25 Aprile: il profumo della libertà
Per la festa della liberazione vi portiamo con noi a Mori, un paesino a pochi chilometri da Rovereto, in Trentino.
È qui, infatti, che, abbiamo conosciuto Spartaco e quello che vi vogliamo raccontare è il suo 25 Aprile!
La storia dell’alpino Spartaco
Spartaco, 91 anni, alpino da una vita, l’abbiamo conosciuto pochi giorni fa, in occasione della nostra visita alle trincee della Grande Guerra.
Appena arrivati alla baracca degli alpini, all’inizio del sentiero Nagià Grom, ci ha preso in simpatia e ha voluto darci un’infarinata (così come diceva lui) sulla storia della prima guerra mondiale.
Spartaco quella guerra non l’ha vissuta se non indirettamente tramite la mamma e la nonna, così come abbiamo fatto noi, che abbiamo avuto la fortuna di rivivere quel pezzo di storia attraverso i suoi preziosi racconti.
Oggi però non vogliamo raccontarvi quella storia, se volete saperne di più vi lascio il link del sito degli alpini di Mori. Sono loro che si sono dedicati per anni al recupero di sentieri, mulattiere, trincee e camminamenti della guerra combattuta tra il 1915 e il 1918.
Chissà quante volte Spartaco ha raccontato questa storia a persone sconosciute come noi. Noi eravamo lì, pendenti dalle sue labbra, bramosi di conoscere una storia che, per quanto studiata sui libri di scuola, era una storia diversa, una storia privata, una storia fatta di avvenimenti terribili, anni bui, anni da dimenticare ma anche di attimi di gioia immensa.
Il 25 Aprile del 1945 è proprio quell’attimo di gioia dopo anni difficili e anche solo ricordarlo ci aiuta a pensare che la vita è bella. È proprio per celebrarla che oggi vogliamo condividere con voi il racconto di Spartaco.
Il 25 Aprile 1945 di Spartaco
Quel famoso 25 Aprile Spartaco aveva appena 18 anni, aveva passato gli ultimi tre anni al fronte, e si trovava proprio sulle montagne sopra Mori, non molto lontano da dove l’abbiamo conosciuto.
Da giorni Spartaco se stava nascosto tra i boschi in attesa degli Americani che si vociferava stessero arrivando. Tutti in paese aspettavano trepidanti la fine della guerra che a Mori sembrava non finire mai.
I tedeschi erano in ritirata, avevano perso la guerra, e stavano scappando verso il Brennero. Per recuperare un po’ di vantaggio sugli alleati che li inseguivano, continuavano a fare danni al nostro bel paese facendo saltare in aria ponti, strade e tutto ciò che trovavano sulla loro strada come il ponte Scaligero di Verona, distrutto da un bombardamento il 24 Aprile insieme a tantissimi altri ponti veronesi.
Mori, così come Rovereto e la valle dell’Adige, non è stata risparmiata.
Dopo quegli ultimi bombardamenti cala il silenzio. Tante strade sono interrotte, manca la luce e la gente evita di uscire rimanendo chiusa in casa in attesa. Spartaco, così come gli abitanti di Mori, è sempre nascosto nei boschi, che osserva il suo paese dall’alto controllando ogni minimo movimento.
Finalmente il 4 Maggio Spartaco vede in lontananza i primi carri armati farsi largo sulle strade coperte di detriti.
“Gli Americani!” – grida – e corre verso di loro.
Erano giorni che li aspettava e finalmente erano arrivati in paese e distribuivano, alla folla acclamante, cioccolato, sigarette ed altri generi alimentari.
L’inizio di una grande festa: la vittoria
Spartaco insieme ai suoi concittadini se la gustava mangiando cioccolato – il più buon cioccolato mai mangiato in tutta la sua vita – e fumando sigarette alla menta – le migliori sigarette mai fumate in tutta la sua vita.
Me lo immagino così: impiastricciato di cioccolato come un bambino che fumava, una sigaretta dopo l’altra, l’intero pacchetto di sigarette alla menta donatogli dagli Americani.
Ed è proprio in quel momento di euforia che Spartaco sentendo il profumo di menta nell’aria capisce che quello lì è il profumo più buono mai sentito in tutta la sua vita: quello è il profumo della libertà!
Un profumo che ricorderà per sempre!
Se andate a Mori e siete fortunati potete trovarlo alla capanna degli alpini all’inizio del sentiero delle trincee: proprio dove l’abbiamo incontrato noi. Fatevi raccontare qualche storia: tornerete a casa con la consapevolezza di quanto siamo fortunati ad essere nati in un’epoca di pace e in un paese libero.
Se non ci siete mai stati vi consigliamo di abbinare le trincee di Mori alla visita del Sacrario militare di Rovereto. Il sentiero delle trincee inizia poco più su di Mori, a Valle San Felice.
Leggendo questa “ memoria” mi rammarico di non aver ascoltato con più attenzione e scritto ciò che mi raccontavano i miei genitori a proposito di questa fatidica e importante data ; spesso da giovani si tende a sbuffare ascoltando discorsi che a volte vengono ripetuti da chi é più anziano e poi ci si accorge di aver perso qualcosa di importante , perché come dite voi la “STORIA “ non é solo quella scritta sui libri ma é l’insieme di piccole e infinite storie private. Ciao ?
Amo la storia e adoro visitare luoghi legati agli eventi storici. Il racconto di questo signore mi ha messo un po’di malinconia. I miei nonni sono morti troppo giovani…io ero troppo piccola per cui non ho potuto conoscerli veramente. Mi sarebbe piaciuto sentire i loro racconti, anche perché uno zio di mamma è morto giovanissimo come partigiano. Lei si chiama Maria Pia in onore dello zio Mario. Grazie x questo bel post!