Le Piramidi e la loro potente energia
Oggi, per la rubrica “Gli amici di Travel With The Wind raccontano” ospitiamo nuovamente Roberto, colui che che ci fa conoscere il mondo attraverso le sue guide emozionali, e che questa volta ci porta in Egitto e più precisamente davanti alle Piramidi e alla magica Sfinge.
Leggiamo il suo racconto.
La magia delle Piramidi
Un conto è leggere o vedere qualche documentario sulle Piramidi. Un conto è esserci sotto, vederle, toccarle, attingere dalla loro maestosità quell’impalpabile ma potente energia che da tempo immemorabile esse dispensano agli uomini sensibili e attenti. E poi la Sfinge, questo insondabile gattone dallo sguardo enigmatico che protegge le sue creature e sembra dirti Sta attento, ti vedo!
Alle otto di mattina la Piana di Giza è già un brulicare di pullman, di taxi, di gente indaffarata a cercare il piccolo affare, di ambulanti, di furbi cammellieri che prima ti fanno salire sul cammello per l’immancabile foto, poi per farti scendere pretendono l’obolo esorbitante, pena il soggiornare senza fine sul dorso dell’animale, il che sotto il sole agostano non è lungamente tollerabile.
Per questo, la mattina dopo la generale visita di gruppo del giorno prima, io e Angela abbiamo ottenuto di poter tornare a Giza da soli, di primissimo mattino, fuori dal clamore turistico quotidiano.
Era da poco sorta una diafana ed indistinta alba cairota, e la città cominciava a scaldarsi e a popolarsi. Da lontano, la Piana trasluceva nella calura incipiente in un incerto e tremolante fenomeno di fata morgana.
Il taxista ci ha consegnato a destinazione con la promessa di aspettarci, col fare rassicurante di chi ha una certa dimestichezza con i turisti e le loro fobie da stranieri.
Siamo pressochè soli, a parte qualche altro sporadico turista solitario che evidentemente la pensa come noi.
E la magia ha inizio.
Di fronte alla Sfinge
Di fronte alla Sfinge, con le Piramidi di contorno, nel quasi totale silenzio, dove anche la sabbia sembra sussurrare avita il suo sempiterno mormorio di pace e di quiete, qui, e solo così, ci si può perdere, si può abbandonare il proprio retaggio terreno e vivere, per un momento non quantificabile, tutta la saggezza e la potenza visionaria che queste opere trasmettono. Con gli occhi chiusi, ma ben aperti all’espandersi dell’esperienza, sembra di rivivere in prima persona tutta la storia, e la vita, che queste meraviglie senza tempo raccontano.
E quando un timido e già caldo refolo di vento ti accarezza tutto il corpo per ricordarti deve ti trovi ecco, al risveglio, la stessa, perenne indecifrabilità delle Piramidi, lo stesso sguardo altero e rassicurante della Sfinge e, fortunatamente un bel pò più in là , lo stesso ingombrante mormorio dell’umana progenie che riprende, incurante e caciarona, il ritmo ossessivo della quotidianità .
E così, poco dopo, si ritorna nel gruppo, per continuare il viaggio, ancorchè in comitiva, e ripercorrere queste straordinarie strade fatte di antica saggezza ed immutabile, orgoglioso splendore.
Io e Angela siamo stati tra coloro che, fortunati in vita, hanno potuto godere dell’incommensurabile privilegio di visitare l’Egitto e conoscere almeno in parte il suo immenso patrimonio culturale. Ma anche, e soprattutto abbiamo potuto, e la Sfinge stessa ce lo ha permesso, chiudere gli occhi davanti alla sua maestosità per quasi entrare in lei e respirare il suo recondito segreto.
Se volete leggere qualche altro racconto di Roberto potete leggere la sua prima guida emozionale sul suo viaggio in Perù da Cuzco a Puno oppure potete leggere il suo primo libro “Grazie, Puss-Feller”, in vendita su Amazon, che ha pubblicato con lo pseudonimo Adalberto Nizzati Dives.
Vi ricordiamo che se anche voi volete scrivere un articolo per noi e per tutti i nostri e i vostri amici, così come ha fatto Roberto, potete contattarci, saremo felici di ospitarvi!
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