissimo l’acqua 😏

      Rispondi
      • Claudia
        Claudia dice:
        13/08/2021 in 17:49

        Probabilmente adesso, con il COVID, faremmo più attenzione ma allora non si pensava alle possibili conseguenze.

        Rispondi
    3. Babi| Wanderlust in Travel
      Babi| Wanderlust in Travel dice:
      11/06/2021 in 16:12

      Certo che ne avete passato di cose eh! se ci penso io ho poche esperienze di brutti hotel! ma prima o poi mi capiterà…
      cmq la moquette in bagno mi è davvero NUOVA! roba da pazzi!

      Rispondi

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    Io sono Claudia, sono io che organizzo i viaggi, che scelgo le mete (quasi sempre), che gestisco il blog e scrivo gli articoli che state leggendo.

    Gabri è colui che mi sopporta in viaggio come nella vita di tutti i giorni. A lui piace guidare per cui nei viaggi on the road è lui che guida e, ogni tanto, quando glielo lascio fare, è anche quello decide anche la meta.

    Insieme viaggiamo da più di 15 anni e dopo il nostro primo viaggio in Giappone abbiamo capito che, se siamo sopravvissuti in un paese in cui quasi nessuno parlava inglese e dove la maggior parte dei cartelli stradali erano in una lingua incomprensibile, potevamo viaggiare in qualsiasi posto avremmo voluto e così abbiamo fatto e continuiamo a fare.

    Insieme abbiamo vissuto il viaggio più importante della nostra vita: il viaggio in cui abbiamo deciso di sposarci a Las Vegas!

    Se volete seguirci nei nostri viaggi in giro per il mondo ne saremo molto felici!

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