I Toritos di Pucarà
Oggi, per la rubrica “Gli amici di Travel With The Wind raccontano” ospitiamo nuovamente Roberto, che ci ha già parlato di Perù qualche mese fa e oggi ci riporta in questa terra tutta da scoprire con i Toritos che proteggono le case dei peruviani tenendo fuori il male e facendo entrare solo il bene.
Leggiamo il suo racconto.
I Toritos
Ormai da anni i Toritos de Pucarà, strategicamente collocati sopra l’ingresso di casa, ogni giorno proteggono noi, la nostra casa e la nostra famiglia. Hanno sostituito i Lari di romana memoria pur avendo la stessa, mistica dedizione alla casa ed ai suoi abitanti, esseri umani, animali e piante. Hanno però origini antichissime, radicate fin nei primi insediamenti umani degli altipiani andini e delle antesignane formazioni rurali della regione di Pucarà, di molto antecedenti la storia di Roma.
Dal Titicaca a Pucarà
Siamo partiti all’alba da Puno, quando una luce opalescente che conduceva al giorno attraversava e quasi scioglieva un’ora ancora velata dalle sonnolente ombre di una formidabile notte andina, dove le stelle sembrano ogni volta tuffarsi nelle placide acque del lago Titicaca come a rinfrescarsi della calura del giorno.
Mario Silva, la nostra guida, dopo aver condiviso con noi il rito del mate de coca mattutino, ci condurrà attraverso l’altopiano fino a conoscere le Chullpas, i tipici monumenti funerari della necropoli di Sillustani.
Ma non solo.
Ad un certo punto del viaggio, lungo una dritta e poco frequentata strada secondaria scorgemmo a sinistra i nostri preferiti compagni di viaggio. Branchi di lama apparentemente selvatici menavano il giorno chi brucando sonnolento chi, forse i più giovani, talora rincorrendosi in brevi, giocosi inseguimenti spensierati. Chi osservando curioso gli automezzi, quelle brutte scatole di metallo rumorose e puzzolenti che lambiscono i loro pascoli e violano la loro quiete.
Imboccando uno stretto sterrato, Mario Silva fermò l’auto in prossimità di un arco di pietra, al di là del quale si scorgeva una capanna ed alcuni muretti a secco che delimitavano una piccola proprietà di contadini.
L’arco era sormontato da due figure in terracotta policroma, che avvicinandomi riconobbi essere due figure taurine che già avevamo visto sulla sommità di alcune abitazioni di Puno e Juliaca ma che, pur apprezzandole ed immaginandone una qualche funzione, non conoscevamo.
Sotto l’arco erano intanto comparse due figure, un uomo ed una donna, vestiti modestamente ma con lo sguardo fiero e gioviale, che ci dissero essere i proprietari della piccola hacienda e ci invitarono ad entrare e a visitarla.
A parte qualche occasionale parola in spagnolo, parlavano in quechua, la lingua locale, e Mario Silva traduceva.
La visita in sé durò pochi minuti, perché il luogo era veramente minuscolo. Tuttavia avevano imbandito con i loro prodotti una piccola mensa, invitandoci ad assaggiare i loro prodotti, sostanzialmente ortaggi. Da un lato, vicino al forno, scorgemmo il recinto delle cavie, che qui allevano come da noi si fa con le galline.
Infine ci fecero entrare nell’unica stanza presente nella capanna, dove in fondo, sopra un piano di terra battuta, alcune coperte splendidamente colorate nascondevano il giaciglio notturno.
E sopra il letto….altri due tori in terracotta: i Toritos.
Ci spiegarono così che il toro, per loro e per tutti gli abitanti della zona di Pucarà, ha sempre rappresentato fortuna e abbondanza, prosperità e protezione. Per questo, quando i primitivi e sanguinari riti ancestrali su di essi terminarono (fortunatamente, aggiungo io), con il sorgere della manualità e dell’arte figurativa iniziarono a rappresentarli con manufatti, più o meno grezzi, più o meno colorati, ma sempre di una squisita e genuina spontaneità creativa. E la loro collocazione primigenia era ed è sull’ingresso della casa, a tener fuori il male e a far entrare solo il bene.
I toritos di terracotta
La sosta doveva inizialmente essere breve, ma era tale l’interesse che le parole ed i racconti dei nostri due ospiti suscitavano che saremmo rimasti ad oltranza. Dovevamo però seguire la tabella di marcia.
Grati per questo magnifico incontro, che ci ha permesso di conoscere due straordinari personaggi fieri della loro semplice vita, della loro libera condizione e delle loro tradizioni. E grati perche hanno voluto condividere con noi la loro semplice cultura e la loro mensa. Stavamo per accomiatarci quando la minuscola padrona di casa è uscita dalla capanna con un fagottino all’interno del quale c’erano due splendidi piccoli Toritos in terracotta creati da suo marito. Me li porse ed io, da perfetto frescone, misi mano al portafoglio. Mario Silva mi bloccò all’istante. Guai, guai, mercificare il dono dell’ospitalità, mi disse. Quello era un sincero regalo fatto con il cuore per essere andati a trovarli ed averli ascoltati.
Confesso che una sventagliata di vergogna mi fece sentire veramente piccolo di fronte alla forza e alla dignità di quelle persone, piccolo come l’alunno che impara delle cose di cui ignorava l’esistenza e che lo abbagliano nella loro sfolgorante ed eterna verità.
Ci salutammo, con una cordialità ed un affetto che avevo, che avevamo maturato in modo dirompente durante quel breve incontro.
Ricordo sempre con affetto i nostri due amici quechua, e i loro Toritos sono sempre al loro posto sopra l’ingresso di casa a ricordarci non solo il loro intrinseco significato, ma anche la splendida esistenza di chi li ha creati.
Se questo articolo vi ha fatto venire voglia di andare in Perù vi lasciamo qui sotto il link a tutti gli articoli che abbiamo scritto su questa fantastica destinazione, che sono veramente tanti, così potete prendere spunto per organizzare il vostro viaggio.
Se vi è piaciuta la prima guida emozionale che Roberto ha scritto per noi, vi aspettiamo qui su Travel With The Wind per i suoi prossimi racconti e vi lasciamo anche il link al suo primo libro “Grazie, Puss-Feller”, in vendita su Amazon, che ha pubblicato con lo pseudonimo Adalberto Nizzati Dives.
Vi ricordiamo che se anche voi volete fare come Roberto e scrivere un articolo per noi e per tutti i nostri e i vostri amici, potete contattarci, saremo felici di ospitarvi!
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