Alla scoperta di Guadalupa: l’arcipelago di Les Saintes
“Il fascino delle piccole Antille sembra non avere limiti, e l’arcipelago di Les Saintes ne è la più evidente testimonianza”.
Stefano, nostro amico e profondo conoscitore di Guadalupa, parte così a raccontarci questo piccolo arcipelago nell’arcipelago. Proprio così! Les Saintes è un piccolo arcipelago situato a sud di Basse-Terre che si estende per circa quattordici chilometri quadrati e si compone di ben nove piccole isole di cui due abitate, Terre-de-Haute e Terre-de-Bas, e sette disabitate come l’isolotto Cabrit, Grand-Îlet, Coche, Augustins, Redonde, Pâté e Roches Percée.
Les Saintes
Originariamente abitate dalle tribù indiane Arawaks, le isole di Les Saintes furono scoperte da Cristoforo Colombo il 4 novembre del 1493, denominandole” Los Santos” in riferimento alla festa di Ognissanti.
Nel 1782 furono terre di conquista dei francesi e degli inglesi tanto che il 12 aprile di quell’anno venne combattuta la “Battaglia dei Santi” vinta dai britannici.
Nel 1816 tornarono in possesso dei francesi, i quali edificarono due importanti fortificazioni: Fort Joséphine sull’isola a Cabrit e Fort Napolèon sul Morne à Mire a Terre-de-Haut.
Les Saintes oggi è popolata da circa 3000 abitanti, distribuiti esclusivamente tra le isole di Terre-de-Bas e Terre-de-Haut, entrambe abitate da persone di origini bretoni. I primi insediamenti francesi risalirebbero al 1648.
Il primo borgo dell’isola è Petites Anses, fondato nel 1817 da Sainte-Marie-Grizel.
L’abitante principale dell’isola vi fece costruire la prima chiesa e dotò i sacerdoti di beni destinati ad assicurare il loro sostentamento: i cosiddetti Tè à pè (terre curiales), si trovavano dal cimitero e coprivano una buona parte meridionale del Borgo.
Il ruolo determinante dei Grizel è ricordato dalla lastra di marmo situata nel cimitero di Petites Anses.
Terre-de-Haut, porto d’imbarco e d’arrivo da Grande-Terre, Basse Terre e Marie-Galante, è l’isola sulla quale è sviluppato il turismo grazie alle numerose attrazioni naturali che il territorio offre.
Terre-de-Bas, situata a ovest di Les Saintes, è caratterizzata da piccoli villaggi di pescatori, un sentiero panoramico e qualche spiaggia. Attraversabile in circa due ore, questa isola è considerata una delle più naturali e incontaminate della Guadalupa. L’arcipelago abitato vive principalmente di turismo e pesca.
Terre-de-Haut
La scoperta di questo fantastico arcipelago ha inizio da Terre-de-Haut raggiungibile in un’ora da Pointe-à-Pitre e St. Francoise su Grande-Terre o trenta minuti dal porto di Trois-Rivière su Basse-Terre.
Terre-de-Haut è una piccola perla situata nelle splendide acque dei Caraibi. Con le sue case dai tetti rossi e vivaci, immerse in baie affascinanti e ricche di vegetazione, offre un panorama che ricorda un autentico e pittoresco quadro naif.
Sbarcati sul molo del folcloristico borgo le Bourg, posto frontalmente all’accogliente piazzetta del centro abitato, luogo, quest’ultimo, caratterizzato dalla presenza di alcune attività commerciali, dall’ufficio turistico, dalle due principali strade che collegano le estremità dell’isola, e dal monumento che commemora l’unità nazionale francese, proclamata, come è noto, il 14 luglio 1790.
Il Forte Napoleon
Il tour dell’isola parte dal Forte Napoléon, imponente struttura posta sulla sommità della collina Mire, un bellissimo punto di osservazione dal quale si può ammirare un panorama meraviglioso, come la sottostante baia, considerata, peraltro, tra le più belle del mondo.
Abitualmente illuminata da uno sole splendido che ha il potere di far brillare l’azzurro mare, questa suggestiva ansa mette in risalto il verde lussureggiante delle adiacenti colline, ed esalta i colori sgargianti delle piccole abitazioni dai tetti rossi.
Da quella postazione, oltre alla baia Bourg è possibile godere della vista dell’isola della Dominica, di Basse-Terre e Grande-Terre.
In sintesi, un paesaggio mozzafiato di impareggiabile bellezza.
Il Forte Napoléon fu costruito in due tempi, dal 1845 al 1849, poi dal 1857 al 1867 sotto Napoleone III, dopo che gli inglesi, nel 1809, lo distrussero insieme al piccolo forte Joséphine, i cui ruderi, sono ancora presenti sulla piccola isola disabitata di Cabrit. Dal 1997 è classificato come Monumento storico.
Posto sulla sommità della collina Mire di Terre-de-Haut a 114 metri di altezza, l’isola più grande dell’intero arcipelago di Les Saintes, è custode della storia di questa terra e della battaglia del 1782 che ha opposto i francesi agli inglesi.
Durante la Seconda guerra mondiale sotto il regime di Vichy, il forte è stato utilizzato come prigione per i francesi di origine italiana e libanese. Solo nel 1973 Forte Napoléon è stato trasformato in museo grazie all’Associazione Saintoise di Protezione del Patrimonio.
All’interno, sotto le volte delle grandi sale, sono esposte le rievocazioni di battaglie, le tecniche di navigazione, la storia della colonizzazione, l’evoluzione delle specie botaniche presenti sull’isola. Tra gli oggetti caratteristici locali, è presente il cappello denominato Salako, importato dal Vietnam dai soldati francesi che vestivano l’uniforme con questo accessorio.
All’esterno del museo è presente un bellissimo giardino botanico dedicato a varie tipologie di piante grasse come cactus, aloe, yuccas, ecc.
La spiaggia Pompierre
Scendendo dalla tortuosa stradina che porta al forte, sulla sinistra è possibile ammirare la baia Marigot, all’interno della quale è presente un piccolo porto di pescatori, e due colline abbracciano invece una delle più famose spiagge di Terre-de-Haut, la spiaggia Pompierre.
Questo lido si estende per oltre 300 metri, ospita una grande area attrezzata, coperta da alte palme di cocco, sabbia chiarissima e un mare azzurro ed è raggiungibile dal centro di Terre-de-Haute in appena 20 minuti di cammino.
Su questa spiaggia è possibile incontrare il cabris, una piccola capra molto popolare in Guadalupa, e qualche iguana locale. Per arrivarci basta prendere la strada de Pompierre.
Grande-Anse
Tornando sulla strada centrale che riporta al centro del borgo, a poche decine di metri da quest’ultimo c’è il bivio che porta alla spiaggia di Grande-Anse.
Adiacente alla pista di atterraggio di un aerodromo, Grande-Anse è un lido dove è possibile fare delle romantiche passeggiate o ammirare il tramonto del pomeriggio con una vista aperta su un chilometro di spiaggia dalla sabbia fina e chiara.
L’altra magia della spiaggia di Grande Anse è la vista mozzafiato sulla Dominica e sull’isola di Marie Galante e se si è degli esperti di kitesurf, la spiaggia di Grande Anse è l’ideale per praticarlo.
La forza delle correnti però, non consentono però di fare il bagno.
Ansa du Curè e Anse Rodrigue
Tornata sulla strada principale, classificata come D214, una biforcazione divide la strada in due vie parallele: una prosegue lungo la costa, tanto da toccare la bellissima ansa du Curè, l’altra, invece, s’inerpica verso l’interno del borgo dove è possibile trovare piccole abitazioni private o adibite a bed & breakfast.
Lungo il tragitto che s’affaccia sul litorale s’incrocia la pittoresca chiesa dedicata alla Madonna dell’Assunzione con alla sua sinistra il monumento dedicato al 350º anniversario della fondazione di Terre-Haut (1648-1998), e, poco più là, il variopinto palazzo del Comune circondato da palme di cocco e siepi, al cui ingresso, oltre a ospitare il vessillo francese, accoglie due cannoni d’epoca.
Continuando per il pittoresco corso, posto nel quartiere di Mouillage, fiancheggiato su entrambi i lati da piccole attività commerciali e residenze private, tra asperità altimetriche che raggiungono anche il 12% si raggiunge l’ansa Rodrigue.
Protetta tra due scogliere selvagge, la spiaggia dell’Anse Rodrigue è una delle più affascinanti di Les Saintes.
Dato le dimensioni ridotte del suo arenile e l’accessibilità limitata a solo piccoli mezzi lungo una strada di circa 1,5 chilometri, la spiaggia non è mai molto affollata.
Con i suoi circa 100 metri di larghezza caratterizzata da una distesa di sabbia bianca e fine, le sue acque turchesi e tranquille ti invitano a piacevoli nuotate.
Sulla zona è possibile incontrare gli uccelli selvatici ammirare frontalmente Grand Ilet, l’isolotto selvaggio dell’arcipelago delle Saintes che è anche la riserva degli uccelli e per gli appassionati di immersioni ammirare la bellezza inesauribile della fauna sottomarina.
Baia Pain de Sucre
Lasciata l’anse Rodrigue, in appena trenta minuti di cammino lungo la D214 e successivamente la route de l’anse Figuier, si giunge sull’omonima ansa, un altro lido molto tranquillo, poco frequentato, con sabbia chiara che vede la presenza delle pittoresche palme di cocco.
Risalendo verso route de Bois Joli in altrettanti 30 minuti cammino, sempre caratterizzato da notevoli saliscendi, si giunge alla famosa baia Pain de Sucre.
La spiaggia è raggiungibile percorrendo un sentierino sconnesso di circa settanta metri coperto da una folta vegetazione, alla cui destra sono presenti graziosi ristorantini.
La spiaggia di Pain de Sucre deve il suo nome a un rilievo conico di circa trenta metri situato alla sua destra, ricoperto da una fitta vegetazione che protegge lateralmente questa piccola laguna dalle acque verde smeraldo e dai famosi fondali perfetti per lo snorkeling. La spiaggia si distingue anche per una stretta striscia di sabbia chiara, ombreggiata da un denso palmeto che cresce in una vicina area privata, dove molti turisti trovano riparo dal sole.
Cosa dire? Un posto veramente bello, ma molto frequentato.
Ansa Crawen
Rientrando sulla strada de Bois Joli, la scoperta delle spiagge di Terre-de-Haut prosegue in direzione ovest dell’isola per circa 2,4 chilometri dalla precedente spiaggia sino a raggiungere l’ansa Crawen.
L’ansa Crawen è una pittoresca spiaggia di circa duecento metri, ancora incontaminata, dove una colonia di galline e polli dai colori vivaci si aggira liberamente sotto la piccola pineta, in attesa che i pochi turisti che pranzano lì offrano loro qualcosa da mangiare.
La spiaggia, posta frontalmente all’isoletta di Grand Ilet, con l’enorme scoglio de La Coche a destra e quello de La Redonde sulla sinistra.
Sentiero du Chameau
Ma la bellezza di Terre-de-Haut non si limita soltanto alle spiagge, al suo centro e al famoso forte Napoleon, ma anche alla presenza di un itinerario escursionistico che consente di portarsi a 309 metri di altitudine ed avere una visione mozzafiato dell’interno arcipelago.
Sto parlando del famoso sentiero du Chameau, sito, quest’ultimo, classificato come sito naturale protetto, in quanto custode di specie endemiche rare.
L’ascesa al punto più alto del sentiero richiede circa un’ora di cammino lungo una strada in cemento di circa quattro chilometri che si prende sulla biforcazione tra la d241 e rue de la Vigie.
Questa strada conduce sino alla cima su cui svetta una torre, vestigia del passato militare di questo arcipelago.
Il Chameau offre diversi punti panoramici, sulle isole dell’arcipelago stesso e l’ambiente circostante, il sud della Basse-Terre, Marie Galante e la Dominica.
Altre particolarità di Terre-de-Haut
Infine, Terre-de-Haut è particolarmente conosciuta per la produzione del tipico dolce locale, il “Tourments d’amour” ‒ dolce ripieno al cocco, o altri frutti, zucchero di canna, farina, crema pasticcera (opzionale), uova con una cupola di pasta genovese morbida.
Terre-de-Bas
Raggiungibile in circa venti minuti di navigazione dal porto di Trois_Rivière (Basse-Terre), con un traghetto veloce, o con una piccola imbarcazione partente dal molo di Terre-de-Haut, in circa quindici minuti, Terre-de-Bas è l’altra isola abitata di Les Saintes, un tempo vero motore economico dell’arcipelago.
Scoperta da Cristoforo Colombo nel 1493, prima della colonizzazione francese, sull’isola di Terre-de-Bas vissero i nativi americani, tanto che oggi, grazie al ritrovamento di ceramiche, asce di conchiglia usate per abbattere gli alberi, ossa umane, gli archeologi hanno potuto individuare le tracce del loro passaggio.
Due i borghi presenti sull’isola: Petites-Anses, capoluogo amministrativo, posto nella parte occidentale dell’isola, e Grande-Anse, posto invece in quella orientale.
Poco frequentata dal turismo di massa, Terre-de-Bas ha saputo preservare la sua autenticità, proteggere il suo patrimonio naturale e storico, e mantenere uno stile di vita tradizionale, tutte risorse preziose per lo sviluppo dell’ecoturismo e la convivialità dell’accoglienza.
L’arrivo sull’isola avviene nell’Anse des Mûriers, sotto la protezione delle statue della Vergine e di Nettuno, e della batteria a cannoni della Pointe du Fer à Cheval.
Da qui, la scoperta di questa piccola gemma dei Caraibi può iniziare a piedi, oppure noleggiando sul posto uno scooter, oppure un auto, o un minibus.
Podere Fidelin
Il sito storico più importante dell’isola di Terre-de-Bas è il podere Fidelin, antica fabbrica di ceramica dei secoli XVIII e XIX classificato nel 1997 sito di elevato interesse storico rientrante nell’ambito dell’importante progetto UNESCO, “La rotta degli schiavi”.
Lasciato il piccolo porticciolo, il podere Fidelin è raggiungibile percorrendo la D213, strada di grande comunicazione che sovrasta l’imponente Grand Baie.
Questo sito, un tempo motore economico dell’isola, conosciuto anche come “fabbrica di Grand Baie”, fu fondato nel 1760 da Jean-Pierre Fidelin.
Oggi sono ancora visibili numerose testimonianze del passato, tra cui due fornaci ben conservate, un’officina, diverse cisterne, un edificio circolare utilizzato per la lavorazione della terra e altre strutture, che rendono questo luogo una meta turistica di grande interesse.
Si racconta che nel 1837 la fabbrica contasse circa 130 schiavi, impiegati come vasai, trasportatori, taglialegna e addetti alle fornaci. Alla fine del XVIII secolo, la produzione della ceramica era principalmente concentrata sul vasellame, con alcuni pezzi che superavano i 50 cm. Negli anni successivi, la tenuta ampliò la sua attività includendo la produzione di pentole, vari tipi di vasellame, mattoni e tegole. La sua posizione privilegiata sul mare facilitava il carico delle barche per le consegne in terraferma.
Fu durante la seconda metà del XIX secolo, dopo l’abolizione della schiavitù, che l’attività del sito si ridusse, per poi repentinamente cessare.
Petites-Anse
Proseguendo lungo D213, si raggiunge Petites-Anses, piccolo borgo costruito in una conca circondata da rilievi collinari.
Questo villaggio accoglie il Municipio, la Place de la Mairie che ricorda l’importante data del 9 agosto 1882, giorno in cui Terre-de-Bas, allora facente parte insiemea Terre-de-Haut del “Commune des Saintes”, divenne un comune autonomo.
Dal piccolo centro abitato di Petites Anses, percorrendo rue du Gassis si raggiunge la baia dell’Anse a Dos, un’oasi di pace che regala una vista eccezionale sulla Pointe Miquelon e l’oceano Atlantico.
Le numerose insenature che costeggiano l’isola permettono agli appassionati di snorkeling di ammirare la grande diversità di pesci corallini, pelagici, aragoste, crostacei, e molluschi, e avventurarsi in mare aperto per avvistare cetacei, megattere, capodogli e delfini.
Terre-de-Bas, grazie ai suoi rilievi come il Morne Abymes, punto più alto dell’isola con i suoi 293 metri, è costituito da un vasto altopiano chiamato Massiccio Centrale.
Attraverso questi rilievi è possibile effettuare molte escursioni che consentono di scoprire punti panoramici e paesaggi straordinari e di penetrare nel cuore dell’isola.
Sette i sentieri presenti sull’isola: Trace des Pélicans, Grand’Anse Morne Sec, Trace des Mornes, Trace du pied de l’Etang, Trace du dessus de l’Etang, La boucle de Terre de Bas, e Trace des Falaises.
Grande Anse
Lasciata Petites Anses, tornando sulla strada comunale D213 si raggiunge Grande Anse una spiaggia di sabbia chiara con palme da cocco, ultima tappa su Terre-de-Bas.
Il borgo di Grande Anse è un minuto agglomerato di abitazioni private e turistiche che sovrasta la più bella spiaggia dell’isola, Grande Anse, un lido lungo circa un chilometro, posto frontalmente alla Baia di Les Saintes e a quella dell’isola di Cabrit.
Sebbene se ne sconsiglia la balneazione per le forti correnti, Grande Anse è un’ottima location per gli amanti del surf, e gli amanti delle abbronzature; inoltre, tra maggio e luglio, è particolarmente nota in quanto luogo deputato alla nidificazione delle tartarughe marine.
Con un po’ di fortuna è anche possibile assistere alla schiusa delle uova.
Altre particolarità di Terre-de-Bas
Infine, l’artigianato, oltre alla pesca e al turismo, ricopre un ruolo determinante per l’economia dell’isola.
Qui si fabbricano vimini e il famoso cappello “Salako”, copricapo ancora indossato da alcuni pescatori, originario dell’Indocina, rivestito di tessuto bianco per la parte superiore e blu per quella parte inferiore, oppure rivestito del tradizionale tessuto madras.
Con questa nuovo tour delle due isole abitate del piccolo arcipelago di Les Saintes noi ringraziamo Stefano per averci portato nuovamente nelle Antille Francesi. Ci auguriamo che anche nuovo questo articolo vi sia piaciuto e che vogliate continuare a seguire Stefano, sul suo EnjoyGuadalupa, o qui su Travel With The Wind dove ci parla delle altre meravigliose isole della Guadalupa.
Vi ricordiamo che se anche voi volete scrivere un articolo per noi e per tutti i nostri, e i vostri amici, non è necessario che abbiate un blog come quello di Stefano, potete farlo semplicemente contattandoci, saremo felici di ospitarvi!
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