15 curiosità sulle Hawaii che (forse) non conoscete
Le isole Hawaii sono una delle destinazioni più affascinanti del mondo, famose per i loro paesaggi spettacolari, le spiagge di sabbia dorata e nera, i vulcani attivi e una cultura ricca di tradizioni uniche. Ma al di là delle immagini da cartolina, c’è molto di più da scoprire. In questo articolo vi sveliamo 15 curiosità che vi aiuteranno a conoscere meglio queste straordinarie isole.
1. Un arcipelago di 137 isole
Le Hawaii sono un arcipelago composto da ben 137 isole! Ve lo sareste mai immaginato? Nemmeno noi!
In realtà, le isole principali sono 8, mentre le altre sono per lo più atolli corallini, scogli e isolotti vulcanici disabitati, che si estendono per circa 2.400 chilometri nell’Oceano Pacifico settentrionale.
La lunga catena insulare delle Hawaii inizia dall’isola di Hawaii (Big Island), situata più a sud, e si estende fino all’Atollo di Kure, l’isola più settentrionale.
L’arcipelago viene suddiviso in due gruppi principali:
- Le otto isole principali, che costituiscono la parte abitata e più conosciuta dell’arcipelago: Hawaiʻi (Big Island), Maui, Oʻahu, Kauaʻi, Molokaʻi, Lānaʻi, Niʻihau e Kahoʻolawe.
- Le isole nordoccidentali, una serie di atolli corallini, scogli e isolotti vulcanici che si estendono per migliaia di chilometri. Queste terre remote, tra cui Midway, Laysan e l’Atollo di Kure, sono disabitate e fanno parte del Papahānaumokuākea Marine National Monument, una delle aree marine protette più grandi al mondo.
In passato l’arcipelago era conosciuto dagli europei come le Isole Sandwich, nome dato dal capitano James Cook nel 1778 in onore di John Montagu, IV conte di Sandwich. Il nome attuale, Hawaii, deriva dalla sua isola più grande e, secondo alcune teorie, potrebbe essere collegato a Hawaiki, il leggendario luogo d’origine dei polinesiani.
2. L’arcipelago più isolato del pianeta
Le isole Hawaii sono il gruppo di isole abitate più remoto del mondo. Si trovano nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico, a oltre 3.860 km dalla California, 6.200 km dal Giappone e 7.400 km dalle Filippine. Questa posizione estremamente isolata ha avuto un impatto profondo sulla geografia, sull’ecosistema e sulla cultura dell’arcipelago.
A differenza di molte altre isole del Pacifico che si trovano vicino a grandi continenti, le Hawaii non fanno parte di nessuna massa terrestre vicina. Questo significa che gli animali, le piante e persino gli esseri umani che hanno raggiunto l’arcipelago hanno dovuto percorrere migliaia di chilometri attraverso l’oceano. Prima dell’arrivo dell’uomo, gli unici modi per la vita di arrivare alle Hawaii erano il vento, le correnti marine e gli uccelli migratori.
Le prime persone a stabilirsi alle Hawaii furono i polinesiani, che arrivarono tra il 300 e il 600 d.C. provenienti probabilmente dalle isole Marchesi e Tahiti. Si trattò di una delle migrazioni più straordinarie della storia: questi abili navigatori attraversarono l’oceano per migliaia di chilometri senza mappe, affidandosi solo alla conoscenza delle stelle, delle correnti marine e del volo degli uccelli.
Quando ill capitano James Cook scoprire le Hawaii nel 1778, rimase sorpreso nel trovare un popolo avanzato, con una cultura sviluppata, un sistema sociale organizzato e una profonda connessione con la natura e l’oceano.
3. Un arcipelago nato dal fuoco
Le isole Hawaii sono il risultato di milioni di anni di attività vulcanica. A differenza di altri arcipelaghi, che si formano per movimenti tettonici o sedimentazione corallina, le Hawaii sono nate da un hot spot situato sotto la placca del Pacifico. Questo punto caldo è una zona del mantello terrestre dove il magma risale in superficie, creando nuove terre nel corso di milioni di anni.
L’arcipelago si è formato in modo progressivo: mentre la placca del Pacifico si spostava lentamente verso nord-ovest, il punto caldo rimaneva fisso, generando un’isola dopo l’altra. Le isole più giovani, come Big Island, sono ancora attivamente modellate da vulcani in eruzione, mentre quelle più antiche, come Kauai, si sono ormai erose nel tempo, trasformandosi in paesaggi rigogliosi con valli e scogliere spettacolari.
Oggi, il processo di formazione delle Hawaii non si è ancora fermato. A circa 30 km a sud-est di Big Island, sotto l’oceano, si trova un vulcano sottomarino chiamato Lo‘ihi, che continua a crescere. Attualmente, la sua sommità si trova a circa 975 metri sotto il livello del mare, ma se continuerà ad accumulare lava nel tempo, emergerà in superficie, dando vita a una nuova isola hawaiana.
Questo significa che l’arcipelago continuerà a cambiare nel futuro, con nuove terre che nasceranno e altre che si eroderanno lentamente nel corso dei millenni. La costante attività vulcanica fa delle Hawaii un luogo in perenne trasformazione, dove la natura è la vera protagonista e dove il paesaggio di domani potrebbe essere diverso da quello di oggi.
4. Ogni isola ha una sua identità unica
Le isole Hawaii possono sembrare simili per il loro paesaggio tropicale, ma in realtà ogni isola ha un’identità ben distinta, con caratteristiche uniche che la rendono speciale.
Le otto isole maggiori sono:
- Hawaiʻi (Big Island) – La più grande e giovane dell’arcipelago, ospita vulcani attivi come il Kīlauea e il Mauna Loa.
- Maui – Famosa per il vulcano Haleakalā e la spettacolare Road to Hana.
- Oʻahu – L’isola più popolata, sede di Honolulu e della celebre Waikiki Beach.
- Kauaʻi – Conosciuta come la “Garden Isle” per la sua rigogliosa vegetazione.
- Molokaʻi – Meno turistica e più autentica, ospita alte scogliere e la storica colonia di Kalaupapa.
- Lānaʻi – Famosa per le sue spiagge incontaminate e i paesaggi lunari.
- Niʻihau – Chiamata anche “l’isola proibita”, è privata e accessibile solo a pochi.
- Kahoʻolawe – Ex area di addestramento militare, ora oggetto di progetti di recupero ambientale.
5. Un fuso orario tutto suo (HST)
L’arcipelago segue un fuso orario tutto suo, chiamato Hawaii Standard Time (HST), che lo distingue da tutti gli altri stati degli USA.
Il fuso orario delle Hawaii è UTC -10, ovvero dieci ore indietro rispetto al Tempo Coordinato Universale (UTC). Il nome ufficiale sarebbe Hawaii-Aleutian Standard Time (HST), per il fatto che il fuso orario è condiviso con alcune isole Aleutine dell’Alaska.
Le isole Aleutine però adottano l’ora legale, mentre le Hawaii hanno deciso di non adottare l’ora legale perché non ne hanno bisogno.
L’ora legale è stata introdotta in molte parti del mondo per risparmiare energia nei mesi estivi, sfruttando meglio la luce del giorno. Le Hawaii, però, trovandosi ai tropici hanno variazioni di luce minime tra estate e inverno. Questo significa che spostare avanti o indietro le lancette sarebbe inutile e creerebbe solo confusione.
6. Il vulcano più attivo del mondo
Il Kīlauea, situato sull’isola di Big Island, è uno dei vulcani più attivi della Terra. È un vulcano a scudo, caratterizzato da colate di lava fluide e ha avuto un’attività quasi ininterrotta per oltre 35 anni. Durante questo periodo, dal 1983 al 2018, ha modificato drasticamente il paesaggio dell’isola, distruggendo interi villaggi e persino creando nuove terre.
La sua attività è però imprevedibile. Nel 2023, quando siamo stati alle Hawaii, il Kīlauea ha avuto una sola eruzione, avvenuta a giugno, ma purtroppo non durante la nostra visita. In compenso, dal 2024, il vulcano sta eruttando a intermittenza, alternando periodi di riposo di alcune settimane a nuove fasi di attività che durano pochi giorni. Questo andamento sta rendendo difficile prevedere quando sarà attivo, ma offre comunque spettacoli mozzafiato a chi ha la fortuna di trovarsi sull’isola nel momento giusto.
Le eruzioni del Kīlauea avvengono principalmente all’interno della caldera di Halemaʻumaʻu, situata nel Parco Nazionale dei Vulcani delle Hawaii. Quando il vulcano è attivo, di notte è possibile vedere il bagliore della lava che illumina il cielo, creando un paesaggio quasi surreale. Anche quando non è in eruzione, il parco offre scenari incredibili, con crateri fumanti, tunnel di lava e distese nere di lava solidificata, testimonianza della sua costante trasformazione.
7. La montagna più alta del mondo
Il Mauna Kea, situato sull’isola di Big Island, è la montagna più alta del mondo se misurata dalla base sul fondo dell’oceano. Con un’altezza totale di 10.210 metri, supera di gran lunga l’Everest (8.848 metri). Dalla superficie del mare emergono, però, solo 4.207 metri, rendendolo comunque la vetta più alta delle Hawaii.
Mauna Kea è un vulcano estinto, a differenza del vicino Mauna Loa, ancora attivo. La sua cima è spesso innevata durante l’inverno, il che può sembrare incredibile in un luogo tropicale come le Hawaii. Il vulcano è considerato sacro per la cultura hawaiana, ed era utilizzato dagli antichi polinesiani per riti religiosi e osservazioni astronomiche.
Quando siamo stati alle Hawaii, abbiamo deciso di salire fino alla vetta a piedi, affrontando un trekking impegnativo ma spettacolare. Il sentiero, lungo circa 12 km (sola andata) con un dislivello di 1.400 metri, parte dal Visitor Center a 2.800 metri di altitudine e raggiunge la cima a 4.207 metri. L’escursione è estremamente faticosa, non solo per il dislivello, ma soprattutto per l’altitudine, che rende il respiro più corto e rallenta i movimenti. Abbiamo raccontato tutta la nostra esperienza in dettaglio nel nostro articolo.
Mauna Kea è anche uno dei luoghi migliori al mondo per l’osservazione astronomica. Sulla sua cima si trovano alcuni dei telescopi più avanzati del pianeta, grazie alla combinazione di aria secca, altitudine elevata e assenza di inquinamento luminoso. La vista del cielo stellato da lassù è semplicemente indescrivibile.
8. L’ultimo stato degli Stati Uniti (il 50° stato)
Le Hawaii sono il 50° e ultimo stato entrato a far parte degli Stati Uniti, ufficialmente annesso il 21 agosto 1959. Prima di diventare parte degli USA, erano un regno indipendente, governato da sovrani hawaiani come Re Kamehameha I, che nel 1810 unificò le isole. Con il tempo, gli interessi economici degli immigrati americani aumentarono, portando al colpo di stato del 1893 contro l’ultima regina, Liliʻuokalani.
Dopo la caduta della monarchia, le Hawaii divennero una Repubblica indipendente, guidata da Sanford B. Dole, e nel 1898 furono annesse dagli Stati Uniti per il loro valore strategico, diventando un territorio degli USA. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’attacco giapponese a Pearl Harbor (7 dicembre 1941) rafforzò ulteriormente l’importanza dell’arcipelago per gli Stati Uniti.
Nel 1959, un referendum decise il destino delle Hawaii: il 94% della popolazione votò a favore della statualità. Il 21 agosto 1959, il presidente Eisenhower firmò la proclamazione ufficiale e l’arcipelago divenne il 50° stato americano. La bandiera americana fu aggiornata con la 50ª stella il 4 luglio 1960.
9. Due lingue ufficiali
Le Hawaii sono l’unico stato degli Stati Uniti ad avere due lingue ufficiali: l’inglese e l’hawaiano. Mentre l’inglese è la lingua principale utilizzata per il governo, gli affari e la vita quotidiana, la lingua hawaiana ha una forte importanza culturale e identitaria per la popolazione locale.
L’hawaiano è una lingua polinesiana, strettamente imparentata con il tahitiano e il maori della Nuova Zelanda. Prima dell’arrivo degli europei, era la lingua parlata da tutti gli abitanti delle isole. Nel XIX secolo, con l’annessione delle Hawaii agli Stati Uniti e la crescente influenza dell’inglese, l’hawaiano fu messo in secondo piano.
Fortunatamente dagli anni ‘70 è iniziato un forte movimento di rinascita della lingua hawaiana. Oggi l’hawaiano è di nuovo insegnato nelle scuole, è parlato in alcune comunità e utilizzato nei nomi ufficiali di luoghi e istituzioni.
Alcune parole hawaiane che probabilmente conoscete:
- Aloha – Significa “ciao”, “arrivederci” e anche “amore” o “affetto”.
- Mahalo – Vuol dire “grazie”.
Se volete approfondire la storia della lingua hawaiana e del significato più profondo della parola Aloha, potete leggere il nostro articolo.
10. Il luogo dove è nato il surf
Le Hawaii sono considerate la culla del surf, uno sport che oggi è praticato in tutto il mondo ma che ha origini profondamente radicate nella cultura polinesiana. Gli antichi hawaiani non solo inventarono il surf, ma lo consideravano una vera e propria arte sacra, strettamente legata alla loro connessione con l’oceano e con gli dei.
Cavalcare le onde era visto come un dono degli dèi e un modo per dimostrare forza, equilibrio e armonia con la natura. I capi tribù e i nobili hawaiani, chiamati ali‘i, usavano tavole da surf enormi, lunghe anche 5 metri e realizzate in legno di koa, un materiale pregiato. Queste tavole erano chiamate olo e potevano pesare fino a 90 kg. I comuni cittadini, invece, utilizzavano tavole più corte e leggere chiamate alaia.
Il surf non era solo uno svago, ma anche un modo per risolvere dispute: invece di combattere, alcuni conflitti venivano risolti con gare di surf. Inoltre, prima di entrare in acqua, i surfisti eseguivano rituali religiosi, pregando gli dei affinché concedessero loro onde perfette.
Oggi, le Hawaii sono considerate il paradiso dei surfisti. Alcune delle onde più spettacolari si trovano sulla North Shore di Oʻahu, dove si svolgono competizioni leggendarie come il Vans Triple Crown of Surfing e il mitico Eddie Aikau Big Wave Invitational, dedicato alle onde giganti di Waimea Bay. Altre destinazioni amate dai surfisti includono Pipeline, Sunset Beach e Jaws a Maui, dove si formano onde alte oltre 20 metri.
11. Il fiore simbolo delle Hawaii
Le Hawaii sono un paradiso naturale con una straordinaria varietà di fiori e piante tropicali, ma il fiore ufficiale dello stato è l’hibiscus giallo, chiamato in hawaiano pua aloalo.
In passato i fiori di hibiscus venivano usati per adornare i capelli delle donne o infilati dietro l’orecchio per indicare il proprio stato sentimentale:
- Se il fiore era dietro l’orecchio destro, significava che la donna era single.
- Se era dietro l’orecchio sinistro, indicava che era sposata o impegnata.
Oggi sono utilizzati nelle celebri ghirlande di fiori offerte in segno di benvenuto (chiamate in hawaiano lei) o per celebrare occasioni speciali. Ricevere questa ghirlanda di fiori è un gesto di grande valore simbolico, legato all’ospitalità e allo spirito aloha hawaiano.
12. L’unico stato americano a coltivare caffè
Le Hawaii sono l’unico stato degli Stati Uniti a coltivare caffè a livello commerciale, grazie al clima tropicale e al suolo vulcanico ricco di minerali, condizioni perfette per la crescita delle piante di caffè.
Il caffè hawaiano più famoso è il Kona Coffee, coltivato esclusivamente nella regione di Kona, nell’isola di Big Island. Questa zona, situata sulle pendici dei vulcani Mauna Loa e Hualālai, offre un microclima unico, con mattinate soleggiate, pomeriggi nuvolosi e piogge leggere, ideali per una crescita lenta che esalta l’aroma e il gusto dei chicchi.
Il Kona Coffee è considerato uno dei migliori al mondo per la sua bassa acidità e il sapore ricco e morbido, ma è anche uno dei più costosi. Una confezione di caffè 100% Kona può costare oltre 50 dollari al chilo, perché la produzione è limitata e il lavoro di raccolta è interamente manuale.
Oltre al caffè Kona, nelle Hawaii si coltivano anche altre varietà meno conosciute, come il Maui Mokka, il Kauai Coffee e il Molokai Coffee, ognuno con caratteristiche uniche che riflettono il territorio in cui cresce.
Visitare una piantagione di caffè alle Hawaii è un’esperienza imperdibile: molte aziende offrono tour dove è possibile vedere il processo di coltivazione, assaggiare diverse varietà e acquistare caffè direttamente dai produttori.
13. Un amore speciale per lo Spam
Se c’è un alimento che sorprende i visitatori delle Hawaii, è senza dubbio lo Spam, un famoso prosciutto in scatola statunitense. Anche se in altre parti dei mondo è considerato un alimento di seconda scelta, alle Hawaii è un vero e proprio simbolo culinario, tanto che si trova nei supermercati, nei fast food e persino nei ristoranti.
Ma perché gli hawaiani amano così tanto lo Spam? L’origine di questa tradizione risale alla Seconda Guerra Mondiale, quando l’esercito americano distribuiva grandi quantità di Spam ai soldati stanziati nelle isole. Il prodotto divenne popolare alle Hawaii perché non aveva bisogno di refrigerazione ed era facile da conservare e cucinare.
Nel corso del tempo, lo Spam è stato reinterpretato nella cucina hawaiana, dando vita a famosi piatti hawaiani come:
- Spam Musubi – Un piatto simile al sushi, con una fetta di Spam grigliato sopra un blocco di riso, il tutto avvolto da un’alga nori. È lo snack hawaiano per eccellenza.
- Spam con riso e uova – Una colazione tipica hawaiana che si trova in molti diner e fast food locali.
- Spam Loco Moco – Una variante del famoso piatto hawaiano, con Spam al posto della carne di hamburger.
Le Hawaii consumano più Spam di qualsiasi altro stato americano: si stima che vengano vendute circa 7 milioni di lattine all’anno!
Curiosità nella curiosità
E se la carne Spam non vi dice nulla, avete sicuramente già sentito questa parola in un altro contesto!
Forse non lo sapete, ma il termine Spam, usato in informatica per indicare le email indesiderate, deriva proprio da questo prodotto alimentare tanto amato dagli hawaiani.
L’origine è legata a un celebre sketch comico dei Monty Python, in cui un gruppo di clienti in un ristorante viene sommerso da un menù in cui ogni piatto contiene Spam. Il continuo ripetersi della parola Spam divenne sinonimo di qualcosa di fastidioso e ripetitivo, proprio come la pubblicità indesiderata che invade le caselle email!
14. Alle Hawaii non ci sono serpenti
Uno degli aspetti più sorprendenti delle Hawaii è che non ci sono serpenti selvatici. Questo è piuttosto insolito per un luogo tropicale, ma è dovuto a rigide leggi di protezione ambientale che vietano l’introduzione di questi rettili per preservare l’ecosistema locale.
Le Hawaii hanno sviluppato nel tempo un ambiente delicato e fragile, con molte specie di uccelli e piccoli mammiferi che non hanno predatori naturali. L’introduzione di serpenti potrebbe avere conseguenze devastanti per la fauna locale, mettendo in pericolo numerose specie endemiche.
Per questo motivo, portare serpenti alle Hawaii è severamente vietato, e chiunque venga sorpreso a farlo può ricevere multe salatissime fino a 200.000 dollari e persino il carcere.
L’unico posto dove si possono trovare serpenti alle Hawaii è lo zoo di Honolulu, e qualche raro esemplare è stato accidentalmente introdotto, come il serpente bruno arboricolo, arrivato clandestinamente con carichi di merci dal Pacifico. Per evitare il rischio di invasioni di serpenti, le Hawaii hanno anche squadre specializzate nel controllare navi e aerei in arrivo.
Questa politica ha permesso all’arcipelago di mantenere un ecosistema unico, che rende le Hawaii uno dei pochi luoghi tropicali al mondo in cui non c’è bisogno di preoccuparsi dei serpenti mentre si cammina in mezzo alle foreste tropicali.
15. Il pesce dal nome impronunciabile
Le Hawaii hanno un pesce ufficiale dallo strano e lunghissimo nome: l’Humuhumunukunukuāpuaʻa (Rhinecanthus rectangulus), noto anche come pesce balestra di scogliera.
Questo pesce tropicale dai colori vivaci vive nelle barriere coralline hawaiane ed il suo nome hawaiano, tanto difficile da pronunciare, significa “pesce con il muso di maiale”, un riferimento al particolare suono che emette quando si sente minacciato: un grugnito simile a quello di un maialino.
A Big Island, una signora mi ha insegnato a pronunciarlo, e in realtà non è così difficile come sembra! Basta dividerlo in sillabe e pronunciarle così:
humu humu – nuku nuku – a – pu – a – a
Molto più facile, no?
Se queste curiosità vi hanno incuriosito, non fermatevi qui! Sul nostro blog trovate tanti altri articoli dedicati alle Hawaii, con itinerari, consigli di viaggio e racconti delle nostre esperienze in questo paradiso tropicale. Andate a leggerli tutti e lasciatevi ispirare per il vostro prossimo viaggio!
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