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  • La grande traversata della collina di Torino
    11-06-2020
Sei qui: Destinazioni > Europa > Italia > Piemonte > GTC: La grande traversata della collina di Torino

GTC: La grande traversata della collina di Torino

Ultimo aggiornamento il 31/07/2024

Oggi vi vorrei parlare di un bellissimo trekking piemontese che abbiamo fatto qualche anno fa e che è poco conosciuto: la Grande Traversata della Collina di Torino chiamata anche GTC

Quando decidiamo di fare un trekking solitamente pensiamo alla montagna e magari abitiamo a Torino e facciamo chilometri per raggiungere la Val d’Aosta o la Val di Susa. Possiamo, invece, cimentarci con la GTC: un trekking bellissimo pieno di storia da scoprire, natura rigogliosa e luoghi magici da fotografare a due passi da casa nella collina torinese.

La GTC è perfetta per chi vive a Torino e dintorni ma anche per chi si trova a Torino per una vacanza e vuole fare un’esperienza un po’ diversa dal solito.

Contenuto dell'articolo nascondi
Un percorso di 65 chilometri immerso nella collina torinese
Il percorso della GTC
Da Moncalieri al Colle della Maddalena
Dal Colle della Maddalena all’Eremo dei Camaldolesi
Dall’Eremo dei Camaldolesi a Pino Torinese
Da Pino Torinese a Superga
Da Superga a Rivodora
Da Rivodora a Còrdova
Da Còrdova a Bardassano
Da Bardassano a Bussolino
Da Bussolino a Castagneto Po
Da Castagneto Po a Chivasso
Qualche consiglio utile per affrontare la GTC

Un percorso di 65 chilometri immerso nella collina torinese

Probabilmente sconosciuto anche a tanti torinesi la GTC (Grande Traversata della Collina) è uno dei sentieri più belli da fare nella collina che sovrasta la città di Torino.

Si tratta di un percorso di 65 chilometri che collega le città di Moncalieri e Chivasso attraversando i comuni di Pecetto, Pino Torinese, Superga, San Mauro, Baldissero, Castiglione, Gassino, Rivalba e Castagneto Po. Un sentiero che è un continuo saliscendi, si passa dai 183 metri di Chivasso ai 715 metri del Colle della Maddalena per un dislivello totale in salita di 2200 metri.

L’intero percorso è principalmente su sentieri anche se ogni tanto si passa su strade sterrate e, per brevi tratti, anche su qualche strada asfaltata. Il percorso è ben segnato con delle tacche orizzontali rosso – bianco – rosso e in molti casi anche con la scritta GTC.

E’ possibile seguire l’intero percorso dettagliato e scaricare le tracce dei sentieri direttamente dal sito del CAI di Moncalieri.

Il percorso della GTC

Il percorso inizia da Moncalieri, dalla Cascina del Parco delle Vallere in C.so Trieste 98, e continua fino a raggiungere il centro di Chivasso ma si può anche fare in senso opposto. Per farlo tutto sono necessari due giorni (in uno se ne può fare metà come abbiamo fatto noi che abbiamo percorso solo il tratto da Moncalieri a Superga in circa 8 ore).

Si può pensare di passare una notte a Superga, in tenda per chi se la sente di portarsela nello zaino, o in un agriturismo. Noi vi consigliamo l’Agriturismo Ai Guiet che si trova a pochi passi dalla Basilica di Superga e ha un ottimo rapporto qualità prezzo. E volendo potete anche gustare lì una deliziosa cena con prodotti tipici piemontesi.

Sentiero GTC

Da Moncalieri al Colle della Maddalena

Tempo di percorrenza 3 ore e 30 minuti

L’inizio del percorso è situato poco oltre il cancello di ingresso del Parco delle Vallere di Moncalieri. Da lì si sale verso il centro storico di Moncalieri, che per chi non c’è mai stato merita assolutamente un visita più approfondita, e si continua verso il castello di Moncalieri che non è visitabile internamente perché sede del reggimento dei carabinieri.

Da lì si sale per le viuzze del paese fino ad incontrare il sentiero che porta, attraversando per un breve tratto la strada provinciale, al Colle della Maddalena. Il punto più alto che si raggiunge con la GTC, ma non solo, anche il punto più alto di tutta la collina torinese con i sui 715 metri di altitudine.

Per me il Colle della Maddalena (anche chiamato Parco della Rimembranza in ricordo ai caduti della Grande Guerra) è famoso per più motivi: il primo perché è il parco in cui da bambini facevamo le scampagnate domenicali, il secondo motivo è perché qui si trova il Faro della Vittoria (monumento che simboleggia la vittoria della Grande Guerra) e per ultimo perché da Torino è ben visibile il Colle della Maddalena per via degli antennoni (antenne e ripetitori alti fino a 120 metri) che sono stati piazzati qui  intorno agli anni ’90.

Da qui è possibile ammirare la simmetria delle strade di Torino dal punto più alto della città. Chi è di Torino può cercare di riconoscere il tetto della propria casa dall’alto, gli altri possono invece provare a cercare tutti i riferimenti riconoscibili della città: la Mole Antonelliana, Piazza Vittorio e la Gran Madre, il drittissimo Corso Francia che da Piazza Statuto arriva fino al Castello di Rivoli. Se si è fortunati e non c’è foschia si potrebbe vedere anche il castello in fondo a Corso Francia. Si può vedere la Fiat a ovest della città, l’arco che si trova davanti al Lingotto e il nuovissimo grattacielo San Paolo. Una vista spettacolare da quassù!

Dal Colle della Maddalena all’Eremo dei Camaldolesi

Tempo di percorrenza 1 ora

Questa tratta, a differenza della precedente che era molto ripida, è molto più tranquilla e in parte in discesa. Io me la ricordo come una delle tappe più belle. Noi c’eravamo andati in primavera e la zona di Pecetto prima di arrivare all’Eremo dei Camaldolesi era tutta fiorita.

Pecetto è famosa per la produzione delle ciliegie e i ciliegi in fiore che abbiamo incontrato per la strada erano, non solo bellissimi ma anche profumatissimi.

L’eremo dei Camaldolesi è un ex convento risalente al 1600 e la sua storia è più che mai attuale. L’eremo è stato, infatti, costruito dal Duca Carlo Emanuele I di Savoia in seguito ad un voto che aveva fatto nel 1559: “se l’epidemia di peste cesserà realizzerò un grande convento, composto da numerosi edifici” e così fece.

Oggi, al posto di quello che era l’eremo di Carlo Emanuele I, si trova un’edificio completamente restaurato che ospita una sezione dell’Ospedale Maggiore di Torino. Sono però ancora visibili, come testimonianza del passato, il campanile e la cappella dell’Ordine dell’Annunziata (massima onorificenza di Casa Savoia).

Dall’Eremo dei Camaldolesi a Pino Torinese

Tempo di percorrenza 1 ora e 15 minuti

Anche questo tratto di GTC lo ricordo come piacevole. Qualche salita e qualche discesa come il precedente ma con sentieri che spesso sono nel bosco. Ogni tanto si trova anche qualche bel punto panoramico e si riesce, ogni tanto, tra un paesaggio e l’altro a scorgere Superga in lontananza.

Dai sentieri si arriva direttamente nel centro storico di Pino Torinese proprio di fronte alla chiesa parrocchiale di SS. Annunziata da cui si può anche godere di un bellissimo panorama visto che si trova in posizione abbastanza elevata. Sul sagrato si trova anche un cipresso centenario.

Da Pino Torinese a Superga

Tempo di percorrenza 2 ore e 15 minuti

Questa è stata per noi la tappa più emozionante e secondo me comunque una delle più belle perché da Pino Torinese si percorre buona parte del sentiero che corre a fianco della famosa Strada Panoramica di Superga o Strada Panoramica dei Colli. Da qui la Basilica di Superga si inizia a vedere sempre più vicina ed essendo questa la tappa finale della giornata è bene prevedere di arrivare qui con abbastanza anticipo sul tramonto del sole oppure essere attrezzati con delle torce d’emergenza.

Non fate come abbiamo fatto noi che abbiamo dovuto correre, e quando scrivo correre intendo proprio correre. L’ultima parte è nel bosco e non sulla strada, con il sole che calava sempre più velocemente ci siamo fatti una corsa tale che non abbiamo potuto godere dei bellissimi scorci della Basilica di Superga che si vedevano e che si avvicinava sempre di più, ma mai abbastanza da arrivare a destino. Come avrete capito non avevamo le torce e nemmeno un telefonino perché ci siamo andati negli anni in cui non avevamo ancora gli smartphone. Rimanere bloccati nel bosco di Superga al buio senza una luce che ci aiutasse a raggiungere la basilica non sarebbe stato così piacevole!

Ad ogni modo, grazie alla nostra corsa, siamo riusciti a raggiungere la maestosità della Basilica di Superga quando il sole si era appena nascosto ai nostri occhi e abbiamo potuto ancora ammirare la meravigliosa basilica.

Arrivati qui, se voi fate tutta la GTC, vi potete fermare a mangiare in una locanda e pernottare in paese. Ho consigliato sopra l’Agriturismo Ai Guiet che si trova a pochi passi dalla Basilica di Superga e ha un ottimo rapporto qualità prezzo.

Superga GTC

Da Superga a Rivodora

Tempo di percorrenza 1 ora e 30 minuti

Da Superga si scende facilmente, prima attraverso il bosco a nord di Superga e poi su sentieri e alcuni tratti di strada asfaltata, a Rivodora (dislivello in discesa di 345 metri). La tappa termina a Rivodora. frazione di Baldissero Torinese, davanti alla piazza principale del paese.

Da Rivodora a Còrdova

Tempo di percorrenza 1 ora e 30 minuti

Dalla piazza principale di Rivodora si segue la strada provinciale in direzione San Mauro Torinese e si prosegue in salita passando alcuni tornanti. Qui ci sono dei tratti con pochi punti di riferimento ma basta sempre seguire il sentiero numero 74 per non perdersi.

Una volta passata una cappella diroccata, attenzione che è un po’ nascosta dalle vegetazione, raggiungerete Cordova, frazione di Castiglione Torinese, dove, per terminare la tappa, bisogna attraversare il paese fino a raggiungere la chiesa.

Da Còrdova a Bardassano

Tempo di percorrenza 1 ora

Dalla chiesa di Cordova si attraversa la strada e si segue una piccola stradina asfaltata in discesa che si trova sulla destra subito dopo la bocciofila. Da lì, poco prima del termine della via, si imbocca sulla sinistra un sentiero che porta sulla strada provinciale che va da Castiglione a Chieri. Dopo un breve tratto di strada asfaltata si continua sul sentiero che va verso Pavarolo e continua fino a Bardassano, frazione di Gassino, dove si termina la tappa nel centro del paese.

Da Bardassano a Bussolino

Tempo di percorrenza 2 ore

Da Bardassano, si segue dapprima la strada asfaltata in discesa e poi su sentieri fino a raggiungere nuovamente la strada asfaltata che in breve tempo porta a Bussolino, frazione di Gassino Torinese.

Se seguite questa tappa più o meno all’ora di pranzo, e avete tempo di fermarvi, sulla strada trovate ottimi ristoranti. Noi vi consigliamo il Ristorante Defilippi che si trova a meno di un quarto d’ora da Bussolino. Qui potete degustare ottime specialità tipiche piemontesi.

Da Bussolino a Castagneto Po

Tempo di percorrenza 2 ore e mezza

Da Bussolino si scende dalla chiesa parrocchiale verso il bivio posto in corrispondenza della cappella di San Sebastiano, dove, svoltando a sinistra per Strada Sant’Antonio, al termine dalla salita inizia sentiero.

Questa tappa passa per il Bòsc Grand, un sito di grande importanza dal punto di vista geologico e naturalistico, riconosciuto come Sito di Interesse Comunitario. Prosegue poi attraversando la Riserva Naturale del Bosco del Vaj fino a terminare nella piazza principale di Castagneto Po.

Da Castagneto Po a Chivasso

Tempo di percorrenza 1 ora e mezza

Ultima tappa della GTC è pressoché in discesa, si scende infatti da 490 metri di Castagneto Po ai 187 metri di altitudine di Chivasso. La parte finale del percorso è, per circa un chilometro, su strada asfaltata. Strada che attraverso il ponte sul Po di Chivasso raggiunge il centro di Chivasso. Arrivati a Chivasso, se avete ancora tempo, potete concedervi una sosta da Bonfante. Si tratta di una pasticceria che si trova sotto i portici di Chivasso. Qui potete comprare, e assaggiare se non li conoscete, i famosi nocciolini di Chivasso.

Se arrivate tardi e volete fermarvi a dormire qui vi consigliamo il Regis B&B che si trova in pieno centro storico ed ha un ottimo rapporto qualità-prezzo.

Qualche consiglio utile per affrontare la GTC

  • Se avete due auto e volete fare come noi potete lasciare un auto a Moncalieri e l’altra (a seconda che decidiate di farla tutta o meno) a Chivasso o a Superga. Noi, in due, siamo andati con due auto a Superga e una l’abbiamo lasciata lì, poi insieme siamo andati a Moncalieri e siamo partiti per il trekking da Moncalieri.
  • Affrontate questo trekking con il giusto grado di responsabilità, è comunque un trekking lungo e stancante
  • Fatelo sono il primavera o in autunno, l’estate fa troppo caldo e d’inverno i sentieri potrebbero essere ghiacciati o innevati.
  • Se non vi portate la tenda dietro prenotate con largo anticipo una sistemazione a Superga, i b&b e gli agriturismo non sono tanti.
  • Portatevi le giuste razioni di snack
  • L’acqua che vi servirà durante il trekking la potete trovare nelle tante fontane che troverete lungo il percorso, alcune di queste sono i classici Toret. Si trovano fontane al Castello di Moncalieri, nei pressi dalla Cappella del Rocciamelone che si incontra poco dopo Moncalieri, al Colle della Maddalena, nel centro storico di Pino Torinese, nei pressi del Parco Avventura Tre Querce di Pino Torinese, sulla strada panoramica di Superga, alla Basilica di Superga, a Còrdova, a Castagneto Po e a Chivasso.
  • Munitevi di una torcia o di una pila frontale, non si sa mai!
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5 commenti
  1. Angela
    Angela dice:
    12/06/2020 in 18:52

    Ci stiamo proprio da fare per sponsorizzare le piccole bellezze a pochi passi da casa. Questo trekking sembra proprio una bella idea?

    Rispondi
    • Claudia
      Claudia dice:
      14/06/2020 in 18:46

      Dobbiamo riscoprire le nostre zone e questo trekking è perfetto per i chi abita nei dintorni di Torino.

      Rispondi
  2. Anna
    Anna dice:
    13/06/2020 in 00:12

    Vivo anch’io a Torino e non conoscevo questo trekking! Effettivamente è vicino a casa e si può scegliere quale pezzo di percorso fare in base alle proprie esigenze! Articolo molto utile!

    Rispondi
    • Claudia
      Claudia dice:
      14/06/2020 in 18:45

      Secondo me sono tanti i torinesi che non conoscono la GTC ed è un vero peccato perché, oltre ad essere a due passi da casa, è un bellissimo trekking.

      Rispondi
  3. Travel365
    Travel365 dice:
    01/07/2020 in 12:15

    Bellissimo trekking e ottimo suggerimento ragazzi, a volte sembra quasi che ci mettiamo il paraocchi quando si tratta di meraviglie proprio a due passi da casa! Chissà che questa strana situazione non ci aiuti a riscoprire un tipo di turismo domestico da “meta della porta accanto” :)
    Felici di avervi trovato nel Best Travel Post di questo mese!

    Rispondi

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Io sono Claudia, sono io che organizzo i viaggi, che scelgo le mete (quasi sempre), che gestisco il blog e scrivo gli articoli che state leggendo.

Gabri è colui che mi sopporta in viaggio e nella vita di tutti i giorni. A lui piace guidare per cui nei viaggi on the road è lui che guida e, ogni tanto, quando glielo lascio fare, è anche quello decide anche la meta.

Insieme viaggiamo da più di 20 anni e dopo il nostro primo viaggio in Giappone abbiamo capito che, se siamo sopravvissuti in un paese in cui quasi nessuno parlava inglese e dove la maggior parte dei cartelli stradali erano in una lingua incomprensibile, potevamo viaggiare in qualsiasi posto avremmo voluto e così abbiamo fatto e continuiamo a fare.

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