Coast to Coast USA: Itinerario di 2 settimane attraverso gli Stati Uniti
Il nostro Coast to Coast USA è durato, in totale, 3 settimane, ma il coast to coast vero e proprio è stato di circa 2 settimane (13 giorni per la precisione). I restanti giorni li abbiamo passati tra New York (inizio del viaggio) e San Francisco (fine del viaggio).
In questo articolo trovate solo l’itinerario ei 13 giorni di coast to coast. Altri articoli sugli Stati Uniti li trovate nella pagina dedicata agli States.
Itinerario Coast to Coast USA
Le nostre tappe attraverso 17 stati, 4 fusi orari e 7.860 km di Stati Uniti
Ecco come abbiamo attraversato gli Stati Uniti.
Abbiamo percorso, in auto, 7.860 chilometri in 13 giorni, con una media di 600 chilometri al giorno, attraversando questi 17 paesi:
New York, New Jersey (lo stato che i Newyorkesi snobbano), Pennsylvania, District of Columbia (dove si trova Washington), la verdissima e nazionalista Virginia, West Virgina (lo stato della famosa canzone di John Denver), Kentucky (famoso per la catena di ristoranti KFC), Indiana, Illinois, Missouri, Arkansas, Tennessee, Texas (dove i pozzi di petrolio crescono al posto dei fiori), New Mexico (visitato purtroppo prima di Breaking Bed), Arizona, Nevada e infine California.
Un’altra particolarità è che, facendo questo viaggio, si attraversano tutti 4 fusi orari degli Stati Uniti. Se siete patiti di serie tv americane, come noi, e le volete guardare in diretta durante il coast to coast dovete fare attenzione all’orario in cui viene trasmessa la nuova puntata perché cambia a seconda di dove vi trovate negli Stati Uniti.
1. New York – Washington – Front Royal (Virginia) — 565 km
Dopo i primi giorni a New York si parte per il vero viaggio, il coast to coast!
La nostra auto, ritirata a New York, è una Chevrolet HHR grigia targata New Jersey.
Prima tappa di questo viaggio, Washington DC. Sulla Interstate 95, la principale autostrada nella East Coast degli Stati Uniti d’America, la radio suona Sweet Home Alabama ma noi siamo in coda, una lunga cosa interminabile da New York a Washington.
Arriviamo a Washington dopo parecchie ore tra code e rallentamenti. Riusciamo comunque a vedere la Casa Bianca (senza l’allora presidente Barak Obama che era, anche lui, in giro per gli Stati Uniti), il Campidoglio e il Lincoln Memorial.
In serata ripartiamo da Washington direzione Virginia. Come prima notte non va molto bene perché la passiamo in uno dei 5 peggiori hotel in cui abbiamo soggiornato in tutta la nostra vita in viaggio. Era tardi, eravamo stanchi e non avevamo voglia di cercare ancora per cui ci siamo “accontentati” di un tugurio che puzzava di fumo.
I nostri articoli su New York
2. Front Royal (Virginia) – Louisville (Kentucky) — 956 km
Nella tratta dalla Virgina a Louisville abbiamo avuto la sensazione di trovarci in zone degli Stati Uniti veramente nazionaliste, c’erano bandiere americane ovunque, ogni casa aveva la propria bandiera e ogni paesino, anche il più piccolo era addobbato a festa. Forse Obama era passato o doveva passare da lì.
Nel pomeriggio ci siamo fermati al Hawks Nest National Park in West Virginia, un bellissimo parco nazionale che varrebbe la pena visitare con più calma, purtroppo noi eravamo solo di passaggio e ci siamo accontentati di una passeggiata per vedere il New River Canyon.
Arrivati a Louisville in serata cerchiamo da dormire per tempo per non dover passare una seconda notte da paura. Per cena pensavamo di provare il vero Kentucky Fried Chicken ma ci siamo fermati in un locale spettacolare dove ci hanno fatto sceglere la bistecca direttamente dal banco frigo e ci hanno portato un bicchiere gigantesco (quello che noi abbiamo poi definito una porzione “americana”) di Margarita frozen.
3. Louisville (Kentucky) – Saint Louis (Missouri) — 528 km
Da Louisville ci dirigiamo direttamente a St. Louis in Missouri e ci passiamo l’intera giornata. E’ una città assolutamente da visitare dove abbiamo imparato molto sulla storia degli Stati Uniti e dei primi coloni. St. Louis è chiamata la porta dell’Ovest perché da qui i pionieri, tra cui i famosi Lewis e Clark, partivano per andare alla conquista del West.
St. Louis era l’ultima grande città che i conquistatori incontravano e qui, facevano rifornimento prima di partire verso il West ancora da inesplorato. Qui i coloni arrivavano soprattutto dal fiume, St. Louis si trova infatti sulle rive del Mississippi e appena a sud del fiume Missouri. Ve lo ricordate l’anime “Le avventure di Huckleberry Finn”, qui a St. Luis si può navigare il Mississippi con i battelli a vapore che si vedono in quell’anime e in moltissimi film e telefilm che ricordano quell’epoca. Noi ci siamo saliti e abbiamo navigato sul Mississippi!
A St. Louis c’è anche un arco, il Gateway Arch, che simboleggia proprio il soprannome che è stato dato alla città: la porta dell’Ovest. E’ un arco di acciaio alto 192 metri e la larghezza altrettanti metri. Si può salire fino in cima con una funicolare composta da vagoni in legno e salire poi ancora delle scale per raggiungere la piattaforma d’osservazione nel centro dell’arco. Guardandolo da fuori sembra impossibile che si possa entrare al suo interno!
La serata a St. Louis è stata poi magica: ogni strada, ogni incrocio, ogni via della città si è riempita di musicisti di ogni genere, tutti bravissimi! Noi ci siamo fermati in un localino in una strada del centro e ci siamo gustati lo spettacolo davanti ad una bella bistecca di angus americano.
4. Saint Louis (Missouri) – Memphis – Little Rock (Arizona) — 755 km
Da St. Louis decidiamo di costeggiare il Mississippi ma un improvviso temporale ci sorprende sulla strada e ci obbliga a fermarci finché non cessa un po’. La visibilità era pari a zero anche impostando al massimo i tergicristalli.
A Memphis ci fermiamo a casa di Elvis Presley, lui non c’era ma ci hanno accolto le decine e decine di ammiratori che ogni giorno passano da Graceland, così è chiamata la dimora del grande Elvis.
Dopo la visita a Graceland abbiamo continuato a guidare ancora un po’ fino a raggiungere Little Rock in Arkansas dove abbiamo passato la notte.
5. Little Rock (Arizona) – Denton (Texas) — 581 km
Partenza all’alba per raggiungere il prima possibile la città di Denton in Texas dove oggi si svolgerà il tradizionale North Texas State Fair and Rodeo. Si tratta di un evento che ogni anno attira più di 100.000 persone (nel 2011 due eravamo noi).
E’ stato un evento meraviglioso, sembrava di essere stare un film americano. I texani, con il loro impeccabile dress code (camicia a maniche lunghe, pantaloni da cowboy e stivali con lo sperone), sono già da soli uno spettacolo.
Poi c’erano i vari concorsi di bellezza per decretare l’animale migliore, cavalli, mucche, maiali, tutti in attesa di essere votati e scelti dai giudici per la loro bellezza e per la loro possanza.
C’erano anche gli stand con le macchine agricole in mostra.
Ma i momenti clou dell’evento, sono stati i rodei. I cowboys e le cowgirls texane erano di una destrezza senza eguali, cavalcavano addirittura senza sella!
Alla sera tutto si trasforma in un parco di divertimenti.
Le giostre e gli stand presenti nell’area sembravano usciti dai film anni ’70, come Grease.
Dopo la classica cena delle feste, con birra e hot dog, la serata continua con un concerto di musica country.
Quella sera c’era Emilio Navaira, un cantante ispanico texano che ha avuto molto seguito, non solo in Texas ma anche nei paesi dell’America latina, fino alla sua prematura scomparsa nel 2016.
Una giornata memorabile quella passata a Denton. Se vi capita di andare in Texas ad Agosto nel periodo del North Texas State Fair and Rodeo, considerate di passare la giornata qui per vivere un giorno da texano.
6. Denton (Texas) – Carlsbad (New Mexico) — 880 km
Dopo un’eccezionale colazione texana lasciamo il deserto del Texas con i suoi pozzi di petrolio per entrare in New Mexico. Il panorama si fa sempre più brullo e le temperature sempre più calde. La nostra Lonely Planet consiglia di andare alle Carlsbad Caverns al tramonto per vedere i pipistrelli uscire dalla grotta. E noi seguiamo il suo consiglio.
Cerchiamo da dormire a Carlsbad e ci dirigiamo alle grotte. A quell’ora purtroppo non si possono visitare le grotte ma solo partecipare alla “lezione” del ranger che ci spiega come mai i pipistrelli escono dalla grotta al tramonto ed ammiriamo tutti in silenzio lo spettacolo. Centinaia di pipistrelli si alzano in volo per andare a cacciare e portare il cibo ai loro piccoli che son rimasti ad aspettarli nella grotta.
Leggete il nostro articolo sulle Carlsbad Caverns.
7. Carlsbad (New Mexico) – Roswell – Santa Fe (New Mexico) — 528 km
Ovviamente non avendo potuto vedere le grotte potevamo andare via senza tornare alle Carlsbad Caverns?
Ed abbiamo fatto bene a tornare! Sono grotte molto diverse da quelle che siamo abituati a vedere in Italia. Innanzi tutto eravamo al buio, nessuna luce artificiale all’interno della grotta che illuminava il cammino, le uniche luci (fioche) illuminavano le concrezioni calcaree. In silenzio (c’era pochissima gente) e al buio abbiamo percorso l’intera grotta. Un’esperienza unica!
Dopo le grotte ci rimettiamo in marcia ma i cartelli stradali ci fanno deviare… scopriamo che a pochi chilometri di distanza da noi si trovava Roswell! Potevamo non andare a vedere se trovavamo qualche alieno?
Dopo la deviazione Roswell abbiamo continuato in New Mexico fino a raggiungere Santa Fe.
Santa Fe è una cittadina molto particolare perché i suoi edifici sono interamente costruiti in Adobe, un impasto di argilla, sabbia e paglia. Il centro storico di Santa Fe è pieno di gallerie d’arte di artisti locali (pittori e scultori). Passeggiando tra le vie della città si respira un’aria più messicana che statunitense.
Per cena vuoi non andare in un ristorante tipico messicano, cena con Guacamole, Chili con Carne e (ovviamente) Margarita. Abbiamo ordinato il Chili “poco piccante”; era talmente piccante che non osiamo immaginare come sarebbe stato se avessimo chiesto “piccante”.
8. Santa Fe (New Mexico) – Canyon de Chelly – Holbrook (Arizona) — 750 km
Prima di lasciare il New Mexico passiamo ancora da Albuquerque (peccato esserci passati prima di Breaking Bed) dove si trova ancora parte di quella che fu la storica Route 66!
Ulteriore deviazione per passare dal Canyon de Chelly in terra Navajo: solo 200 miglia, dai…. ma sono 321 km, ok!
Quando siamo stati in Arizona nel 2009 da qui non eravamo passati per cui abbiamo deciso di andarci. E abbiamo fatto bene, il Canyon de Chelly è un’altra delle meraviglie naturali scavate dal Colorado. Le altre le trovate nel nostro articolo sulle meraviglie americane oltre al Grand Canyon.
Per quasi 5.000 anni, i Navajo hanno vissuto e continuano a vivere in questo canyon. Qui si trova anche un piccolo insediamento in pietra scavato circa 1.000 anni fa, oggi abbandonato ma molto scenografico.
9. Holbrook (Arizona) – Sedona – Las Vegas (Nevada) — 691 km
Attraversando l’Arizona avremmo dovuto fermarci ogni chilometro, le immense pareti di arenaria rossa che ci circondano fanno di questo paesaggio il più bel panorama di tutti gli Stati Uniti, ci ricorda la nostra prima volta qui.
Ci fermiamo a Sedona, una piccola località che si trova in una posizione spettacolare all’estremità meridionale dell’Oak Creek Canyon. Se ci si arriva percorrendo la US Route 89A, una delle scenic road più belle degli Stati Uniti Occidentali, le meraviglie si susseguono una dopo l’altra.
Ritroviamo nuovamente la Route 66 tra Kingman e Flagstaff e ripercorriamo le strade che avevamo già percorso due anni prima fino a rivedere in lontananza, la città che non dorme mai, Las Vegas!
Torniamo nella nostra chiesetta, la Little Church of the West, per vedere se è sempre lì e per vedere se ci vendono le nostre fotografie ad un prezzo accettabile, niente da fare, vogliono sempre troppo… le lasciamo ancora lì.
P.S. forse non vi avevo detto che, dopo il matrimonio, non avevamo comprato le fotografie che ci avevano scattato perché ci chiedevano uno sproposito. Non le abbiamo comprate nemmeno in occasione del nostro Coast to Coast. Le ho comprate 10 anni dopo il nostro matrimonio facendomele spedire direttamente da Las Vegas per 100 dollari.
10. Las Vegas (Nevada) – Death Valley – Mono Lake (California) — 627 km
Giornata dura per via dell’attraversamento della Death Valley. La prima volta che siamo stati nella Death Valley era il mese di maggio e le temperature erano gradevoli ma in piena estate attraversare la valle della morte non è la stessa cosa. La macchina ha dato più volte segni di cedimento, ci siamo dovuti fermare più volte per farla “raffreddare”. L’unico problema era che spegnendo il motore si staccava anche l’aria condizionata e fuori c’erano quasi 50 gradi!
Ovviamente, e purtroppo, non siamo quasi mai usciti dall’auto. Per fortuna nella Death Valley c’eravamo già stati altrimenti mi sarebbe dispiaciuto non vedere nulla visto che ci sono una marea di cose da vedere e da fare. Leggete il nostro articolo per sapere cosa non perdere nella Death Valley.
Verso l’uscita dalla Death Valley troviamo il cartello California, che facciamo non ci fermiamo? Qui abbiamo scattato la fotografia che è poi diventata il “logo” di Travel With The Wind sul blog e sui social. E Gabri aveva ancora il cappellino che ha perso in Namibia!
Ad una temperatura un po’ più accettabile ci siamo fermati subito dopo la valle della morte per ammirare il paesaggio lunare del Mono Lake con le spettacolari formazioni di tufo che si innalzano dal lago. Ne avevamo parlato nell’articolo sui luoghi più inospitali del pianeta.
11. Mono Lake (California) – Yosemite National Park – Visalia (California) — 410 km
Da Mono Lake ci dirigiamo al parco nazionale dello Yosemite che non avevamo avuto occasione di visitare durante il nostro primo viaggio in America. Lo Yosemite è un parco immenso, bisognerebbe starci settimane per esplorarlo per bene.
Noi ci siamo limitati a percorrerlo in auto e fare dei brevi percorsi a piedi per vedere i principali monumenti naturali del parco come El Capitan, la Half Dome e la Bridalveil Fall.
12. Visalia (California) – Sequoia National Park – Visalia (California) — 180 km
Giornata dedicata alla visita del Sequoia National Park, altro parco tralasciato durante il nostro primo viaggio negli States. Anche qui abbiamo passato l’intera giornata ad esplorare tutti gli angoli più nascosti del parco.
Siamo passati attraverso tunnel scavati tra i tronchi di sequoie giganti cadute a terra (sia a piedi che in macchina). Abbiamo capito quanto piccoli possiamo essere guardando verso l’alto l’immensità di queste impressionanti e gigantesche sequoie.
13. Visalia (California) – Silicon Valley – San Francisco (California) — 409 km
Prima di raggiungere San Francisco, ultima tappa del nostro Coast to Coast, ci siamo fermati alla Silicon Valley per vedere da vicino i colossi che hanno fatto e continuano a fare la storia dell’informatica.
Siamo passati davanti all’IBM, alla Microsoft e ci siamo “infiltrati” dentro al quartier generale di Google. Ci siamo fatti un bel giro dentro il giardino e il pian terreno dell’edificio finché non abbiamo capito che “forse” non potevamo entrare…
E infine.. San Francisco… una delle città che avevo sempre sognato di visitare e che rimane una delle città più belle degli Stati Uniti.
A San Francisco abbiamo consegnato l’auto che ci ha accompagnato per quasi 8.000 chilometri. Abbiamo attraversato 17 stati, ognuno con una caratteristica e una storia tutta sua. Il Coast to Coast non è un semplice viaggio negli Stati Uniti ma è un viaggio che ti permette di avere una visione generale di quanto sono diversi gli Stati Uniti, ogni Stato meriterebbe un viaggio a se, e ognuno ha caratteristiche che lo rendono unico, dalla natura alla storia, dalla cultura alle tradizioni locali.
Il Coast to Coast è un viaggio assolutamente da fare. Non importa quale strada scegliete di percorrere per attraversare gli Stati Uniti, qualunque strada prenderete, qualsiasi stato attraverserete, il viaggio che verrà fuori sarà unico, sarà il VOSTRO Coast to Coast!
Dettaglio delle spese sostenute durante il coast to coast
Come avrete facilmente notato il coast to coast in se non è caro. La nostra spesa maggiore è stato il volo intercontinentale che da solo ci è costato 1750 euro ed è costato così tanto perché era agosto. In altre stagioni si trovano anche delle ottime offerte. Pensate che il nostro primo viaggio negli Stati Uniti avevo trovato un volo Milano – Los Angeles a 450 euro a testa andata e ritorno! Bisogna solo monitorare i prezzi dei voli e acquistare al volo quando il prezzo è basso.
Da più giovane sognavo di fare il coast to coast in camper o sui Greyhounds, adesso non so se avrei più le energie per percorrere tanti km tutti insieme! Sicuramente tante cose stupende da fare e da vedere.