Da Cuzco a Puno lungo la Ruta de Manco Capac
Oggi ospitiamo sul blog, Roberto, un nuova amico di Travel With The Wind e grande viaggiatore nonché appassionato di scrittura. Per noi pubblicherà le sue guide emozionali: racconti di viaggio con cui si augura possa trasmettere anche a tutti noi l’entusiasmo che ha provato vivendo le sue esperienze che ci racconterà .
In questa sua prima guida emozionale Roberto ci porta in Perù, uno di quei luoghi in cui anche noi abbiamo lasciato il cuore e che abbiamo rivissuto nelle sue parole.
Il mate de coca contro il soroche
La prima cosa che ti viene offerta, la mattina, scendendo per la colazione, è il mate de coca, tenuto in caldo da capienti thermos su un tavolo ben apparecchiato nella hall dell’albergo.
Serve a tenere lontano il soroche, o mal di montagna peruviano. Sia io che mia moglie Angela ne beviamo spesso durante il giorno con compiacimento e piacevole soddisfazione ma senza sentirne un bisogno fisico, solo per il gustoso aroma e, non ultima, per l’idea di partecipare ad un rito che in Perù è considerato come il tè per gli inglesi, ma anziché alle cinque del pomeriggio viene offerto, negli alberghi come nelle hosterias o per strada, a qualsiasi ora del giorno.
Il mate de coca è privo di alcuna componente allucinogena e non droga chi lo beve, perché si tratta di una blanda tisana di foglie (di coca, questo sì) con proprietà ricostituenti, rigeneranti e tonificanti del fisico in generale, il quale così non risente dell’affanno e della spossatezza che colpiscono chi, per avventura o semplice ignoranza, incappa in troppo repentini cambi di altitudine.
Poi c’è chi è uso, soprattutto tra i locali, a masticare le foglie di coca per qualche minuto con l’aiuto di un sassolino da tenere in bocca, il che aiuta la secrezione delle proprietà fitoterapiche della foglie, oltre a rendere il sorriso, e la bocca in generale, leggermente anestetizzato e di un inconfondibile rosso brillante.
Da Cuzco a Puno
E anche questa mattina, 26 di novembre, abbiamo iniziato la giornata con il paganeggiante rito del mate de coca.
Poi, dopo colazione, la nostra simpatica guida Juanito, anche oggi con la sua solita maglia rosa del Palermo con il n° 4 (non ho ancora capito se la indossi in nostro onore in quanto italiani, comunque ogni giorno ne ha una perfettamente pulita e stirata) ci ha condotto alla stazione dei bus, affidandoci al suo collega Eddy incaricato di condurci, noi e gli altri ospiti del pullman, da Cuzco a Puno lungo la Ruta de Manco Capac, attraverso le Ande, fino al Lago Titicaca.
Io e mia moglie Angela siamo gli unici italiani a bordo, il che non costituisce una forza contrattuale tale da inserire anche l’italiano nella lingua di Eddy, il quale per tutto il viaggio, peraltro con estrema preparazione, esporrà il percorso alternando inglese e spagnolo. Ciò a beneficio di un paio di coppie di attempate signore americane, di una coppia di portoricani, padre e figlio dodicenne, e di un gruppo di una decina di chiassosi giovani argentini.
Qualche alpaca errabondo e curioso si avvicina al finestrino del pullman come per salutare prima che partiamo, con il suo solito ciuffo di lunghi peli sugli occhi attenti e amichevoli.
Il finestrino non si apre del tutto, altrimenti ne avrei approfittato per far scivolare una carezza sul capo di questi meravigliosi animali, ricevendone, se non veloce a spostarmi, il solito generoso sputo con il quale mi avvertono che ho osato avvicinarmi troppo.
Ecco, si parte, per le prossime dieci ore le Ande e i loro maestosi silenzi saranno i nostri padroni, la nostra voce.
Se questo articolo vi ha fatto venire voglia di andare in Perù vi lasciamo qui sotto il link a tutti gli articoli che abbiamo scritto su questa fantastica destinazione, che sono veramente tanti, così potete prendere spunto per organizzare il vostro viaggio.
Se vi è piaciuta la prima guida emozionale che Roberto ha scritto per noi, vi aspettiamo qui su Travel With The Wind per i suoi prossimi racconti e vi lasciamo anche il link al suo primo libro “Grazie, Puss-Feller”, in vendita su Amazon, che ha pubblicato con lo pseudonimo Adalberto Nizzati Dives.
Vi ricordiamo che se anche voi volete fare come Roberto e scrivere un articolo per noi e per tutti i nostri e i vostri amici, potete contattarci, saremo felici di ospitarvi!
Bella questa iniziativa di poter raccontare le proprie esperienze di viaggio nel vostro fantastico blog!
Spero a breve di poter condividere anche io le emozioni e l’esperienze del mio prossimo viaggio un Thailandia!
Grazie Andrea, aspetto il tuo articolo sul vostro viaggio in Thailandia.