Grotte della Sardegna: una fresca alternativa alla spiaggia
Siete in vacanza in Sardegna, il caldo è soffocante e in spiaggia non si riesce a respirare? Oppure state programmando il vostro viaggio in Sardegna? Che ne dite di esplorare un po’ i dintorni e visitare una delle tante grotte che si trovano vicino alla vostra destinazione?
In Sardegna si trovano decine di grotte meravigliose, una più bella dell’altra e, da ogni zona della Sardegna è possibile trovarne almeno una. La Sardegna ha anche centinaia di chilometri di grotte non ancora aperti al pubblico e altri ancora da esplorare ma ci auguriamo che in futuro vengano attrezzate per dare a tutti la possibilità di ammirare queste bellezze uniche al mondo.
In questo articolo trovate nel dettaglio tutte le grotte turistiche raggiungibili via terra in Sardegna. Noi ne abbiamo visitate solo alcune ma avremmo voluto entrare proprio in tutte perché ognuna è diversa dall’altra e tutte di una rara bellezza.
Grotta Su Mannau
La Grotta di Su Mannau si trova nell’Iglesiente a pochi chilometri dal mare, le spiagge più vicine sono quelle di San Nicolò e Capo Pecora. Si tratta di un complesso di grotte carsiche risalenti al periodo Cambriano ma la parte visitabile è di circa 500 metri.
Fino al 2018 venivano programmate escursioni giornaliere speleologiche di 8/9 ore che però adesso non vengono più programmate per cui noi ci dobbiamo accontentare della visita di un’ora nella grotta.
Dall’ingresso della grotta si scendono 293 gradini su passerelle sospese fino a raggiungere il belvedere che sta sopra al Pozzo Rodriguez, chiamato così per una
Il percorso turistico inizia con la visita alla sala archeologica dove non ci sono concrezioni ma sono state rinvenute lucerne votive e resti di manufatti di epoca fenicia e romana, si presume sia un antico luogo di culto dedicato all’acqua.
La visita continua con la parte speleologica della grotta dove, attraverso comode passerelle si arriva ad un incredibile laghetto con bellissime concrezioni sospese che rendono il panorama unico.
Da lì si prosegue lungo una galleria che conduce ad un belvedere con vista mozzafiato sopra al pozzo Rodriguez, chiamato così per il suo scopritore che ci è caduto dentro, per fortuna rompendosi solo una gamba. Dal belvedere si può ammirare un imponente colonna di 8 metri originata dalla congiunzione tra una stalattite e una stalagmite. Infine con una scalinata di 293 gradini si scende fino alla base del pozzo e da lì si torna in superficie seguendo lo stesso percorso.
La visita alla grotta dura circa un’ora e mezza e, siccome all’interno, la temperatura è sempre costante, intorno ai 16 gradi, vi suggeriamo di portarvi quindi qualcosa di caldo da indossare in caso di necessità.
La Grotta di Su Mannau è una tra le nostre preferite tra tutte quelle che abbiamo visitato in Sardegna, un po’ per il laghetto, che è veramente molto suggestivo, ma anche per la guida che ci ha accompagnato che era veramente molto preparata e professionale.
Per maggiori informazioni, tariffe e orari delle visite guidate a Su Mannau vi rimandiamo al sito ufficiale delle Grotte Su Mannau.
Grotta di Santa Barbara
La grotta di Santa Barbara si trova sempre nell’Iglesiente ed è una grotta molto particolare perché si trova proprio dentro ad una delle miniere dove, fino al secolo scorso, si scavava per estrarre calamina e galena, minerali da cui poi venivano estratti argento e piombo.
Nel 1952, alcuni minatori, impegnati nello scavo di un pozzo verticale nella miniera di San Giovanni, fecero una scoperta straordinaria. Al crollo della volta si aprì ai loro occhi una meraviglia mai vista, era la grotta che fu poi battezzata come il nome di Grotta di Santa Barbara in onore di Santa Barbara, la protettrice dei minatori.
Questa grotta è veramente molto particolare, non solo perché ci si arriva prima con un trenino che permette di attraversare le gallerie minerarie e poi con un ascensore che porta direttamente all’imbocco di quello che fu lo scavo originale dei minatori del 1952, ma anche per le concrezioni che si trovano nella grotta.
Appena salita la stretta scala a chiocciola, realizzata per entrare direttamente nella grotta, si apre di fronte agli occhi dei visitatori la stessa vista che ebbero i minatori nel 1952, una meravigliosa cattedrale sotterranea.
Nella nostra vita abbiamo visitato parecchie grotte, in tutto il mondo, ma le pareti ricoperte di cristalli tabulari di barite (minerale di bario cristallizzato) non le avevamo mai viste. E’ uno spettacolo di rara bellezza. L’intera volta della grotta è ricoperta da questi cristalli color bruno scuro che a prima vista non si riconoscono ma non appena ci si avvicina si capisce che sono decine di migliaia di cristalli ognuno con una forma e una direzione diversa dall’altro. A me hanno ricordato subito i cristalli di gesso comuni nelle zone desertiche chiamati rose del deserto.
E’ una delle grotte che vi consigliamo di non perdere; piacerà anche ai bambini soprattutto per il tratto di 700 metri nella miniera con il trenino.
La visita guidata dura circa 1 ora e mezza e la temperatura all’interno della grotta è compresa tra 16 e 18 gradi, portatevi una felpa se pensate di avere freddo.
Se visitate questa grotta tenete il biglietto di ingresso e presentatelo alla biglietteria della Miniera di Monteponi dove vi faranno uno sconto sull’ingresso.
Per maggiori informazioni sulla grotta di Santa Barbara vi rimandiamo al sito ufficiale Visit Iglesias che gestisce tutte attrazioni della zona dell’Iglesiente.
Grotta di Ispinigoli
La grotta di Ispinigoli si trova nel Supramonte, a pochi chilometri da Dorgali e dalla costa di Orosei.
A differenza di altre grotte dove si attraversano passaggi più o meno angusti e gallerie che portano a differenti sale nella grotta di Ispinigoli non troverete nulla di questo.
Nella grotta di Ispinigoli si scende subito lungo una scala di ferro attrezzata in un’unica grande sala di 80 metri di diametro dove troneggia la colonna che, con i suoi 38 metri, è la colonna più alta d’Europa. Una volta scesi i 280 gradini ci si ritrova ai piedi di questa enorme colonna di calcare per ammirarla in tutta la sua grandiosità. Tutto intorno stalattiti e stalagmiti le fanno da cornice.
La visita a questa grotta è assolutamente consigliata ma solo a chi non soffre di vertigini perché la scalinata è sempre affacciata verso il fondo della sala.
Per orari e prezzi aggiornati potete fate sempre riferimento alla cooperativa Ghivine di Dorgali che ne gestisce le visite guidate.
Grotta di Nettuno
La grotta di Nettuno è stata la prima grotta che abbiamo visitato durante il nostro viaggio in Sardegna. Si trova nel nord dell’isola ed in particolare nel promontorio di Capo Caccia a circa 25 chilometri da Alghero.
La grotta si trova al livello del mare ed infatti l’ingresso alla grotta è possibile solo se le condizioni del mare lo permettono. Per raggiungerla via terra è necessario scendere lungo una scalinata mozzafiato di 654 gradini chiamata in catalano Escala del Cabirol (scala del capriolo). Il nome della scala è stato voluto dall’architetto che l’ha realizzata nel 1954 per la sua particolare conformazione che inerpicandosi sul promontorio sembra lo faccia proprio come un capriolo. L’accesso alla scala è gratuito, potete quindi percorrerla anche senza accedere alla grotta.
Lo sapete perché il nome Escala de Cabiron è in catalano e non in sardo?
Il primo pensiero potrebbe essere che l’architetto che ha realizzato la scalinata fosse catalano ma no, l’architetto, Antonio Simon Mossa, era sardo.
Chi è già stato in queste zone lo sa, ma noi non lo sapevamo finché non siamo andati ad Alghero e abbiamo cenato con Cristian, un nostro amico trasferitosi da Torino proprio ad Alghero. Ad Alghero non si parla il sardo ma l’Algherese, una variante del catalano arcaico e non solo, si mangia una paella spettacolare, provatela!
La presenza del catalano ad Alghero risale agli inizi del XIV secolo con l’arrivo dei conquistatori aragonesi. Successivamente, mantenendo come base per la lingua parlata il catalano, le influenze dei conquistatori castigliani prima e delle immigrazioni sarde e italiane poi hanno trasformato il catalano originale nella lingua di Alghero, l’Algherese.
L’Algherese, il catalano di Alghero, è stato recentemente riconosciuto come lingua minoritaria sia dalla Regione Sardegna che dalla Repubblica Italiana.
Anche se la parte visitabile della Grotta di Nettuno, lunga in totale circa 2,5 chilometri, è di poche centinaia di metri questi bastano a rendere unica la visita.
Dall’ingresso, davanti al quale attraccano le barche di chi giunge dal mare, si arriva subito alla grande sala che ospita il Lago La Marmora: un lago salato di 120 metri di lunghezza considerato uno dei più grandi laghi salati d’Europa.
Da lì si scende verso gli inferi e le sale successive dove si incontrano il Grande Organo, la più grande colonna della grotta le cui concrezioni somigliano alle canne di un organo, la Cupola le cui pareti ricordano la cupola di una cattedrale e la Sala dei Merletti dove le piccole concrezioni ricordano frange e merletti.
Il biglietto di ingresso alla grotta di Nettuno si può fare sia sopra, prima di scendere la Escala de Cabiron che all’ingresso della grotta. Attenzione che, il bancomat è accettato solo nel piazzale davanti all’ingresso della scalinata, alla biglietteria della grotta si può pagare solo in contanti.
Un consiglio: se avete intenzione di visitare anche Alghero e dintorni con i musei, i nuraghi e l’oasi naturalistica Le Prigionette acquistate l’Alghero Ticket che comprende tutto questo e la Grotta di Nettuno. Il biglietto per la Grotta di Nettuno da solo costa 14 euro mentre l’Alghero Ticket 20 euro. E’ anche possibile acquistare l’Alghero Ticket formato famiglia!
Per maggiori informazioni consultate il sito internet della grotta.
Grotta di San Giovanni
La grotta di San Giovanni è famosa per essere, con i sui 850 metri di lunghezza, la grotta carrozzabile più lunga d’Europa.
E noi siamo stati attirati proprio da questo e, senza ulteriori informazioni, siamo andati alla grotta pensando di percorrerla in auto.
Per sfortuna per noi, ma per fortuna per salvaguardare la grotta, nel 1999 è stato abolito il passaggio delle auto e la grotta è percorribile solo a piedi.
Noi purtroppo non siamo riusciti a visitare questa grotta perché quando siamo arrivati lì erano chiuse e non avremmo nemmeno potuto prendere parte alla successiva visita guidata perché saremmo ripartiti.
Noi vi consigliamo di visitarle proprio per la particolarità della strada carrozzabile nella grotta che la rende fruibile da chiunque, non ci sono impedimenti e la strada è tutta in piano.
La grotta di San Giovanni ha due ingressi ma solo l’ingresso sud è quello che permette di visitare la grotta. Si raggiunge uscendo dal paese di Domusnovas in direzione nord e percorrendo la strada che costeggia il rio San Giovanni. Ad un certo punto, superato uno dei tanti siti industriali abbandonati, si trovano le indicazioni per l’ingresso della grotta.
Per gli orari di ingresso alla grotta e i prezzi aggiornati vi rimandiamo al sito ufficiale.
Grotte Is Zuddas
Le grotte di Is Zuddas si trovano nella parte sud occidentale della Sardegna a poco meno di 20 chilometri dalla spiaggia di Porto Pino.
Questo complesso di grotte è lungo più di 12 chilometri ma la parte visitabile è di soli 500 metri. Un percorso breve che però vale la pena percorrere perché accanto alle concrezioni più comuni, le stalattiti e le stalagmiti, ci sono formazioni difficilmente osservabili in altre grotte.
Nelle sale delle grotte di Is Zuddas si possono osservare le cannule, sottilissime stalattiti tubolari, talmente sottili che ci si chiede come possano rimanere ancora lì appese senza spezzarsi.
Ma soprattutto, quello che ci è piaciuto di più sono state le aragoniti eccentriche. Si tratta di delicatissimi aghi di aragonite formatisi senza seguire la forza di gravità, nel disordine più totale, fino a formare un intreccio di filamenti bianchi dalle forme più strane. E nella grotta ci sono intere pareti di aragonite, assolutamente da vedere!
Per maggiori informazioni e per i prezzi aggiornati fate sempre riferimento al sito ufficiale.
Grotta Su Marmuri
La Grotta Su Marmuri si trova ad Ulassai, nel cuore dell’Ogliastra e deve il suo nome, grotta di marmo, alle particolari e imponenti colonne di calcite che sembrano delle enormi sculture di marmo.
La parte visitabile della grotta è di 850 metri ed è interamente pianeggiante. Sono presenti due laghetti sotterranei, numerose concrezioni, stalattiti, stalagmiti tra cui una alta quasi 20 metri e colonne (l’unione tra una stalattite e una stalagmite).
Un consiglio, la temperatura all’interno della grotta è di circa 10 gradi costanti, portatevi dei vestiti caldi!
Grotta Sa Oche, Su Bentu e Corbeddu
Nella zona del Supramonte, nel comune di Oliena, le acque del rio Sa Oche hanno portato, nel corso di millenni, alla formazione di straordinari fenomeni carsici che sono sfociati nella Grotta Sa Oche (la voce) e Su Bento (il vento), collegate tra loro da un sifone di 100 metri.
All’interno di queste grotte, lunghe 18 chilometri in totale (visitabili solo in minima parte autonomamente) si trovano gallerie strettissime ricche di cristalli, stalagmiti di ogni dimensione, spaccature interne di decine di metri e laghetti sotterranei.
Il biglietto di ingresso alle Grotte Sa Oche e Su Bento comprende l’accesso alle due grotte (senza guida ma con torcia) e al villaggio nuragico di Sa Sedda e Sos Carros.
Poco già distante la Grotta “Corbeddu” che prende il nome del più famoso bandito della zona che si rifugiava proprio in questa grotta alla fine del secolo scorso.
Grotta Is Janas
Le Grotte Is Janas (in italiano grotte delle fate) si trovano nel paese di Sadali, un piccolo borgo medievale situato a 750 metri di altitudine, nel cuore della Barbagia, tra le province di Cagliari e Nuoro.
Le Grotte Is Janas sono chiamate così perché in una delle sale più grandi si trovano tre stalagmiti che la leggenda vuole essere in realtà tre fate (in sardo Jana significa fata) pietrificate da Dio per aver ucciso un vecchio frate.
Noi alle leggende preferiamo la natura e la geologia e vi diciamo di andare a visitare queste grotte non solo per la bellezza delle sale visitabili, 250 metri di meravigliose stalattiti, stalagmiti, colonne e drappi calcarei, ma anche per la natura rigogliosa che si trova fuori dalla grotta. Per raggiungere la grotta si attraversa infatti un breve tratto di foresta di lecci e, a pochi passi dall’ingresso delle grotte, si trova la cascata di Su Stampu ‘e su Turrunu alta 16 metri che si tuffa nel baratro di Sa Bucca manna (la grande bocca).
Per orari e prezzi aggiornati vi rimandiamo alla pagina ufficiale sul sito della Cooperativa Tre Fate che gestisce le grotte e le escursioni nella zona.
Grotta del Fico e Grotta del Bue Marino
Ho aggiunto questo piccolo appunto sulle grotte del Fico e del Bue Marino perché, sebbene potrebbero essere raggiungibili anche via terra o è sconsigliato o non è permesso.
Per la prima, la grotta del Fico, viene proprio sconsigliato dal sito ufficiale se non si è degli alpinisti esperti. Ci si arriva infatti solo attraverso il “Selvaggio Blu” il trekking più difficile d’Italia, oppure via mare.
Per la seconda, la grotta del Bue Marino, spesso l’ingresso via terra è chiuso quindi l’unica opzione è quella di raggiungere la grotta via mare. Quando siamo andati noi era chiuso e, non avendo tempo per partecipare ad un’escursione via mare, l’abbiamo saltata.
I nostri consigli su come visitare le grotte sarde
ORARI
Telefonate per conoscere gli orari, difficilmente sui siti ufficiali li troverete aggiornati, soprattutto se capitate, come noi, a cavallo tra un mese e l’altro.
Non andate alle grotte direttamente senza aver chiamato, sicuramente arriverete a visita appena iniziata (e non vi faranno entrare) o le troverete chiuse (e dovrete ritornare). E’ la legge di Murphy.
ABBIGLIAMENTO
Le temperature all’interno delle grotte sono sempre costanti, così come anche l’umidità, ma, d’estate, sono sempre molto più bassi delle temperatura esterna (tra i 10° e i 18°) quindi portatevi degli abiti caldi (un pile o una felpa vanno più che bene).
SCARPE
Indossate sempre scarpe chiuse, evitate infradito, ciabatte o zoccoli, perché i pavimenti possono essere scivolosi. In alcune grotte (così come anche nelle miniere) potrebbero anche non farvi entrare se non avete delle scarpe chiuse.
Come risparmiare nelle visite alle grotte
Visto che il prezzo dei biglietti per ogni singola grotta vanno dagli 8 ai 15 euro e non sono previsti biglietti cumulativi ecco i nostri consigli per risparmiare. Se visitate più di una grotta tenete i biglietti e alla grotta successiva chiedete se sono previsti sconti per chi ha già visitato altre grotte, lo stesso consiglio vale anche per qualsiasi altro sito sardo. In tutta Italia, non solo in Sardegna, c’è la possibilità di ottenere degli sconti visitando le grotte dell’Associazione Grotte Turistiche italiane. Presentando il biglietto di un’altra grotta turistica italiana si entra a prezzo ridotto nella successiva. Le grotte sarde che fanno parte del circuito delle Grotte Turistiche Italiane sono:
- la grotta del Fico
- la grotta di Su Marmuri
- le grotte di Su Mannau
- le grotte Is Zuddas
Se visitate quindi una di queste tenete il biglietto per ottenere lo sconto se eventualmente ne visitate un’altra.
Mi piace alternare alle spiagge altre tipologie di escursioni . Direi che l’itinerario che hai proposto è assolutamente perfetto per me.
Non avevo idea che in Sardegna ci fossero tutte queste grotte! Non ho ancora avuto il piacere di visitare questa splendida isola ma ora sapendo che ce ne sono così tante sicuramente ci voglio andare ancora di più! Is Zuddas e Ispinigoli mi ispirano particolarmente! Chissà se sono aperte anche d’inverno…
Is Zuddas è aperta anche in inverno ma solo nei giorni festivi mentre Ispinigoli purtroppo in inverno è chiusa. Secondo me però la Sardegna in inverno deve essere splendida…