Da Phnom Penh a Battambang in autobus
Dopo aver parlato di come spostarsi da una città all’altra in Cambogia iniziamo a vedere come sono andati i nostri spostamenti. Oggi vi raccontiamo di com’è andato il nostro viaggio in autobus da Phnom Penh a Battambang.
Da Phnom Penh a Battambang
La nostra prima tappa dopo Phnom Penh è stata Battambang, che si trova a circa 300 chilometri a nord-ovest dalla capitale.
Come è facilmente intuibile dal tempo di percorrenza che da Google, la strada che separa le due città non è un’autostrada ma non è nemmeno una delle peggiori. L’autobus ci impiega dalle 5 ore e mezza alle 8 ore e mezza a seconda della compagnia.
Dove acquistare i biglietti per gli autobus
Il miglior sito dove trovare i biglietti per l’autobus è 12go.asia. Da questo sito potete trovare non solo i biglietti per l’autobus o il minibus ma anche con tutti gli altri mezzi di trasporto (van, treno, traghetti o taxi privati).
Potete ordinare per orario di partenza o per prezzo scegliendo quello che è comodo per voi.
Il prezzo per la tratta Phnom Penh – Battambang varia da 11 euro (per l’autobus condiviso) a 81 euro (per il taxi privato).
Sul sito potete anche scegliere i posti a sedere.
Per darvi un’idea di com’è fatto l’autobus qui trovate la videata per la scelta dei posti.
I posti 1 e 2 sono a fianco all’autista.
Dove vedete il vuoto a fianco ai posti 3-4 e 5 è dove ci sono i gradini di ingresso della porta.
Dove vedete il vuoto tra i posti 6-7 e 8 e 9-10 e 11 c’è il corridoio.
I posti dietro all’autista non hanno molto spazio per le gambe perché il sedile dell’autista è fatto in modo diverso dagli altri.
Se viaggiate in coppia, i migliori sono i posti 6-7 e 9-10.
Il nostro viaggio da Phom Penh a Battambang
Per andare da Phnom Penh a Battambang abbiamo prenotato il minibus il giorno precedente (mentre eravamo a Phnom Penh).
Abbiamo utilizzato il sito Bookmebus prenotando il viaggio in minibus con la compagnia Cambolink21 Express. Il prezzo pagato per il viaggio da Phnom Penh a Battambang è stato di 13,50 dollari americani a testa.
Abbiamo scelto di viaggiare con il bus delle 10 del mattino che arrivava a Battambang alle 15:30.
Per raggiungere il punto di partenza dell’autobus, dal nostro albergo, abbiamo preso un tuk tuk (chiamato con l’App Grab).
Non conoscendo la compagnia ed essendo la nostra prima volta con i bus cambogiani, abbiamo preferito arrivare una ventina di minuti prima della partenza. Abbiamo fatto vedere la prenotazione all’addetta alla biglietteria che ci ha detto di aspettare, c’erano delle panchine proprio davanti al nostro bus.
Forse aspettavano che tutti i passeggeri fossero arrivati, non sappiamo.
Ad ogni modo pochi minuti prima dell’ora stabilita per la partenza hanno sistemato i nostri bagagli nella stiva, hanno controllato il nostro biglietto e ci hanno fatto accomodare esattamente al posto che avveamo scelto in fase di acquisto.
Una volta saliti abbiamo realizzato che noi eravamo gli unici due stranieri di tutto il bus!
In uno dei posti a fianco dell’autista un signore (di un’età imprecisata come tanti cambogiani) fin dalla partenza ha iniziato una conversazione al telefonino, con il vivavoce, e ha quasi continuato per tutto il viaggio. Non sappiamo di cosa stesse parlando perché parlava la lingua khmer ma immagino gli altri passeggeri che si sono ascoltati tutte le sue conversazioni.
Nel posto a sedere a fianco a noi una ragazza molto gentile ci ha offerto di tutto. Ogni sorta di cibo che tirava fuori dalla borsa la offriva anche a noi.
Anche se nessuno parlava né la nostra lingua né l’inglese, solo per il fatto che fossimo stranieri tutti ci guardavano e ci sorridevano.
Le soste
Nel tempo totale di viaggio erano calcolate anche le fermate, l’abbiamo scoperto una volta sull’autobus. Prima non sapevamo né sé, né quando né quante volte ci saremmo fermati.
Una prima sosta l’abbiamo fatta intorno alle 11:30 per per fare rifornimento. Tutte le donne dell’autobus ne hanno approfittato per raggiungere il bagno. Ovviamente io le ho seguite!
Il bagno non era il massimo, ma non mi sarei aspettata nulla di differente. In questa foto potete vedere lo sciacquone!
Questa era invece l’area di sosta dove ci siamo fermati e dove l’autobus ha fatto rifornimento.
Verso le 13 ci siamo invece fermati per il pranzo. Tutti i passeggeri e l’autista sono scesi dall’autobus e si sono accomodati ai tavoli del “ristorante” e hanno ordinato il pranzo.
Noi prima di tutto abbiamo cercato di capire cosa ordinare, il menu era solo in khmer (la lingua cambogiana). La proprietaria del ristorante (che non parlava una parola di inglese) ci ha dato dei fogli (scritti a mano) dove era indicato qualche piatto in una lingua che poteva essere un mix tra inglese e khmer.
Non essendo ancora entrati nel vivo del viaggio non avevamo idea di cosa ordinare e non sapevamo nemmeno per quanto tempo ci saremmo fermati nel ristorante per cui abbiamo preferito prendere solo qualcosa da bere. Avremmo poi mangiato a cena.
Alla fine ci siamo fermati circa 40 minuti per pranzo.
L’arrivo a Battambang
Nonostante le soste (che quindi erano già conteggiate nel tempo complessivo del viaggio) siamo arrivati a Battambang puntualissimi alle 15:30.
Il capolinea della Cambolink 21 Express si trova in una zona abbastanza centrale e noi avevamo già deciso di andare a piedi. Per cui, una volta arrivati in città , abbiamo risposto di no a tutti i tuk tuk driver che ci volevano accompagnare e siamo andati a piedi.
Peccato che avessi impostato il navigatore sulla destinazione sbagliata (a mia discolpa vi dico che ce n’erano due con lo stesso nome perché il nostro host si era spostato ma non aveva cancellato l’indirizzo da google maps).
Ad ogni modo alla fine siamo arrivati in quella che è stata la sistemazione più economica di tutto il viaggio: 3 pernottamenti (comprensivi di colazione per due persone) a 40 euro! In totale, non a notte!
Dove dormire a Phnom Penh e a Battambang
La prima impressione di Gabri quando siamo arrivati da Sarim (così si chiama il nostro host) non è stata così positiva.
Partiamo dal fatto che arrivavamo da Phom Penh dove abbiamo alloggiato in un hotel super, scelto solo perché era scontatissimo in quanto era in fase di ristrutturazione. Si tratta del Plantation Urban Restort & SPA che si trova a due passi (a piedi) dal Palazzo Reale, quindi in una posizione strategica. Se lo trovate scontato è veramente il top!
Arrivati a Battambang abbiamo raggiunto a piedi la nostra nuova casa che si trova in una zona periferica di Battambang. Ho scelto questa sistemazione che si chiama About The World Homestay, perché avevo letto delle ottime recensioni, che non posso che confermare, sul proprietario Serim.
La struttura è stata costruita per assomigliare alle tipiche case tradizionali cambogiane costruite con materiali locali come bambù, legno e foglie di palma. Sono abitazioni con uno stile semplice e rustico, che danno su cortili centrali e spesso hanno tettoie in legno per proteggere dal sole e dalla pioggia. Queste case sono progettate per essere resistenti al clima caldo e umido della Cambogia e costruite su piloni di legno così da essere sollevate dal suolo per proteggere gli abitanti e i loro beni dalle inondazioni stagionali.
Le camere dell’About The World Homestay sono molto spartane, giusto un letto con zanzariera sormontato da un ventilatore da soffitto, un comodino e un abat-jour. Il bagno, esterno alla camera ma ad uso privato, è al piano terra. Anche il bagno è molto spartano, un gabinetto un lavandino e una doccia solo con doccino, senza piatto doccia.
A prima vista, senza aver conosciuto Serim, e dopo essere arrivati da un hotel extra lusso, immaginate la delusione di Gabri che mi ha detto “ma dove mi hai portato?”.
Eppure…. i giorni passati a Battambang, a casa di Serim, sono stati tra i più indimenticabili di tutto il viaggio.
Non fatevi ingannare dalle apparenze anche voi. E se volete un consiglio, andate a conoscere Serim!
Dove andare a mangiare a Battambang
La nostra prima sera a Battambang chiediamo consiglio a Serim su dove andare a mangiare. Ci consiglia un ristorante italiano!
La nostra prima reazione è stata “no, ma dai, al ristorante italiano? Siamo in Cambogia, vogliamo mangiare cibo cambogiano!”.
Dovevate vedere la faccia di Serim quando glielo abbiamo detto… sembrava molto rattristato dal fatto che non volessimo andare al ristorante italiano. Abbiamo così deciso di andarci lo stesso, abbiamo detto “dai, sacrifichiamoci per Serim, andiamo stasera e poi domani cerchiamo un ristorante con cucina khmer”.
E così, Serim ci ha dato delle bici per raggiungere il centro, e il ristorante italiano, che si chiama (già solo per il nome bisogna fare i complimenti a Ketty e Alessandro) Ristorante Italiano.
I proprietari sono di Trento, trasferitisi in Cambogia prima della pandemia e hanno aperto questo angolo di Italia per i cambogiani (non per i turisti italiani). Sarà per la cordialità e la simpatia di Ketty e Alessandro, sarà per il locale che somiglia più ad una trattoria italiana che ad un ristorante italiano all’estero, fatto sta che noi al ristorante italiano ci siamo andati per due delle tre sere passate a Battambang (una sera abbiamo cenato con Serim e i suoi amici).
Mai avremmo detto che, in Cambogia, avremmo mangiato in un ristorante italiano! E non solo, Gabri ha anche mangiato il suo piatto preferito, la parmigiana, cucinata in modo superlativo da Alessandro.
Se siete a Battambang, noi ve lo consigliamo, scegliete, almeno per una sera, il Ristorante Italiano di Ketty e Alessandro.
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