Da Sihanoukville a Phnom Penh in treno: un’esperienza da dimenticare
Dopo avervi raccontato dei nostri viaggi in autobus e in barca in Cambogia abbiamo deciso di dedicare questo articolo alla nostra terribile esperienza in treno da Sihanoukville a Phnom Penh.
E pensare che avevamo grandi aspettative da questo viaggio in treno. Il viaggio in treno è spesso un modo di viaggiare rilassante e piacevole ed è perfetto per osservare dal finestrino i paesaggi che lentamente cambiano man mano che il treno attraversa zone rurali, piccoli paesi o grandi città .
E invece, tutto questo è stato bruscamente interrotto da un tragico incidente. Vi raccontiamo tutto nel nostro articolo, continuate a leggere.
La rete ferroviaria cambogiana
La rete ferroviaria cambogiana è gestita dalla Royal Railway PLC su concessione trentennale da parte del governo reale della Cambogia.
La prima linea del paese (da Phnom Penh a Poipet, oggi non più utilizzata) fu costruita tra il 1930 ed il 1940 mentre la seconda (da Phnom Penh a Siahanoukville) fu costruita tra il 1960 ed il 1969.
Entrambe le linee vennero in seguito abbandonate, anche in seguito alla distruzione da parte dei khmer rossi, e riaperte solo nel 2012 per il traffico merci e nel 2016 per il trasporto dei passeggeri.
In realtà i treni passeggeri sono ben pochi, due per la precisione, il resto della rete ferroviaria è destinata al transito dei treni merci.
Le due tratte passeggeri attualmente in funzione sono quelle tra Battambang e Phom Penh e tra Sihanoukville e Phnom Penh ed entrambe le tratte sono servite con una frequenza giornaliera:
- Phom Penh -> Battambang con partenza alle 6:40 del mattino
- Battambang -> Phom Penh con partenza alle 3 del pomeriggio
- Phnom Penh -> Sihanoukville con partenza alle 7 del mattino
- Sihanoukville -> Phnom Penh con partenza alle 2 del pomeriggio
Già che sul sito della Royal Railway ti indichino l’ora di partenza e non l’ora di arrivo la dice lunga.
La tratta Sihanoukville – Phnom Penh
La tratta Phnom Penh – Sihanoukville – Phnom Penh della Cambodian Royal Railway è una delle due attive in Cambogia. L’altra è la tratta Phnom Penh – Battambang – Phnom Penh.
Nella tratta Sihanoukville – Phom Penh (quella che abbiamo fatto noi) le due fermate intermedie ‘ufficiali’ sono a Kampot e Kep, dove abbiamo visto scendere e salire parecchi passeggeri.
Il nostro treno si è anche fermato in altre stazioni non menzionate nel piano di viaggio, una di esse era quella di Takeo, perché lo ricordo? Perché quello che è successo dopo è stato talmente scioccante da che probabilmente ce lo ricorderemo per sempre.
Il treno da Sihanoukville a Phom Penh parte tutti i giorni (una sola volta al giorno) alle ore 14 mentre il treno diretto a Sihanoukville parte tutti i giorni alle 7 del mattino dalla stazione ferroviaria di Phnom Penh.
Dicevamo prima che si sa a che ora parte ma non a che ora arriva. Il nostro treno (per percorrere la tratta da Sihanoukville a Phom Penh) avrebbe dovuto metterci 6 ore (così ci aveva detto la bigliettaia di Sihanoukville) ma noi ci abbiamo messo più di 9 ore.
Dove acquistare i biglietti per il treno
Se siete così temerari da voler provare l’ebbrezza di viaggiare sui treni cambogiani qui sotto trovate alcune informazioni utili per l’acquisto dei biglietti del treno.
I biglietti si possono acquistare sia on line sul sito della Royal Railway sia alla biglietteria della stazione.
Io solitamente acquisto sempre on line in biglietti ma quelli del treno cambogiano proprio non me la sono sentita. Dal sito della Royal Railway non si capisce minimante quale sia la differenza tra un posto e l’altro. Guardate com si presenta il menu di scelta del posto a sedere.
In alto è possibile scegliere tra CARRIAGE A-B-C-D-E-F-G-H-I-J-K-L o ASU 1001-1002-1003 o 1DMU-2DMU-3DMU-4DMU
Cosa vogliano dire queste sigle non l’abbiamo capito, se qualcuno di voi lo sa fatecelo sapere, ci farebbe piacere saperlo!
I biglietti costano tutti 10 dollari e per come è fatto il treno (che ha un solo vagone e un solo piano) tutte queste tipologie di biglietto non sono per niente chiare.
Ad ogni modo noi i biglietti li abbiamo acquistati direttamente alla biglietteria di Sihanoukville.
Attenzione che, da quel che abbiamo visto, vengono venduti più biglietti dei posti disponibili! Chi sale dopo potrebbe non trovare posto sulle poltrone e deve accontentarsi delle sedie di plastica che vengono aggiunte all’ingresso del treno. Alla faccia della sicurezza!
Quindi, se decidete di prendere il treno (anche se noi non ve lo consigliamo), cercare di salire tra i primi perché fare un viaggio seduti sulle sedie di plastica nel corridoio centrale per 6 (o forse più) ore non è una bella esperienza.
La nostra avventura in treno in Cambogia
Arrivati al porto di Sihanoukville (dall’isola di Koh Rong Semloem) ci siamo diretti a piedi verso la stazione dei treni di Sihanoukville. Avevamo visto che era vicina per cui (visto che tanto avevamo tempo prima della partenza del treno) ci volevamo fare una passeggiata.
La strada che congiunge il molo con la stazione ferroviaria della Royal Railway non è il massimo, molto trafficata , senza marciapiedi e senza strisce pedonali per attraversare le strade, decisamente una strada non pensata per i pedoni. E infatti all’uscita del molo i Tuk Tuk driver erano pronti a portarci in stazione ma noi abbiamo preferito fare due passi nonostante lo  zaino in spalla e il sole a picco.
Se preferite prendere il Tuk Tuk, o provate a contrattare o usate PassApp. Si tratta di un’App comodissima, usata solo in Cambogia, per chiamare i Tuk Tuk.Â
Se contrattate considerate che la tariffa di PassApp è 5400 riel per la tratta dal molo alla stazione (1,35$) quindi cercate di non lasciargli più di 2$. Se ve ne chiedono 1 accettate senza indugio.
Arrivati in stazione andiamo alla biglietteria, acquistiamo i biglietti e  chiediamo alla bigliettaia se ci può tenere in custodia gli zaini fino alla partenza così riusciamo a farci un giro per la città un po’ più leggeri. Molto gentilmente la bigliettaia acconsente di farci questo favore.
Torniamo in stazione mezz’ora prima della “presunta” partenza del treno. Alle 14 esatte il treno arriva un treno, è pieno dei passeggeri della tratta precedente (che probabilmente arrivavano dalla nostra città di destino, Phnom Penh). E’ un solo vagone, altissimo, e vediamo che viene appoggiata alla porta una scaletta metallica da usare per salire e scendere dal treno.
Prendiamo i nostri bagagli e ci mettiamo tutti in coda pronti a salire. Restiamo in fila almeno 15 minuti e poi, senza nessun avviso da parte del personale di servizio, viene tolta la scaletta e il treno si va a parcheggiare poco più avanti.
Restiamo così in attesa di per circa un’ora quando finalmente il treno torna davanti a noi, riattaccano la scaletta e finalmente saliamo!
L’interno del treno
L’interno del treno non sembra nemmeno così male. I sedili sembrano comodi anche se ce ne sono un po’ rivolti nel verso di marcia e un po’ nel verso opposto.
La prima cosa che notiamo è il freddo glaciale dell’aria condizionata accesa al massimo, fuori c’erano 30 gradi! Meno male che sono sempre previdente e mi sono portata la giacca di pile. Oltretutto i finestrini non si possono aprire.
Sul treno c’è anche un bagno che si trova sul fondo dell’unico vagone del treno ma, se meglio evitarlo se si riesce. E’ sullo stile dei bagni dei vecchi treni di Trenitalia, non proprio il massimo della pulizia e della modernità .
Nel corridoio c’è una pila di sedie di plastica pieghevoli che vengono aperte nel corridoio per coloro che non hanno trovato posto a sedere. Per fortuna noi siamo saliti finché c’erano ancora sedili disponibili.
Una volta partiti scopriamo che dal soffitto cade dell’acqua… è l’acqua del condizionatore che perde un po’ in tutto il treno. Per fortuna, a noi, non cade in testa quindi questo particolare non ci ha dato così fastidio.
In tutto il vagone ci sono schermi che trasmettono film cambogiani per tutto il viaggio. Alcuni monitor hanno però parte dei pixel danneggiati per cui il film non si vede granché bene ma tanto è in cambogiano, senza sottotitoli, e tenuto a volume talmente basso da non far capire nulla nemmeno a chi la lingua la sa, per cui va bene così, ci concentreremo sul panorama.
Partiamo!
Il viaggio in treno: l’assordante rumore del “clacson”
I primi momenti sul treno sono stati meravigliosi: i bambini dalla strada ci salutano o ci corrono a fianco finché non scompariamo dalla loro vista, i paesi, le capanne e negozi scorrono dai nostri finestrini.
La prima cosa che però notiamo appena partiti, oltre ai villaggi letteralmente attaccati ai binari del treno, è il rumore del clacson suonato dal macchinista ogni volta che passiamo da un villaggio o da un attraversamento ferroviario.
Ogni secondo è un “bip bip bip”. Noi pensiamo, sarà così perché siamo ancora vicini alle zone abitate e invece no, è tutto un “bip bip bip”.
Ogni incrocio “bip bip bip”, ogni villaggio “bip bip bip”, alcune volte con suoni ancora più lunghi “biiiiiiiiiiiiiiiiiiiip biiiiiiiiiiiiip biiiiiip” o un unico “biiiiiiiiiiiiiiiiiiiip” prolungato.
Ma non ci facciamo troppo caso, dopo un po’ diventa qualcosa che fa parte del folklore di prendere il treno in Cambogia.
Verso metà del viaggio, pochi chilometri dopo essersi fermato alla stazione di Takao, mi ero appena seduta dopo essere andata in bagno, e stavo guardando fuori dal finestrino.
Eravamo in aperta campagna, si vedevano solo campi e nient’altro. In lontananza vedo un motorino sfrecciare a tutta velocità su una stradina di campagna. In sella al motorino c’erano due ragazzi, stranamente con il casco, ma la cosa ancora più strana è che andavano molto veloci e la direzione era perfettamente perpendicolare al nostro treno. Non capivo dove potessero essere diretti visto che non vedevo strade se non quella che stavano percorrendo loro e il profilo del nostro treno che correva esattamente perpendicolare a loro.
E’ stato un attimo, non ho potuto finire di pensare a dove potessero essere diretti che abbiamo solo sentito un rumore di ferraglia provenire da sotto il nostro treno. In realtà io l’ho sentito più nettamente degli altri nostri compagni di viaggio perché stavo guardando proprio in quell’esatto punto mentre i poveri ragazzi sono stati investiti dal treno.
Nessuno, forse nemmeno il macchinista, si è accorto subito di quello che era successo. Solo qualche centinaio di metri dopo il treno si è fermato. Il macchinista è sceso, ha controllato sotto il treno, ha fatto il giro del treno poi l’abbiamo visto allontanarsi seguendo i binari verso il punto dell’impatto.
Noi, insieme agli altri passeggeri, non potevamo fare altro che aspettare, non potevamo nemmeno scendere perché le porte del treno erano chiuse. Dopo due ore, senza che nessuno ci abbia informato sull’accaduto e senza conoscere le sorti dei poveri ragazzi investiti dal treno, siamo ripartiti.
Se non avessi visto i ragazzi in motocicletta venire incontro al treno probabilmente non avremmo nemmeno saputo cos’era realmente successo perché nessuno si è degnato di informare i passeggeri.
I passaggi a livello cambogiani
Purtroppo questo incidente ci ha fatto pensare al livello di sicurezza di questa rete ferroviaria. In Cambogia gli attraversamenti ferroviari (soprattutto nelle zone rurali) sono senza barriere e senza alcuna segnalazione.
I ragazzi sapevano sicuramente che lì c’era un attraversamento ferroviario. Io ho immaginato che fossero talmente sicuri che non passasse il treno perché non li ho visti guardare nella nostra direzione per controllare se stesse arrivando un treno. Possibile che fossero sicuri che fosse già passato. Ne passa solo uno al giorno e quell’unico treno era in ritardo, di più di un’ora! Secondo me è andata proprio così, altrimenti, non me lo spiego.
Mentre aspettavamo di ripartire (siamo rimasti fermi più di 2 ore) abbiamo letto un po’ articoli sugli incidenti ferroviari in Cambogia e purtroppo quello a cui abbiamo assistito noi è uno dei tanti incidenti che capitano ogni giorno.
Qualcuno dice che ci sono casi di ragazzi che, per gioco, sfidano la sorte e corrono contro il treno volontariamente. Ma secondo me non è questo il caso. Non hanno frenato, non hanno guardato nella nostra direzione e sono finiti proprio sotto il treno. Per me erano sicuri che da lì, a quell’ora non passasse il treno.
Negli articoli che abbiamo letto parlano di rendere più sicuri gli attraversamenti ferroviari soprattutto nelle città dove hanno iniziato a mettere le barriere, alcune anche presidiate dai poliziotti (le abbiamo viste a Phnom Penh) ma nelle zone rurali gli attraversamenti ferroviari sono ancora senza barriere.
Dopo la ripartenza del treno, quello che all’inizio ci sembrava qualcosa di folkloristico, il clacson del macchinista ad ogni incrocio, era diventato uno strazio e non vedevamo l’ora di arrivare e scendere da quel maledetto treno.
In questo video potete vedere quanto vicino alle abitazioni passa il treno e potete anche sentire (anche se un po’ attenuato) il rumore del “clacson” del macchinista. Sentite per quanto tempo suona in 32 secondi di video, immaginate tutto un viaggio di 6 ore così….
Per com’è al momento la rete ferroviaria cambogiana, l’avrete capito, il treno, noi non ve lo consigliamo. Oltre ad essere poco sicuro, non è affidabile e non è nemmeno il viaggio piacevole che immaginiamo di fare quando pensiamo al treno. Meglio affidarsi agli autobus, ne abbiamo già parlato qui e nei prossimi articoli parleremo di autobus notturni. Continuate a seguirci!
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