Alla scoperta di Gares in un fine settimana indimenticabile
In questo articolo vi parliamo del nostro weekend a Gares, un piccolo borgo della provincia di Belluno, dove la natura è rigogliosa con montagne uniche e spettacolari e dove, un incontro inaspettato ci ha in parte cambiato i programmi per il weekend. Ormai lo sapete: quando il “vento” ci mette lo zampino, noi lo seguiamo!
Perché Gares?
Gares si trova in Veneto nell’omonima Valle di Gares, in provincia di Belluno, ed è una piccolissima frazione di Canale d’Agordo.
Per raggiungerlo, arrivando dall’Alto Adige basta prendere la strada delle Dolomiti che passa da Cavalese e la Val di Fiemme. Arrivati a Moena (in Val di Fassa), famosa per il suo “profumato” formaggio, il Puzzone di Moena, si prosegue fino al Passo di San Pellegrino ed in poco tempo si raggiunge prima Falcade e, poco dopo, Gares.
In realtà il nostro week-end doveva essere a Falcade. Tornando da uno dei nostri weekend estivi con Windy abbiamo visto un paesino nel fondovalle che ci ha subito colpito per le bellissime montagne che lo circondavano, tra cui le meravigliose Pale di San Martino, era Falcade. Nonostante fossimo ancora in provincia di Belluno abbiamo visto che si trova a meno di un’ora e mezzo da casa così abbiamo deciso che ci saremmo dovuti tornare per passarci un altro finesettimana.
Ho quindi iniziato a cercare cose da fare in zona Falcade e ho trovato due interessanti escursioni: una è la passeggiata alla Malga Stia dal paesino di Gares (frazione di Canale d’Agordo) a circa 15 minuti da Falcade e l’altra è il sentiero geologico del torrente Gavon (con partenza poco fuori Falcade).
Abbiamo deciso quindi di partire venerdì sera, dormire a Gares per essere pronti per la facile escursione alla Malga Stia del sabato mattina.
Escursione da Gares alla Malga Stia
Da 1380 metri s.l.m a 1785 metri s.l.m
Ci svegliamo di prima mattina e facciamo subito un giro di perlustrazione intorno al biotopo di cui ignoravamo l’esistenza visto che siamo arrivati al parcheggio che era già notte. Non abbiamo visto i biotopo ma una stellata meravigliosa: niente nuvole e milioni di stelle sopra le nostre teste.
Appena svegli apriamo le tende del minivan e capiamo di trovarci in un posto con una vista incredibile. Dopo aver fatto colazione facciamo quindi il giro del laghetto (il biotopo) e iniziamo ad ammirare le cime che ci circondano.
Prepariamo gli zaini con il pranzo al sacco e le bottiglie d’acqua e partiamo direzione Malga Stia. Per raggiungere il sentiero che sale verso la Malga Stia si attraversa la piccolissima e caratteristica località di Gares che si percorre in pochissimi minuti visto che è composta da poco più di una quindicina di case, una chiesetta e una fontana.
Da Gares si può scegliere se prendere il sentiero (più ripido) o la strada forestale che raggiunge un po’ più lentamente (con circa 14 tornanti) la malga Stia. Volendo si può fare un mix dei due sentieri (come abbiamo fatto noi) e partire con la strada e tagliare qualche tornante ogni tanto per non annoiarsi troppo lungo la strada.
Dal paese di Gares alla Malga Stia sono circa 3 chilometri e 400metri di dislivello e si raggiunge in circa 1 ora / 1 ora e mezza di cammino. E’ una semplice passeggiata che può fare chiunque, passando dalla strada si può anche andare con il passeggino.
Arriviamo alla malga proprio per l’ora di pranzo ma non ci fermiamo, mangiamo qualcosa del nostro pranzo al sacco, e scegliamo di proseguire verso la forcella Stia e tenere buona l’opzione fetta di torta alla malga per il ritorno nel pomeriggio dopo la discesa dalla forcella.
Escursione dalla Malga Stia alla Forcella Stia
Da 1785 metri s.l.m a 2190 metri s.l.m
La nostra escursione prosegue verso Forcella Stia la cui direzione è indicata dai segnavia che si trovano dietro la Malga Stia. Ci lasciamo dietro la malga e iniziamo a salire.
All’inizio la salita è molto dolce tra i pascoli verdeggianti ma presto diventa più ripida e il panorama passa dai pascoli ai ghiaioni tipici delle Dolomiti. Il dislivello è anche qui di circa 400 metri ma nella metà dei chilometri che abbiamo fatto per raggiungere la Malga Stia. Potete quindi immaginare le pendenze. Infatti subito dopo i pascoli inizia la salita, inizialmente più leggera ma via via sempre più ripida e con punti in cui (soprattutto in discesa) c’è il rischio di scivolare. In alcuni punti ci sono delle funi di acciaio per tenersi e salire più agevolmente sui ghiaioni.
I panorami che si vedono man mano che si sale sono sempre più belli con le Pale di San Martino sempre in primo piano ma quando si raggiunge la Forcella Stia tutta la fatica è ripagata dal meraviglioso spettacolo a 360° sulla Marmolada da una parte e sulla Cime del Focobon, una delle vette più alte delle Pale di San Martino, dall’altra. Nella valle sottostante si vede invece il paese di Falcade.
La salita alla Forcella Stia dalla Malga Stia non è una salita difficile ma sicuramente più impegnativa della prima parte da Gares fino alla Malga Stia.
Non serve essere escursionisti esperti per salire fino alla forcella ma è bene sapere che non è una semplice passeggiata ed è bene esserne consapevoli.
Mentre si può tranquillamente arrivare alla malga con le scarpe da ginnastica per salire alla forcella meglio avere con se bastoncini da trekking e indossare scarponcini da montagna. Sul percorso si trova acqua fresca a Gares (ci sono un paio di fontane) e alla malga Stia dove potete fare rifornimento prima di salire in direzione forcella.
Com’è cambiato il nostro weekend
Proprio in cima alla forcella abbiamo incontrato un simpatico genovese che da anni vive a Gares con cui ci siamo intrattenuti per una buona mezz’ora a parlare con lui.
Da amante delle montagna e grande conoscitore della zona ci ha parlato di tantissime meravigliose escursioni che si possono fare in zona, da Gares a Falcade al Passo San Pellegrino e che noi, ovviamente e un po’ per volta, seguiremo alla lettera.
Iniziamo subito! Siamo a Gares e non possiamo andare via senza vedere le cascate delle Comelle e quindi decidiamo di restare a Gares un’altra notte.
Escursione da Gares alle cascate delle Comelle
Cascata Bassa e Cascata Alta
Le Cascate delle Comelle sono delle bellissime cascate alte 70 metri formate dal Torrente Liera che nasce ai piedi delle Pale di San Martino, scorre lungo l’Orrido delle Comelle e per tutta la Valle di Gares, fino ad immettersi nel Torrente Biois nei pressi di Canale d’Agordo.
Si raggiungono facilmente dal parcheggio del Rifugio Capanna Cima Comelle, poco fuori Gares, da dove sono ben segnalate visto che sono la principale attrattiva del piccolo borgo e noi non lo sapevamo e stavamo per andare via senza vedere!
Dal parcheggio il percorso per la prima cascata (la Cascata Bassa) è semplice, il primo tratto è in piano lungo il sentiero poi inizia la salita fatta soprattutto di gradini naturali e scalette in legno, in alcuni punti aiutata da corrimano in metallo.
Dopo aver ammirato tutta la bellezza della Cascata Bassa si può continuare fino a raggiungere la fragorosa Cascata Alta. Questa seconda parte del percorso fino alla Cascata Alta è un po’ più impegnativa (soprattutto poi al ritorno, in discesa), tanti gradini naturali, scalette di legno e scalette di ferro per raggiungere la meravigliosa e fragorosa Cascata Alta che si trova proprio davanti ad una parete di roccia dolomitica.
Proprio qui ho pensato a quando siamo fortunati in Italia ad avere meraviglie del genere. Poche settimane prima eravamo stati nella Foresta Nera ed eravamo andati a vedere la cascata di Triberg, la cascata più lunga della Germania. Bella ma… a pagamento (8 euro a testa) con parcheggio a pagamento (2 euro all’ora) e sentiero “asfaltato” per raggiungere la cascata che è sicuramente un vantaggio perché raggiungibile da chiunque ma molto poco naturale. Le cascate delle Comelle sono meravigliose e, a parer mio, molto più belle di quelle di Triberg, sono gratuite, così come lo è il parcheggio, e sono immerse nelle natura mozzafiato della Valle di Gares. L’unica pecca è che queste meravigliose cascate non sono raggiungibili da chiunque.
Escursione dalla Cascata Alta al Pian delle Comelle
passando dall’Orrido delle Comelle
Nel nostro incontro di ieri il nostro amico genovese ci ha parlato anche della possibilità di allungare l’escursione passando per l’Orrido delle Comelle e, per chi ha l’attrezzatura da ferrata, tornare indietro passando dal Viaz del Bus (un percorso attrezzato ma che passa da una cengia esposta e poi rientra a Gares passando da un buco in una roccia, il Bus).
Noi abbiamo deciso di arrivare fin dove riuscivamo senza rischi per la nostra incolumità e tra un “ancora 5 minuti”, un “dai arriviamo solo fino a lì” e un “vediamo cosa c’è lì dietro” siamo arrivati fino al Pian delle Comelle nel punto in cui inizia il sentiero chiamato “Viaz del Bus” che sapevamo già di non voler affrontare senza attrezzatura. Da lì siamo poi tornati indietro per la stessa strada.
Il sentiero per l’Orrido delle Comelle inizia dal fondo della cascata alta e sale a zig zag fino a dove inizia l’Orrido, proprio sopra la cascata, nel punto in cui i getti d’acqua si gettano nel vuoto.
Arrivati nell’orrido il sentiero lascia il posto ad un percorso attrezzato con funi di acciaio, ponti di metallo, scalette che si inerpica tra le rocce e la cascata che via via è sempre meno prorompente fino a sparire nel pianoro che si apre di fronte a chi arriva fin lì, uno spettacolo unico! A me ha ricordato la scena del romanzo “Viaggio al centro della Terra” di Jules Verne quando il professor Lidenbrock insieme al nipote Axel e alla guida Hans, sempre restando nelle viscere della Terra, escono da una grotta e si ritrovano in un pianoro dove rimangono stupefatti dal ciò che vedono: funghi giganti e animali preistorici estinti che lottano tra di loro. Noi non abbiamo incontrato nessun dinosauro ma vi assicuro che sembrava di essere su un altro pianeta.
Sul Reel di Instagram, che abbiamo incorporato qui, trovate l’intero percorso da Gares passando per le cascate poi per l’Orrido ed arrivare infine al Pian delle Comelle.
Dove dormire a Gares in camper o minivan
A Gares ci sono 2/3 comodi parcheggi a pochi passi dal paese. Il più grande è gratis, utilizzabile solo dalle auto e ci sono i cartelli di divieto di pernottamento. E’ il parcheggio utilizzato da chi vuole raggiungere a piedi le cascate di Gares. Lo trovate scrivendo su Google Maps “Rifugio Capanna Cima Comelle”.
Il parcheggio per i camper è a circa 10 minuti a piedi dal parcheggio più grande, costa 3 euro per 24 ore, ci sono i bagni e un’area picnic e si trova in una zona tranquilla proprio di fronte al biotopo della Valle di Gares. Lo trovate scrivendo su Google Maps “Area Picnic Lago Gares”.
L’altro parcheggio non è proprio un parcheggio (non è nemmeno segnalato) ma ci parcheggia chi non vuole pagare i 3 euro al giorno richiesti per l’altro parcheggio. Non è il massimo perché non è nemmeno in piano ma, se tutti i parcheggi sono pieni, può essere un’alterativa.
Noi abbiamo scelto il parcheggio a pagamento: comodo, silenzioso e con i bagni puliti (anche forniti di carta igienica).
Dove dormire a Gares se viaggiate in auto
A Gares non è facile trovare sistemazioni essendo il paese così piccolo. Le sistemazioni più vicine si trovano a Canale d’Agordo (5 minuti di auto) dove vi consigliamo l’Albergo Ristorante alle Codole, un hotel a 3 stelle con camere con un’ottima vista sulle montagne circostanti, o l’Agriturismo Maso Fumas che ha un eccellente punteggio di Booking (9.3).
fantastico
un weekend unico!